Comune di lastra a signa provincia di firenze


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INTERVENTO – 76.Tu/P 

 

LOCALITA’: Ponte a Signa, Fontepatri 

 

 



SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°:  76 

Carta della Fattibilità: foglio Nord scala 1:5.000 

Carta della Fattibilità: foglio C  scala 1:2.000 

 

 



UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: produttivo 

e commercio all’ingrosso 



CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE: ristrutturazione edilizia 

e ampliamenti legati alle opere finalizzate alla captazione dell’acqua e derivati mediante progetto 

unitario 

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA: depositi argillitici riconducibili alla formazione del complesso 

caotico nel settore meridionale del comparto; arenarie di Monte Modino, con assetto giaciturale a 

franapoggio più inclinato del pendio nel limitato settore meridionale 

 

GEOMORFOLOGIA: non si riscontrano fenomeni geomorfologici in atto nella porzione resede 

degli esistenti fabbricati; sul versante retrostante il capannone meridionale si rileva la presenza di un 

piccolo fenomeno di dissesto franoso di limitate estensione 

PENDENZE: risulta subpianeggiante l’area di imposta degli esistenti fabbricati; il versante 

retrostante si presenta abbastanza acclive con pendenze che superano localmente il 35% (classi 5 e 

6) 

CONTESTO IDRAULICO:  

 

AMBITI FLUVIALI:  

 

PERICOLOSITA’ GEOLOGICA: prevalenza di classe 2 nella zona subpianeggiante (sede degli 

attuali fabbricati e piazzali di manovra; classe 3 nel retrostante versante con un piccolo settore in 

classe 4 nella zona in cui è stato rilevato il piccolo dissesto attivo. 

 

PERICOLOSITA’ IDRAULICA:  

 

SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL’AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO: 

 

 

FATTIBILITA’:  si assegna classe di fattibilità III 

 

PRESCRIZIONI: per quanto concerne l’eventuale ampliamento dei corpi fabbrica si prescrive 

debba avvenire in aree ricadenti in classe di pericolosità 2. Si consiglia la  preclusione di operazioni 

di sbancamento al piede del versante meridionale retrostante i capannoni interessato dal piccolo 

dissesto in cui l’assetto giaciturale (a franapoggio più inclinato del pendio), che di per sé garantisce 

un buon stato di stabilità,  potrebbe predisporsi a fenomeni di attivazione in caso di modificazioni 

morfologiche al piede.  

La realizzazione dell’intervento di demolizione e ricostruzione dovrà essere supportata da idonee 

indagini geognostiche al fine di poter svolgere le necessarie considerazioni e verifiche geotecniche 

del caso.  Il supporto geologico alla progettazione dell’intervento dovrà essere completato da 

puntuali valutazioni su cedimenti e cedimenti differenziali in ottemperanza ai disposti del D.M. 

11.3.88 e scelte sulle adeguate tipologie fondazionali. 

 

NOTE:  



 

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INTERVENTO – 80.Tu/P 

 

LOCALITA’: Lastra, Ponte di Stagno 

 

SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°: 80 

Carta della Fattibilità: foglio Nord  scala 1:5.000 

Carta della Fattibilità: foglio A scala 1:2.000 

 

 



 

UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: recupero 

degli esistenti edifici e delle relative pertinenze 

finalizzate ad attività produttiva 

CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE: ristrutturazione edilizia 

tipo “A” mediante progetto unitario  

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA: depositi fluviali costituiti da argille, sabbie e ciottoli 

 

GEOMORFOLOGIA: non si riscontrano fenomeni geomorfologici in atto 



PENDENZE: contenute entro il 5% (classe 1) 

CONTESTO IDRAULICO: l’area posta nel fondovalle compreso fra le arginature del T. Vingone 

e del F. Arno  è stata  soggetta all’episodio  di esondazione del 1966 durante il quale per rotta 

d’argine destro del Torrente Vingone si registrò un battente di circa 1,90 metri con quota piano 

campagna di 35,20 m 

 

AMBITI FLUVIALI: il comparto, su cui sorgono gli esistenti edifici, ricade in ambito B del T. 

Vingone 


 

PERICOLOSITA’ GEOLOGICA: classe 3 (depositi di fondovalle suscettibili di addensamento) 

 

PERICOLOSITA’ IDRAULICA: in classe 3b  (area protetta da argini in terra soggetta ad un 

episodio di esondazione per rotta d’argine). 

 

SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL’AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO: 



D.P.C.M 226/99

:  

-  norma 6 l’intera area risulta interessata da inondazioni eccezionali;   

D.P.C.M. del 6.5.2005  (P.A.I.) :

 sulla cartografia in scala 1:10.000 l’area in esame risulta fra quelle 

censite in classe P.I.3 a pericolosità idraulica elevata esondabile per tempi di ritorno compresi fra 30 

e 100 anni. 

L’intervento proposto risulta comunque ammissibile ai sensi della  citata salvaguardia in quanto 

(vedi comma  j art. 7 delle NTA del P.A.I.) trattasi di interventi di ristrutturazione edilizia, così 

come definiti alla lettera d) dell’art.3 del D.P.R. 380/2001 e successive modifiche e integrazioni e 

nelle leggi regionali vigenti in materia, a condizione che non aumentino il livello di pericolosità 

nelle aree adiacenti 

  

FATTIBILITA’: si attribuisce classe di fattibilità I 

 

PRESCRIZIONI:  



NOTE:  

 

 



 

 

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INTERVENTO – 78.Tu/P 

 

LOCALITA’: Bellosguardo 

 

SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°:  78 

Carta della Fattibilità: foglio Nord  scala 1:5.000 

 

 

UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: riordino e 

ampliamento dell’esistente maneggio e 

realizzazione di strutture a servizio 

 

CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE: ristrutturazione edilizia 

e nuova edificazione mediante piano attuativo 

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA:  si rinvengono i terreni argillitici riconducibili alla formazione del 

complesso caotico, costituiti da blocchi di strati inglobati in matrice argillosa.  

 

GEOMORFOLOGIA: l’area di imposta del fabbricato esistente di cui si prevede l’ampliamento 

(settore settentrionale del comparto) risulta non interessata da fenomeni geomorfologici in atto.  La 

porzione orientale  del vasto comparto presenta locali ed isolati fenomeni di soli creep.  

 

PENDENZE: prevalenza di pendenze comprese fra il 5% ed il 10% (classe 2), con un limitato 

settore in classe 3 che raggiunge  localmente il 15% 



CONTESTO IDRAULICO:  

 

AMBITI FLUVIALI:  



PERICOLOSITA’ GEOLOGICA: l’area in esame si colloca prevalentemente in classe di 

pericolosità geologica 2 con qualche settore del comparto in classe   3 (localizzati soil creep). 

 

PERICOLOSITA’ IDRAULICA:  

 

SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL’AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO: 

 

FATTIBILITA’: classe di fattibilità II con prescrizioni inerenti i normali adempimenti di cui al 

D.M 11.3.88 

 

PRESCRIZIONI:  

 

NOTE:  

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Aree di completamento all’interno dell’esistente tessuto urbano 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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INTERVENTI –  100 

 

LOCALITA’: Stagno, via dei Ceramisti 

 

SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°: 100  

Carta della Fattibilità: foglio Nord scala 1:5.000 

Carta della Fattibilità: foglio A scala 1:2.000 

 

UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: produttiva

 

CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE: lotti di completamento 

in “zona territoriale omogenea D” (Decreto Interministeriale n. 1444 del 1968) 

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA: depositi alluvionali del F. Arno e dei suoi affluenti  costituiti da 

argille, sabbie e ciottoli 

 

GEOMORFOLOGIA: non si riscontrano controindicazioni di carattere geomorfologico  



PENDENZE: area di fondovalle pianeggiante (classe 1) 

CONTESTO IDRAULICO: l’intera area fu soggetta all’evento del 1966 (per rotta d’argine del T. 

Vingone) con un  battente di piena  2,00 metri con quota piano campagna di 35,10 m  (battente 

stimato 37,10 m.s.l.m.).  

L’area risulta protetta da rilevati arginali, attualmente in buono stato di efficienza, sia sul Torrente 

Vingone (quota testa d’argine 39,50/39,60 m.s.l.m.) sia in fregio al Fiume Arno (quota testa 

d’argine 39,70 m.s.l.m. in corrispondenza della sezione fluviale n. 516). 

In corrispondenza della sezione (Fiume Arno) n.  516 i battenti ricavati dal modello elaborato dalla 

Aut. Di Bacino dell’Arno risultano i seguenti: per tempo di ritorno T=30 anni 39,55 m.s.l.m., per 

tempo di ritorno T=100 anni 40,31 m.s.l.m.; per tempo di ritorno T=200 anni 40,48 m.s.l.m. 

 

AMBITI FLUVIALI: l’area ricade interamente all’interno dell’ambito  fluviale “B” del T. 

Vingone. 

 

PERICOLOSITA’ GEOLOGICA: classe 3 (sedimenti alluvionali suscettibili di densificazione)  

 

PERICOLOSITA’ IDRAULICA: l’area ricade  in classe 3b (area esondata nel 1966 in ambito 

fluviale ma protetta da rilevati arginali). 

 

SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL’AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO: 

D.P.C.M 226/99

:  

-  norma 6 l’intera area risulta interessata da inondazioni eccezionali;   

D.P.C.M. del 6.5.2005  (P.A.I.) :

 sulla cartografia in scala 1:10.000 l’area in esame risulta fra quelle 

censite in classe P.I.3 a pericolosità idraulica elevata esondabile per tempi di ritorno compresi fra 30 

e 100 anni. 

L’intervento proposto risulta comunque ammissibile ai sensi della  citata salvaguardia in quanto 

(vedi comma  l, art. 7 delle NTA del P.A.I.) interventi nelle zone territoriali classificate negli 

strumenti urbanistici, ai sensi del Decreto interministeriale n. 1444 del 1968, come zone  D, che non 

necessitano di piano attuativo,  purché realizzati nel rispetto della sicurezza idraulica, risultante da 

idonei studi idrologici e idraulici e a condizione che non aumentino il livello di pericolosità; 

 

 



FATTIBILITA’:  si indica classe di fattibilità III con le prescrizioni sotto riportate in merito alla 

realizzazione di interventi di messa in sicurezza idraulica per tempo di ritorno T = 200 anni 



PRESCRIZIONI: cui sottoporre la realizzazione dell’intervento  

 

76

Interventi per la messa in sicurezza del T. Vingone 

Dovranno essere realizzati gli interventi già in programmazione  da parte del Provveditorato alle Opere 

Pubbliche della Toscana (passati per competenza al Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti) per 

quanto concerne la regimazione del Torrente Vingone e dei suoi tributari in sinistra idraulica che, attraverso 

l’approvazione delle perizie n. 12723 e n. 12886  relative a “Lavori di regimazione del Torrente Vingone e 

consolidamento delle difese arginali dell’abitato di Vingone fino al Ponte di Stagno nei Comuni di Scandicci 

e Lastra a Signa” prevede la messa in sicurezza idraulica del Torrente Vingone stesso per tempo di ritorno T 

= 200 anni. 

La programmazione del sopra citato obiettivo prevede il raggiungimento in  due stralci funzionali dei 

seguenti obiettivi: 

- messa in sicurezza per tempo di ritorno T = 100 anni (1° stralcio esecutivo di cui alla perizia n. 12886 in 

fase di realizzazione) che prevede l’adeguamento della quota in testa d’argine destro (quota definitiva di 

progetto)  con impostazione tale  da garantire un franco di cm 100 nei confronti della piena centenaria ed un 

franco di cm 80 (in situazione finale) nei confronti della piena duecentenaria.  Contestuale adeguamento 

della sezione idraulica con ampliamento della stessa verso la sinistra idraulica e definizione della testa 

d’argine (sinistro) a quota più bassa rispetto alla corrispondente in destra idraulica, ma comunque tale da 

garantire condizioni di sicurezza per ricorrenze centennali; 

- definitiva messa in sicurezza per tempo di ritorno T = 200 anni (in 2° stralcio esecutivo di progettazione 

definitiva approvata con perizia n. 12723) con innalzamento della quota di testa d’argine in sinistra idraulica 

alla quota definitiva di progetto (stessa quota raggiunta in destra idraulica in 1° stralcio esecutivo) e 

contestuale realizzazione di quattro casse di espansione di cui  tre in territorio comunale di Scandicci ed una 

in località Guazzolo (Cassa Rio di Bacino) in Comune di Lastra a Signa.  

 

 



NOTE:  La necessità della realizzazione delle opere sopra enunciate conferisce all’intervento 

caratteristiche per le quali  l’esecutività risulta subordinata alla realizzazione degli interventi di 

mitigazione del rischio idraulico lungo l’asta del Torrente Vingone in avviata fase di 

programmazione da parte degli Enti preposti (Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti). 

 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

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INTERVENTO –  101 

 

LOCALITA’: Stagno, via di Stagno 

 

SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°: 101 

Carta della Fattibilità: foglio Nord scala 1:5.000 

Carta della Fattibilità: foglio A scala 1:2.000 

 

UTILIZZAZIONI COMPATIBILI: produttiva 

 

CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE: lotto di completamento 

in “zona territoriale omogenea D” (Decreto Interministeriale n. 1444 del 1968) 

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA: depositi alluvionali del F. Arno e dei suoi affluenti  costituiti da 

argille, sabbie e ciottoli 

 

GEOMORFOLOGIA: non si riscontrano controindicazioni di carattere geomorfologico  



PENDENZE: area di fondovalle pianeggiante (classe 1) 

CONTESTO IDRAULICO: l’intera area fu soggetta all’evento del 1966 (per rotta d’argine del T. 

Vingone) con un  battente di piena  2,00 metri con quota piano campagna di 35,10 m  (battente 

stimato 37,10 m.s.l.m.).  

L’area risulta protetta da rilevati arginali, attualmente in buono stato di efficienza, sia sul Torrente 

Vingone (quota testa d’argine 39,50/39,60 m.s.l.m.) sia in fregio al Fiume Arno (quota testa 

d’argine 39,70 m.s.l.m. in corrispondenza della sezione fluviale n. 516). 

In corrispondenza della sezione (Fiume Arno) n.  516 i battenti ricavati dal modello elaborato dalla 

Aut. Di Bacino dell’Arno risultano i seguenti: per tempo di ritorno T=30 anni 39,55 m.s.l.m., per 

tempo di ritorno T=100 anni 40,31 m.s.l.m.; per tempo di ritorno T=200 anni 40,48 m.s.l.m. 

 

AMBITI FLUVIALI: l’area risulta ubicata  alll’esterno dell’ambito  fluviale “B” del T. Vingone. 

 

PERICOLOSITA’ GEOLOGICA: classe 3 (sedimenti alluvionali suscettibili di densificazione)  

 

PERICOLOSITA’ IDRAULICA: le due aree ricadono  in classe 3b (area esondata nel 1966 in 

ambito fluviale ma protetta da rilevati arginali). 

 

SALVAGUARDIE DISPOSTE DALL’AUTORITA’ DI BACINO DEL FIUME ARNO: 



D.P.C.M 226/99

:  

-  norma 6 l’intera area risulta interessata da inondazioni eccezionali;   

D.P.C.M. del 6.5.2005  (P.A.I.) :

 sulla cartografia in scala 1:10.000 l’area in esame risulta fra quelle 

censite in classe P.I.3 a pericolosità idraulica elevata esondabile per tempi di ritorno compresi fra 30 

e 100 anni. 

L’intervento proposto risulta comunque ammissibile ai sensi della  citata salvaguardia in quanto 

(vedi comma  l, art. 7 delle NTA del P.A.I.) interventi nelle zone territoriali classificate negli 

strumenti urbanistici, ai sensi del Decreto interministeriale n. 1444 del 1968, come zone  D, che non 

necessitano di piano attuativo,  purché realizzati nel rispetto della sicurezza idraulica, risultante da 

idonei studi idrologici e idraulici e a condizione che non aumentino il livello di pericolosità; 

 

 



 

FATTIBILITA’:  si indica classe di fattibilità III con le prescrizioni sotto riportate in merito alla 

realizzazione di interventi di messa in sicurezza idraulica per tempo di ritorno T = 200 anni 

 


 

78

PRESCRIZIONI: cui sottoporre la realizzazione dell’intervento  



Interventi per la messa in sicurezza del T. Vingone 

Dovranno essere realizzati gli interventi già in programmazione  da parte del Provveditorato alle Opere 

Pubbliche della Toscana (passati per competenza al Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti) per 

quanto concerne la regimazione del Torrente Vingone e dei suoi tributari in sinistra idraulica che, attraverso 

l’approvazione delle perizie n. 12723 e n. 12886  relative a “Lavori di regimazione del Torrente Vingone e 

consolidamento delle difese arginali dell’abitato di Vingone fino al Ponte di Stagno nei Comuni di Scandicci 

e Lastra a Signa” prevede la messa in sicurezza idraulica del Torrente Vingone stesso per tempo di ritorno T 

= 200 anni. 

La programmazione del sopra citato obiettivo prevede il raggiungimento in  due stralci funzionali dei 

seguenti obiettivi: 

- messa in sicurezza per tempo di ritorno T = 100 anni (1° stralcio esecutivo di cui alla perizia n. 12886 in 

fase di realizzazione) che prevede l’adeguamento della quota in testa d’argine destro (quota definitiva di 

progetto)  con impostazione tale  da garantire un franco di cm 100 nei confronti della piena centenaria ed un 

franco di cm 80 (in situazione finale) nei confronti della piena duecentenaria.  Contestuale adeguamento 

della sezione idraulica con ampliamento della stessa verso la sinistra idraulica e definizione della testa 

d’argine (sinistro) a quota più bassa rispetto alla corrispondente in destra idraulica, ma comunque tale da 

garantire condizioni di sicurezza per ricorrenze centennali; 

- definitiva messa in sicurezza per tempo di ritorno T = 200 anni (in 2° stralcio esecutivo di progettazione 

definitiva approvata con perizia n. 12723) con innalzamento della quota di testa d’argine in sinistra idraulica 

alla quota definitiva di progetto (stessa quota raggiunta in destra idraulica in 1° stralcio esecutivo) e 

contestuale realizzazione di quattro casse di espansione di cui  tre in territorio comunale di Scandicci ed una 

in località Guazzolo (Cassa Rio di Bacino) in Comune di Lastra a Signa.  

 

 

NOTE:  La necessità della realizzazione delle opere sopra enunciate conferisce all’intervento 



caratteristiche per le quali l’ esecutività risulta subordinata alla realizzazione degli interventi di 

mitigazione del rischio idraulico lungo l’asta del Torrente Vingone in avviata fase di 

programmazione da parte degli Enti preposti (Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti). 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

 



 

 

79

 



INTERVENTI –  n. 103 e 104 

 

LOCALITA’: Lastra, via Massolina 

 

 



SCHEDA DI FATTIBILITA’ n°:  103 e 104 

Carta della Fattibilità: foglio Nord scala 1:5.000 

Carta della Fattibilità: foglio B scala 1:2.000 

 

 



UTILIZZAZIONI COMPATIBILI:  

residenziale 

 

CATEGORIA DI INTERVENTO / STRUMENTO DI ATTUAZIONE:  

lotti di completamento in “zona territoriale omogenea B” (Decreto Interministeriale n. 1444 del 

1968) 

 

GEOLOGIA E LITOLOGIA: nell’area si rileva la presenza dei terreni argillitici riconducibili alla 



formazione del complesso caotico 

 

GEOMORFOLOGIA: non si riscontrano fenomeni geomorfologici in atto 



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