“ Valorizzazione beni pubblici e privati: differenti problemi, differenti approcci”
CASTELLI APERTI L’iniziativa Castelli Aperti nasce negli anni 1994-1995 da un’idea dei fondatori dell’Agenzia di Sviluppo del Territorio, Società Consortile Langhe Monferrato Roero, come motore della ripresa del Basso Piemonte dopo l’alluvione del 1994 che causò l’esondazione del fiume Tanaro e indebolì economicamente ed emotivamente l’area del basso Piemonte.
La rassegna Nel 1995 vennero censiti quasi 1.000 edifici di proprietà pubblica e privata. Il censimento fece emergere il desiderio delle proprietà di partecipare a un progetto di promozione delle visite nei castelli. Il primo anno – 1995 – viene realizzata un’edizione di Castelli Ombrosi, iniziativa nata in collaborazione con nascenti cooperative di guide turistiche, che prevedeva l’apertura al pubblico di una decina di castelli piemontesi. Nel 1996 si realizza la prima edizione di Castelli Aperti promosso dalle Province di Cuneo, Asti e Alessandria e dalla Regione Piemonte. Dal 23 giugno al 13 ottobre aprirono 32 castelli per 17 domeniche consecutive, impegnando oltre 50 guide turistiche. L’iniziativa ebbe un ottimo successo di pubblico - 50.000 visitatori paganti – e convinse gli organizzatori a ripetere l’evento. Nel 1997, nasce la rassegna di Castelli in Scena, calendario di appuntamenti (concerti, spettacoli teatrali) a cui si sono affiancati i mercatini dei prodotti tipici curati dai Cavalieri d’Aleramo. Castelli in Scena, ad oggi, è realizzato dalla sola Provincia di Cuneo.
Cosa è la rassegna Castelli Aperti? Castelli Aperti è un progetto di promozione e di valorizzazione che non prevede la gestione diretta dei beni completa autonomia da parte dei gestori nello strutturare la propria proposta. Il singolo proprietario/gestore di dimora storica apre al pubblico per un minimo di 4 domeniche da Maggio ad Ottobre. Il prezzo è scelto liberamente fino ad un tetto massimo di 6€. Le visite devono essere guidate, ma non devono essere certificate: il proprietario stesso può essere il “Cicerone” dei visitatori. L’adesione alla rassegna è gratuita.
Dati CASTELLI APERTI APERTURA DIFFERENZIATA di castelli, torri, ville, palazzi, forti delle province di Alessandria, Asti e Cuneo DURATA: da maggio a ottobre ORGANIZZATORI: Assessorato al Turismo delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo; PROMOTORE: Assessorato al Turismo della Regione Piemonte L.R.96/75 art.16; REALIZZATORE: Società Consortile Langhe Monferrato Roero su incarico delle tre Province
2008 84 Siti 3 Province 28 dimore private 56 siti di diversa destinazione: enoteche regionali, musei, sedi di comuni, sedi di fondazioni culturali, etc.
I Castelli pubblici - Problematiche Sedi Comunali - Minore attrattiva per i visitatori
- Hanno spazi poco sfruttati o sfruttati in maniera poco attraente:
- “Musei etnografici”
- “Centri studi”
- Pro-Loco, associazioni di volontariato
- Difficoltà economiche ed organizzative (selezione e pagamento personale per le visite)
- Necessitano fondi per interventi infrastrutturali
Resti di proprietà pubblica - Necessitano fondi per interventi infrastrutturali
- Non riescono a valorizzare il borgo nel suo complesso
- Non ritengono i resti della dimora storica interessanti per i turisti
I Castelli pubblici – Approcci sul territorio – Progetti in atto Langhe e Roero si associano per la valorizzazione dei castelli pubblici Magliano Alfieri ha in cantiere di sfruttare alcuni spazi per ristorante e suites
I Castelli pubblici – Approcci sul territorio - Potenzialità inespresse CASTELNUOVO CALCEA Popolazione attuale: 780 Presenza di resti del castello parzialmente ristrutturati Nelle vicinanze Il parco artistico nel vigneto: "Orme Su La Court". Inaugurato nell'estate del 2003 il parco a tema Orme Su La Court nasce da un'idea dell'Associazione O.R.M.E. e da un progetto dallo scenografo Emanuele Luzzati, realizzato con la collaborazione di molti artisti nei vigneti di Castelnuovo Calcea, 15 km da Asti.
I Castelli pubblici – Approcci sul territorio - Best Practices 1) Il progetto fotografico Phortres - Ritratti castellati ha preso vita nell’ambito delle azioni di valorizzazione del patrimonio monumentale del basso Piemonte. Ai fotografi Angelo Navarria, Catherine Poncin, Andrea Botto è stato chiesto di raccontare con la sensibilità dell’artista e con occhi disincantati i castelli di Lagnasco, Rocca de’ Baldi e di Serralunga d’Alba. Iil progetto è stato realizzato dall'Assessorato al Turismo e alla Cultura della Provincia di Cuneo in collaborazione con la Società Consortile Langhe Monferrato Roero e l'Associazione GAI - Circuito Giovani Artisti Italiani. 2) Il progetto fotografico sulla pietra di Langa è nato dall'esigenza di valorizzare l'antica lavorazione della pietra che, per secoli è stata un elemento del quotidiano vivere della popolazione. Per una settimana, due fotografi, con esperienze artistiche significative, Rosalia Filippetti e Marco Introini, hanno lavorato nel territorio della Comunità Montana Langa delle Valli Belbo Bormida e Uzzone. Dal reportage sulla lavorazione della pietra e sul paesaggio è stata allestita la mostra "Pietra di Langa". Il progetto è stato finanziato dall'Assessorato all'Artigianato della Regione Piemonte (fondi PSR) realizzato dalla Comunita' Montana Langa delle Valli Belbo Bormida e Uzzone con il coordinamento della Societa' Consortile Langhe Monferrato Roero. 3) Ogni anno, il centro culturale Il Fondaco di Bra, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Cuneo, la Regione Piemonte e la Comunità Montana Langa delle Valli presenta la rassegna di arte contemporanea "Via Del sale". L’iniziativa, nata da un progetto di Silvana Peira e Nico Orengo, intende promuovere e valorizzare i luoghi di una Langa pressoché sconosciuta, ricca di paesaggi incontaminati e di testimonianze storiche di grande rilievo, attraverso i lavori di artisti contemporanei di fama internazionale La manifestazione presenta un percorso artistico lungo l’Alta Langa, dimostrando allo stsso tempo una solida continuità e un forte legame con il territorio.
I castelli privati - Problematiche Difficoltà ad accedere a fondi pubblici se non raggruppati in struttura associativa Scarsa propensione all’imprenditorialità – utilizzo della struttura come luogo di residenza estiva Propensione a sviluppare rapporti di fiducia con il singolo piuttosto che con società, enti, etc. Necessità di creare partnership pubblico-privata per interventi di valorizzazione in modo che questi non ricadano solo sul pubblico
I castelli privati – Pro e Contro della forma associativa L’Associazione Piemontese Castelli Aperti, senza fini di lucro, si propone di promuovere e valorizzare i castelli e le ville piemontesi aperti al pubblico, affinché diventino nuove mete del turismo culturale, sia che si tratti di una gita fuori porta o di una vacanza di maggiore durata. 21 Strutture associate.
I castelli privati – Pro e Contro della forma associativa CONTRO Scarso investimento economico da parte dei soci Difficoltà di gestione – rischio di sviluppo di legami personali invece che partnership economiche Necessita di un coordinamento forte e dedicato Deve cofinanziare gli interventi pubblici
Conclusioni La dimora storica inizia ad essere percepita come bene artistico da valorizzare ma manca ancora, come per buona parte dei nostri beni culturali, un approccio economico. I privati hanno difficoltà ad associarsi e, se lo fanno, difficilmente investono “tempo e denaro” per lo sviluppo dell’associazione Gli enti pubblici proprietari spesso non hanno le professionalità per valorizzare i loro beni e ancora meno hanno risorse monetarie per intervenire L’intervento delle agenzie di sviluppo del territorio può essere di grande valore quando: - Riesce a favorire lo sviluppo della mentalità imprenditoriale
- Riesce ad attivare fondi pubblici
- Riesce a “fare rete” sul territorio con tecnici del turismo e della gestione dei beni culturali
- Riesce a “svecchiare” la mentalità e a presentare le best practices nazionali ed europee
Parco letterario paesaggistico Langhe Monferrato Roero Valorizzare i luoghi della vita e delle opere Valorizzare il paesaggio collinare Far diventare il patrimonio culturale patrimonio del territorio
Gli autori Beppe Fenoglio Cesare Pavese Giovanni Arpino Davide Lajolo Augusto Monti Vittorio Alfieri Iginio Tarchetti e Oddone Camerana
Gli attori Agenzia di Sviluppo Lamoro Regione Piemonte Associazioni culturali Comuni del territorio
La metodologia Regione Piemonte (Progetto di Valorizzazione Integrata) Comunicazione Didattica Infrastrutture Archivi
I siti internet www.lamoro.it www.castelliaperti.it www.parcoletterario.it
Grazie della Vostra Attenzione!!
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