Disturbo dell’Equilibrio


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Sana26.02.2017
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#1336





Disturbo dell’Equilibrio

  • I terapisti conoscono da sempre la rieducazione dell’equilibrio, la praticano nel trattamento delle affezioni neurologiche che si manifestano con disturbi della statica e del cammino.

  • L’equilibrio è una funzione complessa che fa intervenire tre afferenze sensoriali: vestibolare, visiva, propriocettiva. Se queste informazioni sono organizzate normalmente e concordano la funzione di mantenimento dell’equilibrio viene rispettata.





Equilibrio - Postura

  • La presa in carico dei nostri Pazienti nel campo della postura e dell’equilibrio si basa spesso su pratiche non recenti, che hanno preceduto le ricerche in questo settore.

  • Le molteplici funzioni che sottendono all’equilibrio ed alla postura sono soggette a fenomeni di acquisizione, di memorizzazione, ma anche di degradazione, ad esempio nell’invecchiamento. Ciò moltiplica le possibilità di intervento e di scelta nelle tecniche, e di complessità nella stesura del programma: tipica è l’implicazione, a fianco delle lesioni dei centri nervosi, di complicazioni legate all’accrescimento nel bambino o di complicazioni ortopediche a tutte le età tali da indurre necessariamente un trattamento simultaneo di componenti neurortopediche degli arti inferiori e le turbe della regolazione centrale.



Campi patologici di applicazione

  • Emiplegia

  • Morbo di Parkinson

  • Sindrome cerebellare

  • Atassie propriocettive

  • Polinevriti

  • Postura e Rachide

  • Equilibrio e propriocezione articolare

  • Cadute e Persone anziane



Vertigine

  • La vertigine può essere causata dalla disfunzione di una qualsiasi delle strutture o mettono in correlazione gli impulsi vestibolari diretti all’encefalo: i recettori labirintici dell’orecchio interno, la componente vestibolare del nervo VIII, i nuclei vestibolari bulbari e pontini, lobuli flocculo-nodulari del cervelletto, i nuclei laterali del talamo come stazioni di relé, lobi temporali mediali che ricevono informazioni vestibolari e ci rendono consci di una rotazione.



Principali forme di Vertigine

  • Vertigine rotatoria: è la più frequente.

  • Vertigine ondulatoria: il piano d’appoggio del Paziente oscilla lungo l’asse longitudinale o trasversale.

  • Vertigine sussultoria: senso di trascinamento in alto o in basso, analogo a quello percepito in ascensore; sensazione che il pavimento sprofondi ecc.



Fenomeni neurovegetativi concomitanti

  • Nausea, vomito, sudorazione, pallore, ipotensione, bradicardia ecc. Dipendono dai rapporti di prossimità e dalle connessioni del nucleo motore dorsale del Vago con i nuclei vestibolari nel pavimento del IV ventricolo.



VERTIGINI CENTRALI: partenza dal tronco encefalico.

  • VERTIGINI CENTRALI: partenza dal tronco encefalico.

  • VERTIGINI PERIFERICHE: partenza oto-labirintica.

  • VERTIGINI PSICOGENE.



Classificazione

  • Vertigine Centrale: determinata da una varietà di condizioni internistiche e neurologiche che colpiscono direttamente o indirettamente i nuclei vestibolari e le loro connessioni.



Classificazione

  • V. breve durata, episodica (alcuni minuti)

  • V. di media durata, episodica (alcune ore, episodi ripetuti)

  • V. di lunga durata (diverse ore, giorni)



Vertigine parossistica benigna posizionale.

  • Vertigine parossistica benigna posizionale.

  • Vertigine parossistica vascolare.

  • Labirintopatia in corso di otosclerosi.

  • Vertigine parossistica dell’infanzia.

  • Otite cronica (fistola labirintica)

  • Sindrome di Ménière.

  • Vertigine emicranica con cefalea pulsante.

  • Neurite vestibolare (herpes zoster).

  • Frattura della rocca (otorragia).

  • Labirintite purulenta.

  • Paralisi nervi cranici (tumori, lesioni, traumi)

  • Emisindrome cerebellare (ischemia)

  • Sindrome di Wallenberg

  • Vertigini di natura psicogena





Arteria Vertebrale

  • Nasce dalla prima porzione dell’A. Succlavia.

  • Sale attraverso i fori trasversari da C6 a C1

  • Nel cranio con foro occipitale.

  • Si fonde sulla linea mediana con l’omonima contro laterale per formare il tronco Basilare.

  • N.B.: muscolo Scaleno anteriore o antico.





Insufficienza vascolare vertebro-basilare

  • I nuclei vestibolari, situati nel ponte, sono irrorati dalle arterie pontine, ramuscoli lunghi e sottili provenienti dall’arteria basilare; a causa dell’esiguità del flusso arterioso, sono molto vulnerabili alle modificazioni circolatorie locali prodotte dalle cause più varie:



Insufficienza vascolare vertebro-basilare

  • Arteriosclerosi

  • Trombosi a. uditiva interna

  • S. Wallenberg

  • S. furto della succlavia

  • Costa cervicale

  • S. Scaleno anteriore

  • S. Waldenstrom



Artrosi cervicale

  • I becchi osteofitici dei corpi vertebrali cervicali possono comprimere l’arteria vertebrale nel suo decorso entro i fori trasversi da C6 a C2, specialmente in determinate posizioni del collo.

  • Modificazioni degenerative del disco e delle articolari posteriori (Spondilosi)

  • Spostamento anteriore vertebrale causato da modificazioni degenerative ed erosive delle articolari posteriori (Spondilolistesi)



S. da furto della succlavia

  • Una stenosi, di solito ateromasica, dell’A. Succlavia prossimalmente all’origine dell’A. vertebrale provoca inversione del flusso di sangue nell’a. vertebrale con sottrazione di esso al tronco encefalico a favore dell’arto superiore ischemico.

  • vertigine, diplopia, disartria, possono essere intermittenti e precipitati da un esercizio del braccio ischemico, che aumenti le richieste di O2 e quindi di flusso di sangue.

  • fremito o soffio nella fossa sovraclaveare.

  • grande differenza di pressione destro sinistro.

  • ritardo comparsa del polso.



Costa cervicale

  • Dall’1 al 2% della popolazione presenta i processi trasversi della VII vertebra cervicale più sviluppati, in alcuni casi assumono i caratteri di una vera costa sopranumeraria. Generalmente bilaterale.

  • Sintomi vascolari + neurologici (C8,D1)

  • Nella abduzione rapida e spinta del braccio l’arteria vertebrale può essere distorta o compressa.





S. dello Scaleno anteriore (antico)

  • Compressione fascio vascolo-nervoso: a. succlavia e corde del plesso brachiale.

  • Rotazione del capo dal lato interessato ed estensione del collo evocano e/o aggravano i sintomi (+ abduzione braccio ed inspirazione profonda = test di Adson).

  • Condizione che deve necessariamente prevedere forte spasmo del m. scaleno anteriore, condizione quindi di secondarietà per lo più a radicolite in atto di un nervo cervicale o a traumi più che ad anomalie anatomiche inserzionali e/o scheletriche.

  • Vertigini unicamente nel caso in cui la compressione coinvolga l’a. vertebrale per gli stretti rapporti anatomici.



Ipotensione posturale ortostatica

  • Diabete: fenomeni degenerativi a carico dei gangli simpatici.

  • Da farmaci: simpaticoplegici, ganglioplegici, diuretici.



S. vascolare bulbo-pontina di Wallenberg

  • Infarto della porzione laterale del midollo allungato per trombosi dell’arteria cerebellare postero inferiore: vertigine, nausea, vomito, nistagmo, atassia, cade dal lato della lesione, dissociazione crociata della sensibilità, s. Bernard Horner omolaterale alla lesione per paralisi del centro bulbare oculosimpatico.



Altre cause di insuff. Vasc. V. B.

  • S. da bassa gettata cardiaca: scompenso, infarto, tachiaritmie.

  • Ipertensione arteriosa.



S. da iperviscosità

  • Policitemia, macroglobulinemia di Waldenstrom; possono rendere manifesta una sindrome vertiginosa in un soggetto con riserva cerbrovascolare ridotta.



Tumori

  • I tumori della fossa cerebrale posteriore (compresi gli ascessi, gli aneurismi ecc.) producono vertigini se interessano i nuclei vestibolari o le loro connessioni.

  • Il tumore più frequente della fossa posteriore nell’adulto è i neurinoma dell’acustico, benigno istologicamente; i primi sintomi sono la riduzione dell’udito, le vertigini ed i ronzii auricolari.





Sclerosi Multipla

  • È una delle cause neurologiche più comuni di vertigine centrale. I quadri sindromici sono dovuti al confluire delle varie lesioni di demielinizzzione.



S. Post-commotiva

  • Manifestazioni vertiginose che residuano dopo una commozione cerebrale. Talora confinano con i quadri delle “neurosi da indennizzo” successive a traumi cranici.



Epilessia Temporale

  • Si possono manifestare “aure vertiginose” che preludono all’attacco epilettico.



Emicrania

  • Anche l’emicrania è preceduta da un’aura che coincide con la costrizione dei vasi intra ed extracranici, e che può essere di tipo vertiginoso poiché il sistema vertebro basilare è spesso interessato in tale condizione. La vertigine di solito è seguita da una cefalea di tipo pulsante.



Cause Oculari

  • Paralisi dei muscoli estrinseci dell’occhio possono indurre fenomeni vertiginosi.

  • Vizi di rifrazione.

  • Applicazione di lenti bi- e trifocali.

  • Lussazione del cristallino.

  • Vertigine ottico-cinetica: si manifesta nei soggetti che seguono un oggetto da un treno o da un’automobile in movimento.



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