Chitignano e l'eremo della casella
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CHITIGNANO E L'EREMO DELLA CASELLA Chitignano – Crocina – Casina dell'alpe – Eremo della casella – Crocina – Chitignano Km percorso: 17
Tempo percorrenza: 5 ore
Difficoltà: media
Itinerario ad anello che da Chitignano sale fino al suggestivo eremo francescano della Casella attraversando bellissimi paesaggi naturalistici. Itinerario di media difficoltà fisica, richiede molta attenzione e il possesso di una mappa ben dettagliata visto il numero elevato di sentieri da cambiare. DESCRIZIONE DEL PERCORSO Il percorso ha inizio difronte alla chiesa di San Vincenzo a Chitignano, raggiungibile senza problemi sia in auto che con i mezzi pubblici partendo da Rassina. Il sentiero 28 inizia subito a salire, inizialmente su strada asfaltata e poi entrando nel bosco appena attraversata la pista forestale. Il sentiero è ben segnalato e offre alcuni punti panoramici sul versante della Verna. Percorso circa 2,5 chilometri arriviamo al primo incrocio, noi proseguiamo a diritto sul sentiero 28 per circa duecento metri, fino a trovare il bivio con il sentiero 25 che seguiamo a sinistra. Il nuovo sentiero segue la costa della montagna in leggera discesa immerso in un bel bosco di latifoglie. Si continua sul sentiero 25, incrociando a sinistra il sentiero 26 che ignoriamo e poco dopo raggiungendo il bivio con il sentiero 29 in coincidenza di Casa Montefresco, che prendiamo a destra. Il sentiero 29 sale sempre in mezzo al bosco e raggiunge la Casina dell'Alpe che su prenotazione può essere utilizzata come ricovero. Dopo un tratto pianeggiante il sentiero riprende a salire e raggiunge il bivio con il sentiero 30 che prendiamo a sinistra. Il sentiero 30 si addentra in una bellissima faggeta e poco dopo aver superato una fonte il sentiero svolta a destra e si inerpica in fortissima salita fino a raggiungere il sentiero 50 presso il monte Foresto. Questo è il tratto più faticoso di tutto il percorso, per fortuna la salita non è lunghissima. Raggiunto il sentiero 50 lo prendiamo a destra e in breve tempo raggiungiamo l'eremo della Casella dove una sosta e una visita sono obbligatori. Dopo la sosta proseguiamo sul sentiero 50 che inizia a scendere fino ad incrociare a sinistra il sentiero GEA per Caprese Michelangelo. Noi proseguiamo ancora sul sentiero 50, che sale di nuovo leggermente, fino ad arrivare al bivio con il sentiero 28 che prendiamo a destra per fare ritorno a Chitignano. Il sentiero 28 inizia subito a scendere deciso incrociando dopo circa 700 metri il sentiero 29 che ignoriamo proseguendo sempre sul 28 fino a raggiungere di nuovo il bivio con il sentiero 25 che abbiamo percorso all'andata. Superata la catena metallica percorriamo per circa duecento metri la stessa strada dell'andata fino a raggiungere il bivio dove questa volta giriamo a sinistra invece di proseguire a diritto. Poco dopo aver preso il nuovo sentiero troviamo il sentiero 21 che seguiamo a destra in discesa.
Percorriamo il sentiero 21, incontrando più in basso un'area con tavolini e una fonte. Proseguiamo ancora sul sentiero 21 incrociando poco più avanti il 31 che scende a sinistra in direzione del castello di Chitignano. Chi è interessato può allungare l'escursione passando dal castello e poi ritornare a San Vincenzo percorrendo la strada asfaltata. Se invece volete chiudere l'anello in breve tempo seguendo ancora il sentiero 21 si raggiunge il Centro del paese e da li, percorrendo la strada asfaltata in salita, San Vincenzo. CONSIGLI PRATICI Questo è un percorso piuttosto faticoso, occorre essere abituati a camminare e soprattutto avere sotto mano una mappa. Nella descrizione occorre fare attenzione: ho chiamato bivio dove è necessario cambiare il sentiero da percorrere, incrocio dove si deve proseguire sul sentiero da cui si proviene. Il percorso è molto bello da percorrere in primavera e in estate, offre diverse fonti di acqua ma è consigliato portarsi dietro colazione o pranzo. Chitignano è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici partendo da Rassina. I LUOGHI ATTRAVERSATI CHITIGNANO Il territorio comunale di Chitignano si estende per un'area di 14,70 kmq su un contrafforte del versante occidentale dell'Alpe di Catenaia, digradante sull'angusta valle del torrente Rassina. Fu in origine un centro feudale; divenne comunità nel 1780 e in quella data gli vennero attribuite le frazioni di Taena e Rosina. Se il territorio del comune dall'età romana al Medioevo era attraversato dalla strada che congiungeva Arezzo, valicando l'Appennino, alla valle del Savio, il centro è ricordato per la prima volta nel 967 in un diploma di Ottone I nell'elenco delle corti date in feudo a Goffredo di Ildebrando suo vassallo; passato poi dai conti di Chiusi agli Ubertini, dopo essere stato a lungo possesso di un ramo di questa potente stirpe signorile, verso il 1325 il castello entrò a far parte dei domini di Guido Tarlati, vescovo di Arezzo. Ma con la definitiva acquisizione fiorentina della maggior parte del territorio aretino nel 1384, Chitignano venne di nuovo dato in accomandigia agli Ubertini che, sotto la tutela di Firenze, mantennero la signoria su di esso fino alla settecentesca abolizione dei diritti feudali nel granducato di Toscana (salvo una breve parentesi nel 1402 quando la momentanea alleanza degli Ubertini con i Visconti provocò la reazione di Firenze che in breve li riportò all'obbedienza). Nei secoli dell'età moderna, la coltura e il libero smercio del tabacco - poi vietati nel corso del XIX secolo, il commercio clandestino della polvere pirica e l'allevamento del baco da seta avevano costituito le principali risorse della comunità, affiancate da una buona produzione di vino, dai prodotti del bosco e dal rinvenimento nel suo territorio di un'acqua minerale acidula per uso medicinale nota fino dal Seicento e ancora apprezzata, a cui oggi sono legate le possibilità di uno sviluppo del turismo. Chitignano infatti, sprovvista di consistenti impianti produttivi, trae le principali risorse dal bosco e dai suoi prodotti (legno, carbone vegetale, castagne e funghi), dal patrimonio zootecnico (ovini e suini) e dai prodotti dei terreni collinari e di fondovalle, coltivati a frumento, viti e olivi. EREMO DELLA CASELLA Piccolo eremo, posto lungo la strada che seguiva S. Francesco per recarsi alla Verna. La struttura è stata recentemente recuperata ed è costituita da una piccola cappella e da altre stanze che vengono oggi utilizzati come ricovero per gli escursionisti. Download 20.55 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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