Maniago e, seguendo da Via Roma le indicazioni per Frisanco, si arriva dopo poche centinaia di metri all’ingresso della Valle del Colvera

RELAZIONE : VAL COLVERA Maniago, Frisanco, Poffabro, Navarons, Meduno, Cavasso Nuovo, Fanna, Maniago.

L’itinerario ha inizio partendo dalla centrale Piazza Italia a Maniago e, seguendo da Via Roma le indicazioni per Frisanco, si arriva dopo poche centinaia di metri all’ingresso della Valle del Colvera. Questa valle andrà via via restringendosi in un’affascinante forra percorsa da una strada in salita, con una pendenza non ostica, ma costante.

Dopo qualche minuto si incontra una galleria: noi non la imbocchiamo, ma prendiamo a destra la vecchia strada intagliata fra una parete ripidissima (palestra di roccia) e il torrente. Incrociando nuovamente la strada principale e un’altra galleria, prudentemente si attraversa la carreggiata e si prende la stradina a sinistra sempre originaria della Val Colvera. In breve si arriva nel cuore della verde e pittoresca valle dove si possono ammirare alcuni borghetti ben restaurati dopo il terremoto.
Al km. 6 (q.408) siamo ad un bivio e prendiamo a destra verso Frisanco che si raggiunge dopo un chilometro di salita. Il paese merita una visita passeggiando tra le viuzze per poter ammirare l’architettura rurale del luogo caratterizzata da case di tre o quattro piani con ballatoi in legno sostenuti da alti pilastri in pietra, scale, semplici archi, logge.

Scesi da Frisanco, al bivio si va a destra verso Poffabro percorrendo un altro pezzo di salita.

Anche questo borgo è da visitare in tutta tranquillità vagando per le vie, e scoprendo qua e là i vari tratti dell’architettura tipica di questo luogo, che costituisce il maggior valore paesaggistico-ambientale della valle. Poffabro fa parte dell’elenco dei borghi antichi più belli d’Italia.
A questo punto si valuterà se è il caso di effettuare la sosta pranzo nel paese, oppure proseguire e fermarsi più tardi su un prato lungo il torrente Mujè.
La strada ora procede fino al ponte sul Meduna, e oltre a presentarsi a continui saliscendi, è molto bella per le infinite tonalità di verde che resteranno immagazzinate nelle nostre pupille per giorni.
Passeremo anche per la dolce frazione di Navarons, raccolto paese di vecchie case di sasso. Navarons è nota per i moti risorgimentali friulani del 1864 contro gli austriaci: qui si formò la cosiddetta “banda di Navarons” che contava una cinquantina di seguaci dell’ideale mazziniano ed era guidata dal medico e patriota Antonio Andreuzzi ( Casa Museo Andreuzzi). In una forra sul Monte Trep, vicino all’abitato, fu creata pure una fonderia per la fabbricazione di piccole bombe dette all’Orsini dal nome dell’attentatore di Napoleone III.
Attraversato il ponte sul Meduna, si prende una stradina sulla destra e si arriva, dopo una piccola salita, sulla strada della Val Tramontina che conduce a Meduno dopo 2 chilometri e qualche saliscendi.
Usciti da Meduno si riprende la direzione verso Cavasso Nuovo girando a destra dopo circa 400 metri e, superando al km.21 un altro ponte sul Meduna, si arriva nel territorio di Cavasso, facendo attenzione ad imboccare via Zorutti sulla destra per entrare nel centro del paese e da qui visitare la parrocchiale di San Remigio da raggiungere su un dosso.

Ripresa la strada, si è dopo qualche centinaio di metri in Piazza Plebiscito, dove si può ammirare il bel Palazzo Polcenigo Fanna e, lasciatolo alle spalle, si procede in direzione di Fanna per una strada che attraversa una zona veramente deliziosa, costeggiata da edifici e case che cattureranno il nostro sguardo.

All’uscita del paese di Fanna ci immettiamo di nuovo sulla strada per Maniago e prendiamo la nuovissima ciclabile sulla sinistra che ci porterà nuovamente in centro a Maniago ed esattamente presso il Coricama dove, se ci resta il tempo, vale la pena di visitare il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie.