Variante sostanziale al prgc in adeguamento alla
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- St. Christophe – Velocità massima del vento
- A.2.1.2 - Aspetti geologici
min di Tmin
-11,2
-9,4 -4,5
-1,2 2,9
6,5 9 8,3 4,3 -1,0
-6,6 -10,6
-13 media di Tmin -4,9
-2,7 1,4
4,3 8,7
11,7 14
13,5 10,1
5,4 -0,4
-4,1 4,7
max di Tmax 14,4
16,9 21,9
23,4 27,2
30,7 33
32 28
23,5 18,4
15,7 33,7
media di Tmax 5,1
8,4 13,5
16,3 20,7
24,5 27,6
26,9 22,4
16,5 9,9
4,7 16,4
media di T media 0,1
2,8 7,4
10,3 14,7
18,1 20,8
20,2 16,2
10,9 4,7
0,3 10,6
Carta delle isoiete (mm di pioggia e neve fusa) - periodo 1920-2000, AA.VV, 2003, Atlante climatico della Valle d’Aosta, Graficat,Torino PRG Comune di Gressan - Relazione
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Carta del numero medio dei giorni piovosi (pioggia e neve fusa ), AA.VV, 2003, Atlante climatico della Valle d’Aosta, Graficat,Torino
I dati analizzati definiscono un quadro climatico tipico della zone della valle centrale caratterizzato da forti escursioni termiche stagionali e condizioni di aridità nel periodo estivo. Si tratta di un clima continentale.
Le correnti atmosferiche nella Regione sono condizionate dalla posizione dei massicci montani che deviano la direzione originale lungo la valle centrale e le valli laterali. Per quanto riguarda i venti la stazione di Saint-Christophe indica una prevalenza di venti sia occidentali che orientali, con prevalenza da est nelle ore diurne e da ovest nelle ore notturne.
St. Christophe – Velocità massima del vento - periodo 1974 ÷ 2002 -
(m/s)
Feb.
(m/s) Mar.
(m/s) Apr.
(m/s) Mag.
(m/s) Giu.
(m/s) Lug.
(m/s) Ago.
(m/s) Set.
(m/s) Ott.
(m/s) Nov.
(m/s) Dic.
(m/s) Anno
(m/s) media 18,7
19,3 20,0
19,6 19,8
18,8 18,5
18,4 18,3
17,7 18,9
18,7 23,2
max 27,8
27,8 24,7
24,7 24,2
24,1 224,2
24,7 27,8
25,8 29,2
27,8 29,2
Alle correnti principali si aggiungono i venti locali, che sono prodotti dalle differenze di pressione che si verificano in seguito al diverso riscaldamento solare tra il fondovalle e le zone poste in quota nelle diverse ore del giorno (brezze di monte e di valle) e dal föen che nel periodo invernale soffia improvviso per la netta differenza di pressione tra i versanti alpini.
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A.2 - A MBIENTE GEOLOGICO – GEOMORFOLOGICO – IDROGEOLOGICO A.2.1 - Assetto geologico, geomorfologico ed idrologico (Rif.: cartografie ambiti inedificabili)
Il territorio comunale di Gressan ha una estensione pari a 2.545 ettari, si colloca nel settore centrale della regione Valle d’Aosta, poco oltre il capoluogo regionale, dove risale, dall’argine destro del fiume Dora Baltea, in direzione Sud, il versante destro della valle principale fino ad attestarsi sul crinale spartiacque che lo separa dalla valle di Cogne. I limiti fisici del Comune di Gressan sono rappresentati: - a Nord dall’alveo del fiume Dora Baltea che lungheggia il lembo più settentrionale del comprensorio comunale per circa 2,5 km nel tratto compreso tra le quote 570 e 586 m s.l.m., - ad Est segue, per un breve tratto, l’alveo del torrente La Comba (circa 1200 metri) a monte del quale, attraversato il basso displuvio di quota 760 m s.l.m., risale il solco torrentizio del Vernalière fino ad attestarsi sulla cima della Cresta Nera a circa quota 2.805 m s.l.m., - a Sud si attesta lungo la linea di cresta sottesa tra la Cresta Nera e Punta De La Pierre (q.ta 2.653,2 m s.l.m.) culminando con la vetta di Punta Valletta a quota 3.089,8; - ad Ovest, il confine non segue un elemento fisico ben definito, dalla Punta De La Pierre scende fino ai prati di Liautaysanaz (circa q.ta 2.100 m s.l.m.) seguendo la linea di displuvio del settore più elevato del bacino del torrente Gressan; oltre tale località il confine segue con traccia zigzagante piccoli impluvi e compluvi di un versante in gran parte boscato fino a raggiungere, sul fondovalle, oltre la località Tour de la Plantaz, a quota 635 m s.l.m., il solco torrentizio del Gressan che segue in gran parte fino alla confluenza con il fiume Dora Baltea.
Il territorio del Comune è attraversato, sul fondovalle da Est ad Ovest, dalla Strada Regionale n°20 da cui si dirama la viabilità comunale a servizio dei numerosi nuclei frazionali distribuiti sul piano e sulla fascia collinare adiacente oltre che sul corpo del conoide del torrente Gressan; una seconda Strada Regionale, la n° 40, si sviluppa dal Capoluogo, in località Pilet, risalendo il versante con lunghi tratti diagonali atti a servire la gran parte dei casolari distribuiti sulla fascia mediana del territorio fino a raggiungere, oltre quota 1300 m s.l.m., la parte a vocazione turistico ricettiva che, dalla zona di Les Fleurs, risale fino oltre quota 1800 m s.l.m. alla zona di Pilaz, da cui si dipartono gli impianti del comprensorio sciistico; quest’ultimo sito è inoltre servito, a partire dall’area prospiciente la Stazione ferroviaria di Aosta, mediante la cabinovia Aosta-Les Fleurs-Pilaz.
Frequenti piste poderali, con innesti diretti dalla viabilità principale, si distribuiscono e si sviluppano sulle fasce marginali del comprensorio comunale, anche nei settori più elevati, tanto da rendere il territorio facilmente percorribile ed ispezionabile su ampie parti, sia in zone boscate, sia in siti di prato-pascolo. Oltre che dal Capoluogo regionale, sempre percorrendo la Strada Regionale dell’Envers, sono possibili, su strada, accessi indiretti al territorio comunale dagli svincoli autostradali di Aosta Est, percorrendo la strada dell’Envers in direzione Ovest, e da quello di Aymavilles in direzione Est.
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La morfologia che caratterizza l’area comunale ha favorito lo sviluppo insediativo di tipo residenziale nella parte meno acclive del territorio ed in particolare nei settori distribuiti sul fondovalle e sulle fasce collinari a questo adiacenti, con prevalenti attività colturali (frutteti in prevalenza), artigianali e commerciali (queste ultime prevalentemente distribuite in fregio alla strada regionale dell’Envers). Nel settore medio-superiore, nella parte centrale del versante, si hanno insediamenti al margine delle ampie radure prative, un tempo collegati ad attività silvo-pastorali che, in epoca più recente, sono stati in gran parte trasformati con destinazione di tipo prevalentemente turistico ricettivo e commerciale con un massimo di incremento nell’area di pertinenza della conca di Pilaz.
Al margine di questa fascia di versante, si rilevano estese aree densamente boscate e risalenti con continuità fino alla zona alta dei prato-pascoli che si sviluppano fino al piede del crinale che racchiude la conca di Pilaz.
La rete idrografica principale dipende essenzialmente da tre bacini: quello del torrente Gressan dominante sul territorio e quelli, decisamente in subordine, del torrente Vernalière e del torrente Comba impostati su ristrette fasce parallele correnti lungo il margine Est del territorio comunale. Il primo drena l’ampio bacino della conca di Pilaz, mentre i secondi hanno bacini più limitati ed attestati su quote decisamente inferiori. Profondamente incisi in una potente ed estesa coltre detritica sboccano sul fondovalle dove hanno dato origine ad ampi conoidi che si sviluppano, in parte, anche sul territorio dei comuni adiacenti.
Brevi solchi torrentizi sono altresì evidenti sulla fascia pedemontana con bacini limitati e mal definiti risalenti le fasce prative dominanti il settore di medio versante, dove sono tra loro interconnessi da una rete irrigua ben distribuita ed efficiente, con sbocchi diretti sul fondovalle e canalizzati lungo gli impluvi che maggiormente caratterizzano detti settori pedemontani, individuati dai rivi della Côte de Gargantua e di Viseran-Palatiau.
Dal punto di vista socio-turistico occorre sottolineare l’importanza di alcuni elementi con alto valore naturalistico come i boschi di conifere Bois Jardin Public, Chanté, Lap e le ampie aree di alpeggio nelle zone di Grimondet, Châtelaine, Plan de l’Eyve, Leissé. Questi siti hanno elementi naturalistico-ambientali la cui conservazione e valorizzazione ha oltretutto scopo didattico-scientifico (Côte de Gargantua, Morena del Plan de l’Eyve), ma come già detto possono essere valorizzati, soprattutto nel periodo estivo, con iniziative turistiche (percorsi naturalistici, percorsi per mountain bike, agriturismo, centri di accoglienza visitatori...) limitando l’attività sciistica. A.2.1.1 - Aspetti morfologici: acclività ed uso del suolo
La morfologia del territorio viene evidenziata, alla vista, da diversi parametri. Tra questi i primi che colpiscono un osservatore esterno sono senza dubbio l’acclività del territorio e la copertura del suolo.
L’acclività del territorio condizione pesantemente l’attività antropica, sia dal punto di vista dello sfruttamento del suolo, sia per quanto riguarda il rischio derivante dai dissesti gravitativi. In genere gli insediamenti urbani ed industriali si concentrano nelle aree pianeggianti o in quelle moderatamente acclivi, mentre lo
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sfruttamento del suolo per usi agricoli può comprendere aree anche caratterizzate da pendenze più accentuate. Allo stesso modo, i settori entro cui si individuano le acclività maggiormente elevate sono i più predisposti all’innesco di dissesti di natura gravitativa. Tale predisposizione risulta maggiore nei terreni contraddistinti da pendenze superiori al 70%, persistendo, seppur in maniera meno incidente, anche lungo i versanti caratterizzati da acclività minori, fino ad un limite minimo del 35%. L’acclività del territorio influenza pesantemente anche la predisposizione all’innesco di fenomeni di slavinemento o valanghivi veri e propri. Questi prendono corpo prevalentemente su terreni con pendenze comprese tra il 55% ed il 120%. Pendenze superiori non permettono, infatti, l’accumulo della neve, mentre pendenze inferiori non consentono l’innesco delle valanghe. La dinamica valanghiva, comunque, presenta aspetti decisamente più complessi che verranno affrontati e descritti nel relativo paragrafo (vedi paragrafo A.2.2.8 – Analisi del rischio per valanghe o slavine).
In riferimento al territorio di Gressan circa il 52% dei terreni sono compresi in zone inferiori a q. 1900 ed in questo ampio settore prevalgono le aree di bassa acclività (0% - 35%) dove maggiore è l’uso del suolo ad uso agricolo; in riferimento alle classi di maggiore acclività (70% - 120%), in detto settore di versante, si ha una limitata concentrazione di ripe acclivi lungo le incisioni torrentizie in un rapporto percentuale non eccedente il 10%.
Oltre quota 1900 m s.l.m. il territorio è prevalentemente compreso entro la conca di Pilaz, dove due terzi dell’area presentano media (35% - 70%) e bassa acclività e la restante parte, distribuita al contorno del bacino, è interessata da sponde rocciose e depositi detritici ad elevata acclività, dove si possono creare condizioni di instabilità di masse rocciose e detrito incoerente sotto forma di frane di crollo o smottamenti (spesso legati a squilibri idrologici), oltre che fenomeni di slavinamento e valanga.
Queste aree sono individuabili nelle zone di circo glaciale contornate dalla cresta passante per le cime della Punta de la Pierre, Punta del Drinc, Piatta de Grevon, Punta de Montpers, Punta Valletta fino alla Testa Nera. Il secondo aspetto macroscopico, che condizione l’aspetto morfologico del paesaggio, è la copertura vegetazionale del territorio. L'azione antropica può notevolmente alterare il paesaggio naturale relegando il bosco in genere nelle pendici più impervie e meno produttive ed ubicando le colture agricole nelle aree più favorevoli (pianura, terrazzi e pendici a dolce pendio). In altri casi, la presenza dell'uomo e la sua attività orientata verso la valorizzazione ed il recupero del territorio ha bonificato certe aree con il ricorso a terrazzamenti, alla disciplina delle acque ed al consolidamento di pendici franose mediante interventi sia attivi, sia passivi. Oltre che influire sul paesaggio, la copertura vegetazionale svolge un ruolo positivo nell’impedenza di fenomeni erosionali e gravitativi attivabili nel territorio. In relazione al territorio in esame, partendo dal fondovalle, si fanno rilevare i seguenti aspetti più caratteristici:
- nella piana alluvionale per quanto attiene alla ristretta parte compresa tra l'argine del fiume Dora Baltea ed il limite inferiore della fascia pedemontana, non si hanno siti degradati o degradabili; prevalgono le aree urbanizzate con attività commerciali, artigianali e con le principali infrastrutture di viabilità ed aree di servizi nel complesso discretamente salvaguardati da processi di PRG Comune di Gressan - Relazione
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degrado geoidrologico o limitatamente esposti a fenomeni di esondazione non distruttiva, come si è potuto riscontrare nel corso dell’evento alluvionale dell’ottobre 2000. Le aree non urbanizzate sono di modesto sviluppo e comprendono terreni con colture semplici, prati irrigui ed orti ;
nuclei abitativi e da connesse aree con prevalenti attività colturali che si sviluppano in aree territoriali ben salvaguardate da fenomeni di degrado geoidrologico. Limitatamente al settore prospiciente la Côte de Gargantua (versante Ovest), alcuni nuclei frazionali (Moline, Naudin, Piscine e Cort) sono dominati da una sponda acclive uniformemente ricoperta da una coltre detritica con plaghe di detrito denudato o scarsamente rivegetato. Le caratteristiche morfologiche e d’uso del suolo sono tali che il loro grado di stabilità a livello corticale (per fenomeni di dilavamento che possono enucleare il materiale lapideo più grossolano) può essere condizionato da fenomeni meteorici non necessariamente di tipo eccezionale. In questo settore, come nella parte medio-alta del versante, si rilevano ripide scarpate con settori denudati o scarsamente rivegetati;
- la fascia medio-inferiore del versante sovrasta il fondovalle principale con terrazzamenti sovrapposti di varia ampiezza, su cui si praticano attualmente gran parte delle attività di coltura agraria di tipo sia vitivinicolo (nella parte inferiore) sia foraggiero. Queste ultime sono spesso collegate a sparse unità residenziali, distribuite in piccoli nuclei frazionali, siti al margine di dette aree prative ed accentrate lungo la fascia territoriale centrale, servita da una più estesa rete viaria sia principale sia secondaria. L’uso del suolo in questo settore è condizionato dalla struttura morfologica. In questi siti di media-bassa montagna, si hanno ripidi settori di versante al contorno di dette zone d’insediamento e produttive, su cui si diramano le estese aree boscate che si sviluppano ai margini Est ed Ovest del territorio comunale. Nei settori più esterni del versante, si rilevano profonde incisioni torrentizie (in particolare lungo il torrente Gressan), site spesso al piede di ripide sponde rocciose e distribuite su una coltre detritica poco addensata, con rade aree boscate e ripide scarpate detritiche con formazioni arbustive rade. In questi ultimi settori si hanno locali condizioni di rischio per crollo, provenienti dalle ripide soglie rocciose o per smottamento del detrito corticale, sia per dilavamento e sia per erosione al piede (zona Posse, Fernier Chabloz, Vachére e settore a valle di Cheresod, nel bacino del torrente Gressan).
- la parte medio-alta del versante risulta in gran parte boscata, con prevalenti formazioni resinose con incluse sparse radure prative sede di stagionale monticazione e rare plaghe di detrito di versante denudato. Queste sono distribuite nelle incisioni ed al piede delle sponde rocciose che gradualmente si sviluppano, fino ad essere dominanti, nella parte alta della conca di Pilaz; in questo settore estremo si rilevano estese radure prative, sede di stagionale monticazione, cui si associano con ampie plaghe di detrito di versante denudato distribuite al piede del crinale che racchiude il territorio comunale.
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A.2.1.2 - Aspetti geologici
L’analisi geologica del territorio, riferita alla struttura geomorfologia, idrogeologica e geostrutturale si è basata, previa documentazione bibliografica, sul rilievo degli elementi caratterizzanti dette tipologie, allo scopo di evidenziarne l’interazione con i processi morfodinamici e di degradazione che più marcatamente intervengono o possono presentarsi sul territorio.
A.2.1.2.1 - Inquadramento geomorfologico A partire dal fondovalle, il territorio è morfologicamente caratterizzato da una piatta e stretta fascia alluvionale di fondovalle, pertinente al fiume Dora Baltea, di ampiezza compresa tra 50 e 300 metri che racchiude da Nord il territorio comunale; questa è caratterizzata da un ben marcato orlo di terrazzo che lungheggia, in particolare, il margine più esterno dell’ampio ventaglio del conoide alluvionale del torrente Gressan e, verso Est, delimita una più ampia ed antica fascia d’espansione che si allunga fino al piede della fascia pedemontana, caratterizzato da piccoli conoidi alluvionali di tipo misto. In detta fascia pedemontana tra le strutture di conoide sono presenti relitti di una più antica facies fluvio-glaciale, rappresentati dagli apparati collinari emergenti, con allineamento da Sud a Nord-NordEst, della Côte de Gargantua e più ad Est, in località Palatiau, dai due lembi della Côte Piglieusa siti da parti opposte rispetto alla strada regionale per Pilaz.
L’originario substrato glaciale antico di fondo si evidenzia a partire dal margine inferiore della fascia pedemontana dove, con ripe generalmente moderatamente acclivi, è stato inciso e sovrastato dai corpi dei conoidi alluvionali. Rappresenta il limite di valle di un versante estesamente dominato dall’alternanza di relitti di terrazzi glaciali e da soglie rocciose che alimentano fasce di detrito eluvio- colluviale, la cui estensione, rispetto ai terreni di facies glaciale, è evidentemente dominante nei due settori più esterni del territorio comunale, comprendenti i bacini del torrente Gressan (lato Ovest) e del Torrente Comba (lato Est).
Il comprensorio si attesta, da Sud a SudOvest, a ridosso di un’ininterrotta linea di cresta, caratterizzata da ripide sponde rocciose culminanti in creste molto frastagliate. Al piede di queste si sviluppano ripidi depositi di detrito di falda attivamente alimentato che si allungano, tra strutture di facies glaciale o di derivazione glacio-lacustre, fino al margine di radure prative, caratterizzate da ampie combe ed estese zone a medio-bassa acclività con aste torrentizie poco incise.
A.2.1.2.2 - Formazioni detritiche incoerenti quaternarie
Le formazioni litologiche di età quaternaria sono esclusivamente rappresentate da coperture di spessore variabile di detrito poligenico, la cui differenziazione morfologica e composizionale è legata al differente processo di deposizione e di rimodellamento.
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