Dal mondo classico a quello ellenistico


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Sana05.11.2017
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Dal mondo classico a quello ellenistico

  • Dal mondo classico a quello ellenistico

  • Alessandria e la sua Biblioteca

  • Eratostene

  • Tolomeo

  • L’oscurità dell’Impero Romano

  • La rinascita della Scienza nel mondo Arabo




Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.

  • Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.

  • Aristarco stesso aveva compreso anche che in questo modo non aveva molta importanza se fosse il Sole a girare attorno alla Terra oppure la Terra attorno al Sole, perché le due ipotesi erano quasi equivalenti.



Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.

  • Secondo Archimede, Aristarco di Samo (nato verso il 310 a.C.) ipotizza per primo una teoria eliocentrica nella quale tutti i pianeti girano attorno al Sole, e il Sole gira attorno alla Terra.

  • Aristarco stesso aveva compreso anche che in questo modo non aveva molta importanza se fosse il Sole a girare attorno alla Terra oppure la Terra attorno al Sole, perché le due ipotesi erano quasi equivalenti.



Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.

  • Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.



Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.

  • Ipparco di Nicea, (Ἳππαρχος); Nicea, 190 a.C. – 120 a.C.), è stato il più grande astronomo dell’antichità, matematico e geografo; al lui si deve la trasformazione dell’astronomia matematica greca da scienza descrittiva a scienza predittiva.



  • Eratostene di Cirene intorno al 230 a.C. misurò per la prima volta il diametro della Terra. Il suo calcolo si basava sull'osservazione che un bastone verticale posto a Siene (Assuan) in Egitto il giorno del solstizio d'estate, non proietta nessuna ombra. Ciò significa che, in quel giorno e a quell'ora, il Sole si trova esattamente allo zenit. Viene tramandato tuttavia anche l’ossevazione che in un pozzo si vede il sole.

  • Nello stesso giorno dell'anno e alla stessa ora, un uguale bastone piantato ad Alessandria, proietta un'ombra e indica una inclinazione di 7° 12' dei raggi solari rispetto alla verticale. Se Alessandria si trova esattamente a nord di Siene (come Eratostene credeva), la differenza di latitudine tra i due luoghi è di 7° 12'.



  • Eratostene di Cirene intorno al 230 a.C. misurò per la prima volta il diametro della Terra. Il suo calcolo si basava sull'osservazione che un bastone verticale posto a Siene (Assuan) in Egitto il giorno del solstizio d'estate, non proietta nessuna ombra. Ciò significa che, in quel giorno e a quell'ora, il Sole si trova esattamente allo zenit. Viene tramandato tuttavia anche l’ossevazione che in un pozzo si vede il sole.

  • Nello stesso giorno dell'anno e alla stessa ora, un uguale bastone piantato ad Alessandria, proietta un'ombra e indica una inclinazione di 7° 12' dei raggi solari rispetto alla verticale. Se Alessandria si trova esattamente a nord di Siene (come Eratostene credeva), la differenza di latitudine tra i due luoghi è di 7° 12'.







Sull’idea di Scienza Lucio Russo, la riscoperta della Scienza greca

  • Lucio Russo, fisico teorico, Professore di Metodi Matematici a Roma, recentemente si è posto il problema della valutazione del contenuto di Scienza che è riscontrabile nel panorama delle conoscenze, tecniche e scientifiche, del mondo greco, e greco-ellenistico in particolare.

  • Nel volume “La Rivoluzione dimenticata” sviluppa l’idea che sulle sponde del Mediterraneo, a partire dal IV secolo a.c., si sia sviluppata una civiltà di gran lunga superiore, dal punto di vista delle Scienza e della Tecnica, di quanto ci si possa aspettare in relazione al ricordo che ne è stato tramandato.

  • Questo quasi duemila anni prima che la Scienza, come la intendiamo noi, (ri)fiorisse in Europa, in Italia, con Galileo, in Inghilterra, con Newton, Hook, Halley, in Francia, con Descartes e Mersenne, ed in Germania.



Sull’idea di Scienza Lucio Russo, la riscoperta della Scienza greca

  • Lucio Russo, fisico teorico, Professore di Metodi Matematici a Roma, recentemente si è posto il problema della valutazione del contenuto di Scienza che è riscontrabile nel panorama delle conoscenze, tecniche e scientifiche, del mondo greco, e greco-ellenistico in particolare.

  • Nel volume “La Rivoluzione dimenticata” sviluppa l’idea che sulle sponde del Mediterraneo, a partire dal IV secolo a.c., si sia sviluppata una civiltà di gran lunga superiore, dal punto di vista delle Scienza e della Tecnica, di quanto ci si possa aspettare in relazione al ricordo che ne è stato tramandato.

  • Questo quasi duemila anni prima che la Scienza, come la intendiamo noi, (ri)fiorisse in Europa, in Italia, con Galileo, in Inghilterra, con Newton, Hook, Halley, in Francia, con Descartes e Mersenne, ed in Germania.











  • Alla fine del III secolo dopo Cristo:

  • che cosa rimaneva delle conoscenze astronomiche, dei modelli cosmologici, della matematica faticosamente costruita, quando si giunse al tramonto del mondo e della cultura greca (e greco-ellenistica)?

  • …quando accanto alla trionfante crescita dell’Impero Romano e dei suoi valori di diritto, di bellezza e di civiltà, portati fin nei più remoti angoli del mondo, si assisteva inesorabilmente alla progressiva caduta di ogni forma organizzata di studio e di scienza.



  • Alla fine del III secolo dopo Cristo:

  • che cosa rimaneva delle conoscenze astronomiche, dei modelli cosmologici, della matematica faticosamente costruita, quando si giunse al tramonto del mondo e della cultura greca (e greco-ellenistica)?

  • …quando accanto alla trionfante crescita dell’Impero Romano e dei suoi valori di diritto, di bellezza e di civiltà, portati fin nei più remoti angoli del mondo, si assisteva inesorabilmente alla progressiva caduta di ogni forma organizzata di studio e di scienza.

  • …quando pochi secoli più tardi, all’orizzonte, fosco, si affacciava, con la caduta dell’Impero Romano, la lunga notte dell’eclissi della cultura.







Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza

  • Per la lettura del cielo, gli Arabi redassero apposite tavole astronomiche, costruirono importanti osservatori e inventarono strumenti che restarono in uso fino al XVIII secolo come l'astrolabio, il quadrante. L'astronomia islamica s'impose nell'Europa cristiana anche grazie alle Tavole redatte a Toledo dall'astronomo Azarchiel nell'XI secolo. Da allora, molti termini arabi, come zenit, azimut, nadir sono entrati nella terminologia astronomica del mondo occidentale.



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Gli Arabi, l’Astronomia e la Scienza



Dal mondo arabo al mondo europeo: Leonardo Fibonacci, detto Pisano

  • Leonarco Fibonacci, nato a Pisa nel 1170, passò alcuni anni a stretto contatto con il mondo arabo, al seguito del padre commerciante a Bugia, in Cabilia (Algeria). Studiò i procedimenti aritmetici che gli Arabi stavano diffondendo nelle regioni del mondo islamico e che servivano a risolvere numerosi problemi di carattere pratico.

  • Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti dagli Indiani.



Dal mondo arabo al mondo europeo: Leonardo Fibonacci, detto Pisano

  • Leonarco Fibonacci, nato a Pisa nel 1170, passò alcuni anni a stretto contatto con il mondo arabo, al seguito del padre commerciante a Bugia, in Cabilia (Algeria). Studiò i procedimenti aritmetici che gli Arabi stavano diffondendo nelle regioni del mondo islamico e che servivano a risolvere numerosi problemi di carattere pratico.

  • Alcuni di tali procedimenti erano stati introdotti dagli Indiani.



Gli strumenti degli astronomi

  • Fin dall'antichità gli astronomi hanno osservato, registrato e studiato il movimento delle stelle, cercando di riprodurre il cielo come appariva alle loro osservazioni costruendo strumenti ed opportuni modelli per la rappresentazione..

  • Una delle soluzioni più antiche a questo problema è rappresentata dal globo celeste, nel quale i pianeti, le stelle e costellazioni sono tracciate sulla superficie di una sfera di metallo; sulla stessa sfera sono tracciati anche grandi circoli celesti: l'orizzonte, il meridiano, l'equatore, i tropici e l'eclittica.



Gli strumenti degli astronomi

  • Fin dall'antichità gli astronomi hanno osservato, registrato e studiato il movimento delle stelle, cercando di riprodurre il cielo come appariva alle loro osservazioni costruendo strumenti ed opportuni modelli per la rappresentazione..

  • Una delle soluzioni più antiche a questo problema è rappresentata dal globo celeste, nel quale i pianeti, le stelle e costellazioni sono tracciate sulla superficie di una sfera di metallo; sulla stessa sfera sono tracciati anche grandi circoli celesti: l'orizzonte, il meridiano, l'equatore, i tropici e l'eclittica.



L’astrolabio, lo strumento dell’astronomo

  • Dal III secolo a.C. fino ad oggi con il termine astrolabio (in greco astrolábon, da astron + lambánō = che prende/comprende le stelle) sono stati chiamati strumenti spesso molto diversi tra loro. Dai grandi strumenti armillari adibiti a rilevare le posizioni degli astri, come l'astrolabio armillare di Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), agli strumenti di modeste dimensioni utilizzati nel calcolo astronomico o nella scienza della navigazione: l'astrolabio piano, l'astrolabio universale, l'astrolabio universale Rojas, l'astrolabio nautico.



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