Dopo un lungo


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Sana30.08.2017
Hajmi445 b.
#14639



Dopo un lungo

  • Dopo un lungo

  • viaggio siamo

  • arrivati al porto

  • di Trapani alle

  • ore 8.00.



Alle 11.30, dopo 60 minuti di tragheretto, siamo arrivati sull’isola e accolti dalla prof. Scalone (presidente della Lega Navale di Favignana) che ci ha condotti al villaggio “l’Approdo di Ulisse”.

  • Alle 11.30, dopo 60 minuti di tragheretto, siamo arrivati sull’isola e accolti dalla prof. Scalone (presidente della Lega Navale di Favignana) che ci ha condotti al villaggio “l’Approdo di Ulisse”.



Arrivati a destinazione ci sono stati presentati gli istruttori di diving, e l’ammiraglio Leuzzi, che ci accompagnerà per tutti questi giorni; quest’ultimi ci hanno presentato le attività che svolgeremo durante il campo scuola. Le prof. sse, Marino e Pellegrini ci hanno divisi in due gruppi (A e B) per una migliore organizzazione delle attività di diving e di vela.

  • Arrivati a destinazione ci sono stati presentati gli istruttori di diving, e l’ammiraglio Leuzzi, che ci accompagnerà per tutti questi giorni; quest’ultimi ci hanno presentato le attività che svolgeremo durante il campo scuola. Le prof. sse, Marino e Pellegrini ci hanno divisi in due gruppi (A e B) per una migliore organizzazione delle attività di diving e di vela.





Una volta immersi di fronte a noi si è aperto un meraviglioso scenario sommerso.

  • Una volta immersi di fronte a noi si è aperto un meraviglioso scenario sommerso.





Alle ore 15.00 ci siamo recati al porto di Favignana, per conoscere gli equipaggi con i quali affronteremo il mare aperto per la prima volta. Sono stati dati alcuni consigli sul comportamento da tenere in barca. L’uscita è durata circa due ore offrendoci così la possibilità di esplorare le isole Egadi accompagnati dall’ammiraglio Leuzi.

  • Alle ore 15.00 ci siamo recati al porto di Favignana, per conoscere gli equipaggi con i quali affronteremo il mare aperto per la prima volta. Sono stati dati alcuni consigli sul comportamento da tenere in barca. L’uscita è durata circa due ore offrendoci così la possibilità di esplorare le isole Egadi accompagnati dall’ammiraglio Leuzi.



Durante la prima uscita, ci sono state illustrate i componenti principali della barca. Lo scafo e la vela.

  • Durante la prima uscita, ci sono state illustrate i componenti principali della barca. Lo scafo e la vela.

  • Lo scafo è l’elemento della barca che conferisce idrodinamicità e sostegno, è diviso in due parti: opera viva e opera morta.

  • L’opera morta è la parte che si trova al di sopra del livello dell’acqua, mentre l’opera viva è la parte immersa nell’acqua.



Le vele, composte da tela hanno la funzione di sfruttare il vento per consentire il movimento della barca. Esse vengono controllate dalle scotte (cime che controllano le vele) e issate ed ammainate dalle drizze (cime che servono ad ammainare o a issare la vela).

  • Le vele, composte da tela hanno la funzione di sfruttare il vento per consentire il movimento della barca. Esse vengono controllate dalle scotte (cime che controllano le vele) e issate ed ammainate dalle drizze (cime che servono ad ammainare o a issare la vela).

  • Le principali sono:

  • Randa, situata nella parte centrale, sorretta dal vang e dal boma e issata mediante l’albero;

  • Fiocco, situato a prua e issato tramite lo strallo di prua.



Arrivati al porto alle ore 9.00, siamo stati ospitati in due barche: la Cheta II e Mayreau. Navigando il nostro istruttore ci ha illustrato le parti della barca. Alcuni di noi sono stati invitati a governare la barca e ad aiutare gli istruttori a compiere alcune manovre.

  • Arrivati al porto alle ore 9.00, siamo stati ospitati in due barche: la Cheta II e Mayreau. Navigando il nostro istruttore ci ha illustrato le parti della barca. Alcuni di noi sono stati invitati a governare la barca e ad aiutare gli istruttori a compiere alcune manovre.



Esistono 4 tipi di andatura in base alla direzione del vento:

  • Esistono 4 tipi di andatura in base alla direzione del vento:

  • Andatura di poppa;

  • Lasco (tra portante e controvento);

  • Traversa (tra controvento e portante);

  • Bolina (controvento);

  • Al contrario delle andature portanti, quella controvento sfruttano l’effetto Venturi ( il fenomeno fisico tramite il quale la pressione di una corrente fluida aumenta con il diminuire della velocità.



Il giorno 28 ci siamo recati nuovamente al porto per la terza uscita. Durante la navigazione ci sono stati illustrati i tipi di venti.

  • Il giorno 28 ci siamo recati nuovamente al porto per la terza uscita. Durante la navigazione ci sono stati illustrati i tipi di venti.



Scesi dalla barca, siamo stati invitati a partecipare alle riprese di una puntata del programma di rete 4 “Ricette all’italiana”, condotto da Davide Mengacci. E’ stato preparato dallo chef un piatto: tonno con granelle di pistacchio e basilico. Durante la registrazione siamo stati intervistati e la prof. Marino ha illustrato le finalità del progetto e la nostra presenza sull’isola.

  • Scesi dalla barca, siamo stati invitati a partecipare alle riprese di una puntata del programma di rete 4 “Ricette all’italiana”, condotto da Davide Mengacci. E’ stato preparato dallo chef un piatto: tonno con granelle di pistacchio e basilico. Durante la registrazione siamo stati intervistati e la prof. Marino ha illustrato le finalità del progetto e la nostra presenza sull’isola.



  • La Cheta II è un katch (barca a vela con due alberi, definiti albero maestro e albero di mezzana) costruito in Tailandia, esattamente a Taiwan nel 1980, modello taipei. Lo scafo è stato realizzato in vetroresina, gli alberi sono di legno cavo e le vele sono state realizzate in tessuto dracon. L’imbarcazione è lunga 11 metri, larga 3.40 metri, ha una superficie velica di 100 metri quadrati e pesa 12 tonnellate.



La Mayreau, è un oceanis 350 costruita nel 1988 nel cantiere di Beneteau, a sud-est della Francia. E’ uno sloop, è lunga 10.30 metri, larga 3.43 metri, ha un pescaggio di 1.30 metri ed una superficie velica di 60 metri quadrati. E’ munita di rollafiocco, di autopilota ed è interamente costruita in vetroresina.

  • La Mayreau, è un oceanis 350 costruita nel 1988 nel cantiere di Beneteau, a sud-est della Francia. E’ uno sloop, è lunga 10.30 metri, larga 3.43 metri, ha un pescaggio di 1.30 metri ed una superficie velica di 60 metri quadrati. E’ munita di rollafiocco, di autopilota ed è interamente costruita in vetroresina.



I tre tipi di venti sono:

  • I tre tipi di venti sono:

  • Vento reale, lo spostamento di masse d’aria che si avverte quando si è fermi;

  • Vento di velocità (o di moto), cioè quel vento che si avverte quando si è in movimento, ma non c’è un effettivo spostamento d’aria (vento reale assente);

  • Vento apparente, cioè la somma vettoriale del vento reale e il vento di velocità.



Il pomeriggio del giorno 28, alle ore 14:30, siamo saliti a bordo del trenino per il giro turistico dell’isola. Durante il viaggio la guida ci ha parlato dell’etimologia del nome dell’isola di Favignana che deriva da “favonius” termine romano con il quale si indicava il vento caldo della zona. Entrati in paese abbiamo visitato l’edicola della “Madonna dei Tonnaroli”, un dipinto del XIX secolo, che raffigura la madonna che tiene in braccio un tonno.

  • Il pomeriggio del giorno 28, alle ore 14:30, siamo saliti a bordo del trenino per il giro turistico dell’isola. Durante il viaggio la guida ci ha parlato dell’etimologia del nome dell’isola di Favignana che deriva da “favonius” termine romano con il quale si indicava il vento caldo della zona. Entrati in paese abbiamo visitato l’edicola della “Madonna dei Tonnaroli”, un dipinto del XIX secolo, che raffigura la madonna che tiene in braccio un tonno.



La guida ci ha parlato del periodo in cui a Favignana veniva estratta la calcarenite, roccia che è servita per costruire gran parte degli edifici siciliani. Le cave sono state scavate fino a 8/15 metri. Attualmente gli abitanti dell’isola utilizzano le cave per piantumare agrumeti “ipogei”.

  • La guida ci ha parlato del periodo in cui a Favignana veniva estratta la calcarenite, roccia che è servita per costruire gran parte degli edifici siciliani. Le cave sono state scavate fino a 8/15 metri. Attualmente gli abitanti dell’isola utilizzano le cave per piantumare agrumeti “ipogei”.



Grazie all’ospitalità accordataci dal Sindaco di Favignana abbiamo potuto visitare l’ex stabilimento di conservazione del tonno che porta il nome del suo fondatore: Florio. Siamo stati accolti dal signor Giuseppe che ci ha raccontato l’ambiente di lavoro nello stabilimento esibendosi in alcuni canti tipici dei tonnaroti. La visita è proseguita nella descrizione

  • Grazie all’ospitalità accordataci dal Sindaco di Favignana abbiamo potuto visitare l’ex stabilimento di conservazione del tonno che porta il nome del suo fondatore: Florio. Siamo stati accolti dal signor Giuseppe che ci ha raccontato l’ambiente di lavoro nello stabilimento esibendosi in alcuni canti tipici dei tonnaroti. La visita è proseguita nella descrizione

  • della stanza dell’olio, ambiente in cui veniva inscatolato il tonno.



In seguito abbiamo incontrato la sig.ra Francesca che ci ha illustrato la storia della famiglia Florio originaria di Bagnaria Calabra. In questo ultimo perioda l’ex stabilimento si è arricchito di ritrovamenti archeologici marini: anfore, ancore, elmi ecc. Questi reperti sono tutti risalenti alla prima guerra Punica.

  • In seguito abbiamo incontrato la sig.ra Francesca che ci ha illustrato la storia della famiglia Florio originaria di Bagnaria Calabra. In questo ultimo perioda l’ex stabilimento si è arricchito di ritrovamenti archeologici marini: anfore, ancore, elmi ecc. Questi reperti sono tutti risalenti alla prima guerra Punica.



Successivamente abbiamo visitato il luogo di cottura del tonno, la trizzana quattro porte (da dove partivano le navi per la mattanza), il bosco e sottobosco (dove i tonni venivano appesi e dissanguati ). La visita si è conclusa con l’illustrazione del sistema di reti utilizzato per la cattura del tonno.

  • Successivamente abbiamo visitato il luogo di cottura del tonno, la trizzana quattro porte (da dove partivano le navi per la mattanza), il bosco e sottobosco (dove i tonni venivano appesi e dissanguati ). La visita si è conclusa con l’illustrazione del sistema di reti utilizzato per la cattura del tonno.



L’incontro con il biologo marino dott. G. Chiusano responsabile dell’Area Marina Protetta delle Egadi è stato un momento di grande interesse .Ci ha parlato di come si attuano gli interventi di tutela ambientale con dissuasori anti-strascico, campi ormeggio e vedette del mare. L’obiettivo principale che si è posto l’ente è quello di preservare la biodiversità dell’arcipelago. I successi che l’AMP ha ottenuto sono soprattutto la proliferazione della Posidonia marina e la ricomparsa, dopo 40 anni, della foca monaca.

  • L’incontro con il biologo marino dott. G. Chiusano responsabile dell’Area Marina Protetta delle Egadi è stato un momento di grande interesse .Ci ha parlato di come si attuano gli interventi di tutela ambientale con dissuasori anti-strascico, campi ormeggio e vedette del mare. L’obiettivo principale che si è posto l’ente è quello di preservare la biodiversità dell’arcipelago. I successi che l’AMP ha ottenuto sono soprattutto la proliferazione della Posidonia marina e la ricomparsa, dopo 40 anni, della foca monaca.



Un’ AMP è una porzione di mare, coste e fondali in cui sono individuate zone con diversi gradi di tutela, in funzione delle caratteristiche ambientali.

  • Un’ AMP è una porzione di mare, coste e fondali in cui sono individuate zone con diversi gradi di tutela, in funzione delle caratteristiche ambientali.

  • Ciò è finalizzato a proteggere l’ ambiente, a valorizzare le risorse naturali e a promuovere lo sviluppo sostenibile.

  • L’AMP fu istituita nel 1991 e nel 2001 la gestione è stata affidata al comune di Favignana. L’AMP si divide in 4 zone e regolamenta determinate attività, tranne la pesca subacquea che è vietata in tutte le zone.



Venerdì 30, a causa delle avversità meteorologiche, l’ammiraglio Leuzzi ha consigliato di evitare l’uscita in barca, pertanto abbiamo approfittato per una breve lezione sulla lettura delle carte nautiche.

  • Venerdì 30, a causa delle avversità meteorologiche, l’ammiraglio Leuzzi ha consigliato di evitare l’uscita in barca, pertanto abbiamo approfittato per una breve lezione sulla lettura delle carte nautiche.



L’ultimo giorno del nostro soggiorno c’è stata la consegna delle tessere della FIV (Federazione Italiana Vela). L’evento si è tenuto presso l’anfiteatro del villaggio ed hanno partecipato il presidente della lega navale di Mazara del Vallo, Giovanni Rocca che ha consegnato le tessere dopo un breve discorso di lode alle isole Egadi.

  • L’ultimo giorno del nostro soggiorno c’è stata la consegna delle tessere della FIV (Federazione Italiana Vela). L’evento si è tenuto presso l’anfiteatro del villaggio ed hanno partecipato il presidente della lega navale di Mazara del Vallo, Giovanni Rocca che ha consegnato le tessere dopo un breve discorso di lode alle isole Egadi.





Dopo la consegna delle tessere della FIV, abbiamo ricevuto i saluti del sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, che ci ha gentilmente consegnato gli attestati.

  • Dopo la consegna delle tessere della FIV, abbiamo ricevuto i saluti del sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, che ci ha gentilmente consegnato gli attestati.



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