Gli sport “esplosivi” non inducono modifiche della glicemia, talvolta, lieve aumento da stress adrenalinico. Gli sport di squadra, inducono iperglicemia con rapido consumo delle scorte di glicogeno e rischio di ipoglicemie tardive nelle ore successive all’esercizio fisico. Gli sport di durata e resistenza comportano utilizzazione continua del glucosio, il cui adeguato reintegro, durante la prestazione, consente di mantenere stabili i livelli glicemici.
Fattori che possono facilitare la comparsa di ipoglicemia nel corso di esercizio fisico Valori di glicemia bassi prima di svolgere attività fisica La velocità di assorbimento dell’insulina dalla sede di iniezione (il rischio aumenta in caso di somministrazione in sedi coinvolte) L’intervallo di tempo trascorso dall’ultima dose di insulina (il rischio risulta maggiore quanto più breve è tale intervallo) La composizione e il tempo trascorso dall’ultimo pasto (l’ipoglicemia è favorita in caso di un pasto povero in zuccheri) La durata e il tipo di sport praticato (il rischio risulta maggiore nel caso di sport di lunga durata ed elevata intensità) Lo svolgimento di una precedente attività fisica (che può favorire l’ipoglicemia)
Attenzione a : Attenzione a : Dislocazione della cannula Occlusione del set Congelamento dell’insulina Surriscaldamento dell’insulina
Esercizio effettuato 90 min dopo la colazione Interruzione dell’infusione basale durante l’attivitàriduzione ipo + riduzione del 50% della dose di bolo pre-colazionenessuna ipo
Quando iniziare l’attività fisica dopo la somministrazione dell’insulina? 2-3 ore dopo la somministrazione di insulina rapida 4-5 ore dopo la somministrazione di insulina rergolare 8-10 ore dopo la somministrazione di insulina long acting
FATTORI LEGATI ALLO STATO METABOLICO
Evitare l’attività se la glicemia è ~ 250 mg/dL in presenza di chetosi Usare cautela se la glicemia è ~ 300 mg/dL pur in assenza di chetosi effettuare un supplemento di insulina 0,05-0,1 U/kg e ritardare l’esercizio
Assumere carboidrati se la glicemia è ~ 100 mg/dL ADA Position Statement Diabetes Care 2004 Hanas R. Type 1 Diabetes Richenda Milton Ed, 2004
Alimentazione consigliata negli sport di resistenza Deve essere ricca di carboidrati per la estrema sensibilità insulinica. Assumere fino a 7-8 grammi /Kg/die (complessi ai pasti) Gli atleti non dovrebbero mangiare delle 3 ore che precedono lo sport perché l’aumentato flusso ematico intestinale può comportare una riduzione del flusso ematico intramuscolare. In sforzi muscolari di breve durata è possibile assumere carboidrati semplici immediatamente prima della gara (x es. succo di frutta) e questo atteggiamento migliora la performance rispetto allo stesso sforzo praticato a digiuno. Nessun effetto sulla performance, è stato dimostrato con un analogo atteggiamento negli sport di durata (20 Km di ciclismo).
Il tempo di assorbimento dei carboidrati è molto importante negli atleti. Il tempo di assorbimento dei carboidrati è molto importante negli atleti. L’assorbimento dei carboidrati dipende: Dal tipo di molecola Dalla presenza nello stesso pasto di altre sostanze (lipidi, proteine, fibre) Dalle caratteristiche del piatto
Attività esplosive Ricchezza di carboidrati nel pasto successivo all’esercizio Prevenzione delle ipoglicemie con assunzione di carboidrati prima dello sport Somministrazione di liquidi zuccherati nell’intervallo della partita
Quindi per tutti i tipi di sport: Alimentazione ricca di zuccheri semplici immediatamente prima, durante e dopo l’esercizio fisico Povera in grassi per prevenire la chetosi accentuata dovuta alla difficoltà di demolizione dei NEFA Molto più importante degli adulti è il reintegro immediato dei liquidi e dei Sali minerali persi
Se ipoglicemia durante attività fisica Fermarsi e misurare la glicemia. Se < 100 mg/dl ingerire 30-40 g di glucosio (zucchero in zolletta)— la glicemia aumenterà di 30-45 mg/dl in pochi minuti L’aumento sarà stabilizzato con l’aggiunta di pane o alimenti simili.
Nelle ore successive all’attività fisica Monitorare la glicemia prima di coricarsi e tra le 2 e le 3 di notte, quando il rischio di ipoglicemia è più elevato (mantenere la glicemia non sotto i 120 mg/dlconsumare piccole razioni di pane) Alla fine di ogni attività fisica è utile far seguire un periodo di 2-3 minuti di intensa attività (fare 3 o 4 scatti o percorrere qualche metro ad alta velocità, per provocare la secrezione di ormoni che contrastano l’azione dell’insulina e permettono di risparmiare glucosio)
Prevenzione di episodio ipoglicemico tardivo Riduzione del 15-30% della dose di insulina serale long acting utile espediente al fine di minimizzare la comparsa di una ipoglicemia tardive
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