Elenco dei fontanili esistenti nel comune
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115 1 1 1 1 - - C C O O M M U U N N E E D D I I F F A A R R A A O O L L I I V V A A N N A A C C O O N N S S O O L L A A ELENCO DEI FONTANILI ESISTENTI NEL COMUNE (da rilievo di campagna CST 2005/2007) FR01) FONTANA RONCHINA - Nord-Ovest di C.na Fara Nuova FR02) FONTANILE DI C.NA FARA NUOVA 1 – Nord di C.na Fara Nuova FR03) FONTANA FILTRA - Nord-Est di C.na Fara Nuova FR04) FONTANILE DI C.NA FARA NUOVA 2 - Ovest di C.na Fara Nuova FR05) FONTANA FABBRICA – Centro storico FR06) FONTANA GIULIA - Nord del campo sportivo FR07) FONTANA CAROLINA (CAROTINA) – Ovest di C.na Pomi FR08) FONTANILE DI C.NA SUPERBA - Ovest di C.na Superba FR09) FONTANA RETORTO – C.na San Lorenzo QUADRO DI INSIEME DELLA DISTRIBUZIONE COMUNALE DEI FONTANILI 116 RASSEGNA ANTOLOGICA E ICONOGRAFICA La terra di Fara. Parte prima n. 14. Un campetto situato nella terra di Fara a mattina e monte parte di essa, il qual altre volte era serrato dentro dalla fossa et hora è unito con il pezzo di terra detto le Viti lunghe, segnato numero 18. Al qual coherentia da mattina una sortiva, dove altre volte soleva esser la fossa; da mezodì la strada maestra che traversa la terra; da sera le case et horto dove habita Giovanni Ceruto massaro. (p. 438) La terra di Fara. Parte Terza n. 20. Una pezza di terra aradora e vidata, detta la Vite lunga, da sera la fontana detta del Tinazzo et oltre due pezzi di terra della Misericordia. (p. 440)
Una pezza di terra aratora detta i Campini, alla qual coherentia da mattina la fontana Bertazzola, da mezodì strada, da sera et da monte la detta fontana Bertazzola. La qual è pertiche 21, tavole 18, piedi 8. (p. 440) n. 22. “Bertazzola”. Una pezza di terra aradora e vidata detta la Bertazzola, alla qual coherentia da mattina la fontana detta Bertazzola della Misericordia, da mezodì incesso, da serain parte incesso et in parte l'infrascritto prato segnato n° 23; da monte la detta Cerchietta della Misericordia compresa, et oltre della Communità di Rumano. (p. 441)
Una pezza di terra aradora et in parte vidata detta le Fantine, Chiavetta et Gerone, ... da sera in parte strada et in parte il vaso del Fontanone, compreso per mità, da monte incesso et in parte detto Fontanone et oltre della Misericordia. (p. 441) n. 25. “Campazzo, Vidaselle, Chiave et Chiavetta”. Una pezza di terra aradora e vidata, detta Campazzo, Vidaselle, Chiave et Chiavetta, alla qual coherentia da mattina il vaso del Fontanone compreso per mità, da mezodì strada, da sera incesso compreso per mità et oltre l'infrascritto pezzo di terra segnato n° 26, intermediando in parte fontana. (p. 441)
Una pezza di terra per la maggior parte prativa, et in parte boschiva e pascoliva, detta Prati da Serio et Campazzo, overo Pradazzo, alla qual coherentia da mattina il vaso del Fontanone compreso per mità. (pp. 442-443) Fara n. 29. “Prato del Serio”. Una pezza di terra prativa, detta Prato del Serio di sotto alla strada e di qua dal Fontanone. (p. 443) Da mezodì in parte strada et oltre il Fosso Bergamasco, per il quale decorrono da sera in mattina et in parte strada chiamata Imperiale overo cremasca, intermediando fosso Bergamasco, per il quale decorrono da sera in mattina l’acque della Misericordia, cioè tutte le sortive di Fara, dette l'Acquarotta. (p. 447)
Una pezza di terra aradora detta Lamone et Mortelle, alla qual coherentia da mattina il pezzo di terra n° 42, intermediando fontana delle Mortelle compresa per mità. (p. 448)
Una pezza di terra aradora e vidata, giacente nel territorio di Covo detta l'Oneta, alla qual coherentia da mattina il vaso d'una fontana et oltre strada non compresi. (p. 451)
Perchè li terreni di Fara pativano per le acque nascenti in essi, si è riputato espediente escavar diversi occhi o fontane, dando a quelle essito con formar fossi profondi continuati, li quali trasportano le dette acque verso le parti inferiori et quindi nel territorio cremonese; con la qual provvisione si sono resi li terreni più fruttiferi et di più si scava fitto delle acque. (p. 452) 117 Jacopo da Balsamo (?), Planimetria dei possedimenti della MIA in Fara Olivana,1491 (BCBg., Cart. A 17/3). 1527, 22 febraro. Fu affittata la Navarazza lire 710 et la Fontana Nuova lire 88,10; 1553, 24 giugno. Furono affittate le fontane Feltra, Fantinella, Lamon et Acquarotta insieme con la Navarazza lire 925 all'anno. 1561, 23 agosto. Furono affittate dette acque al signor Carlo Ponzon cremonese per lire 2500.
Et perchè dalle dette acque si cava un bocchetto nominato Tadino, overo Bissolo, il quale sta sempre aperto et decorre verso Vidolasco territorio cremasco. (p. 452) Fara. Parte nona n. 53. “Ragioni dell'acque della Navarazza”. L'acqua della Navarazza è formata dalla seriola de molini di Rumano, ma non si chiama propriamente Navarazza se non di sotto dalla rasega dove si congiungono insieme la Biliola et la Trombetta; et la detta seriola dè Molini è formata da una grossa fontana, la qual era anticamente dove hora è il convento dè Capuccini; alla quale l'anno 1514 fu aggiunto il Fontanone posto a sera parte della strada posta all'incontro del convento dè Capuccini, con l'escavatione del qual Fontanone si è resa quasi inutile la fontana vecchia; et vi si aggiunge anco, secondo il bisogno e piacere dè molinari, parte dell'acqua del Serio morto, qual è formato dalle sortive che nascono nei boschi di Martinengo et dall'acqua Malpaga. Perciò quelli di Rumano hanno alle volte messa difficoltà nelle dette acque superiori, ma tali difficoltà sono state levate per giuditii seguiti. (p. 454)
Romano. Riceve parecchie confluenze sul Comune di Fara, ed assumendo in seguito il nome di Naviglietto di Barbata, passa ad impinguare il Naviglio Civico di Cremona. Nel lato nord del territorio di Fara entra la roggia detta Maggiore o principale, ossia Navarezza, che proviene dal superiore Comune di Romano. Discendendo questa roggia, oltrechè all'irrigazione, provvede al movimento del Molino di Fara; si estende colle sue adacquatrici fino al confine con Covo verso levante, e verso ponente sino alla zona rrigata dal cavo Borromeo della città di Cremona. Nel comune di Fara defluiscono altre due sorgenti, una che ha origine presso il Castello della Pretura di Romano e l'altra lungo la strada comunale che da Romano mette a Camisano Cremasco.
118 Anche il fontanone di Covo fornisce acqua irrigua al territorio di Fara, che vanta una copiosa irrigazione.
Ronca, Fontanino dei Frati e del Bosco, Nuova, Fabraca; totale ettari 473,5; superficie irrigata da fontanili ettari 473,50.
Le 4778 pertiche metriche del territorio di Fara Olivana sono irrigate dalle sorgenti Ccavo Borromeo, Tinazzo, Novarezza, Filtra, Roggia S. Angelo, Ronca, Fontanino dei Frati e del Bosco, Nuova, Fabbrica. (CARMINATI M., 1892, p. 270) Nell’elenco delle terre donate da Giovanni da Rudiano al Calepio figuravano vari appezzamenti occupati da edifici in rovina, o da ruderi, posti all’interno dell’abitato (terre
ancora occupati da boschi e paludi, da prati e da pascoli (BCBg, MIA, 571, “Proprietà della Misericordia in diverse località, 1481-82”). Da un attento esame dell’elenco del 1454, e dell’inventario del 1481-82 si può ricostruire, a grandi linee, la situazione dell’intero territorio di Fara. La parte Sud-orientale era prevalentemente occupata da una grande palude, il Pantonum, alimentata dalle numerosissime resorgive (ne sono nominate almeno una decina), alcune delle quali non erano state ancora canalizzate (oltre alla Navarezza sono nominate: vasus Feltre, fontana Vitis Longe, vasus Pantoni, vasus Aquarote - altrimenti detta Quarata, Acquarota, Carotta, fontana Bertazzola, fontana Tinazzo, Fontanone, fontana Chiave, fontana Motella, roggia Tadini). Oltre al citato Pantonum vi erano paludi minori, testimoniate da toponimi come Lamone, Lama, Gorgum Marcium, in Moliis, ecc. La Misericordia dovette subito provvedere al reclutamento della manodopera necessaria per i lavori agricoli e per la bonifica delle zone paludose. Nell’inventario del 1481-82 figurano una serie di nuovi “ vasi” scavati probabilmente per il drenaggio del terreno: si nominano, infatti un “fosso nuovo che va nel Serio” (probabilmente si tratta del “Fossato della MIA”) e vari “fossi sboratori e scolatori”. Tra le nuove rogge riveste grande importanza la “Seriola nuova del Mulino”, derivata dalla Navarezza, che tagliava, da nord a sud, il recinto fortificato del borgo ed azionava le tre ruote del Mulino costruito nel 1575. Questa nuova roggia sostituiva la “Seriola vecchia di Fara”, amch’essa derivata dalla Navarezza, che si confondeva con la fossa che correva lungo il lato Est del borgo e muoveva le ruote del vecchio mulino delle Crocette, situato probabilmente appena fuori della porta orientale. Alcuni fontanili nuovi, come quelli che confluivano nell’Acquarotta, oltre a drenare il terreno, fornivano acqua d’irrigazione, dietro compenso di un canone annuo, ai pochi proprietari di Sola e alle campagne dell’Abbazia di Barbata, poste a circa sei chilometri a Sud-Est di Fara (BCBg, MIA, 1919). (p. 230) Fin dall’inizio del XVI secolo la MIA poteva attingere acqua dai canali Morla, Morlana e Brembilla, nonché dalla seriola Navarazza. Per irrigare alcune “possessioni”, la MIA era costretta a ricorrere all’affitto presso terzi: nel 1694 14 ore di acqua della Morlana furono ad esempio affittate dalla Pietà in Spirano (BCBg, MIA, cart. 4207). (nota 25, p. 164) Agli inizi del XVII secolo la MIA affittò per 7 anni le “acque sortive” di Fara al Conte Renato Borromeo, a Zaccaria Colleoni e a Marco Antonio Benaglio (BCBg, MIA, cart. 3007). (nota 26, p. 164)
La presenza del Serio e di numerosi fontanili ha sempre fortemente condizionato il paesaggio e la stessa presenza umana. Molti corsi d'acqua derivati da fontanili sono antichi, alcuni probabilmente di origine romana; tra essi vi erano certamente quelli che alimentavano il fossato attorno a Fara e irrigavano le campagne circostanti. (pp. 85-87) Una descrizione particolarmente dettagliata di Fara Olivana è contenuta in un documento redatto dal notaio e cancelliere Marc'Antonio Benaglio il 28 aprile 1632, forse in previsione del nuovo estimo ordinato dal governo veneto. Si tratta della “Descrittione delle proprietà di Fara” conservata nell'Archivio della Misericordia (MIA 5027/4) , che trascriviamo con grafia e lessico moderni per facilitarne la comprensione. (p. 88)
119 Possessioni, case, edifici, acque e diritti del Venerabile Consorzio della Misericordia Maggiore di Bergamo, misurate dal pubblico agrimensore Paolo Ghelfo per ordine del Consiglio alla presenza dell’Ill.mo Presidente Marc’Antonio Carrara e descritte dal notaio e cancelliere Marc’Antonio Benaglio il 28 Aprile 1632:
Il campo è affittato all'oste; confina a mattina col fontanile, un tempo fossato del paese, a mezzodì con la strada maestra, a sera con la casa del massaro Cerutto, e a monte con le Viti Lunghe. (p. 92) La Misericordia vanta i diritti sulle acque della Navarezza e la proprietà delle acque e dei canali derivanti da varie sorgenti in territorio di Fara (scavate nel 1589) e affittate all'Abbazia di Barbata ed a proprietari cremaschi. (p. 92) Nel 1555 i beni della Misericordia in Fara risultano suddivisi in tre possessioni, affidate ciascuna ad un massaro che, a volte era coadiuvato da un parente: ogni possessione comprendeva terre arative, coltivate a vigneti, prati “vasi” di seriole o fontanili. (…) In particolare la posessione prima, lavorata da Rizo Capo, comprendeva un fondo con l'abitazione del massaro con granaio, stalla, orti, 13 pezze di terra aratoria e due di prato magro per un totale di oltre 560 pertiche. Le terre aratorie erano dette la Vit de casa; la Vit Longa da Rumà confinante con la seriola del mulino; Crosetta, vicino alla chiesa di S. Stefano; la Vit Granda e Longa e la Vit Picola; la Pelagata; la Campagnola; al Pomo; la Motela, a mattina della quale esisteva , l'ochio de la fontana omonima; la Gamba de Larat, che confinava a sera con la fontana Acquarotta; al Serio; il Geronzel, a mattina del quale si trovava l'ochio de la fontana dita la Fantineta. (pp.96-97) La posessio terza, lavorata da Giovanni Maria Spiranello e da suo fratello Vincenzo, comprendeva un fondo con casa, orto e cortile; 16 pezze di terra aratoria e a viti per un totale di circa 580 pertiche, dette: La Longa de Rumà; la Vit Longa Granda; la Bertazola, confinante a mezzodì con la fontana omonima e con la Chiaf Campagnola, vicina nella parte meridionale al Fosso Bergamasco; il Balacuo; la Longura; la Vit di Spelti; la Longura del Balazuc; la Martecca; la Carla, ubicata in Romano; Lamò a mezzodì e a sera del quale sgorgava la fontana Acquarotta; il Bisol e il Bisol de sotto, la Feltra, confinante a mattina con l'omonima fontana; al Serio. (pp. 97-98) La Misericordia era anche proprietaria di un altro pezzetto di terra circondato da ogni parte da strade; tre prati cremonesi et due pezzi di terra nel / territorio di Covo; le acque sorgive di Fara e li fossi novi / cavati circa l'anno 1589 et seguenti che tendono da Fara per il territorio / cremonese sino al territorio di Barbata per tre miglia in circa al fine di condurvi le dette acque sortive per affittarle a cremonesi; le acque della roggia Navarezza. (pp. 99, 122)
(CAPRONI R., FINAZZI, E., TAVERNA M., 1998) Planimetria dimostrativa dei possedimenti della MIA in Fara Olivana, inizio XVI sec.( Bg.,Cart. A 17/4).
120 Le sorgenti che alimentavano la roggia Carotta in un disegno schematico del XVII secolo (BCBg., MIA, 1919). 121 Cabreo di Fara Olivana, 1738 (Opera Pia Misericordia Maggiore di Bergamo, riproduzione autorizzata). 122 ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Fara Olivana con Sola, 1853, fg. 4, particolare del fontanile a Nord della cascina Fara Nuova (FR02). ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Fara Olivana con Sola, 1853, fg. 5, particolare del fontanile “Fabbrica” (FR05) al centro dell’abitato.
123 ASBg, Catasto Lombardo-Veneto, Comune censuario di Fara Olivana con Sola, 1853,fg. 7, particolare del fontanile “Carotina” (A) presso la cascina Pomi (FR07), dei fontanili (FR10-FR11) a Est e Ovest della medesima cascina (B-C) e della “Fontana Retorto” (D-E) presso la cascina S. Lorenzo (FR09). A B C E D 124 SOGLIA STORICA DI PRIMA RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DI OGNI FONTANILE (ESISTENTI/ESTINTI) 125 CODICE FONT ANILE CATAST O TERESIANO 172 3 CARTA DELLA P R OV DI B E RGAM O, G. MA NZINI 1 818 TIPI RAPPRESENTANTI DEI DISTRETTI DEL LA PROVINCIA DI BERGA M O 182 4 TOPOGRAFIC O LOMBARDO-VENETO 183 3 CATAST O LOM B ARDO- V E NET O 1853 T A V O L E TT A IG M 1889 T A V O L E TT A IG M 1954 CARTA IDR OGRAFICA D’ITALIA, GOL TARA 196 0 M U S. CIV. “E. CAFFI” CARTA DEI FONTANILI DELLA L O M B ARDIA 199 1 CARTA TE CNICA REGIO NA L E 1994 CARTA GE OLOGIC A DELLA PROVINCIA DI BERGA M O 200 0 RILIEVO DI CAM PAGNA 200 5/20 07 C S T FR03 * * * * * * * * FR07 * * * * * * * * FR02 * * * *
* *
* * * * FR09 * * * * * * *
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FR11 * * * FR01 * * * * * FR04 * * * * * FR06 * * * * * FR08 * * CODICE FONTANILE NOME FONTANILE TOPONIMO CODICE FONTANILE NOME FONTANILE TOPONIMO FR01 FONTANA RONCHINA Nord-Ovest di C.na Fara Nuova
FONTANA CAROLINA (CAROTINA) Ovest di C.na Pomi FR02 FONTANILE DI C.NA FARA NUOVA 1 Nord di C.na Fara Nuova
FONTANILE DI C.NA SUPERBA Ovest di C.na Superba
FONTANA FILTRA Nord-Est di C.na Fara Nuova
FONTANA RETORTO C.na San Lorenzo
FONTANILE DI C.NA FARA NUOVA 2 Ovest di C.na Fara Nuova
FONTANILE DI C.NA POMI 1 Ovest C.na Pomi
FONTANA FABBRICA Centro storico
FONTANILE DI C.NA POMI 2 Est C.na Pomi
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