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- 16 settembre 2012 Pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Sasso Pellegrinaggio al
- MADONNA DEL SASSO Breve storia
- Pellegrinaggi e feste
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Comunità Toscana Il Pellegrino - 2012
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A pochi km da Firenze, immediatamente sopra il paese di Santa Brigida, sorge a 566 m sopra il livello del mare il Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso eretto nel xvi secolo. Il santuario ebbe origine, appunto, quando due pastorelle figlie di un contadino, certo Ricovera Linari, si fermarono a pregare per il loro padre molto ammalato presso un tabernacolo nominato "del Romito". Durante la preghiera apparve loro un'immagine maestosa e luminosissima che andò a sedersi, con un bambino in braccio, su di un sasso. Le due pastorelle ebbero in principio un certo timore, ma la figura le rassicurò dicendo loro di essere la Vergine Maria e di avere molto gradito le loro preghiere. La Vergine chiese che il padre, ora guarito, fosse portato presso di lei allo scopo di chiedergli di costruire una chiesa nel punto in cui ella stessa si era seduta. Il padre, effettivamente guarito, accorse e si im-pegnò a che una chiesa in onore della Vergine fosse eretta in quel luogo. Per soddisfare la richiesta che la Vergine aveva fatto alle due pastorelle, si cercarono offerte e aiuti e nel 1504 il santuario fu completato. Pellegrinaggi e feste Un numero straordinario di pellegrini dal Mugello, dalla Val di Sieve, dal Valdarno, dalla Valle del Sieci, da Fiesole, da Firenze e dai paesi vicini, nonché compagnie dei popoli circostanti, salirono ogni anno al Sasso a onorare la Madonna. Fra le compagnie che vennero all'oratorio si ricordano: da Firenze quella degli Angioli detta dei Facchini; dei battitori di Casa Vec-chi fino al 1594; dei Battilani; dei Battilori del Cini; della Santissima Trinità; di San Benedetto; del Ceppo; degli Artieri di San Pietro; e quelle dei seguenti popoli: Lubaco, Santa Brigida, Pagnolle, Montereggi, Valle,
Marioli, Ontignano, Sveglia, Monteloro, e Fiesole e quel-li appartenenti alla diocesi di Fiesole; e quelle di Doccia, Sant'Agata, Cistio, Rostolena, Villore, San Cassiano, San Donato a Torri, Quona, San Cresci, Sant'Eustachio in Acone, San Martino e Santa Maria in Farneto, Mulino del Piano, Galiga, Polcanto, Sant Ansano, delle Pievi di Monte Fiesole, Remole, della Pie Vecchia, Doccia, dell'Arcidiocesi Fiorentina ecc. Per accogliere tanta gente, che giungeva anche da molto lontano, occorrevano locali per il ristoro e il riparo dalla pioggia e dalle intem-perie. Per questo furono, in seguito, costruiti davanti e a fianco dell'oratorio ampi loggiati e numerose stanze per il deposito delle insegne delle compagnie e per l'accoglienza che tuttora ospitano i pellegrini. Vi fa costruito perfino un macello per le "bifolcate". La tranquillità e il buon ordine intorno al santuario, specialmente durante le festa, furono in ogni tempo sempre ricercati per evitare con-fusioni e disordini. Di essi furono sempre preoccupati i monaci "ope-rai" del santuario che chiesero perfino, per poterli mantenere, l'inter-vento della Signoria fiorentina. Il papa Giulio II, con bolla del 28 settembre 1504, annesse ai padri Servi di Maria il santuario del quale gli stessi avevano curato la costruzione. Non va dimenticato che tra i pellegrini famosi si annoverano Dante Alighieri e Beatrice Portinari. La festa più importante della Madonna si celebra la seconda domenica di maggio, ma anche il 2 luglio si assiste a una manifestazione di numerosissimi fedeli che, oltre ad assistere alle funzioni religiose, trascorrono in pace la giornata, tra merende e giochi di bambini. Anticamente la festa di maggio era veramente un evento di impor-tanza fondamentale per gli abitanti della zona. La festa veniva preparata ben tre giorni prima coinvolgendo tutte le arti e i mestieri del paese compreso il macellaio che doveva sacrificare una giumenta. Questa preparazione era indirizzata alla preparazione di un pranzo pantagruelico nel giorno della festa. Peccato che questa abitudine si sia perduta, sarebbe stata una festa a cui partecipare a ogni costo. Document Outline
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