Deliberato dal Collegio dei Docenti congiunto del 15/10/2014
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AREA SICUREZZA m/a Claudia Rosso
+ commissione A.S..P.P
Coordina il progetto: Sicuri a scuola 1) Coordina gli A.S.P.P. delle scuole dell’Infanzia e Primarie dell’Istituto 1)
Coordina l’aggiornamento periodico della documentazione prevista dalla normativa (piano d'emergenza, rilevazione e valutazione dei rischi) a cura delle figure responsabili e competenti dei vari plessi 2)
Coordina l’individuazione e segnalazione agli organi competenti delle eventuali situazioni non a norma 3)
dalla normativa, con relativa documentazione . Rende conto dell’attività svolta al D.S e al Collegio Docenti AREA EXPO 2015 m/a Ubertalli m/a Girardi
Educazione allo sviluppo sostenibile. Il progetto nasce dalla volontà di partecipare alle iniziative del Ministero dell’Istruzione rivolte alle scuole per sensibilizzare gli alunni alle tematiche dell’EXPO 2015. I progetti: -ABC, il riciclaggio inizia da qui (A come ambiente, B come bambini, C come ciclo e riciclo) -ALIMENT(AM)IAMOCI: la biodiversità come valore universale.
AREA DI SUPPORTO
Commissione Mensa Responsabili Sussidi Responsabili Biblioteche Volontari: docenti in quiescenza Associazione Parrocchia Speranza di Cossato Parrocchia Assunta Troncoro Associazioni di volontariato del territorio (Pro loco, Alpini)
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Progetto “Star bene a scuola” P01 Referente F.S. ins. Giovanna Minervini Coordinamento intercultura e interventi per alunni stranieri ins. Alma Bodoni Coordinamento interventi per la scuola secondaria di primo grado ins. Roberta Gianadda Tra le finalità della scuola vi é quella di aiutare l’alunno a costruire un’immagine positiva di sé e dell’ambiente che lo circonda anche in prospettiva del suo percorso scolastico e di crescita futuri.
Nel nostro Istituto intendiamo promuovere esperienze, situazioni di apprendimento e di arricchimento in un clima sereno, nel pieno rispetto dell’identità personale e nella valorizzazione delle diversità. Ciò sarà attuato sia con interventi di psicologia scolastica sia con interventi volti a favorire l’integrazione degli alunni stranieri e delle loro famiglie. E’ evidente che tale obiettivo non può essere perseguito se non attraverso la promozione di relazioni di cooperazione fra tutte le componenti chiamate ad interagire sia a livello scolastico sia extrascolastico . Finalità Educazione al benessere. Prevenzione del disagio scolastico. integrazione e l’inclusione sociale
Alunni, insegnanti e genitori delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di secondo grado dell’I.C. di Cossato.
Valorizzare le abilità individuali
Motivare allo studio
Ridurre l’insuccesso e la dispersione scolastica
Instaurare rapporti significativi con adulti di riferimento
Fornire ai docenti strumenti di lettura delle manifestazioni di disagio scolastico
Agevolare i rapporti tra docenti e famiglie nell’affrontare situazioni di disagio scolastico
Migliorare il linguaggio comune come risultato del confronto tra professionalità differenti
Approfondire le problematiche della diversità e dell’accettazione dell’altro AREA PROGETTUALE ~ 41 ~
Prevenire il razzismo
Costruire rapporti di amicizia e di solidarietà
Sostenere l’apprendimento della lingua italiana L2
Facilitare i rapporti scuola-famiglia per alunni di altre etnie
Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso: -
attività di osservazione, da parte di esperte in psicologia scolastica, in classe o sezione con modalità adeguate alle diverse età dei bambini; -
focalizzare le difficoltà evidenziate e suggerire nuovi strumenti di lavoro e strategie d’intervento; -
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laboratori di animazione miranti a far emergere il vissuto emotivo dei bambini. -
Interventi individualizzati, a favore degli alunni stranieri maggiormente in difficoltà, realizzati dagli insegnanti interni in ore aggiuntive d’insegnamento e dal facilitatore linguistico. -
dell’integrazione degli alunni stranieri di prima generazione ed elaborano azioni di sostegno (laboratori di attività interculturali rivolte a tutti gli alunni delle classi) agli alunni di seconda generazione per valorizzare il loro bagaglio culturale, con il confronto e il dialogo per costruire la convergenza verso valori comuni. -
Indici rilevabili
Livello di integrazione e di benessere dei bambini.
Organizzazione di attività specifiche.
Consulenza con esperti esterni.
Partecipazione dei tre ordini di scuola.
Coinvolgimento delle famiglie mediante incontri per i genitori.
Osservazione diretta degli atteggiamenti degli alunni in classe e fuori.
Conversazioni
Prove in itinere e finali per controllare il percorso di apprendimento della L2
Verbali degli interventi di insegnamento aggiuntivo
Confronto metodologico continuo tra i vari ordini di scuola.
Coinvolgimento degli alunni e loro partecipazione alle attività proposte.
Diminuzione di manifestazioni di aggressività e fenomeni di pregiudizio.
Clima collaborativo e disponibilità al dialogo.
Arricchimento della professionalità dei docenti.
Acquisizione di maggiore autonomia e competenza linguistica da parte degli alunni stranieri.
Partecipazione delle famiglie alle assemblee, ai colloqui e alle attività proposte.
Coinvolgimento delle mamme straniere nei laboratori.
Partecipazione alla manifestazione “La scuola in piazza”.
Esistenza di forme di cofinanziamento o di collaborazione con i seguenti enti, istituzioni e associazioni: Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte Fondazione Biverbanca ~ 42 ~
Interventi del facilitatore linguistico Interventi delle psicologhe Interventi dell’educatore
Psicologhe esperte in psicologia scolastica. Educatore. Facilitatore linguistico. Docenti interni dei tre ordini di scuola.
Sarà possibile effettuare gli interventi delle psicologhe, dell’educatore e del facilitatore linguistico solo con contributi finanziari esterni , a tal fine è stata inoltrata richiesta alla Fondazione Biverbanca. Il personale docente accederà al fondo d’istituto compatibilmente con le risorse disponibili
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Registrazione dei processi attivati. -
Valutazione oggettiva in itinere. -
Analisi di casi problematici e situazioni di difficoltà nella gestione della classe. -
Diversificazione delle metodologie d’intervento. -
Organizzazione di sportelli rivolti ai docenti. -
Organizzazione di sportelli rivolti ai genitori. -
Ricaduta e passaggio delle informazioni. -
Prove in itinere e finali per controllare il percorso di apprendimento dell’italiano L2. -
Partecipazioni ad attività interculturali.
L'educazione alla salute si collega profondamente alle altre educazioni all'interno della convivenza civile ed ha come obiettivo lo sviluppo da parte degli alunni della consapevolezza di regole e di abitudini che possono influire positivamente o negativamente sulla nostra salute. Essa rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento ed al miglioramento del proprio benessere. La finalità primaria dell'Area Ambiente e Salute è stata quindi non solo quella preventiva (come nel progetto “A me gli occhi” delle classi prime), ma anche la valorizzazione della persona, in quanto individuo dotato di autodeterminazione, perché cultura scuola e persona sono inscindibili. All'interno di questa premessa trovano piena motivazione i tre percorsi proposti nel Piano dell'Offerta Formativa per la scuola secondaria di primo grado, anno scolastico 2014/2015, di seguito elencate.
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Progetto: “A me gli occhi” Finalità: rilevazione deficit visivi e prevenzione disturbi della vista in generale, con possibilità di acquistare occhiali da vista seguendo le indicazioni contenute nella documentazione consegnata alle famiglie dopo la visita. Ente: Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS – Sezione di Biella Croce Rossa Italiana - Comitato Provinciale di Biella Tempistica: nel mese di Ottobre 2014, una giornata scolastica presso la Scuola Media “Leonardo da Vinci” ed una presso la Scuola Media “Lucia Maggia”. Metodologia: visita di uno specialista ortottista, con l'utilizzo di una Unità Mobile Oftalmica attrezzata.
Progetto: “Liberi di scegliere” Finalità: il programma si propone di aiutare i ragazzi a comprendere il complesso di fattori ambientali e personali che inducono le persone a fumare, ed a sviluppare le conoscenze e le capacità necessarie per identificarli e reagire positivamente. L'argomento principale trattato non è costituito dagli effetti del fumo sulla salute, ma dalle pressioni sociali che spingono ad iniziare a fumare, individuabili nel gruppo dei coetanei e nei modelli familiari. Ente: LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – sezione provinciale di Biella ONLUS Tempistica: nel mese di Novembre 2014, una giornata scolastica presso la Scuola Media “Leonardo da Vinci” ed una presso la Scuola Media “Lucia Maggia”. Metodologia: Metodo interattivo sviluppato in cinque moduli che riguardano la promozione delle life skills, l'assertività, la capacità di fare una scelta consapevole rifiutando il fumo. Coinvolgimento dei genitori e di insegnanti preventivamente formati di Lettere, Scienze ed Educazione Artistica. Classi Terze Progetto: “C'era una volta... la prima volta” Finalità: il progetto si propone di contribuire a migliorare la qualità dello stile di vita dei ragazzi, attraverso il riconoscimento del proprio sistema di valori ed identificando la sessualità come esperienza che permea l'identità e la relazione fra sé e il mondo. Far riflettere i ragazzi sul concetto di integrità di tutte le parti della persona (corpo-testa-cuore) che si può ricondurre alle diverse esperienze dei ragazzi preadolescenti che spesso affrontano le situazioni scolastiche, amicali, amorose, in modo incompleto, lasciando prevalere una sola dimensione. Ente: Consultorio per le Famiglie di Cossato. Tempistica: nei mese di Ottobre/Dicembre 2014, tre ore presso le Scuole Medie “L. Da Vinci” e “L. Maggia” per ogni classe. Metodologia: gli strumenti e le metodologie saranno diversificati all'interno di ogni gruppo- classe partecipante: brainstorming, narrazioni, simulazioni, attività in piccolo gruppo, discussioni guidate. Sarà utilizzato anche un questionario pre e post intervento nelle classi.
Coordinamento della maestra Crestani La commissione lavora in stretta collaborazione con il CISSABO Obiettivi:
Approfondire la conoscenza degli indicatori del disagio dei bambini ~ 44 ~
Comprendere e condividere con le colleghe situazioni di disagio per poter attuare un intervento capace di affrontare in modo costruttivo ed efficace i problemi dei bambini e dei ragazzi
Riconoscere i segnali del disagio
Interazione tra i diversi ordini di scuola (infanzia e primaria)
Favorire la partecipazione dei docenti che non fanno parte del progetto Minori Indicatori di qualità:
Saper riconoscere segnali di disagio nei bambini
Saper affrontare situazioni di difficoltà con i bambini
Saper gestire situazioni di disagio nei bambini
Collaborare con esperti esterni
Favorire una interazione tra scuola dell’infanzia e scuola primaria
Mantenere rapporti di collaborazione con i servizi sociali
Progetto “Impariamo insieme” P02 Area Handicap (a cura di Paolozzi Anna Rita in collaborazione con Innocenti, Garnero e Ceraico) Funzione Strumentale: Paolozzi Anna Rita (infanzia/primaria)
grado) Docenti partecipanti: tutte le insegnanti di sostegno dell’istituto (40+40) compatibilmente con le richieste dei rispettivi coordinatori
Docente aggiunto (GLIP): Innocenti Claudia Sportello Handicap: Paolozzi Anna Rita
FINALITÀ "Il diritto allo studio è un principio garantito costituzionalmente: l'art. 34 dispone infatti che la scuola sia aperta a tutti. In tal senso si è voluto coniugare il diritto allo studio con il principio di eguaglianza di cui all'art.3. L'articolo in questione, al primo comma, recita: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." (Linee guida per l'integrazione scolastica degli alunni con disabilità Agosto 2009 ). La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità adottata nel Dicembre 2006 afferma inoltre un "concetto di disabilità che, oltre a ribadire il principio di dignità delle persone con disabilità, individua nel contesto culturale e sociale un fattore determinante l'esperienza che il soggetto medesimo fa della propria condizione di salute. E' necessario che il contesto si adatti ai bisogni specifici delle persone con disabilità attraverso l'accomodamento ragionevole inteso come modifiche ed adattamenti necessari che non impongano un carico sproporzionato o eccessivo per assicurare alle persone con disabilità il godimento e l'esercizio, su base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e libertà fondamentali" ( art. 2 ). ~ 45 ~
OBIETTIVI GENERALI
mantenere e favorire lo scambio, la collaborazione e le esperienze tra i diversi ruoli delle agenzie educative coinvolte, a vario titolo, nel progetto di inclusione del bambino/ragazzo in situazione di handicap: servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda sanitaria Pubblica, con l'Ufficio Scolastico Territoriale (UST), con il Servizio Educativo Territoriale per l’handicap (SIET), con gli Enti di Assistenza o soggetti del "privato sociale" (volontariato, cooperative sociali, associazioni, fondazioni, etc), con gli uffici di segreteria e presidenza, con docenti a vari livelli, ecc.
sviluppo degli alunni stessi all'interno dell’Istituto.
L’intera comunità scolastica, in quanto comunità educante, è coinvolta nel processo di integrazione scolastica e nella realizzazione dello sviluppo degli apprendimenti dei singoli alunni nel pieno rispetto dei bisogni di ognuno, dei diversi stili cognitivi, delle diverse abilità. Il tutto attraverso la comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale. In particolare si prevedono interventi di: 1. Organizzazione flessibile dell’attività educativa e didattica anche nell’articolazione delle classi, in relazione alla programmazione didattica individualizzata 2. Conoscenza dell’alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico - riabilitativo. Particolare attenzione è rivolta alla collaborazione tra la scuola e i servizi specialistici e sociali del territorio, condizione necessaria per l’esito positivo del processo d’integrazione. 3. Attivazione all’interno del team docenti di momenti di progettazione condivisa. Il dialogo costante e la condivisione degli obiettivi da parte della famiglia sono ritenuti elementi fondamentali per l’attuazione del progetto educativo. 4. Attenzione al progetto di vita della persona fin dall’inizio del percorso formativo e attivazione di forme sistematiche di orientamento, con inizio dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado, in una concezione educativa che miri alla conoscenza di sé, degli altri, alla capacità di operare scelte, di adeguarsi al cambiamento, di lavorare in gruppo. 5. Consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle difficoltà, ma anche delle abilità diverse, costituisce per l’insegnante una risorsa per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione che ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo le proprie potenzialità. 6. Riconoscimento del valore educativo di tutte le attività che stimolano la crescita corporea e psico – affettiva della persona e che sono da intendere come momenti autentici di apprendimento. 7. Riconoscimento dell’importanza della relazione, dello stare bene nel gruppo e nel rapporto con l’insegnante. Ne consegue la cura degli spazi, dei modi e delle opportunità che facilitano scambio e conoscenza. In particolare, ogni Team docenti/Consiglio di classe elabora e stende il Piano Educativo Individualizzato in riferimento al Profilo descrittivo di funzionamento e Progetto multidisciplinare in accordo con gli operatori dell’ASL e dei Servizi territoriali attraverso consulenze educativo - specialistiche e con la collaborazione delle famiglie. In particolare i Team docenti/ Consigli di classe, cui compete il coordinamento delle attività
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