1 Distintivi con decorazione e Dame Patronesse 2
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- Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che in caso di carenza di materiale possono richiederlo alla Presidenza Nazionale
1) Distintivi con decorazione e Dame Patronesse 2) Distintivi dorati: piccoli, medi e grandi 3) Portachiavi: smaltato 4) Orologio
5) Crest grande 6 Labaretto 7) Emblema Araldico 8) Cartolina, cartoncino doppio e busta 9) Fermacarte in onice 10) Posacenere 11) Attestato di Benemerenza 12) Cravatta: disponibile in lana e seta 13) Foulards in seta 14) Mug
15) Fermacarte peltro 16) Copricapo a bustina Tutta l’oggettistica è in vendita presso le Federazioni che in caso di carenza di materiale possono richiederlo alla Presidenza Nazionale dell’Istituo. Le spese di spedizione saranno a carico delle Federazioni ed aggiunte al costo del materiale. PERIODICO NAZIONALE DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO FRA COMBATTENTI DECORATI AL VALORE MILITARE ANNO XLIX - N. 6 - NOV./DIC. 2010 - Bimestrale - Poste Ital. S.p.A. Sped. in abb. postale D.L. n. 353/2003 (Conv. in L. 27/2/2004 n. 46) Art. 1 comma 2, DCB Roma “IL NASTRO AZZURRO” Ha iniziato le pubblicazioni a Roma il 26 marzo 1924 (La pubblicazione fu sospesa per le vicende connesse al secondo conflitto mondiale e riprese nel 1951) Direz. e Amm.: Roma 00161 - p.zza Galeno, 1 - tel. 064402676 - fax 0644266814 - Sito internet: www.istitutonastroazzurro.org - E-mail: redaz.nastroazzurro@libero.it - Direttore Editoriale: Carlo Maria Magnani - Presidente Nazionale dell’Istituto - Direttore Responsabile: Antonio Daniele - Comitato di Redazione: Carlo Maria Magnani, Antonio Daniele, Giorgio Zanardi, Giuseppe Picca, Francesco Maria Atanasio, Antonio Teja, Antonio Valeri, Graziano Maron, Federico Vido - Segretaria di Redazione: Barbara Coiante - Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Roma con decreto n.° 12568 del 1969 - Progetto Grafico e stampa: Arti Grafiche San Marcello s.r.l. - v.le Regina Margherita, 176 - 00198 Roma - Finito di stampare: novembre 2010 Per abbonarsi i versamenti possono essere effettuati su C/C Postale n. 25938002 intestato a “Istituto del Nastro Azzurro”, oppu- re su C/C Bancario CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA - Filiale di Roma - P.zza Madonna Loreto, 24 - c/c n. 0722122-3 - CIN IT “A” - ABI 06155 - CAB 03200 - IBAN: IT69A0615503200000000002122 - C.F. 80226830588 Abbonamento ordinario: 20 Euro; sostenitore: 25 Euro; benemerito: 30 Euro e oltre. Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Presidenza Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare augura a tutti i soci ed alle rispettive famiglie un Buon Natale ed un Felice Anno 2011. * * *
A UGURI AD UN A ZZURRO CENTENARIO Il 25 ottobre 2010, il socio della Federazione di Pescara, Gen. D. Guido Rodrigo ha compiuto cento anni! Valoroso combatten- te, Decorato di una Medaglia d’Argento al Valor Militare, ha anche conseguito una Promozione per Merito di Guerra. È iscritto al Nastro Azzurro dal 1954. * * * C
Talvolta accade che alcuni soci ci rappresentano che la Rivista arriva ad indirizzi non corretti o in più copie. Quando ciò dovesse verificarsi, siete pregati di avvisarci tempestivamente, comunicando l’indiriz- zo corretto alla vostra Federazione Provinciale o anche direttamente alla Redazione all’indirizzo scritto nel riquadro in basso in questa stessa pagina. • Comunicazioni Pag. 2
“” 3 • Lettere al Direttore “” 4 • Calendario 2011: l’Unità d’Italia “” 6 • L’Unità d’Italia si è completata nel 1924 “” 7 • Il compleanno della PAN “” 8 • Il futuro “” 10 • Afghanistan: ancora lutti italiani “” 12 • Medaglie d’Oro Eccellenti: Umberto Visetti Medaglia d’Oro e sacerdote “” 14 • Un po’ di cronaca su una lunga ricerca ... senza lanternino “” 16
“” 18 • Perché i giovani possano ricordare “” 20 • Luigi Stipa “pioniere dell’aeronautica” “” 23 • Detto fra noi “” 24 • Notizie in Azzurro “” 25 • 8 novembre 1917: Caporetto “” 26 • La battaglia di Montelungo “” 28 • Osculana pugna ... o vittoria di Pirro? “” 30 • I Santangelo “” 34 • Errata corrige “” 38 • Azzurri che si fanno onore “” 40 • Cronache delle Federazioni “” 42 • Recensioni “” 46 • Oggettistica del Nastro Azzurro “” 48
Buon compleanno Frecce Tricolori! IL NASTRO AZZURRO 3 Carissimi, è trascorso un anno dal Congresso di Bologna e, come consuetudine, è doveroso trac- ciare un bilancio di questo periodo molto intenso, carat- terizzato da avvenimenti negativi e positivi. La crisi eco- nomica che attanaglia il nostro Paese ha prodotti i suoi effetti negativi anche sul nostro Istituto; mi riferisco in particolare alla drastica riduzione dei contributi statali ed all'aumento delle tariffe postali: due provvedimenti che potrebbero condizionare pesan- temente nel futuro l'attività dell'Istituto, al pari di quanto si sta verificando in altre Associazioni. Sarà' pertanto necessario adottare delle contro- misure che ci permettano di anda- re avanti con una certa tranquil- lità e ciò sarà possibile solo con l'aumento dei soci e con la ricerca di finanziamenti che premino le nostre iniziative istituzionali quali, ad esempio, l'archivio informatico dei Decorati al Valor Militare e le cartoline celebrative delle Medaglie d'Oro. Sappiamo che vi sono Associazioni sull'orlo della chiu- sura, i cui iscritti si caratterizzano per provare sentimenti e riferirsi a Valori uguali ai nostri. Non facciamoli allonta- nare, convinciamoli ad entrare nel Nastro Azzurro, nella convinzione che la decisione presa a suo tempo dal Comandante Zanardi di aprire e valorizzare i Simpatizzanti ha consentito all'Istituto di proseguire fino ad oggi la sua attività. Alcune Federazioni hanno ripreso la loro attività gra- zie all'impegno di alcuni Soci volonterosi; è ora necessa- rio riprendere alla mano tutte le altre che da tempo non fanno sentire la loro voce. Solo con una presenza sul ter- ritorio costante e propositiva potremo far sentire la nostra voce e raggiungere i nostri obiettivi statutari. La realizzazione e la diffusione anche ai massimi livel- li istituzionali dell'archivio informatico dei Decorati al Valor Militare ha prodotto una ricaduta positiva sull'Istituto. Gli attestati di stima pervenuti, i contatti sca- turiti con importanti organi cultu- rali hanno costituito il fatto mag- giormente positivo dell'anno a premessa di quanto ci attenderà nel 2011: il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Un duro impe- gno a tutti i livelli ed al quale l'Istituto, come primo segnale, dedicherà il calendario ed il primo numero del 2011 di questa rivista. Le festività natalizie che si avvicinano rapidamente costitui- scano per tutti noi un periodo sereno da trascorrere con le nostre famiglie con l'auspicio che il 2011 sia foriero di cose positive. A tutti Voi i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo ed un caro saluto. Carlo Maria Magnani EDITORIALE ... VI SONO ASSOCIAZIONI SULL'ORLO DELLA CHIUSURA, I CUI ISCRITTI SI CARATTERIZZANO PER PROVARE SENTIMENTI E RIFERIRSI A VALORI UGUALI AI NOSTRI. NON FACCIAMOLI ALLONTANARE, CONVINCIAMOLI AD ENTRARE NEL NASTRO AZZURRO, ... AI CADUTI. Invisibili avelli ornati di grigiover- de fermeranno ogni tempo triste di odio.
Saranno come inaudita schiera eretta a difesa della pace. E le loro mani, dai più alti cieli, tergeranno le ferite di chi ricorda. Le loro mani, raccolte
in una corolla di fraternità. Roberto Luconi. (Federazione di Arezzo) IN MEMORIA DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO Non piangerete più, guardando i grumi rossi sul muro, sangue dei figli e degli sposi che anelavano la libertà e, oltre la tirannide, immaginavano cieli azzurri, città operose, fratellanza. Non c'è più quel muro: forze impetuose racchiuse negli infinitesimi grumi sono esplose e atomi disgregati ed energia nata dal dolore, nata da estremi sacrifici hanno creato squarci, hanno polverizzato masse com- patte, forti, possenti, hanno aperto varchi nella mente e nei cuori. E voi, madri e spose, simili a Sovrane della Caria, piangete! Piangerete ancora nel ricordo di massacri di giovani vite, di vite di eroi. Non più contro il muro alzerete lo sguardo ma verso templi di pietra possen- te, verso capitelli dorici e colonne scanalate, verso arcobaleni. Resterete ancora a sorreggere pesi,
resterete ancora schiave dei pre- giudizi degli uomini ma resterete ferme, sottoposte al peso
della trabeazione che preme sui vostri capi e la vostra loggia splenderà di luce.
Sarà il contrario della schiavitù! Pasquale Campo (Federazione di Napoli)
IL NASTRO AZZURRO 4 Egregio avv. Vittucci Righini, prendo atto della sua precisazione e del fatto che quanto aveva sollevato la perplessità del col. Lanata, evidentemente espressa in modo troppo colorito, fosse una notizia apparsa sul periodico da lei diretto ma estratta da una mia intervista: un cortocircuito, insomma. Un distinto saluto. Antonio Daniele LETTERE AL DIRETTORE Egregio direttore, Tra le "Lettere al Direttore" del n. 4 - Lug/Ago 2010 del Periodico da Lei diretto, è stata pubblicata quella a firma del Col. Mario Lanata, nella quale tra l'altro è scritto: "l'amico avv. Roberto Vittucci Righini mi ha sottoposto quanto appar- so a pag. 6 del numero 8 del mensile 'Italia Reale' da lui diretto. Giuro che in 40 anni di costante lettura di articoli, libri, opuscoli sulle decorazioni non ho mai sentito idiozie di tale portata …". Nel commento a tale lettera Lei ha precisato: "sono contento di pubblicare questa Sua lettera … proprio perché spesso si sentono dire cose un po' strane su presunte regole relative alla possibilità di portare le Decorazioni al Valor Militare da parte dei congiunti di un Decorato deceduto". Orbene, come risulta precisato in calce all'articolo in questione dal titolo "Medaglie d'Oro al Valor Militare" pub- blicato sul mensile da me diretto, tutte le notizie ivi riportate sono state tratte da "Il Nastro Azzurro, periodico nazio- nale dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare", e precisamente dall'articolo "Intervista al Generale Rocca" da Lei firmata alle pagine 8/11 del n. 3 - Mag/Giu 2009. L'amico Col. Lanata che evidentemente legge solo parzialmente o non comprende quanto scritto sui due periodici da Lei e da me diretti, ha fatto molto male a tirare in gioco la mia persona ed il mensile "Italia reale" imputandoci affer- mazioni, definite "idiozie", non nostre ma che semplicemente hanno ripreso quanto da Lei scritto e pubblicato. Non intendendo quale Direttore di "Italia reale" né personalmente essere oggetto di gratuite affermazioni lesive del mio modo di pensare ed essere, vorrà pubblicare la presente nelle "Lettere al Direttore" de "Il Nastro Azzurro", periodico di un Istituto al quale sono legato per discendere altresì da un Bisnonno decorato oltre che dell'Ordine Militare di Savoia, di una Medaglia d'Argento e di due Medaglie di Bronzo al Valor Militare nelle Guerre del Risorgimento. I migliori saluti. Avv. Roberto Vittucci Righini (Direttore di “Italia Reale”) Gentilissimo gen. Antonio Daniele, la conoscenza storica, la verità analitica e la difesa della Memoria del nostro Paese rappresenta l'unico strumento cul- turale per educare i giovani all'Amor Patrio. Il nostro Paese è nato storicamente per le grandi partecipazioni popolari per realizzare l'Unità Nazionale e per la sua millenaria cultura classica. Il 25 luglio '43 fu un grande giorno di festa popolare poiché il popolo credeva di entrare in una nuova civiltà. L'8 settembre '43 rappresenta uno choc generale. Da questo caos, nacque la volontà popolare a reagire all'occupante nazi- fascista, per restaurare in Italia la libertà e la democrazia. Garibaldi nel 1800 e la resistenza nel 1900, lottarono per restaurare la dignità nazionale e ridare al popolo le gran- di speranze di progresso, sviluppo, libertà, democrazia, laicità dello stato. 600.000 militari a causa del dissolvimento dei comandi, furono deportati e internati in Germania e non fu loro rico- nosciuto i diritti dei prigionieri di guerra (IMI). Molti italiani, privi di senso dello stato, collaborarono con gli occupanti per deportare, torturare, uccidere altri italiani che aspiravano la agognata libertà soppressa per 20 anni. I tedeschi non ci hanno mai amato, rispettato, in ogni occasione ho assistito più volte, quando eravamo alleati, al disprezzo verso gli stessi graduati italiani. Capire quel periodo significa comprendere gli errori commessi per non ripeterli e uscire dall'oblio negativo alla rina- scita del senso dello stato negli animi degli italiani e dare loro fierezza all'appartenenza. La guerra fredda ha diviso gli antifascisti, e ciò ha impedito di far conoscere la tragedia italiana di ventidue anni di fascismo e analizzare quel triste periodo e far conoscere gli errori. Sono a sua disposizione con stima e amicizia e un augurio per il nobile lavoro che svolge per il bene dell'Italia. Con osservanza Rag. Giuseppe Michele Stallone (socio della Federazione di Roma) Gentilissimo rag. Stallone, l'idealità con la quale lei esprime il suo punto di vista circa la necessità della storia ai fini dell'educazione dei giovani al rispetto ed all’amor di Patria è apprezzabile, purché si riesca nello scopo di unire, non di perpetuare le divisioni. A tal fine, occorre ben distinguere tra la storia e la memoria, cioè il ricordo di eventi e fatti non per la loro rilevanza sul piano stori- co, ma per il forte travaglio emozionale con cui furono vissuti e per la profonda partecipazione emotiva con cui sono ricor- dati da chi li visse. Per storia si intende la sequenza cronologica di fatti, eventi ed atti dei protagonisti con le loro motiva- zioni e ragioni studiate in modo asettico, non emozionale, e scevro di qualsiasi opinione personale. L'opinione deve far- sela il lettore, non dobbiamo dargliela già confezionata e magari indispettirci se egli non la condivide.
IL NASTRO AZZURRO 5 Il rifiuto generalizzato della politica, della storia come maestra di vita, dell'amor di Patria da parte dei giovani credo che discenda proprio da questo continuo tentativo di presentare loro la memoria dei protagonisti come storia "vissuta". Non solo non funziona, ma provoca, come effettivamente possiamo registrare, l'effetto contrario: la disaffezione, il distac- co nella maggioranza e il fanatismo in una ristretta, rumorosa minoranza. Lei esprime un'altra interessante opinione: "… La guerra fredda ha diviso gli antifascisti … eccetera”. La guerra fredda è finita col crollo del muro di Berlino ventuno anni fa. Se, in ventuno anni, non si è fatto quasi nulla per porre rimedio a quanto da lei affermato dovremmo pensare che forse il problema non è quello. Secondo me, è da ricercarsi in una retorica resistenziale che non narra la storia di quel periodo, ma ne esalta la memoria. Un esempio? Nelle commemorazioni della Resistenza raramente ci si ricorda che c'era anche un'altra Italia, un’Italia in uniforme militare, che dal sud dava il suo non indifferente contributo alla lotta. Risultato: la maggioranza degli italiani, non avendo vissuto que- gli eventi, non comprende lo scambio tra storia e memoria che si compie in queste situazioni, né la perpetuazione siste- matica di una spaccatura sociale tra antifascisti e fascisti, arrivando talvolta a collocarli geograficamente tra nord resisten- te e sud, anche in questo, fannullone (e sappiamo quanto sia falso). Finché in Italia ci sarà chi sosterrà di essere nel giusto perché è "anti qualcosa", l'Italia sarà sempre spaccata in due, le coscienze degli italiani saranno sempre dilaniate, la sto- ria non sarà mai maestra di vita, ma mezzo di affermazione di una parte sull'altra e viceversa, la gente non parlerà di poli- tica, ma si azzufferà per la politica. Insomma, l'indegno spettacolo che è sotto gli occhi di tutti e che ha ormai provocato l’allontanamento di molti dalla politica. Questo è il fenomeno più grave, secondo me, che discende dal maldestro uso che si è fatto dei "valori della Resistenza", branditi come una clava contro … tutti gli altri. Chi, a guerra finita, non ha avuto modo di rivendicare adeguati meriti resistenziali, si è trovato isolato, messo in un angolo, non considerato abbastanza ita- liano. Eppure la guerra l’avevano combattuta tutti, militari e civili, correndo gli stessi rischi e soffrendo le stesse pene. Non si tratta di celebrare o no la Resistenza (diamine!) ma di come essa viene ricordata, quale messaggio è sottinteso nelle rievocazioni, come si parla delle stragi nazifasciste, come per decenni non si è potuto neppure accennare ad altri epi- sodi altrettanto gravi, per esempio all'esodo forzoso delle popolazioni italiane della Venezia Giulia e della Dalmazia: gente che ha pagato con la loro terra, le loro case, le loro radici e con l'orribile morte nelle foibe, la guerra perduta! Solo da qualche anno, quando gli esuli sopravvissuti al massacro sono quasi morti tutti di vecchiaia, sono stati onorati con l'i- stituzione del “Giorno del Ricordo” da parte di Carlo Azeglio Ciampi, il decimo Presidente della Repubblica, non il primo o il secondo! Infine, la memoria di quel periodo, e anche di periodi diversi, non può riguardare solo la Resistenza, altrimenti si conti- nua a dividere invece di unire. La linea editoriale di questo periodico tiene conto di questa necessità proprio dando voce ad ogni genere di ricordi che giungono in redazione. Concludendo, concordo pienamente con lei sull'esigenza di fare di tutto per riaccendere l'amor di Patria, però riten- go che ciò possa avvenire evitando di riferirsi alla memoria, che non è storia, ma cercando finalmente di giungere alla, da tanto attesa, riconciliazione nazionale attraverso una lettura serena ed attenta della storia. Un cordiale saluto. Antonio Daniele Spett.le Redazione Ho ricevuto il secondo numero del 2010 e ho trovato, con somma meraviglia, l'annuncio che il primo numero del 2011 sarà dedicato al "150° Anniversario dell'Unità d'Italia". Mi risulta, così mi hanno insegnato alle scuole elementari, che nel 1861 Roma non faceva ancora parte dello Stato Italiano e così dicasi per Trento e Trieste e che l'Unità d'Italia si ebbe solo con la Vittoria nella quarta guerra di Indipendenza detta anche "grande guerra": a conferma abbiamo l’autoriz- zazione concessa a tutti i combattenti della guerra 1915/1918 dall'allora Ministero della Guerra del nastrino ad hoc: "Autorizzato a fregiarsi della Medaglia dell'Unità d'Italia - Regio Decreto 19 gennaio 1922". In effetti nel 1861, e pre- cisamente il 17 marzo, si ebbe la costituzione del Regno d'Italia con l'assunzione da parte di Vittorio Emanuele II° del titolo di RE d'ITALIA a seguito di un progetto di legge del 27 febbraio 1861. Premesso quanto sopra, si sa il perché le attuali istituzioni repubblicane alterano sempre la vera storia della nostra Patria ed hanno paura a ricordare che è stata Casa Savoia a fare l'Italia, ma non capisco perché da parte Vostra, che rap- presentate migliaia di uomini che sono stati fedeli al giuramento prestato ... al Re ed ai Suoi Successori, si segua tacita- mente la politica di questa repubblica. Mio Padre era iscritto all'Istituto del Nastro Azzurro dal 24 maggio 1933 (tessera 15311) ed io sono lieto di aver potu- to subentrare il 6 novembre 1981, anche perché spiritualmente rappresento il cugino Lodovico Valtorta, Medaglia d'Oro della l° guerra mondiale, ed il cugino Rocco Lazazzera, Medaglia d'Oro e forse il più decorato tra i RR.CC: per questi motivi non posso sopportare di vedere storpiata Ia storia. Ringrazio dell'attenzione che verrà data a questa lettera ed invio un cordiale saluto. avv. Michele De Blasiis (socio della Federazione di Milano) Gentile avv. De Blasiis Download 0.55 Mb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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