Le chiese del centro storico di taranto itinerario redatto da sergio mulas e sabine scheck in collaborazione con la classe


Download 445 b.
bet5/7
Sana25.06.2017
Hajmi445 b.
#9830
1   2   3   4   5   6   7

IL CONVENTO : l’attuale convento di San Domenico risale alla seconda metà del XIV° secolo e fu edificato circa mezzo secolo dopo l’omonima chiesa. Nello stesso luogo,a partire dagli ultimi anni del IX° secolo, è stato costruito il monastero di San Pietro Imperiale. La forma originaria dell’edificio monastico è stata completamente modificata dai diversi restauri, il più importante data tra il XVII° e XVIII° secolo e ha dato al chiostro la forma attuale.Questi lavori hanno consentito il restauro della facciata gotica con il portale affiancato da finestre abbinate.Il portale si trova attualmente nel chiostro del XVII° secolo. Il chiostro, di prospetto irregolare, presenta delle colonne con capitelli a foglie angolari realizzati in pietra locale. La presenza urbana più antica risale all’epoca Neolitica,a partire dal VI° millennio fino al IV° millennio a.C. Lungo il lato nord del chiostro si possono ancora osservare le rovine di un tempio costruito nell’acropoli della colonia greca di Taranto verso il VI° secolo a.C e restaurato durante il secolo successivo.

  • IL CONVENTO : l’attuale convento di San Domenico risale alla seconda metà del XIV° secolo e fu edificato circa mezzo secolo dopo l’omonima chiesa. Nello stesso luogo,a partire dagli ultimi anni del IX° secolo, è stato costruito il monastero di San Pietro Imperiale. La forma originaria dell’edificio monastico è stata completamente modificata dai diversi restauri, il più importante data tra il XVII° e XVIII° secolo e ha dato al chiostro la forma attuale.Questi lavori hanno consentito il restauro della facciata gotica con il portale affiancato da finestre abbinate.Il portale si trova attualmente nel chiostro del XVII° secolo. Il chiostro, di prospetto irregolare, presenta delle colonne con capitelli a foglie angolari realizzati in pietra locale. La presenza urbana più antica risale all’epoca Neolitica,a partire dal VI° millennio fino al IV° millennio a.C. Lungo il lato nord del chiostro si possono ancora osservare le rovine di un tempio costruito nell’acropoli della colonia greca di Taranto verso il VI° secolo a.C e restaurato durante il secolo successivo.





LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

  • LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE

  • ITINERARIO REDATTO DA SERGIO MULAS ET SABINE SCHECK



La chiesa di San Giuseppe è situata nel borgo antico, via Garibaldi e fu dedicata in origine a Santa Maria della Piccola. Nel 1625, fu dedicata a Santa Maria delle Rose. Tra il 1640 e il 1641, fu dedicata a San Giuseppe grazie alla omonima confraternita. La confraternita restaurò il piccolo tempio arricchendolo di affreschi pittoreschi di valore considerevole, opera soprattutto di Paolo De Matteis. L’opera più importante che si trova in questa chiesa è la pittura sulla volta che rappresenta “Il dubbio di San Giuseppe” opera di De Matteis. Il soggetto della tela si riferisce all’episodio raccontato nel libro di Giacomo , ovvero, l’apparizione dell’arcangelo Gabriele a Giuseppe per rassicurarlo sul concepimento divino di Maria. Al centro del soffitto c’è un affresco “il Riposo di San Giuseppe” dipinto nel 1715, opera di De Matteis. La confraternita donò anche alla chiesa la statua del Santo. La confraternita è divenuta Arciconfraternita nel 1870 nominata dal papa Pio IX° per la devozione verso San Giuseppe.

  • La chiesa di San Giuseppe è situata nel borgo antico, via Garibaldi e fu dedicata in origine a Santa Maria della Piccola. Nel 1625, fu dedicata a Santa Maria delle Rose. Tra il 1640 e il 1641, fu dedicata a San Giuseppe grazie alla omonima confraternita. La confraternita restaurò il piccolo tempio arricchendolo di affreschi pittoreschi di valore considerevole, opera soprattutto di Paolo De Matteis. L’opera più importante che si trova in questa chiesa è la pittura sulla volta che rappresenta “Il dubbio di San Giuseppe” opera di De Matteis. Il soggetto della tela si riferisce all’episodio raccontato nel libro di Giacomo , ovvero, l’apparizione dell’arcangelo Gabriele a Giuseppe per rassicurarlo sul concepimento divino di Maria. Al centro del soffitto c’è un affresco “il Riposo di San Giuseppe” dipinto nel 1715, opera di De Matteis. La confraternita donò anche alla chiesa la statua del Santo. La confraternita è divenuta Arciconfraternita nel 1870 nominata dal papa Pio IX° per la devozione verso San Giuseppe.





LA CHIESA DI SANT’AGOSTINO

  • LA CHIESA DI SANT’AGOSTINO

  • ITINERARIO REDATTO DA SERGIO MULAS ET SABINE SCHECK



Situata all’inizio di via Duomo, si arriva a questa chiesa attraverso una stradina dedicata al Santo D’Ippona. La costruzione della chiesa e del convento annesso risale al 1402 quando i frati Agostiniani arrivarono in città. La facciata della chiesa appartiene al XVIII° secolo, in stile rococò locale;in basso, due nicchie che ospitano le statue di Sant’Agostino e di sua madre Santa Monica. L’apertura della chiesa restaurata dopo la seconda guerra mondiale risale al 1956, anche se il soffitto in legno originario fu distrutto durante la seconda guerra mondiale. L’interno ha una sola navata, con un’arcata trionfale che conduce al presbiterio. Vicino all’entrata c’è la tomba del grande umanista Tommaso Nicolò D'Aquino (1665-1721) autore delle "Deliciae tarantinae”. Dopo il gruppo di statue, si notano tre cappelle a destra, dedicate a Sant’Antonio da Padova, al Santissimo Crocifisso e alla Madonna dei Fiori. A sinistra dell’altare maggiore sormontato dalla statua di Sant’Agostino, si notano le cappelle dedicate a San Nicola da Tolentino,al Sacro Cuore di Gesù e a San Gaetano da Thiene. Il tempio ospita anche la statua di Sant’Anna e della Santissima Trinità. La chiesa è stata riaperta completamente al culto il 28 agosto 2010, giorno della festa del Santo.

1   2   3   4   5   6   7




Ma'lumotlar bazasi mualliflik huquqi bilan himoyalangan ©fayllar.org 2024
ma'muriyatiga murojaat qiling