Variante sostanziale al prgc in adeguamento alla
Download 6.98 Mb. Pdf ko'rish
|
- Bu sahifa navigatsiya:
- Depositi glaciali
- Depositi di versante
- Falda dei Calcescisti con pietre verdi
- Fascio di Cogne
Depositi alluvionali I depositi alluvionali sono esclusivamente distribuiti sul fondovalle con un’estensione pari a meno del 9% del territorio comunale; questi comprendono PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 33
soprattutto i terreni da poco a moderatamente acclivi pertinenti ai conoidi alluvionali e, ai margini di queste, ai depositi alluvionali di fondovalle, differenziati sulla base delle evidenze morfologiche con strutture terrazzate sub parallele all’attuale alveo del fiume Dora Baltea.
Il conoide del torrente Gressan domina e caratterizza in gran parte questo settore del territorio comunale con tracce di paleoalvei in prevalenza diretti verso l’adiacente territorio comunale di Jovençan mentre più ad Est, sensibilmente più ridotti e molto marginali, sboccano sul fondovalle i conoidi del torrente Comba e del “rivo” di Palatiau-Cort, mentre è obliterata ogni struttura relativa allo sbocco del “rivo “ corrente ad oriente della Côte de Gargantua.
Nei conoidi l’assortimento lapideo è caratterizzato da sedimenti ghiaioso- ciottolosi inglobanti grossi blocchi a legante sabbioso, con occasionali intercalazioni di diamicton a supporto di clasti geneticamente collegati ad episodici fenomeni di colata detritica torrentizia. In copertura, detti terreni, estesamente rimaneggiati da interventi antropici, conservano sparse tracce relitte degli originari terrazzamenti, come si riscontra in alcune scarpate incise, dove l’assortimento lapideo è caratterizzato da una sovrapposizione di cicli genetici e da una stratificazione in banchi di ciottoli, ghiaia e sabbia poligenici.
La stratigrafia, riferita ai terreni allungati sulla ristretta piana alluvionale del fiume balteo ha, per contro, un assortimento meno selezionato a livello superficiale, dove si riscontrano fino a quote oscillanti tra -12 e -15 metri dal piano campagna alternanze con percentuali variabili di sabbie limose e ghiaia. Oltre dette quote e fino a circa 30-35 metri di profondità, prevalgono bancate di ghiaie con sabbia prevalentemente grossolana costituente l’acquifero da cui emungono i pozzi dell’area sportiva.
Nel complesso i terreni su descritti, sia di conoide e sia del fondovalle risultano essere discretamente addensati, naturalmente ben stabilizzati e con buoni parametri geomeccanici; hanno caratteristiche stratigrafiche che indicano, anche nei livelli dell'immediato substrato, il prevalere di un assortimento lapideo grossolano con ghiaia e ciottoli misti a sabbia in percentuali variabili, ma generalmente prevalenti sul litotipo più fine sabbio-limoso; quest’ultimo tipo di sedimento prevale corticalmente in alcuni limitati settori dove è evidente un apprezzabile grado d’imbibizione (v. area Fontaine-Viseran)
Nel complesso l'erodibiltà di detta copertura e dei livelli ghiaio-sabbiosi è generalmente elevata e costituisce il solo elemento di impedenza negativa, compensato però dalla trascurabile acclività e dall’estesa e continua predisposizione di difese spondali e di sistemazione del fondo alveo, attuato su gran parte delle aste torrentizie che solcano il fondovalle.
Il più antico substrato glaciale di fondo compare su gran parte della fascia pedemontana ed è caratterizzato da formazioni completamente formate da facies di allogamento costituite da un diamicton massivo, caratterizzato da una matrice limo-sabbiosa di colore grigiastro, prevalente sui clasti (con prevalenza di calcemicascisti), da scarsamente coesiva a consolidata. Risulta interdigitato a coltri detritiche più recenti di tipo eluvio-colluviale nel settore medio superiore del versante. Questi terreni costituiscono una delle formazioni quaternarie prevalenti, PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 34
di età Pleistocenica-Olocenica, composta dai depositi del ghiacciaio della valle principale e da quelli del sistema laterale di Gressan la cui potenza raggiunge valori significativi (>25 m nella conca di Pila).
Tali terreni, associati a depositi fluvio glaciali, sono incisi e smembrati, localmente ricoperti da depositi alluvionali recenti o da una coltre di intasamento superficiale eluvio colluviale, di composizione ghiaio sabbiosa con sparsi trovanti ed inclusioni lenticolari limo argillose o sabbiose.
Nelle parti medio-alte del territorio comunale ed in particolare, in quelle inserite negli impluvi solcati dai torrenti Gressan, Comba e Vernallière la morfogenesi gravitativa si sovrappone ed oblitera le tracce del modellamento glaciale; le forme di esarazione e di accumulo del ghiacciaio risultano disperse a varie quote apparendo molto rimodellate e dissecate dall’approfondimento erosionale dei corsi d’acqua successivamente al ritiro della massa glaciale.
I caratteri litologici indicano depositi a spiccata eterometria e mancanza di assortimento e di stratificazione, con una coltre di intasamento superficiale colluviale geneticamente legata agli agenti di rimodellamento.
Oltre a questi depositi dominanti su gran parte del versante, si evidenziano, nell’alta conca di Pilaz, alcune caratteristiche morfostrutture collegate a facies glaciali recenti e a strutture periglaciali, quali: il circo glaciale e le creste delle morene del Plan de l’Eyve ed ai piedi della Punta Valletta, testimonianza delle più recenti pulsazioni del sistema laterale glaciale di Gressan (età Olocenica). Sono visibili, inoltre, creste di nivomorene presenti in più settori alla base del crinale, i rock glaciers e le conche con fondo limo-torboso ed imbibite, relitti di piccoli bacini glacio-lacustri sparse entro piccole combe e vallecole che caratterizzano gran parte del domaine skiable della zona.
Con denominazione di prodotti colluviali si comprendono coltri di tipo eluvio- colluviale e detritico-colluviale e racchiudono quindi sia i prodotti dell’alterazione in sito del substrato roccioso (particolarmente estesi nella parte alta della conca di Pilaz) e sia i prodotti della rielaborazione superficiale, operata dalle acque ruscellanti sul substrato e sulle formazioni superficiali. Tali terreni sono presenti in forma estesamente distribuita su gran parte del territorio; questi costituiscono il deposito quaternario più diffuso sia nella parte medio-alto del territorio dove prevalgono siti estesamente boscati e sia nel settore alto dove tale tipologia di terreno è presente come coltre di copertura di modesto spessore di affioramenti rocciosi sparsi.
I depositi hanno litofacies e potenza diversificate in funzione della natura del substrato e della copertura quaternaria; in particolare si riscontrano coltri caratterizzate da sedimenti fini e di spessore limitato fino a qualche metro in corrispondenza di areali a prevalenti calcescisti marmorei dell’area più occidentale della conca di Pilaz con frequenti fenomeni di creeping superficiale.
Oltre ai terreni detritici suindicati si distinguono tra le formazioni litologiche dominanti, sopratutto nell’alta conca di Pilaz, quelle riferite a forme di versante legate alla gravità quali: i depositi gravitativi di falda, i conoidi gravitavi e quelli misti. Questi conferiscono al versante una morfologia molto recente ed in
PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 35
evoluzione, dipendente da un processo di degrado fisico-chimico sulle fasce corticali delle sponde rocciose che si allungano sullo spartiacque che racchiude da Sud e Sud Ovest il territorio. Sono depositi, questi, distribuiti su pendenze variabili ma comunque generalmente acclivi, hanno granulometria e pezzatura selettiva, sono poco addensati ed in condizioni statiche spesso precarie in quanto esposte al rischio di crolli di massi isolati o di scariche di ammassi disgregati. Se posti allo sbocco di ripidi canaloni, sono alimentati dalla rimobilizzazione del detrito di falda ad opera del ruscellamento o di scariche valanghive o di slavina. Sul versante Occidentale compreso tra la Testa Nera, Punta Valletta e Punta Montpers il detrito di falda costituisce il deposito più diffuso in relazione al prevalere di processi di alterazione e disgregazione degli scisti affioranti (calcescisti filladici); Si hanno, di conseguenza, depositi alquanto eterometrici ed eterogenei a struttura caotica e con basso grado di addensamento, in cui prevalgono scaglie tabulari di media e piccola pezzatura con sporadica presenza di grossi blocchi, distribuiti sia in coni e corpi detritici clinostratificati, sia sulle fasce più marginali e nei depositi legati alla gravità di genesi mista, con prevalenza di grossi blocchi, supportati da una matrice sabbioso-ghiaiosa. Il distacco avviene in relazione ai caratteri giaciturali delle bancate rocciose ed al tipo di discontinuità che rendono l’ammasso roccioso affiorante molto sfatto ed incoerente, in seguito a fenomeni di crioclastismo accentuato. Più localizzato e su aree più limitate è l’accumulo caotico di blocchi spigolosi (in prevalenza ofioliti e calcescisti marmorei grigi) e pietrame di varia pezzatura e scarsa matrice. Questi accumuli sono distribuiti al piede del sistema di creste che unisce la suddetta Punta Montpers alla Punta de La Pierre.
Tra i depositi di tipo gravitativo, oltre a quelli collegati a fenomeni di colata torrentizia o debris flow, presenti lungo le incisioni torrentizie del Comba e del Vernalière ed in maggior grado internamente al bacino del torrente Gressan, si evidenzia la traccia di due paleofrane a monte dell’alpe di Liautaysaz e del Grand Grimod, di una frana di scivolamento a valle della località di Gerdaz oltre a più piccoli scoscendimenti lungo il vallone del torrente Gressan.
A.2.1.2.3 - Inquadramento geologico-strutturale Le formazioni rocciose, rilevate nel territorio, appartengono unicamente alla Falda dei Calcescisti con pietre verdi della Zona Piemontese localmente caratterizzata da calcescisti filladici associati a serpentiniti, prasiniti eclogitiche e metagabbri. A questa falda è associata la falda di scollamento del Fascio di
sedimentarie e lembi di calcescisti. Il fascio di Cogne affiora, sotto forma di festoni allungati in direzione NNE, in corrispondenza delle creste spartiacque con la Valle di Cogne, comprese tra Punta Montpers e Punta de La Pierre.
Al disopra della falda sopra indicata, verso Est ed oltre il confine comunale, preceduta da una fascia di calcescisti filladici molto fogliettati, evidenti poco oltre il Col di Chamolé, si rileva una sequenza di pietre verdi con lenti di serpentiniti che si estende fino al lembo del M. Emilius costituito, a sua volta, da micascisti eclogitici sovraimposti alla Falda dei Calcescisti con pietre verdi della zona Piemontese. Il contatto tra le due unità risulta costituito da una superficie ondulata ed articolata in relazione alla presenza di due sistemi di pieghe, subortogonali tra loro, aventi direzioni degli assi rispettivamente Est-Ovest e
PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 36
NordNordOvest - SudSudEst.
In relazione alla loro distribuzione lungo la fascia di contatto tettonico, dette formazioni lapidee sono state diffusamente interessate da processi dinamometamorfici che, oltre alle evidenti striature e pieghe nelle rocce filladiche, hanno prodotto estesi fenomeni di laminazione paralleli ai giunti di stratificazione e piani di faglia diretti secondo la vergenza nei litotipi meno tenaci della formazione mesozoica dei calcescisti con pietre verdi.
Strutturalmente, le masse rocciose rilevate corrispondono ad un orizzonte di movimento molto evidente che si manifesta nelle deformazioni plastiche di tipo piega ed in quelle clastiche del tipo faglia, con laminazioni e fratturazioni dei diversi litotipi, secondo “zolle” ben definite e sottolineate da fratture e linee di clivaggio isoorientate.
A partire dall’alta conca di Pilaz, litotipi caratterizzanti il territorio in esame possono essere in sintesi così distinti:
- nell’alta conca di Pilaz, il crinale spartiacque è caratterizzato nel settore compreso tra la Testa Nera, Punta Valletta e Punta Montpers da un ripido versante con sponde rocciose dove prevalgono i calcescisti in maggioranza di tipo filladico a grana fine e tessitura scistosa molto ripiegati, molto laminati e fratturati; bancate di quarziti sono presenti come sottili intercalazioni di potenza decimetrica, all’interno dei calcescisti caratterizzati da un colore più chiaro, grigiastro, con grana fine e tessitura marcatamente pianoscistosa sottolineata da abbondanti livelletti micacei.
- oltre Punta Montpers, le rocce affioranti sul crinale e sulle ripide dorsali che si sviluppano, con direzione ortogonale, all’interno della conca di Pilaz, sono in prevalenza caratterizzate da ofioliti ed in particolare da prasiniti eclogitiche tabulari e da ammassi lenticolari di serpentiniti intercalati e ripiegati nei paraderivati del Fascio di Cogne; questi, caratterizzati da calcari chiari giallastri e da calcescisti marmorei grigi associati a livelli di quarziti tabulari, sono ben rappresentati lungo la dorsale che si diparte dalla Punta del Drinc verso le quote inferiori della conca di Pilaz, dove detti litotipi carbonatici si rinvengono, in affioramenti sparsi, sul fondo delle incisioni torrentizie che solcano il versante del Bois dell’Alpetta a monte della loro confluenza nell’asta torrentizia del Gressan.
- a valle dei settori su descritti, prevale la copertura detritica con prati ed estese aree boscate. Per tale ragione la caratterizzazione del substrato roccioso è riferita all’analisi ed al rilievo di affioramenti sparsi e distribuiti nelle scarpate naturali, lungo gli impluvi principali del versante ed in quelle artificiali a bordo strada; sono discretamente presenti lungo l’asta torrentizia del Gressan e, più raramente, in quelli del torrente Comba e Vernallière. In questi si riconoscono, quali litotipi dominanti, i calcescisti spesso associati a bancate, da decimetriche a metriche, di marmi grigi dei calcescisti ed a lenti di prasiniti con subordinate fasce di serpentinoscisti ad elevato tenore di elementi cloritizzati.
Dal punto di vista geomeccanico, fermo restando che una caratterizzazione specifica dell’ammasso roccioso non può essere riferita ad un’analisi che tenga conto degli aspetti petrografici, si individua, in relazione ai due litotipi dominanti PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 37
sull’area in esame, una più marcata tenacità nelle pietre verdi in generale (fatta eccezione per i serpentinoscisti), mentre più fragili risultano i litotipi di tipo calcescisto con elevata friabilità nelle filladi ed erodibilità, per processi chimico- fisici, nei calcescisti marmorei; nel complesso detti litotipi sono altresì interessati, oltre che da evidenti processi di deformazione plastica e clastica, anche da un diffuso processo di crioclastismo nell’alta conca di Pilaz e, pertanto, si hanno condizioni predisponenti a crolli anche di grandi dimensioni nelle aree con prevalenza di ofioliti mentre, sono di minore entità ma più frequenti, il degrado, l’erosione superficiale e il dissesto gravitativo nelle rocce di tipo calcescisto.
A.2.1.2.4 - Caratterizzazione idrologica e idrogeologica La caratterizzazione del reticolo idrografico dell’intero territorio è essenzialmente dipendente da quella dell’alta conca di Pilaz, entro cui si attesta il bacino imbrifero del torrente Gressan che, riferito alla sezione di chiusura all’apice del conoide, copre i 2/3 del territorio comunale; la conca, priva di risorse idriche stabili quali ghiacciai o nevati, risulta essere comunque la principale area d’alimentazione dell’acquifero del territorio.
L’analisi del reticolato idrografico convergente nelle aste torrentizie che drenano il settore medio-inferiore del versante, evidenzia un ordine di gerarchizzazione pari al 4° ed il rapporto di biforcazione tra i seg menti fluviali di 1° e 2° ordine ha valore 2. Questo indica che il reticolo è espressione di un paesaggio che ha raggiunto un equilibrio evolutivo. I parametri idrografici e morfologici consentono di valutare come il reticolato abbia raggiunto un livello di base relativo e, quindi attualmente, non si verifichino erosioni regressive verso monte o forti erosioni spondali internamente al territorio dell’alta conca di Pilaz. Si può valutare come le acque che hanno smembrato il conoide fluvioglaciale fossero all’origine l’espressione di un reticolato in disequilibrio ed alimentato da un apparato glaciale in ritiro ma, comunque esistente. Acque a livello superficiale La morfologia della conca di Pilaz, la distribuzione areale di coltri detritiche di discreta permeabilità ma in gran parte rivegetate e su cui è impostata una fitta rete anastomizzata di rivi d’acqua, produce limitati processi di degradazione meteorica, su cui prevale, nel complesso, un diffuso processo d’infiltrazione. Per tale motivo, al di fuori dei ristretti alvei torrentizi, è scarso il processo di mobilizzazione e trasporto delle coltri detritiche eluvio-colluviali derivate dalla rielaborazione degli originari depositi di origine glaciale, alluvionale e detritica in genere. Per contro, in relazione alla più accentuata acclività ed alla profonda incisione entro ripide sponde detritiche, le aste torrentizie che drenano il settore medio inferiore del versante (torrenti Gressan, Comba e Vernallière) presentano forme di modellamento più accentuato con scarpate d’erosione attribuibili ad attività torrentizia intensa; sono scarpate incise in depositi glaciali ed in coltri detritiche colluviali, generalmente quiescenti, attive sul medio e lungo termine in funzione di eventi alluvionali di grossa portata e non necessariamente eccezionali. I conoidi sono impostati allo sbocco di detti torrenti, tributari laterali del fiume Dora Baltea, dove si ha una significativa riduzione di pendenza dell’alveo; questi sono il prodotto della concomitanza o alternanza periodica di più meccanismi di erosione e trasporto di detriti. distribuiti ed accumulati su detti settori distali del bacino a causa della riduzione dell’energia di trasporto. Tale distribuzione
PRG Comune di Gressan - Relazione
pag. 38
avviene in forma e dimensione coerente con le caratteristiche geomorfologiche e litostratigrafiche delle aree drenate dal rispettivo reticolo ideologico.Questo avviene in funzione della distribuzione delle aree propense all’immediato rilascio di detriti (usualmente presenti in alveo o lungo le scarpate dei corsi d’acqua spesso mobilizzati nel corso degli ultimi eventi) e delle aree con coltri e/o depositi potenzialmente predisposti al rilascio di materiale, quali le ampie coperture di detrito associate a depositi glaciali, apparentemente stabili, corpi di frana attivi e quiescenti e vecchi canali torrentizi.
In relazione ad una specifica analisi che tiene conto di detti elementi, le forme legate all’azione sia del tipo d’erosione areale (scarse) e sia di tipo lineare (prevalenti), non sono distribuite internamente ai vari bacini in modo particolarmente rilevante; si interpreta comunque che, cautelativamente, alcune forme di detrito depositate in alveo od al margine di questo, possano costituire forme movimentabili. Tra queste sono in particolar modo evidenti quelle presenti lungo il tratto d’alveo del torrente Gressan, compreso tra la zona sita in prossimità dell’imbocco della galleria del Drinc e l’apice del conoide in località Moline.
La rete idrografica minore è rappresentata da solchi torrentizi che drenano il versante con una rete rada e parallela alla linea di massima pendenza, alimentata da un limitato bacino che si sviluppa sulla parte medio-inferiore del versante, interessando aree prative in cui la rete irrigua è estesamente distribuita ed efficiente. Perciò si ha, anche in occasione di eventi meteorici di rilevante intensità, una ridistribuzione areale delle acque ruscellanti che si inseriscono e disperdono nella rete irrigua senza dare luogo a significativi rivi torrentizi; sono comunque stati analizzati gli impluvi solcati dai “rivi” passanti a lato della Côte de Gargantua e di Palatiau-Viseran in cui è evidente l’assenza di aree propense all’immediato rilascio di detriti.
Download 6.98 Mb. Do'stlaringiz bilan baham: |
ma'muriyatiga murojaat qiling