Rotary Club Bari Castello Numero 6 Maggio/Giugno 2010 3
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- A cura di Vito Scarola (che lo ha ideato) è stato presentato nel corso di una suggestiva cerimonia all’Istituto tecnico
- “Donarsi”, un libro-doc dedicato a Gianmarko e a tanti ragazzi d’oro Premiati gli elaborati più meritevoli sul tema della donazione di organi
- 14 maggio 2010 Hotel Domina Palace Rotary Club Bari Castello
- Lucida e dotta conversazione di Nicola Laricchiuta, tra storia, medicina e rituale culturale
- 28 maggio 2010 Rotary Club Bari Castello
- Rotary Club Bari Castello
- Presidente: Antonio Gigante, R.C. Manduria; Componenti
- Giugno - mese dei Circoli professionali rotariani Rotary Club Bari Castello
Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 3 3 L’Editoriale di Vinicio Coppola 4 Viaggio nel...cervello!!! di Vito Scarola 5 Il Rotary incontra lo Sport di Alfredo Conte 6 Lo scambio Gruppo di Giovani. Un fiore all’occhiello della Rotary Foundation
7 Comunicare con il corpo di Roberto Gagliano Candela 8 I suggestivi riti della Settimana Santa di Vinicio Coppola 9 Marzo - Mese dedicato alla alfabetizzazione di Pino Aquilino 10 “ Acqua sana per l’Africa” in Benin di Giovanni Tiravanti 14 Omaggio a Cavandoli - La Linea è libera di Franco Liuzzi 15 “...col pallino del...Bollettino” di Giacomo De Candia 16 Il trapianto di organi...questo sconosciuto di Vito Scarola 18 Vi racconto me stesso di Pippo Gramegna 21 Inner’s Corner 22 Sotto la Lente 6 Maggio - Giugno 2010 A cura di Vito Scarola (che lo ha ideato) è stato presentato nel corso di una suggestiva cerimonia all’Istituto tecnico commerciale linguistico “Marco Polo”, presente Alfredo Conte Sempre attento alla solidarietà, il “Bari Castello“, nella per- sona del suo presidente Alfredo Conte, questa volta, in linea con gli obiettivi enunciati dal Rotary Internazionale in tema di sanità e alfabetizzazione, ha inteso finanziare un “servi- ce” che comprendesse le due priorità rotariane. In tale ambito il 22 maggio scorso, a Bari, presso l’Istituto tec- nico commerciale linguistico “Marco Polo”, si è svolta un’in- teressante manifestazione per la consegna di una borsa di stu- dio, intitolata al compianto scolaretto di dieci anni Gianmar- ko Bellini, i cui genitori, pur affranti dalla prematura scom- parsa, hanno voluto compiere il grande ed encomiabile ge- sto di donare i suoi organi. Oltre agli alunni del “Marco Polo”, alla suggestiva cerimonia erano presenti anche gli alunni del- le scuole elementari facenti parte del XXVII Circolo di Bari Palese, scuola frequentata dal piccolo Gianmarko. Con la “Borsa di studio Gianmarko Bellini”, intesa a pro- muovere attività culturali sul tema “ Donarsi”, sono stati pre- miati studenti meritevoli che hanno esplicitato il proprio pen- siero in assoluta libertà e nelle forme più svariate: temi, poe- sie, disegni, immagini fotografiche e altre espressioni artisti- che. Con i loro racconti, le loro parole, con il linguaggio dei colori hanno voluto rappresentare l’indissolubile legame che li unisce a Gianmarko, rielaborando il ricordo della breve stagione di un compagno che resterà per sempre nei loro cuo- ri per la bontà dimostrata anche attraverso il suo generoso ed esemplare dono: permettere che la sua morte diventasse una nuova vita per altri. Nel corso della manifestazione è stato presentato e distribui- to un libro dal titolo “Donarsi”, a cura di Vito Scarola, che raccoglie tutti gli elaborati realizzati dai ragazzi. Un libro che, a parte le toccanti testimonianze dei compagni di Gian- marko, vuole innanzitutto esprimere un caloroso grazie ai genitori, a testimonianza di un fatto incontrovertibile: il loro pargolo non ha lasciato del tutto questo mondo perché so- pravvive in altri ragazzi che, senza il dono dei suoi organi, sarebbero caduti inesorabilmente sotto la falce di Atropo, la Parca che recide la vita. E’ seguita, quindi, la cerimonia della premiazione di tre ela- borati. Il primo premio è andato ad Emanuela Barone, della V B, del Plesso Duca d’Aosta, per aver realizzato un disegno dove da un angelo (emblematico di un bimbo che sale in cie- lo) si dipartono vari organi che, grazie alla donazione, rida- ranno la vita a tre bambini. Il secondo premio è stato attribuito a Carola Piergiovanni, di- plomanda dell’Istituto Linguistico Marco Polo, che ha imma- ginato un dialogo tra la Vita e la Morte. A quest’ultima così si rivolge la giovanissima Carola: “Grazie alla generosità degli esseri umani e alle loro conquiste scientifiche, ormai devi ri- tenerti sconfitta”. E la Morte, ormai sconfitta, abbandona a capo chino l’ospedale.
Infine, al terzo posto si è piazzato uno scolaro di 10 anni, compagno di scuola di Gianmarko, Federico Abbaticchio. Ha scritto una poesia dal titolo: “Vorrei essere un super-eroe”, sottolineando che l’eroismo si fonda sul donare. Possiamo quindi, a buon ragione, concludere che, con la donazione, Federico, e quanti altri come lui, potranno conquistare age- volmente l’ambito titolo di “super-eroi”. “Donarsi”, un libro-doc dedicato a Gianmarko e a tanti ragazzi d’oro Premiati gli elaborati più meritevoli sul tema della donazione di organi Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 4 Sulla scia degli incontri eno- gastronomici interna- zionali (leggi cena russa …), vivace serata all’inse- gna dell’ellenismo più spinto, nella sempre piace- vole e ordinata cornice del PALACE HOTEL; Questa volta il responsabile è il nostro impareg- giabile Ugo Sbisà, che menando forti radici mater- ne con i cugini greci, ci promette\minaccia una se- rata da ricordare; Così fu, infatti; Poiché nella vita il nostro Ugo non si fa mancare nulla, ecco servito sul piatto (e non solo metafori- camente) il famoso TRIPA TAVERN, di Corfù, prati- camente una icona della ristorazione ellenica; Radici nel lontano 1936, cucina tipica, ma non turi- stica, vino rosato (assolutamente di livello, nonostan- te il colore, da noi generalmente poco apprezzato) che scendeva neanche un ruscello di montagna; Complice l’alcol, ci accompagna la musica greca, certo, non le insopportabili Vuvuzela ( le trombette del sudafrica!). Bravissimi interpreti dell’arte del ballo tradizionale, ci fan- no compagnia per tutta la serata, coinvolgendo nella dan- za i più disinvolti (o meno sobri…);
Non chiedetemi dettagli culinari, non saprei darveli: so solo che TUTTI indistintamente, anche i più sofisticati (si dice co- sì?) hanno fatto onore, e che onore, alle varie portate; Addirittura (UDITE! UDITE!) è stato visto il nostro Presiden- te Conte azzannare una lasagna! Non so se vi è documentazione fotografica, ma si- curamente il buon Alfredo si avvarrà del diritto di non rispondere alla provocazione! Ma siamo così nerazzurramente felici che deglu- tiamo allegramente qualsiasi cosa; Bene, alla luce delle positive e pregresse espe- rienze, esorto altri prodi a suggerire altre ini- ziative similari, assolutamente gradite e mai fi- ni a se stesse; Il momento conviviale, in assoluto, è momen- to importante, che rende le persone più dis- ponibili, perché naturalmente rilassate, più in- clini al dialogo, al confronto, e, a mio parere, all’incontro; La cultura del fast food purtroppo rende “fast” an- che gli incontri, e quindi i rapporti; Io penso fermamente che il Rotary possa, e debba invece sempre e fermamente propendere per lo “slow”, sicuramente foriero di sentimento più pro- fondo, sincero e duraturo. Vostro Antonio.
Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 5 di Vinicio Coppola Circoncisione: sì o no? rispettiamo chi la pratica, ma evitiamo i rischi Lucida e dotta conversazione di Nicola Laricchiuta, tra storia, medicina e rituale culturale Circoncisione. Un argomento indubbiamente interessante per i suoi risvolti scientifici, stori- ci e religiosi che chiamano in causa rituali che si perdono nella notte dei tempi. Un argomen- to – dicevamo – che, per l’oggetto in causa, po- teva dare adito a maliziosi sottintesi o addirit- tura a piccanti debordazioni. Ma la serietà non solo professionale dell’oratore, Nicola Laric- chiuta, direttore dell’urologia pediatrica pres- so l’Ospedaletto dei Bambini, ha smorzato qualsiasi velleità del genere, mantenendo la conversazione nel rigoroso alveo dell’indagine storico-scientifica. La relazione, lucida e circostanziata, ha preso il via da un tragico fatto di cronaca accaduto nel luglio del 2008 a Bari, nel popoloso rione Japi- gia: un bambino di due mesi e mezzo, figlio di una giovane nigeriana, muore per una emorragia causata dal- la circoncisione del prepuzio che sua madre aveva richiesto ad un connazionale clandestino. L’intervento era stato prati- cato in casa senza nessuna osservanza delle normali norme igieniche. In particolare, era stata usata per bisturi una la- metta da barba e, per disinfettante, olio di palma e cocco. Ma che cos’è la circoncisione? E’ una pratica chirurgica che consiste nell’asportazione del prepuzio, ossia di quel rivesti- mento cutaneo che ricopre la punta del pene, ossia il glande. C’è la circoncisione rituale praticata oggi da ebrei e mussul- mani. Ma c’è anche quella terapeutica praticata per la riso- luzione della parafimosi e della fimosi, cioè quando si forma un restringimento circolare dell’ostio prepuziale che rende difficoltoso o impedisce totalmente lo scorrere del prepuzio sul glande. E poi c’è anche quella profilattica: nella prima in- fanzia, il prepuzio protegge il glande dall’azione irritante del- le urine e delle feci. Per la maggioranza degli specialisti, co- munque, la circoncisione profilattica, soprattutto in epoca in- fantile, va fatta soltanto in caso di infezioni delle vie urinarie di particolare gravità. A questo punto l’oratore si è soffermato sulla pratica cir- concisoria con finalità di prevenzione che ebbe la sua mas- sima diffusione nel XIX secolo quando, nel miasma del- l’ignoranza, emerse la teoria che la masturbazione potesse causare varie malattie. Inoltre la morale puritana e la so- cietà sessuofobica dell’età medio-vittoriana costituirono il carburante per la diffusione di questo tipo di circoncisione nei paesi di lingua inglese: Regno Unito, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti. In questi paesi, in seguito all’acquisizione di migliori cono- scenze mediche, tale pratica subì una notevole flessione, tran- ne che in America, dove, negli anni Trenta del Novecento, il testimone della circoncisione profilattica venne impugnato dalla prevenzione alle infezioni e dalla lotta al cancro del pene e della cervice uterina ed oggi ancora prosegue con la lotta all’Aids. Ma torniamo alla circoncisione rituale. Si valuta – ha sottoli- neato Nicola Laricchiuta - che attualmente il 15% della po- polazione maschile mondiale è circoncisa, con notevoli va- riazioni nella distribuzione geografica. Come si evince da numerosi documenti storici questa operazione era eseguita già in tempi antichissimi dagli Egizi. Ma era nota anche ai Caldei sulle montagne dell’Armenia e del Kurdistan. Della sua diffusione in Grecia ne parla Erodoto, e Celso per quan- to riguarda Roma antica. In questa sede ci occuperemo solo della circoncisione rituale per motivi religiosi, e in tale ambito punteremo l’obiettivo su due religioni monoteiste: l’ebraismo e l’islamismo. Nell’ ebraismo la pratica deriva dal momento in cui il Crea- tore ordinò ad Abramo di lasciare la sua casa per andare ver- so la Terra Promessa. Dio richiese ad Abramo di circoncider- si e così pure a tutti i suoi discendenti. Abramo compie questo comandamento divino su se stesso all’età di 99 anni e sul figlio Ismaele di 13 anni; l’anno suc- cessivo nasce il figlio Isacco che sarà il primo ad essere cir-
Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 6 conciso 8 giorni dopo la nascita. E da al- lora in poi la Brith milàh (Genesi) viene impressa nella carne di ogni ebreo. Ancora oggi l’obbligo della circoncisione incombe sul padre che però può anche incaricare un esperto (mohel) in sua vece. Deve essere compiuta obbligatoriamen- te l’ottavo giorno anche se coincide con lo Shabat o lo Yom Kippur. La circoncisione nel mondo islamico non rappresenta solo un rito, nè una semplice tradizione: è un aspetto essenziale della fede. Non è richiesta esplicitamente nel Corano, bensì consigliata dallo stesso Maometto come una tappa con la quale s’introducono gli uomini al credo islami- co, e rappresenta un segno di apparte- nenza alla comunità islamica. Tra le altre motivazioni, si fa riferimento ad un rito capace di abilitare alla vita sessuale, ren- dendo più facili i rapporti. Per questa ra- gione essa viene eseguita alla pubertà. Come è valutata dagli occidentali la circoncisione che per ebrei e musulmani è segno di adesione religiosa, simbolo di appartenenza e d’identità? Innanzitutto, visto che viene praticata senza finalità terapeu- tica, essa rappresenta agli occhi di un medico occidentale una violazione del fondamentale comandamento dell’etica medica “primum non nocere”. La seconda questione concerne i “diritti individuali del bam- bino”. La circoncisione modifica irreversibilmente una parte del suo corpo, influenzandone probabilmente la futura vita sessuale. L’integrità psico-fisica viene alterata senza motiva- zione medica e, trattandosi di minore senza il consenso del
La terza questione riguarda i diritti costituzionali dei genito- ri ma anche la libertà di religione e il diritto alla privacy. Il genitore ha il potere legale per consentire una procedura chi- rurgica che non ha motivazione medica? Al contrario, può negare per motivi religiosi cure medi- che ritenute indispensabili per la salu- te del bambino? E ancora: se lo Stato considera la cir- concisione rituale una mutilazione, può la motivazione religiosa costituire un’eccezione per i membri di una co- munità che la praticano? Attualmente la compatibilità di que- sto rito con l’ordinamento dello Stato si trova negli artt.19 e 30 della Costi- tuzione che riguardano rispettivamen- te la libertà di professare le proprie convinzioni religiose e la disponibi- lità riconosciuta ai genitori in ambito educativo. E’ difficile credere che musulmani ed ebrei rinuncino ad un segno incon- fondibile d’identità religiosa ed etnica solo perché considerato illegale dalle nostre norme. In tal caso, la circonci- sione sarebbe effettuata in clandestini- tà senza garanzie sul piano medico come è accaduto per l’a- borto clandestino. Per questo motivo – ha arguito il relatore, facendo anche ap- pello alla tolleranza, virtù decisamente rotariana - è oppor- tuno evitare metodi coercitivi e tentare piuttosto il dialogo con i leader religiosi. Tanto più che nella comunità ebraica mondiale vi sono sostenitori a favore di una cerimonia sim- bolica in sostituzione della vera e propria circoncisione. Men- tre, in ambito islamico, si può puntare sul differimento della circoncisione al compimento del 18° anno, così da ottenere il consenso dell’individuo. Infine, vanno risolti due aspetti deontologici. La circoncisio- ne deve avvenire senza dolore, con l’uso di anestetici . Oc- corre, inoltre, una legislazione specifica che tuteli l’azione medica, sia astensionistica sia interventistica, come accade per la IVG (interruzione volontaria della gravidanza). In ultima analisi, tolleranza sì, purché si evitino tutti i rischi connessi!
Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 7 Nell’Organizzazione Rotariana, sono stati inseriti i Gruppi per reti di relazioni globali, costituiti da un insieme di singo- li rotariani provenienti da Paesi diversi che si uniscono per confrontarsi su argomenti di interesse comune. Esistono due tipi di Gruppi per reti di relazioni globali: Circoli Professionali Rotariani e Gruppi di azione rotariana. Il mese di giugno è dedicato dal Rotary International ai Cir- coli Professionali Rotariani (Fellowship), i quali offrono ai soci l’opportunità di stringere amicizie con altri rotariani, che condividono una professione, un hobby o un interesse co- mune. Si comprende facilmente quindi, che il progetto è uno strumento con il quale, il Rotary vuole riaffermare la centra- lità del valore dell’amicizia nella vita rotariana. I comuni in- teressi, sportivi, ricreativi e professionali, fanno sì che le as- sociazioni di rotariani concretizzino il valore dei rapporti di amicizia, contribuendo all’affermazione delle idee lanciate da Paul Harris più di un secolo fa, e che sono oggi applica- te dai Club Rotary esistenti in circa 198 Paesi. L’amicizia è il collante della nostra attività di rotariani. Essa ci permette di portare con orgoglio il nostro distintivo e ci consente di uni- re le nostre risorse, intellettuali, professionali e finanziarie, per concepire e realizzare progetti di servizio in favore di chi ha ricevuto meno dalla vita. Attraverso le Fellowship, con le manifestazioni che si possono organizzare, si possono rac- cogliere agevolmente fondi, proprio per la realizzazione dei nostri progetti. Le opportunità sono tante, occorre solo esa- minarle e decidere di coglierle. Nell’ambito di ciascun Distretto Rotary, esiste una sottocom- missione per i Circoli Professionali Rotariani. Nel nostro Di- stretto, essa è formata da:
Per il prossimo anno rotariano il Presidente designato è Pasquale Pignataro del Rotary Club Bari Sud, al quale ci si può rivolgere per avere notizie o informazioni sull’attività dei Circoli. Attualmente nel nostro Distretto sono attivi i seguenti Circoli: • Tennis • Ciclismo • Foto • Golf
• Nautica Ma, una rapida ricognizione sul sito Rotary.org, ci può con- sentire di ampliare lo sguardo ad altre attività che possono risultare interessanti quali: Bridge, Scacchi, Utenti Compu- ters, Vino, Magna Grecia, Ambiente ……. E, allora amici, partecipiamo alle Fellowship, ne saremo ar- ricchiti sul piano delle conoscenze, delle opportunità di nuo- ve amicizie e potremo anche operare per reperire i fondi per i progetti, i quali, non dimentichiamolo, sono l’essenza del- la nostra attività di rotariani. Un cordiale saluto
Rotary Club Bari Castello Numero 6 - Maggio/Giugno 2010 8 Calda e brillante serata sul te- ma “Incontro con gli amici americani partecipanti al pro- gramma GSE”, uno dei pro- grammi più noti e gratificanti della Rotary Foundation, costi- tuito dallo scambio dei gruppi di studio “Group Study Exchan- ge”. Lo scambio di questi grup- pi, composti da giovani profes- sionisti o imprenditori fra i 25 ed i 40 anni,che si trovano nel- le prime fasi della loro carriere avviene in genere contempora- neamente e per la durata da quattro a sei settimane, fra due Distretti di Nazioni diverse che partecipano all’iniziativa stes- sa. I giovani americani Fenner,Nathan,Allison ed Eli- sabeth, guidati dal vivacissimo rotariano Terry si so- no presentati in italiano quasi perfetto, mostrando slides sulla loro vita quotidiana e familiare, non man- cando di portarci uno squarcio di Michigan nella no- stra segreteria. In questo mese hanno imparato a co- noscere ed apprezzare i colori, i paesaggi,le persone, il cibo della nostra impareggiabile Puglia; insomma le mille avventure e le interessanti scoperte, che ren- dono questo programma un autentico sogno ad oc- chi aperti. Emozionanti sono state le due relazioni con cui le due ragazze italiane, di cui Annamaria Lo Drago rappresentava il Club Bari Castello, hanno ri- assunto la loro esperienza americana. Il programma prevede che per un mese i membri del team possano conoscere la cultura del paese ospitante e le istitu- zioni, osservare come le loro professioni vengono praticate all’ estero, sviluppare relazioni personali e professionali, oltre che scambiare idee.“Ci è stata da- ta l’ opportunità di vivere gli States ed in particolare il Michigan,in tutte le sue sfaccettature – racconta Annamaria – ci siamo confrontati con la loro realtà lavorativa e studentesca, analizzandone similitudini e differenze. Nell’itinerario,non sono mancati ap- puntamenti con la storia e l’arte.I meeting nei Rotary Club si tenevano all’ora di pranzo e la nostra pre- senza, spesso,veniva onorata con piatti tipici della cucina italiana. La simpatia,la solidarietà e lo spiri- to di aggregazione erano il ‘motore’ di ciascun in- contro. L’ospitalità ricevuta è stata fantastica, abbia- mo incontrato persone meravigliose,disponibili,inte- ressate a conoscerci e ad imparare dalla nostra cul- tura. Ringrazio il Rotary Club Bari Castello per aver- mi dato l’opportunità di vivere questa esperienza unica”. Hanno completato la scoppiettante serata gli ingres- si di tre nuovi soci,Giampaolo Arcamone, Giuseppe Loverro e Roberto De Pascalis Panzera a cui tutti ci uniamo per augurare: BUON ROTARY.
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