I. C. "A. Ilvento" Grassano-mt piano di emergenza plessi scolastici di Grassano
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I.C. “A.Ilvento” Grassano-MT- Piano di emergenza plessi scolastici di Grassano
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Premessa;
Ogni evento che si caratterizzi come una situazione di emergenza, sia esso dovuto a cause naturali che determinato da attività umane, richiede da parte della comunità interessata un’adeguata risposta al fine di ridurne le conseguenze.
Lo schema proposto individua le predisposizioni organizzative e suggerisce le procedure operative che consentono di contenere le conseguenze di un evento che richieda la sollecita evacuazione da un edificio scolastico.
Col piano proposto, si intende fornire agli operatori scolastici delle linee guida che, integrate dai dati relativi a ciascun edificio, costituiranno un vero e proprio piano operativo. Infatti, lo stato di emotività, che inevitabilmente colpisce tutto il personale al verificarsi di una situazione di emergenza, induce a comportamenti irrazionali, a dimenticanze di operazioni determinanti, a decisioni errate.
Questo documento vuole indicare le azioni da compiere al manifestarsi di una situazione di pericolo, senza lasciare spazio all’improvvisazione che può provocare danni superiori a quelli che avrebbero provocato l’evento stesso.
Poiché l’emergenza è connessa con le caratteristiche dell’edificio e della sua utenza , il piano é strutturato su misura della sede scolastica. E poiché implica la responsabilità dei docenti, dovrà essere recepito dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e costituire un allegato alla programmazione educativa. Grassano, Dicembre 2016
-MARSICO Dott. Marcella-
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IL PIANO DI EMERGENZA
1. L’evacuazione di emergenza
L’evacuazione di emergenza, lo sgombero rapido e forzato di una scuola, che accoglie un certo numero di persone, sotto la minaccia o a causa del verificarsi di un evento calamitoso, costituisce la fase ultima dell’evoluzione negativa di una situazione di emergenza.
Il ricorso all’evacuazione denuncia il fallimento delle misure di prevenzione e di intervento che nelle fasi di preallarme e allarme sono state poste in essere, e l’incontrollabilità dell’evento.
Nello stesso tempo segna l’atto conclusivo di un processo di valutazione che potrà avere un certo tempo di sviluppo o richiederà decisioni molto rapide a seconda che l’evento sia a lento tempo di evoluzione o improvviso.
L’evacuazione di un plesso scolastico, in situazione di emergenza, per la particolare tipologia della popolazione presente, richiede un notevole impegno organizzativo da parte del Responsabile e di tutti gli Operatori scolastici. Ma ogni sforzo di dare una risposta adeguata ed efficace all’evento, è destinato al fallimento in assenza di un piano che indichi le azioni da compiere. In una struttura scolastica i momenti di emergenza intaccano le normali condizioni di agibilità e provocano alterazioni nei comportamenti e nei rapporti interpersonali degli utenti, causando situazioni di panico. 2. Il panico Nel definire le procedure di evacuazione, per consentire l’abbandono nelle migliori condizioni di sicurezza e col minor danno possibile, in una situazione di pericolo reale o presunto, occorre tener presente sempre, in una
situazione di emergenza, all’evento che l’ha determinata si accompagna uno stato di emotività , che nella sua manifestazione più grave, si configura in vero e proprio panico. Il panico, provocando alterazioni nei comportamenti e reazioni irrazionali, ha manifestazioni che, se incontrollate, costituiscono di per sé elemento pericoloso di turbativa e possono provocare rischi indotti ben più gravi dell’evento stesso:
con spinte, corse in avanti;
Lo stato di ansia, la paura suscitati da una minaccia improvvisa di pericolo, perché non si trasformino in panico, richiedono una pronta reazione, una risposta preparata e non improvvisata.
Scopo del piano di emergenza Il piano di emergenza costituisce il documento operativo che, evidenziando le situazioni di emergenza che possono verificarsi nell’ambito del plesso scolastico: Individua le predisposizioni organizzative da porre in atto; Indica le azioni da compiere; Assegna i compiti, per consentire l’evacuazione ordinata e tempestiva degli alunni e del personale presente nell’edificio.
L’utilità del piano di emergenza poggia sul presupposto che siano stati individuati quegli accorgimenti sul piano psico-pedagogico e quei riferimenti tecnico-logistici indispensabili a contenere, nel grado più elevato è possibile, l’ansia dell’imprevisto e le reazione provocate dal panico. Il piano tende a ricondurre nella sfera della razionalità tali manifestazioni e a creare uno stimolo alla fiducia di superare il pericolo e ad attuare comportamenti atti ad evitare confusione e sbandamento. In sintesi, a ridurre i rischi indotti che lo stato di emergenza crea!
Per tutti questi motivi il piano di emergenza deve rappresentare un momento di grande impegno educativo. Sugli obiettivi che esso si prefigge devono confluire gli intenti e le premure di quanti nella scuola e per la scuola operano.
Tenendo presente l’obiettivo che si vuole conseguire, il piano individua:
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4 Le predisposizioni organizzative e le procedure operative;
E’ costituito da una serie di paragrafi che riguardano:
L’edificio scolastico;
La popolazione presente;
Le ipotesi di rischio;
Le predisposizioni organizzative;
Le procedure operative;
La diramazione dell’allarme.
Le procedure operative Per garantire al piano la necessaria efficacia, si deve avere, soprattutto da parte degli adulti, il seguente comportamento:
Esatta osservanza di tutte le disposizioni riguardanti la sicurezza;
Rispetto pratico del principio che tutti gli operatori sono al servizio degli allievi per salvaguardarne l’incolumità;
Abbandono dell’edificio solo al termine delle operazioni di evacuazione da parte di tutti gli allievi
In fase di prevenzione, il Capo d’Istituto, deve vigilare costantemente sulla corretta applicazione:
Dell’ordine di servizio relativo all’apertura e alla praticabilità delle vie d’uscita, da controllare periodicamente;
Delle circolari inerenti l’ eliminazione dei materiali infiammabili;
Dell’obbligo di richiedere all’ente locale competente gli interventi per la funzionalità e la manutenzione;
Dei meccanismi di allarme;
Dei mezzi antincendio;
Della segnaletica per le vie di esodo. Il Capo d’Istituto, inoltre,
Assegna ad ogni classe le vie di fuga e le porte di uscita;
Individua per ogni classe il punto di raduno nella zona di raccolta;
Stabilisce l’ordine di afflusso delle classi alle porte di uscita;
Regolamenta l’esodo graduando lo sfollamento a partire dalle classi di età inferiore e dai diversi settori, iniziando dal piano terra;
I docenti di sostegno, con l’ausilio degli alunni predesignati e degli operatori sociali, cureranno le operazioni di sfollamento degli alunni handicappati loro affidati, attenendosi alle precedenze che il piano stabilisce per gli alunni in difficoltà.
compiti loro assegnati, e cioè:
Controllare che nel deflusso e che nessuno si stacchi dalla fila;
Provvedere alla chiusura delle porte dell’aula.
Una volta raggiunta la zona di raccolta, il docente responsabile della classe, farà pervenire al Capo d’Istituto il modulo di evacuazione con i dati relativi a:
Numero degli alunni presenti ed evacuati,
Nome di eventuali dispersi o feriti. Gli alunni devono adottare il seguente comportamento non appena viene diramato il segnale di allarme:
Interrompere con immediatezza ogni attività,
Tralasciare il recupero di oggetti personali (libri, cartelle, abiti, ecc.),
Disporsi in fila, evitando il vociare confuso, grida e richiami,
Rimanere tra loro collegati, seguendo in modo ordinato il compagno che precede,
Seguire le indicazioni dell’insegnante che accompagnerà la classe nel rispetto delle precedenze,
Camminare in modo sollecito, senza soste preordinate o immotivate e senza spingere i compagni, seguendo sempre l’ aprifila,
Recarsi immediatamente verso la zona di raccolta assegnata anche quando l’allarme sorprendesse in altre parti dell’edificio (corridoio, servizi igienici, laboratorio,ecc.),
Mantenere l’ordine e l’unità della classe durante e dopo l’esodo,
Collaborare con l’insegnante per controllare le presenze dei compagni prima dell’esodo e dopo lo sfollamento,
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Il personale non docente, al segnale di allarme, deve partecipare alle operazioni secondo le seguenti disposizioni: gli addetti di segreteria, nominativamente indicati, invieranno le richieste di soccorso, gli operatori, nominativa mente indicati, procederanno alla disattivazione degli impianti (energia elettrica, gas, centrale termica) e successivamente al controllo nei vari piani degli edifici di eventuali presenze (il controllo deve essere particolare: nei servizi, negli spogliatoi, nei laboratori, nella palestra e ogni altro ambiente presente), gli operatori nominativamente incaricati, attiveranno gli estintori curando di coprire in via prioritaria i percorsi di fuga.
Negli edifici in cui manchi il personale di segreteria o gli operatori i compiti sopra indicati saranno suddivisi tra i docenti del plesso, anche mediante l’accorpamento di più classi.
In tali plessi le funzioni del Capo d’Istituto saranno svolte dal docente appositamente incaricato. 6. Predisposizioni organizzative Al fine di conseguire i necessari automatismi i necessari automatismi nelle operazioni conseguenti all’emergenza e per evitare dannose improvvisazioni, è indispensabile porre in atto alcune predisposizioni. DESIGNAZIONE NOMINATIVE O PER FUNZIONE:
Del responsabile e del suo sostituto dell’emanazione dell’ordine di evacuazione. Al verificarsi di una situazione di emergenza, assume la responsabilità di “coordinatore” delle operazioni di soccorso;
Del personale incaricato di effettuare le chiamate di soccorso;
Del personale incaricato di diffondere l’ordine di evacuazione;
Del personale incaricato dell’interruzione dell’erogazione di energia elettrica, gas, alimentazione della centrale elettrica, acqua;
Del personale idoneo ad attivare gli estintori.
INDIVIDUAZIONE DI AREE INTERNE ED ESTERNE ALL’EDIFICIO “ZONE DI RACCOLTA” Sono state individuate nei cortili e nelle aree di pertinenza dei rispettivi edifici scolastici e assegnate a ciascuna classe. Presentano caratteristiche che facilitano l’adunata e il riscontro delle scolaresche e sono sicure.
ASSEGNAZIONE AGLI ALLIEVI DEGLI INCARICHI DI “APRIFILA”, “SERRAFILA”, ASSISTENZA AI DISABILI.
In ogni classe devono essere individuati , dagli insegnanti di classe:
2 alunni “aprifila”, con l’incarico di aprire le porte e guidare la classe alla “zona di raccolta”;
alunni “serrafila”, con l’incarico di chiusura della porta dell’aula e del controllo che nessun compagno di classe rimanga isolato e della trasmissione del modulo di evacuazione alla direzione delle operazioni;
2 o più ragazzi, con l’incarico di aiutare eventuali eventuali disabili o alunni colti da malore ed a raggiungere la zona di raccolta.
SEGNALETICA E SISTEMAZIONI PER UNA FACILE E RAPIDA INDIVIDUAZIONE DELLE VIE DI FUGA E’ opportuno che gli edifici siano dotati di segnaletica (in quelli sprovvisti si possono realizzare con le scolaresche). Devono essere segnalate le porte d’emergenza, gli estintori, le cassette di pronto soccorso, le scale di emergenza.
In ogni piano degli edifici deve essere esposta la planimetria con l’indicazione delle aule, dei percorsi da seguire verso la zona di raccolta e le istruzioni di sicurezza.
Bisogna aver cura di sistemate i banchi ed i tavoli in modo da non ostacolare l’esodo dalle aule. E’ necessario controllare sistematicamente l’agibilità delle vie di fuga, dell’apertura delle porte e dei cancelli d’uscita.
La sede da adibire a “direzione delle operazioni” è stata individuata negli uffici della ex Direzione Didattica per i plessi che ricadono nell’edificio di Via Capitan Pirrone-Grassano e della Scuola Media di Via Capitan Vignola – Grassano.
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Attività informativa ed educativa La buona conoscenza del piano da parte di tutti i soggetti interessati, ne garantisce l’efficienza operativa. Connesso con la conoscenza del piano è l’addestramento degli operatori e dei
tempi, persone e procedure, a una situazione di emergenza.
Occorre, pertanto, ricorrere a falsi allarmi e ad esercitazioni programmate per una verifica della conoscenza da parte di tutti delle norme e procedure di intervento, per individuare eventuali carenze e l’introduzione di aggiustamenti e correttivi. Vanno effettuate verifiche in situazioni ed in ore critiche, cioè in momenti di massimo impegno di lavoro e in ore di carenza di personale di controllo.
prove parziali effettuate senza preavviso, senza allertamento degli enti esterni e senza evacuazione totale dell’edificio; prove generali, almeno due volte all’anno, che comportano l’evacuazione dell’edificio, il trasferimento nelle zone di raccolta, l’attivazione degli enti esterni.
Nell’ ambito delle singole classi saranno svolte lezioni tecnico-pratiche da parte di tutti i docenti. L’aspetto teorico è riferito ai seguenti argomenti: concetto di emergenza, che cosa è e come è strutturato un piano di emergenza, concetto di panico e misure per superarlo, comportamenti da tenere in situazioni di emergenza, gli incarichi previsti dal piano, la solidarietà per i più deboli, importanza delle esercitazioni: L’aspetto pratico è riferito alla parte operativa e sperimentale, durante la quale i docenti fanno provare alle singole classi i percorsi di sfollamento ed i punti di raccolta all’esterno dell’edificio. Per le classi che interessano il nostro piano è necessario un particolare impegno addestrativo per l’età e la capacità dei nostri alunni di scuola materna ed elementare. Si consegue un proficuo addestramento all’evacuazione, solo facendo periodicamente utilizzare alle classi i percorsi e le uscite di emergenza assegnati. Solo così, sarà possibile conseguire l’obiettivo di evacuare un edificio senza danni in un ragionevole tempo di esodo. 8. Centro informazioni Appare opportuno valutare la possibilità di creare un centro informazioni al verificarsi di un evento di emergenza, per soddisfare le richieste di notizie da parte di familiari degli alunni e del personale che opera nell’edificio.
Gli incidenti ipotizzati che possono comportare un’evacuazione parziale o totale dell’edificio, scaturiscono dall’analisi dei dati statistici relativi a eventi incidentali verificatisi in ambienti con caratteristiche analoghe.
Tali eventi possono identificarsi in: Incendi che possono svilupparsi nei magazzini, nei laboratori, nella centrale termica, nella biblioteca, nelle cucine;
Crolli a seguito di eventi catastrofici naturali o a seguito di cedimenti accidentali di strutture;
D.P.R. n.417, art. 3.
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