Comune di francavilla
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- Fasce di rispetto dalle captazioni ad uso idropotabile.
- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
- BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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Pozzi idrici. 1. L’esecuzione dei lavori di perforazione di nuovi pozzi idrici o di captazione di nuove sorgenti sia ad uso domestico che produttivi (agricolo o industriale) è ammessa in tutto il territorio comunale ad esclusione delle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili. 2. La richiesta e la successiva autorizzazione rilasciata dall’ente competente (Amministrazione Provinciale) dovranno essere trasmesse “per conoscenza” al
Comune corredate dalla relativa documentazione tecnica completa. STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
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La realizzazione dell’opera di captazione è preceduta dallo studio della risorsa idrica sotterranea, dalle sue caratteristiche, dalla potenzialità e dalle verifiche di compatibilità con il regolamento urbanistico, a cui segue la presentazione della richiesta agli enti preposti. 4. I nuovi pozzi dovranno essere ubicati a distanza tale che il cono di depressione non interferisca con quello di altri pozzi esistenti. Nel caso di acquifero multistrato in cui vari livelli sono in collegamento idraulico, negli allegati tecnici deve essere documentata la loro struttura idrogeologica. L’emungimento da più livelli deve essere giustificato dalla potenzialità dell’acquifero in relazione ai reali fabbisogni del richiedente e prevedendo comunque l’isolamento e la cementazione della falda superficiale. 5. In fase di predisposizione dei progetti inerenti la ricerca e la realizzazione di nuove opere di presa (pozzi o sorgenti) a servizio di acquedotti pubblici e privati, l’ubicazione delle opere di presa medesime dovrà avvenire nel rispetto dei divieti e dei vincoli previsti dall’articolo 2 del D.lgs. n° 152/99.
6. Inoltre al fine di rendere possibile azioni preventive e di tutela degli acquiferi destinati ad uso potabile i progetti per la ricerca e la realizzazione di nuove fonti di approvvigionamento idrico, dovranno essere accompagnati dall’esecuzione di un adeguato studio geologico- idrogeologico dell’area finalizzato a definire le condizioni di vulnerabilità della risorsa idrica considerata. Sotto il profilo metodologico e di contenuto, detto studio dovrà contenere quantomeno la descrizione e la rappresentazione: delle caratteristiche geolitologiche ed idrogeologiche necessarie a descrivere l’acquifero considerato e il suo grado di vulnerabilità.
dei fattori antropici o naturali presenti anche al di fuori delle zone di rispetto, che possono influenzare la qualità dell’acqua che si intende utilizzare.
Fasce di rispetto dalle captazioni ad uso idropotabile. 1. In merito alle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili, si fa riferimento al D.P.R. 236/88, che impone l’adozione di una zona di rispetto centrata in corrispondenza del pozzo ed estesa con un raggio di 200 m, adottando per tale definizione un criterio puramente geometrico. 2. Nella zona di rispetto sono vietati gli interventi, le opere, le destinazioni d’uso e le attività di cui al punto 5 dell’art. 5 del D.L. 258/00. Nelle suddette zone di rispetto è comunque vietata la trivellazione di pozzi con la sola esclusione di quelli da adibirsi ad uso pubblico per reperimento di risorse idriche ad uso potabile. Le zone di rispetto, dovranno essere preservate dal degrado tramite la destinazione ad attività, insediamenti ed infrastrutture che non rechino pregiudizio alla risorsa idrica, nonché tramite il monitoraggio della qualità delle acque e la conservazione del territorio anche attraverso interventi di manutenzione e/o riassetto 3. L’opera di captazione vera è propria è salvaguardata da u na zona di protezione assoluta di 10 m di raggio entro i quali è vietato qualsiasi intervento. Nell’ambito della zona di rispetto sono, invece, vietate, in aggiunta a quanto indicato nel precedente comma:
a) dispersioni di fanghi e liquami anche se depurati; b) accumulo di concimi organici; c) dispersione nel sottosuolo di acque bianche provenienti da piazze o strade; d) aree cimiteriali; e) spandimento di pesticidi e fertilizzanti; f) apertura di cave e pozzi g) discariche di qualsiasi tipo; h) stoccaggio di rifiuti, reflui, prodotti e sostanze chimiche pericolose, sostanze radioattive; i) centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli; j) impianti di trattamento di rifiuti; k) pascolo e stazzo di bestiame. l)
E’ inoltre vietato l’inserimento di fognature e pozzi perdenti mentre per quelli esistenti si adottano ove possibile le misure per il loro allontanamento.
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In conclusione, evitando di entrare nei dettagli per i quali si rimanda ai paragrafi precedenti, confrontando le risultanze degli studi eseguiti riguardanti l'acclività, la litologia e le caratteristiche geomeccaniche, la geomorfologia ed i dissesti, l'idrografia e l'idrogeologia, la geosismica, riassunti nei punti precedenti ed ampiamente dettagliati nella presente relazione e visualizzati nelle allegate restituzioni cartacee, si deve concludere che il territorio del Comune di Francavilla Angitola presenta alcune penalità litologiche, geomorfologiche, strutturali e geosismiche, tali da consigliare la massima oculatezza nelle scelte urbanistiche. La valutazione incrociata degli elementi contenuti nelle cartografie di analisi, con i diversi tipi e livelli di pericolosità geologica e le relative incidenze negative ad esse associabili, tenendo anche conto di elementi non cartografati e dei fattori ambientali, territoriali ed antropici propri del territorio in esame, trova la sua applicazione nella carta di fattibilità delle
disposizione dei tecnici redattori e dell'Amministrazione Comunale, poichè raggruppa il territorio in classi a differente grado di urbanizzazione, in maniera da permettere la rapida individuazione delle condizioni dei siti in merito alla utilizzazione urbanistica dello stesso. Bisogna però ricordare che nonostante uno studio del territorio effettuato con tali dettagli consente di conoscere tutti i parametri geologici e geomorfologici del territorio stesso, è evidente che nelle fasi esecutive bisogna dare particolare rilievo alle indagini e studi geologico-tecnici specifici, al fine di ricavare i parametri locali necessari per una corretta valutazione del comportamento fisico-meccanico del terreno, utili e necessari per una coerente progettazione delle strutture fondali di ogni singolo intervento e per una corretta ubicazione dello stesso.
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 84 Anzi, è proprio la dettagliata conoscenza geologica del territorio e dei suoi parametri di rischio geologico emersa dal presente studio, a spingere in tale direzione, ribadendo, qualora fosse necessario, l'imprescindibilità e la necessità di una corretta esecuzione delle indagini e degli studi geologico- tecnici per ogni singolo intervento nel suo ambito, come del resto espressamente previsto dalle vigenti normative per le zone ad elevato rischio sismico. In definitiva, a conclusione delle risultanze dettagliate nelle pagine precedenti e negli allegati elaborati grafici, è possibile affermare che, pur con le necessarie limitazioni e prescrizioni imposte dalla natura dei luoghi, esistono ampi margini per una corretta utilizzazione urbana del territorio comunale in armonia con il suo assetto geomorfologico; E' infatti emerso che nell'ambito del territorio di Francavilla Angitola esistono diverse zone che presentano un discreto grado di utilizzazione urbana. Tali zone si concentrano attorno all’agglomerato urbano esistente, ma soprattutto sui ripiani morfologici dell’area centrale del territorio, nelle porzioni territoriali occidentali in prossimità della costa ed in altre porzioni sparse.
Lungo le fasce esterne di versante, in particolar modo nei settori nord e sud-
occidentale, sui versanti dei torrenti e nell’ampia fascia argillosa meridionale, sovente si evidenzia generale instabilità e fenomeni di dissesto per lo più localizzati, sia quiescenti che attivi, che comportano la inidoneità di diverse porzioni tali aree all'edificazione.
A dimostrazione dell'importanza della copertura vegetale e boschiva, è apparso evidente come il settore di versante orientale (diffusamente ricoperto da boschi) pur essendo interessato da porzioni a notevole acclività, presenta un buon grado di stabilità generale ed è scarsamente interessato da dissesti. Per le aree a stabilità intermedia è auspicabile un STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 85 utilizzo edilizio limitato, con le prescrizioni precedentemente dettagliate Sono quindi auspicabili ulteriori interventi a protezione della vegetazione esistente, in particolar modo nell'ambito della prevenzione degli incendi, dell'eccessivo disboscamento, etc; ed altri interventi mirati a rinverdire le zone denudate o interessate da incipiente erosione, anche nelle altre porzioni del territorio. Si auspica che tali aree in frana vengano interessate da adeguati programmi di difesa del suolo e di consolidamento (come avviene attualmente per quelli circostanti il centro storico, sia di prevenzione che di bonifica degli attuali e prevedibili fenomeni di instabilità, prima che esse evolvano in maniera irreversibile. Si invita inoltre ad una seria vigilanza su scriteriati interventi antropici di taglio dei versanti, aperture, ampliamenti o rifacimenti di tracciati stradali, nonchè di accumuli ingenti di materiali sciolti, o di utilizzi eccessivi dei mezzi agricoli in maniera intensiva, in rapporto all'acclività dei versanti, che possano provocare inneschi o accelerazioni di fenomeni erosivi. Filadelfia, Marzo 2009 Dr. Geol. Gianfranco L’Abbate
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 86 BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE:
A. Morelli e altri. L’arco calabro - peloritano nell’orogene appennicico - maghrebide. Boll. Soc. Geol. It. 1976.
V. Dr. Pizzonia. Studio geologico per il P.R.G. del Comune di Francavilla Angitola (VV). 1983.
AA.VV. Il dissesto idrogeologico in Calabria. C.N.R. – I.R.P.I. Cosenza.
M. Sorriso Valvo – C. Tansi. Carta delle grandi frane e delle deformazioni gravitative di versante della Calabria. C.N.R. – I.R.P.I. Cosenza. Giuseppe Scalamandrè (a cura di..) Carta Inventario dei Movimenti Franosi della Provincia di Vibo Valentia. 1996
E. Boschi, E. Guidoboni, G. Ferrari, G. Valensise, P. Gasparini. Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.c. al 1990. I.N.G.
APAT – Progetto IFFI. Rapporto sulle frane in Italia. rapp. APAT 78/2007.
AA.VV. Carta geologica della Calabria in scala 1:25.000 - foglio 241 II NO. AA.VV. Carta geologica d’Italia foglio 241. Servizio Geologico Nazionale. Guida al rilevamento della carta geomorfologica d’Italia in scala 1:50.000 – Quaderno serie III n° 4.
G. Riga. Microzonazione sismica. Dario Flaccovio Ed. Autorità di Bacino Calabria. Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico della Regione Calabria. 2002. Varie.
Regione Calabria. Linee guida della pianificazione regionale in attuazione della legge urbanistica della calabria n.19 del 16/04/2002. Scheda tecnica 2: La componente geologica per i P.S.C. 2002.
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