Comune: Alfiano Natta


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Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte

Comune di Alfiano Natta

Redazione a cura di Monica Parola

Comune: Alfiano Natta.

Provincia: Alessandria.

Area storica: Monferrato.

Abitanti:  793 (ISTAT; 2001).

Estensione: 13,08 Kmq (ISTAT; 1991).

Confini: il comune di Alfiano Natta confina a meridione con Calliano e Tonco, ad occidente con

Villadeati, a settentrione  con Castelletto Merli, Odalengo Piccolo ed ad oriente con Moncalvo e Penango.

Frazioni: Cardona, Sanico, Casarello. Nuclei abitati: Borghi, Casalpaletti, Gerbidi, Stazione di Tonco-

Alfiano (ISTAT; 1991).

Toponimo storico: la forma “Alfianum” che compare nei documenti più antichi (886; B.S.S.S. 28, doc. 18)

rimane inalterata fino al secolo XIV. Nel 1863 al toponimo Alfiano viene aggiunto il nome di Natta,

derivante dalla famiglia omonima che a partire dal 1483 ha tenuto in feudo la località (M

ANNO


, Bibliografia,

vol. II, p. 8612).

Diocesi: Alfiano rientra nella diocesi di Casale Monferrato (eretta nel 1474). In precedenza rientrava nella

diocesi di Asti, come ci attesta un documento del 1285 circa in cui si menziona la chiesa di San Marziano de

Alfiano, astensis diocesis (Doc. Cap.del sec. XIII, doc. 230), esistente già nell’886.

Pieve: la prima indicazione della presenza di un centro abitato attivo risale all’epoca carolingia, quando un

documento ci attesta l’esistenza di un vigus de Alfiano (886). E’ però solo verso la fine del secolo XIII che le

fonti ci parlano di un plebano di Alfiano, in occasione di una lite con il plebano di Cossombrato, nella

diocesi di Asti (Doc. Cap. sec. XIII, doc. 527, p. 260, anno 1286); di pieve si parla ancora qualche anno dopo

in occasione di un atto di mutuo fra un abitante di Alfiano e un cittadino di Asti (Carte Astigiane del sec.

XIV,  s. II, doc. 293, p. 197, anno 1308). Sempre ai primi anni del Trecento risalgono le ultime due

attestazioni di un plebano e di una pieve di Alfiano (Carte Astigiane del secolo XIV, s. II, docc. 754-755 e

docc. 915-917 del 1309).

Altre presenze ecclesiastiche: la chiesa parrocchiale è dedicata a San Marziano. Le visite pastorali dei secoli

XVIII e XIX documentano la presenza di quattro compagnie devozionali presso gli altari della chiesa

parrocchiale, quella del SS. Sacramento, quella del Suffragio, quella del Rosario e quella delle Umiliate,

eretta presso l’altare della Madonna del Rosario nel 1841, e di una confraternita, detta dei Disciplinanti,

sotto il titolo di S. Defendente i cui confratelli indossano nelle processioni un abito bianco ed avevano un

oratorio proprio(A.S.D.C.,Visita pastorale del vescovo Pietro Secondo Radicati (1701-1729), risposte, pp.1r-12r;

Visita pastorale del vescovo Francesco Alciati (1817-1829), risposte, pp.133r-142r; Visita pastorale del vescovo

Paolo Maria Barone(1892-1903), risposte,pp.535r-542v). Nella visita pastorale del vescovo Radicati si cerca di

rintracciare la datazione di origine delle compagnie e della confraternita  “la compagnia del SS. Sacramento

è antica perchè si ritrova un libro principiato li 10 luglio 1596, ma di questa non se ne trova l’erezione.

Circa la confraternita di S. Defendente si trova un libro vecchio principiato li 2 gennaio 1647, ove il sig.

don Filippo Accomasso all’ora pievano asserisce non aver trovato alcun libro della detta chiesa, quando è

venuto a quella cura, forse per le gravi guerre disperso, per il che sotto li 26 maggio 1679 Mons. Miroglio gli

ha concesse nuove bolle d’erezione e di conferma. La compagnia del Suffragio canonicamente eretta come

appare d’aggregazione all’arciconfraternita di Roma legittimamente spedita in carta pecora e sigillata con

sigillo pendente li 11 luglio 1655. La compagnia del Rosario anch’ella in parte canonicamente eretta, mentre

in un libro antico nel principio del medesimo si vede un in strumento autentico d’erezione che quanto

prima si potrà si mandi a Roma li 29 luglio 1607” (A.S.D.C.,Visita pastorale del vescovo Pietro Secondo

Radicati (1701-1729), risposte, pp.11r-12r). Le altre chiese presenti sul territorio di Alfiano, rintracciabili

nella documentazione archivistica, sono: la chiesa di S. Rocco dedicata a S. Rocco e S. Carlo, nella borgata

di Casarello, distante due chilometri dalla parrocchia; la chiesa di Santa Maria dei Razzani, vicino alla



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borgata di Casarello e a due chilometri circa dalla parrocchia, la chiesa di San Defendente, all’inizio del

paese, distante un chilometro dalla parrocchia e di proprietà dell’omonima confraternita, la chiesa di S.

Lorenzo a due chilometri dalla parrocchiale vicino a un  cimitero, la chiesa di San Grato distante un un

chilometro dalla chiesa parrocchiale. Nella frazione di Cadorna, è presente la chiesa di S. Eusebio, inoltre,

una confraternita col titolo di S. Agata e tre compagnie intitolate al SS. Sacramento, al S. Rosario e alle

Vergini presso la chiesa di S. Eusebio. Nella frazione di Sanico esiste la parrocchia di S. Antonio. Secondo

Le memorie di don Porrato la parrocchia di Sanico fu smembrata da quella di Alfiano dal vescovo di Casale

Scipione Pascali, nel 1619. La chiesa parrocchiale era intitolata prima a San Grato (1577), in seguito  a SS.

Grato e Antonio (1620) e infine solo a S. Antonio, presso la chiesa di S. Antonio vi era la compagnia di S.

Michele che aveva una tribuna propria fatta costruire nel 1733 con licenza del Vescovo ; gli altri oratori,

documentati dal sacerdote, sono quello di S. Pietro, quello di S. Nazario nel bivio della strada di Sanico-

Alfiano-Moncalvo, e la cappella campestre di S. Bernardo nella regione Prato maggiore vicino alla frazione

Borghi (P

ORRATO

, Memorie).



La canonica di Asti possiede diversi beni nel luogo di Alfiano (B.S.S.S. 28, doc. 48 del 927).

Assetto insediativo: Alfiano Natta si trova all’estremo nord-ovest della provincia di Alessandria, a 43

chilometri  dal capoluogo, sul versante meridionale della collina di Montebaldo. Il territorio del comune è

occupato nella parte superiore dal bacino del torrente Versa e confina per un largo tratto con l’Astigiano.

Comunita’, origine e funzionamento: non si hanno attestazioni.

Dipendenza nel medioevo: in età carolingia la villa qui dicitur alfiano sembra appartenere alla iudiciaria

torense (B.S.S.S. 28, doc. 23 dell’892).

Feudo: il feudo di Alfiano con Sanico e Casarello nel comitato di Monferrato viene infeudato dai Marchesi

di Monferrato agli Alfiano Guala. Estinti gli Alfiano, Guglielmo II di Monferrato lo infeuda ad personam a

Secondo Visconti (1515) che cede Alfiano e Sanico alla famiglia Natta (1531), estinta nel 1866 (G

UASCO

,

Dizionario, vol. I, pag. 44; M



ANNO

, Bibliografia, vol. II, pag. 8612).

Mutamenti di distrettuazione: appartenente al Marchesato, poi Ducato del Monferrato, dopo l’annessione

agli stati sabaudi, nel 1708, diviene parte della provincia di Casale. Tale assetto si mantiene fino alla caduta

dell’antico regime in Piemonte nel 1798. La circoscrizione di Casale nel periodo napoleonico è aggregata

senza sostanziali alterazioni ad una circoscrizione avente come capoluogo Alessandria. Si tratta dapprima

del dipartimento del Tanaro (1799), e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del

dipartimento di Marengo, arrondissement di Casale. L’inquadramento amministrativo di Alfiano Natta non

cambia fino alla restaurazione. In seguito Alfiano Natta diviene parte della ricostruita provincia di Casale

inclusa nella divisione d’Alessandria, che viene in seguito ridotta a circondario della provincia d’Alessandria

nel 1859 (S

TURANI


, Il Piemonte, 1995).

Mutamenti territoriali:  la circoscrizione territoriale viene modificata nel 1927 a seguito di aggregazione di

parte della frazione Cardona staccata dal Comune di Villadeati.

Comunanze: a metà Settecento, la comunità di Alfiano possiede un campo nella contrada delle “zerbide” di

1 moggia, il cui reddito è di lire 12 circa, e quattro terreni gerbidi, uno in regione Pozzo Tachino d’annuo

reddito di due lire, uno nella contrada di S. Nazario di 60 moggia circa, uno in regione della Cerrina di 4

moggia circa, l’ultimo nella regione di S. Defendente e della Noce di 3 moggia circa, terreni sassosi e con

vegetazione insufficiente per il pascolo del bestiame, e infine moggia 120 di boschi cedui nelle regioni della

Rolassa Montebaldo, Veleggia, Fontana Fredda e Sotto Castello. Possiede ancora una casa e tre forni

utilizzati dai particolari del luogo e delle sue frazioni (A.S.T.C., Ricavo de’ redditizi quelle comunità, misura

de’ territori e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse, s.d., ma 1760/1769).

In ottemperanza alla legge del 16 giugno 1927 sull’alienazione degli usi civici, il regio commissariato per il

riordino degli usi civici, con decreto del 6 maggio 1939, autorizza l’alienazione  12.37 ettari di terrero del

comune di Alfiano Natta, di cui 11,47 di “categoria A” ossia bosco e pascolo permanente e il resto di

“categoria B” ossia seminativo e prativo già utilizzato per le colture agrarie e dato dal comune in locazione a

coltivatori del luogo. In una lettera, datata 3 ottobre 1934, indirizzata la commissario regionale del

“Piemonte e Liguria” di Torino, il geometra Emilio Sonetto di Brusasco comunica che risulta sussistere da


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molto tempo da parte della popolazione di Cadorna l’esercitazione del legnatico. Secondo il geometra che

ha raccolto la testimonianza del segretario comunale pare esistere in quella località località l’uso raccogliere

la sola legna secca  sia sulla proprietà privata, sia su quella demaniale, senza alcuna distinzione; per quanto

riguarda la legna adatta al taglio diversi individui effettuano pagamenti al comune per ottenere il diritto

all’abbattimento degli alberi (C.L.U.C., Provincia di Alessandria, fasc. Alfiano Natta).

Luoghi scomparsi: Nel 1286 circa è attestata l’esistenza di una pieve di San Marziano ecclesia seu plebs sancti

Marciani de Alfiano (Doc. Cap. del sec. XIII, doc. 230).

Fonti:  Archivio Storico del Comune di Alfiano Natta (A.C.*Alfiano Natta*):

Sezione prima, Ordinati, Verbali di deliberazione della giunta e del consiglio comunale, fald. 1-14

Sezione prima, Amministrazione: carte diverse, Carta nella quale si descrive il territorio di Alfiano, le sue

colture e il suo commercio, 1823, fald. 19, fasc. 4

Sezione prima, Amministrazione: carte diverse, Domanda del Comune di  Alfiano di essere distaccata dal

mandamento di Tonco per essere aggregato a quello di Moncalvo, 1884-1885, fald. 19, fasc. 8

Sezione prima, Catasto, fald. 100-122

Sezione prima, Governo, giustizia e culto, Informazioni sull’esistenza di confraternite a Cardona, 1890, fald.

131, fasc. 7

Sezione prima, Atti di lite, Atti di lite della comunità di Alfiano, Atti di lite della comunità di Alfiano e del

cantone di Casarello contro il cantone di Sanico, 1778, fald. 20, fasc. 2

Sezione prima, Atti di lite, Atti di lite della comunità di Alfiano, Atti di lite tra la comunità di Alfiano e

alcuni particolari di Casarello, 1794, 1798, fald. 20, fasc. 4, fasc. 6

Sezione prima, Atti di lite, Atti di lite della comunità di Alfiano, Causa della comunità di Alfiano contro la

comunità Odalengo Piccolo, 1762-1763, fald. 20, fasc. 14

Sezione prima, Affari diversi, Sentenza del Senato del Ducato del Monferrato riguardante il possesso di pecore

nelle comunità di Tonco e Alfiano, 1722, fald. 155, fasc. 1

Sezione seconda, Cat. I, fald. 182-196

Archivio Storico del Comune di Odalengo Piccolo (A.C.*Odalengo Piccolo*):

Corrispondenza relativa alla domanda di Odalengo Piccolo di essere aggregata alla provincia di Asti, 1959

Archives Nationales, Paris (A.N.P) :

F2, Administration Départementale, I, 863 Montenotte, Département de Marengo, Tableau de la population

par commune d'après le récensement fait par ordre du Préfet dans les derniers mois de l'an XII, 1804.

Archivio Storico Diocesano di Casale (A.S.D.C.):

Visita pastorale del vescovo Pietro Secondo Radicati (1701-1729), risposte, A-G, vol.IV, Alfiano Natta, 1712,

pp.1r-12r.

 Visita pastorale del vescovo Francesco Alciati (1817-1829), risposte, A-M, vol.I, Alfiano Natta, pp.133r-142r.

Visita pastorale del vescovo Paolo Maria Barone(1892-1903), risposte, A-B, vol I, Alfiano Natta, pp. 535r-542v.

Archivio di Stato di Torino, Corte (A.S.T.):

Materie Ecclesiastiche, Arcivescovadi e Vescovadi, Acqui

Materie Ecclesiastiche, Arcivescovadi e Vescovadi, Asti

Materie Ecclesiastiche, Arcivescovadi e Vescovadi, Vercelli

Paesi, Monferrato, Ducato del Monferrato, Ducato del Monferrato

Paesi, Monferrato, Feudi per A e B

Paesi. Monferrato, Provincia di Casale, Provincia di Casale

Paesi, Paesi per A e B, A

Paesi, Asti

G. G., S


ALETTA

, Ducato del Monferrato, vol. I, parte prima, circa 1711 e ss., pp. 10r-62v

Archivio di Stato di Torino, Camerale (A.S.T.C.):

Prima Archiviazione, Provincia di Casale, Tomo III, mazzo I, Relazione dello Stato e Coltura de’ beni de’

territori delle città e comunità della provincia di   Casale. Stati de raccolti o quesiti fatti dall’Uffizio Generale di

finanze in dipendenza di detta relazione, 1742/1743, fasc. 18

Prima Archiviazione, Provincia di Casale, Tomo III, mazzo II, Ricavo de’ redditizi quelle comunità, misura

de’ territori e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse, s.d., ma 1760/1769, fasc. 4

Prima Archiviazione, cap. 14, Boschi e Selve, Provincia di Casale, Volume contenente le consegne de boschi e

selve fatte nel 1771 da comuni della provincia di Casale, 1771, fasc.13

Biblioteca di Statistica e Matematica applicata alle Scienze Umane, Facoltà di Economia:


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Censimenti dal 1839 al 1991

Biblioteca della Società Storica Subalpina (B.S.S.S.)

Commissariato per la liquidazione degli usi civici (C.L.U.C.)

Rivista di storia, arte, archeologia, della provincia di Alessandria (R. S. A.  A. Al.)

Catasti: nella documentazione conservata presso l’archivio comunale di Alfiano Natta troviamo registri dei

consegnamenti datati 1635, 1731-1739, 1740, catasti antichi datati 1748-1759, 1779-1786, 1780-1790, 1880-

1890 ed uno figurato senza data del sec. XVIII.

Ordinati: la serie degli ordinati di Alfiano Natta inizia nel 1728 e prosegue fino ai giorni nostri, fatta

eccezione per gli anni che vanno dal 1803 al 1813, non rintracciati presso l’archivio comunale.

Statuti: non si hanno attestazioni

Liti territoriali : lite tra la comunità di Alfiano e quella di Odalengo Piccolo per l’attribuzione del terreno

boschivo detto “Carpegna”, 1762-1763

Bibliografia:

G. C

ASALIS


, Dizionario geografico, storico-statistico commerciale degli stati di S. M. Re di Sardegna, Torino

1854


Decreto di Ferdinando Carlo Gonzaga, Duca di Mantova e di Monferrato, per una lite tra gli abitanti di Tonco e

di Alfiano in Monferrato ed i Marchesi Natta feudatari dei due luoghi, Alessandria 1910,  (R. S. A.  A. Al.,

XXXIX), pp. 446-450

A. D


R

ICALDONE



,  Monferrato tra Po e Tanaro. Guida storico-artistica dei suoi comuni, Cavallermaggiore-

Asti 1999

Documenti capitolari del secolo XIII, a cura di A.M. C

OTTO 


M

ETICCIO


, P. D

AQUINO


,

Asti 1987

Le più antiche carte dell’archivio capitolare di Asti, a cura di F. G

ABOTTO


, Pinerolo 1904 (B.S.S.S. 28)

E. E


YDOUX

, La pieve di Alfiano nell’Alto Medioevo, in “Il Platano”, 1994, pp.33-45

F. G

UASCO


, Dizionario feudale degli antichi stati sabaudi e della Lombardia. Dall'epoca carolingia ai nostri

tempi (774-1901), Pinerolo 1911, 5 voll.

A.M

ANNO


, Bibliografia storica degli stati della Monarchia di Savoia, Torino 1893

Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991, circoscrizioni territoriali al 20 ottobre 1991, a

cura di ISTAT,  Roma 1994

Pratiche del territorio, a cura di A. T

ORRE

, in “Quaderni Storici”, 103, 2000



E. P

ORRATO


, Memorie sopra la parrocchia di Sanico, Moncalvo 1896

S

TURANI



, M. L., Il Piemonte, in Amministrazione e territorio in Italia,

 

a cura di



 

L. G


AMBI

,  F. M


ERLONI

, ,


Bologna 1995.

Unità amministrative. Variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000. Popolazione legale per comune ai

censimenti dal 1861 al 1991 ai confini dell'epoca. a cura di ISTAT , Roma 2001

Alfiano natta

Il territorio del comune di Alfiano Natta è situato sul versante meridionale della collina Montebaldo ed è

occupato nella parte superiore dal bacino del torrente Versa; Giovanni Giacomo Saletta, nel Settecento,

descrive  “Alfiano, Sanico e Casarello” “posti nel Monferrato tra li fiumi Po e Tanaro alli confini delli

territori di Villadeati, Tonco, Caliano, e Moncalvo” (S

ALETTA

,  Ducato, pp.10r), a cui, attualmente, si



aggiungono i comuni confinati di Castelletto Merli, Odalengo Piccolo e Penango. La superficie del

territorio di Alfiano Natta,  nei censimenti del 1911 e del 1921, è di 11, 11 Km

2

 , dopo l’aggregazione di



parte della frazione Cardona, nel 1927, è diventata di 13, 08 Km

2

 ed non ha subito più mutamenti fino ai



giorni nostri. L’assetto insediativo del comune di  Alfiano Natta è articolato intorno ai nuclei di Alfiano

Natta e delle sue frazioni Casarello, Sanico e Cardona. La popolazione, che diminuisce in modo costante

per tutto il secolo XX (vedi tab. n. 1), risiede - con una media superiore al 70% - in agglomerati e solo per

un 30% in case sparse.

Il territorio di Alfiano, secondo una relazione compilata nel 1823, “è composto di colline con piani elevati e

poche ristrette valli attorniato a levante, settentrione e ponente da alte montuose colline, queste a

settentrione sono di terreno sassoso o sabbioso contenendo boschi cedui d’inferior qualità e terreni coltivati


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di tenuissimo prodotto ove le viti allignano ed in pochi anni s’invecchiano. Al levante e ponente di terreno

misto e più fertile, le collinette che poi esistono nel concentrico sono di terreno cretaceo e fertile

segnatamente per le viti e tutte non soggette ad avvallamenti e terremoti, né irrigate”. Le risorse agricole

sembrano dunque basarsi sulla coltivazione della vite, e sulla copertura boschiva del territorio e, come viene

segnalato ancora dalla stessa relazione, sulla coltivazione della meliga e del grano(A.C.*Alfiano

Natta*,Carta nella quale si descrive il territorio di Alfiano, le sue colture e il suo commercio, 1823). La presenza

di territorio boschivo è documentata, all’inizio del XVIII secolo, dalle proprietà della comunità. La

comunità di Alfiano Natta possiede,  oltre un campo e alcuni terreni gerbidi di terreno sassoso e con

vegetazione non sufficiente per il pascolo del bestiame, moggia 120 di boschi cedui nelle regioni della

Rolassa Montebaldo, Veleggia, Fontana Fredda e Sotto Castello. Un terzo di detti boschi è “infruttifero e

sterile” e gli altri due terzi sono “fruttiferi e d’annuo reddito di lire 200 circa” (A.S.T.C., Ricavo de’ redditizi

quelle comunità, misura de’ territori e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse, s.d., ma 1760/1769). La

quantità di boschi esistente nel territorio non è, tuttavia, sufficiente a supplire i bisogni della popolazione e

il quantitativo mancante si rimedia affittando boschi nei vicini territori di Villadeati e di Odalengo Piccolo.

I particolari di Alfiano vendono bastoni di rovere, ricavati dal legname dei boschi del proprio territorio

oppure di quelli delle comunità limitrofe, nelle “filature” della città di Moncalvo. I boschi subiscono molti

danneggiamenti, per il pascolo delle pecore e a causa degli stessi particolari del luogo(A.C.*Alfiano Natta*,

Sentenza del Senato del Ducato del Monferrato riguardante il possesso di pecore nelle comunità di Tonco e

Alfiano, 1722). La maggior parte dei boschi era, in passato, illegalmente posseduta dai particolari, quando la

comunità se ne riappropriò,  i particolari vantando “un’antica padronanza si fanno lecito senza verun

scrupolo di devastarne ed appropriarsi di notte tempo la legna specialmente nell’inverno con grave

pregiudizio del pubblico”. Il serviente della comunità che dovrebbe vigilare riesce solo a sorprendere alcuni

“miserabili” in cerca di legna secca e spine (A.S.T.C., Volume contenente le consegne de boschi e selve fatte nel

1771 da comuni della provincia di Casale, 1771).

La comunità di Alfiano Natta, a metà Settecento, possiede, oltre ai suddetti terreni,  una casa nella contrada

detta di S. Albano composta di due camere ed una cantina utilizzate, una stanza per le riunioni del consiglio

della comunità e l’altra stanza con la  cantina per l’abitazione del messo. Di proprietà della comunità sono

anche tre forni situati, uno nel luogo di Alfiano, uno nel cantone di Casarello e l’altro nel cantone di

Sanico. I tre forni vengono annualmente affittati dai particolari dei rispettivi cantoni. Coloro che utilizzano

i forni versano come pagamento “due pani di libre una caduno ed una fogassa per ogni cotta oltre la legna

necessaria per la medesima cotta”. Il reddito dei forni viene ceduto dai particolari, nel capoluogo di Alfiano,

al capellano come onorario per l’insegnamento nella scuola, nel cantone di Casarello, ai priori della chiesa

di S. Rocco di detto cantone e, nel cantone di Sanico, a favore dei priori della compagnia del Santissimo

Sacramento, eretta nella chiesa parrocchiale di detto cantone. Circa il possesso dei forni il marchese Pietro

Antonio Natta rivendica lire 44 per diritti sui forni di detto luogo e dei suoi cantoni, per questa lite vi è una

causa presso il Real Senato (A.S.T.C., Ricavo de’ redditizi quelle comunità, misura de’ territori e de’ beni

antichi e moderni e notizie diverse, s.d., ma 1760/1769).

I contrasti  con la famiglia Natta si presentano già nel secolo precedente. Nel 1663,  inizia una lunga lite,

mossa dai marchesi Ettore e Giacomo Natta contro le comunità di Tonco e di Alfiano, che prosegue fino al

1683, quando Ferdinando Carlo Gonzaga, Duca di Mantova e del Monferrato, emana un decreto in merito

a questa vertenza.

Una relazione redatta dall’ auditore Banzola, indirizzata al Duca di Mantova,datata 31 agosto 1664 e

trascritta da Giovanni Giacomo Saletta ci informa riguardo agli oggetti della contesa. La comunità di

Alfiano pretende di riunire “in ogni tempo e causa  o occasione” il consiglio nel luogo di Tonco, con o

senza gli uomini  della comunità di Tonco, per deliberare;  inoltre, esige che il sindaco di Tonco debba dare

il giuramento ogni anno  al console che viene eletto ad Alfiano; secondo la comunità di Alfiano il marchese

di detto luogo non può nominare alcun tenente Podestà in sostituzione del Podestà, ma in assenza di questo

deve assolvere alla funzione di luogotenente il console stesso. Il marchese non può conseguire alcuna

somma dalle multe dei bandi campestri, questo importo è  sempre stato riscosso e goduto dalla comunità.

Gli uomini della comunità di Alfiano reclamano di poter andare liberamente a caccia e di poter tenere cani

da caccia e si oppongono alla volontà del marchese di obbligare i cani non da caccia a “tenere un legno ò sia

un battarello al collo” e alla sua proibizione di raccogliere tartufi nei terreni privati. La comunità a sostegno

delle suddette pretese adduce una “immemorabile consuetudine” e allega attestazioni di vari testimoni, tra

cui il sindaco e il consiglio di Tonco, statuti, privilegi concessi alla comunità , capitoli e buone usanze e

convocati.



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Secondo il marchese, invece, i consigli di Alfiano e di Tonco devono essere separati, soprattutto per evitare

dissensi tra le due comunità, l’unione è cagione di “risse et di discordie” . Il console di Alfiano quindi  deve

essere eletto solo da Alfiano.Inoltre si oppone alle altre pretese in base ai diritti che derivano

dall’investitura, datata 15 novembre 1530

 

(S



ALETTA

,  Ducato del Monferrato, pp. 50r-62v). Il Duca di

Mantova, con decreto del 1683, dichiara” espressamente che alli huomini di Alfiano sia lecito in avvenire di

unirsi con quelli di Tonco in Tonco, sempre et ogni volta che occorrerà, per ogni e qualunque interesse, ne

possino mai essere impediti o dalli Marchesi, o Feudatarii” e giustifica la sua decisione in base al seguente

documentazione: “transazione del 1473, la consuetudine antichissima di unirsi a Tonco, et li Statuti

concernenti tale unione, come ancora tutte le altre lodevoli consuetudini, Statuti, Privilegi di essi huomini

di Tonco et di Alfiano” (Decreto di Ferdinando Carlo Gonzaga, Duca di Mantova e di Monferrato, 1910, p.

450).

I rapporti tra la comunità di Alfiano e quelle delle due maggiori borgate, Casarello e Sanico, sono talvolta



conflittuali. Nel 1778, si verifica una lite tra le comunità di Alfiano e di Casarello e quella di Sanico.

L’oggetto del contendere è la costruzione di una nuova campana, più grande di quella precedente, per la

chiesa parrocchiale di Alfiano, con una spesa divisa fra tutti gli abitanti del territorio di Alfiano. Il cantone

di Sanico si oppone a questa imposta e propone che la campana sia più piccola, con minore spesa, che sia

utilizzata solo per uso pubblico “per inseguire i malviventi, e per il segno di fuoco”  e, infine, che sia posta

in un luogo diverso dal campanile della chiesa parrocchiale di Alfiano, perché in caso di pericoli notturni

“non si potrebbe la medesima in tempo di notte sonare senza incomodo del parroco” e perdita di tempo

nell’attraversare la casa del parroco per raggiungere il campanile (A.C.*Alfiano Natta*, Atti di lite della

comunità di Alfiano e del cantone di Casarello contro il cantone di Sanico, 1778). Nel 1798, invece, il cantone

di Casarello pretende un registro delle imposte  separato dal registro degli abitanti del capoluogo di Alfiano

e di quello di Sanico e poiché non riesce ad ottenerlo, non essendo un territorio amministrativamente

separato da quello di Alfiano, si oppone al pagamento del cappellano nonché maestro di scuola. Tra il

cantone di Casarello  e il capoluogo, in particolare la cappella di S. Defendente dove risiede il religioso e

dove dovrebbero recarsi, per la scuola, i ragazzi di Casarello, vi è una “forte distanza”non minore di un

“terzo di miglia” ed “attese le cattive pessime strade  e lunghe che debbono fare detti particolari di Casarello

gravi sono gli incomodi che ne risentono sia per andare alla Santa Messa  che per mandare detti loro

figliuoli alle scuole, anzi quando capitano inverni abbondanti di neve o di ghiaccio più volte occorre a detti

particolari di dover restare nel suo cantone senza potersi recare al capoluogo, ciò può occorrergli 10 in 12

volte in cadun inverno” (A.C.*Alfiano Natta*, Atti di lite tra la comunità di Alfiano e alcuni particolari di

Casarello, 1794, 1798).

 L’assetto territoriale complessivo di questa porzione di territorio gravita fortemente attorno ad un

importante polo di attrazione per tutta l’area: Moncalvo (vedi anche schede di Odalengo Piccolo, Ponzano,

Castelletto Merli). La relazione sul territorio di Alfiano, sulle sue colture e sui suoi commerci, nel 1823,

rilevava molte relazioni commerciali con Moncalvo. I luoghi di commercio per il bestiame erano

Moncalvo, Asti e Coccolato; per  i bozzoli, il grano e la meliga erano Moncalvo e Asti;  per il vino erano

Moncalvo, Vercelli, Asti e Torino e infine per i tartufi, il pollame , le uova e le canape era solo Moncalvo

(A.C.*Alfiano Natta*,Carta nella quale si descrive il territorio di Alfiano, le sue colture e il suo commercio,

1823). Verso la fine del secolo XIX, nel 1884, il Comune di Alfiano Natta, domanda al governo centrale di

essere staccato dal mandamento di Tonco ed aggregato a quello di Moncalvo. Le motivazioni addotte dal

consiglio comunale di Alfiano Natta (18 giugno 1884) per la richiesta di separazione da Tonco ed unione a

Moncalvo sono, in primo luogo, che il perimetro del territorio di Alfiano confina per un notevole tratto

con il territorio Moncalvo e l’ abitato di Moncalvo è molto vicino a quello di Alfiano “per mezzo della

popolosa borgata di Sanico”; in secondo luogo, tra il comune Alfiano Natta e la città di Moncalvo “per la

forza delle case e per le relazioni utili e costanti”, è stata costruita, diversi anni or sono,  una regolare strada

consortile, che ultimamente è stata ancora ampliata con una diramazione ai piedi della collina, questa strada

porta direttamente attraverso la valle alla stazione ferroviaria della città di Moncalvo; in terzo luogo, tra il

Comune di Alfiano e la città di Moncalvo “esistono le maggiori relazioni possibili , sia pei vari rami di

servizio pubblico, come di registro, di posta e generi di privativa, e sia per le molteplici relazioni

commerciali, ed in specie pel grandioso mercato che tiensi in detta città limitrofa nel giorno di giovedì

d’ogni settimana”, oltre al mercato settimanale, molti abitanti di Alfiano si recano a Moncalvo le

domeniche e i giorni festivi, essendovi, anche in quei giorni, un piccolo mercato. Il consiglio comunale  di

Alfiano,  dunque, illustra  che per facilità di comunicazioni, e per relazioni di commercio, Moncalvo è il

centro naturale di gravitazione della comunità. Come se non bastasse “riesce oltremodo tedioso e incomodo

a questa popolazione il dover trasferirsi a Tonco” considerando che tra Alfiano e Tonco non esiste alcuna



Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte

Comune di Alfiano Natta

Redazione a cura di Monica Parola

strada sistemata e per trasferirsi a Tonco occorre prima passare sul territorio di Villadeati appartenente al

mandamento limitrofo omonimo. Nonostante il voto favorevole delle comunità di Moncalvo, Ponzano,

Salabue, Calliano, Grazzano, Villa San Secondo, e quello contrario di Tonco e Penango,  il consiglio

provinciale di Alessandria, il 13 ottobre 1884, respinge la domanda.  Secondo i consiglieri provinciali,

Alfiano Natta è diviso da Moncalvo da maggiore distanza rispetto a quella che lo separa da Tonco e confina

con il territorio di Tonco in diversi luoghi,  a tal punto che il territorio di uno quasi si confonde con quello

dell’altro, infine il comune di Alfiano appartiene per posizione topografica all’astigiano in cui fa parte

Tonco e non al casalese del quale fa parte Moncalvo.Per quanto riguarda le relazioni commerciali del

comune, si svolgono abitualmente ad Asti, e solo una volta la settimana a Moncalvo, in occasione del

mercato. Il mandamento di Tonco sarebbe destinato a sparire se tutte le comunità si accorpassero ad altri

mandamenti, soprattutto dopo il distacco di Penango e Villa S. Secondo. Una decisione a favore del comune

di Alfiano non sarebbe giusta nei confronti di quello di Tonco che  per “rendere facili e comode le

comunicazioni e provvedere ai locali della pretura si è sobbarcato con grave sacrificio di enormi spese”

(A.C.*Alfiano Natta*, Domanda del Comune di  Alfiano di essere distaccata dal mandamento di Tonco per

essere aggregato a quello di Moncalvo, 1884-1885).

 A un secolo circa di distanza Moncalvo esercita, ancora, una forte attrazione per i paesi confinanti. Le

popolazioni di Odalengo Piccolo, Villadeati, Alfiano Natta, Castelletto Merli e Ponzano, nel  1956,

chiedono di essere scorporate dalla provincia di Alessandria ed incorporate in quella di Asti. Ferdinando

Clerici, portavoce di tali esigenze, in una lettera ai consiglieri della provincia di Alessandria espone le

motivazioni di tale richiesta. In primo luogo la cittadina di Moncalvo, in provincia di Asti, rappresenta per

questi paesi il  centro di attrazione. Infatti, i paesi di Odalengo Piccolo, Castelletto Merli e Ponzano

dipendono dalla stazione ferroviaria di Moncalvo, inoltre “da tempo immemore , forse da sempre”, i detti

comuni dipendono dalla Pretura, dall’ufficio del registro, dall’ufficio delle imposte, dalla direzione didattica

di Moncalvo. Gran parte dei prodotti agricoli  e del bestiame di detti comuni viene contrattato e venduto

sul mercato di Moncalvo, sempre a Moncalvo le popolazioni citate si riforniscono “del necessario”  dagli

attrezzi agricoli,  ai vestiti. Naturalmente se conviene ai detti comuni di essere uniti a Moncalvo conviene

altresì a Moncalvo per ragioni commerciali ed economiche. In secondo luogo, mentre Asti si può

raggiungere in breve tempo con mezzi diversi , non essendoci in media più di 25 chilometri , per recarsi nel

capoluogo di  Alessandria, con il treno, bisogna passare  per Asti o per Casale. La via di transito casalese,

essendo servita da minor numero di treni con minori coincidenze, crea maggiori disagi. Infine “se si trova

giusto che la città di Asti sia capoluogo di provincia, perché non dare ad essa un numero  meno

sproporzionato di comuni (Asti 120, Alessandria 187, Cuneo 249) da amministrare (A.C.*Odalengo

Piccolo*, Corrispondenza relativa alla domanda di Odalengo Piccolo di essere aggregata alla provincia di Asti,

1959). Sono dunque le popolazioni di questi comuni che attraverso un processo corale che si sviluppa da

tempo immemore costruiscono i territori della loro azione che raramente coincidono con le strutture

amministrative e politiche calate dall’alto.


Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte

Comune di Alfiano Natta

Redazione a cura di Monica Parola

TABELLA


Censimenti

Totale


1804

1179


1836

1852


1848

1851


1861

1877


1871

1999


1881

2184


1901

2295


1911

2280


1921

2138


1931

1987


1936

1877


1951

1727


1961

1481


1971

1073


1981

877


1991

806


2000

761


2001

793


Tab, n. 1 Popolazione residente

Nel comune di Alfiano Natta



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