Responsabilità penali in materia di rischio idrogeologico: legislazione e giurisprudenza


che afferiscono alla difesa del suolo, comprensivi


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Sana09.09.2017
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che afferiscono alla difesa del suolo, comprensivi

  • anche del ciclo dell’acqua e della difesa

  • dall’erosione, offre dunque una definizione

  • giuridicamente significativa della difesa

  • del suolo e la costruisce, secondo quanto indicato

  • dalla Corte Cost. con la sentenza 85/1990, non

  • come una materia ma come obiettivo strategico

  • intorno al quale coagulare una pluralità di settori

  • disciplinari e competenze funzionali su scala

  • territoriale di area vasta.



  • I soggetti responsabili dell’attività di

    • I soggetti responsabili dell’attività di

    • difesa del suolo sono suddivisi tra

    • organizzazione amministrativa

    • centrale

    • ed

    • organizzazione amministrativa periferica



    Nonostante la legge 183 sia entrata in vigore dal 1989, in

    • Nonostante la legge 183 sia entrata in vigore dal 1989, in

    • generale la difesa suolo, salvo i piani stralcio e le relative

    • misure di salvaguardia emanati da alcune Autorità di

    • Bacino, non ha avuto avvio - a livello operativo - fino al

    • 1998. Infatti la difesa del suolo costituisce per molto tempo

    • un problema in cui si sommano speculazioni e trascuratezze,

    • inadempienze e ritardi, oltre a una diffusa scarsa cultura

    • generale a livello urbanistico-territoriale. Il concetto di

    • sviluppo sostenibile, introdotto da alcune e rare leggi

    • regionali sul governo del territorio, per diversi anni non

    • trova concreta applicazione istituzionale.



    La legge 493/1993 introduce i “Piani stralcio”, anche

    • La legge 493/1993 introduce i “Piani stralcio”, anche

    • al fine di arginare il notevole ritardo che le Autorità

    • di bacino e le Regioni avevano accumulato nella

    • stesura dei Piani di bacino.

    • L’art. 12 della citata legge prevede, infatti, la

    • possibilità di redigere Piani stralcio relativi a settori

    • funzionali i cui contenuti devono essere in stretta

    • relazione con quelli dei Piani di bacino.



    • I PAI - Piani di Assetto Idrogeologico, ovvero

    • Piani stralcio, sono quindi il risultato

    • dell’elaborazione relativa allo specifico settore

    • funzionale e si inseriscono in maniera

    • assolutamente congrua all’interno dei più

    • generali Piani di bacino.



    Il D.P.R. 18.07.1995 ha disciplinato i criteri per la

    • Il D.P.R. 18.07.1995 ha disciplinato i criteri per la

    • redazione dei Piani di bacino, così assumendo specifica

    • rilevanza nella normativa post legge 183/1989.

    • La normativa definisce il Piano di bacino come “piano

    • territoriale di settore con criteri, indirizzi, prescrizioni,

    • norme ed interventi finalizzati alla conservazione e

    • gestione delle risorse del bacino idrografico”.

    • Individua le situazioni di squilibrio da considerare:

    • utenze idriche ed ecosistemi acquatici;

    • attività estrattive;

    • interrelazioni tra insediamenti e condizioni del suolo.



    Il Piano dovrà quindi individuare:

    • Il Piano dovrà quindi individuare:

    • situazioni di degrado geologico e geomorfologico;

    • attività antropiche minacciate da eventi geologici;

    • aree passibili di inondazione;

    • zone di dissesto costiero;

    • territori esposti a rischio sismico e vulcanico.

    • Il Piano dovrà inoltre valutare il grado di coerenza

    • rispetto ai Piani ed ai programmi subordinati.



    • Successivamente al D.P.R. del 1995 sono state adottate solo

    • normative d’emergenza che non hanno costituito interventi

    • utili per la difesa del suolo poiché prive di valore preventivo.

    • Possono citarsi: la Legge 31.12.1996 n° 677 relativa agli

    • interventi urgenti a favore delle zone colpite dagli eventi

    • calamitosi dei mesi di giugno e ottobre 1996” (Calabria e

    • Sicilia);

    • D.M. LL.PP. 14.02.1997 “Direttive tecniche per

    • l’individuazione e la perimetrazione, da parte delle Regioni,


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