Comune di lentate sul seveso


Classe 3 h – vasca di laminazione “Lentate”


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Classe 3 h – vasca di laminazione “Lentate” 
Principali caratteristiche: invaso di laminazione del T. Seveso previsto dallo studio idraulico e 
di fattibilità predisposto da AIPO nel giugno 2011 (redatto da Etatec s.r.l.).  
Problematiche generali: Area proposta per la localizzazione di invaso di laminazione del T. 
Seveso costituente vincolo di cui al Piano Territoriale Regionale (PTR). 
Parere sull’edificabilità: Favorevole con consistenti limitazioni legate alla destinazione di aree 
con finalità di esondazione controllata. 
Opera edificatoria ammissibile: vietate nuove edificazioni, ad eccezione degli interventi di 
manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo di cui alla L. 
12/05 art. 27 lett.a,b,c e s.m.i. Ammesse infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico, 
solo se non altrimenti localizzabili ed opere tese alla sistemazione idraulica compatibile con 
l’assetto di progetto del corso d’acqua.  

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Indagini di approfondimento preventive necessarie: per le opere ammesse sono necessarie 
indagini geologico-tecniche per la verifica litotecnica dei terreni, di capacità portante e di 
valutazione dei fronti di scavo (IGT-SV). 
Sono da prevedere studi di compatibilità idraulica (SCI) per la valutazione delle condizioni di 
rischio per gli interventi infrastrutturali ammessi. Tali studi dovranno essere condotti secondo 
l’All. 4 alla d.g.r. 30 novembre 2011 n. IX/2616 “Procedure per la valutazione e la zonazione 
della pericolosità e del rischio di esondazione” e dalla direttiva “Criteri per la valutazione della 
compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle 
fasce A e B” approvata con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 dell’11 maggio 
1999, aggiornata con deliberazione n. 10 del 5 aprile 2006. 
Interventi da prevedere in fase progettuale: sono da prevedere in tutti i casi interventi di 
difesa del suolo (DS), interventi di recupero morfologico (IRM) e predisposizione di 
accorgimenti/sistemi per la regimazione e lo smaltimento delle acque meteoriche e di quelle 
di primo sottosuolo, con individuazione del recapito finale nel rispetto della normativa 
vigente e sulla base delle condizioni idrogeologiche del sito (RE).  
Norme sismiche da adottare per la progettazione: per gli edifici strategici e rilevanti di cui al 
d.d.u.o. n. 19904/03, la progettazione dovrà essere condotta adottando i criteri antisismici 
del d.m. 14 gennaio 2008 "Nuove Norme Tecniche per le costruzioni", definendo le azioni 
sismiche di progetto, a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello. Per le altre categorie 
di edifici, la progettazione dovrà essere condotta definendo la pericolosità sismica di base in 
accordo all'Allegato A del decreto ministeriale. 
 
CLASSE DI FATTIBILITA’ GEOLOGICA 2 
FATTIBILITÀ CON MODESTE LIMITAZIONI 
 
Classe 2a – Sintema del Po  
Principali caratteristiche: Piana alluvionale del T. Seveso a quote più rilevate di quelle di 
classe 3a, litologicamente costituita da ghiaie molto grossolane a supporto di matrice 
sabbiosa o di clasti sino a limi argillosi massivi.  
Problematiche generali: Aree con possibile presenza di terreni sciolti in superficie con 
discrete caratteristiche portanti fino a 9-10 m di profondità. Miglioramento delle 
caratteristiche portanti a maggiore profondità. Vulnerabilità dell'acquifero estremamente 
elevata. 
Parere sulla edificabilità: favorevole con modeste limitazioni legate alla verifica puntuale delle 
caratteristiche portanti dei terreni e alla salvaguardia dell’acquifero libero. 
Tipo di intervento ammissibile: sono ammesse tutte le categorie di opere edificatorie ed 
infrastrutturali. Per le opere esistenti sono ammessi gli interventi di restauro, manutenzione, 
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (così come definiti dall’art. 27 della L.R. 11 
marzo 2005 n. 21 “Legge per il governo del territorio”), nel rispetto delle normative vigenti.  
Indagini di approfondimento necessarie, preventive alla progettazione: si rende necessaria la 
verifica litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e l’esecuzione di 
prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da effettuare 
preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), secondo 
quanto indicato nell’art. 2 delle presenti norme. Nel caso di opere che prevedano scavi e 
sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV), al fine di prevedere 
le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere.  
La modifica di destinazione d’uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato 
di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d’Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi 
contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei 

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terreni mediante un’indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste 
dal D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” (Piano di Caratterizzazione/PCA con analisi 
di rischio, Progetto Operativo degli interventi di Bonifica/POB). 
Le suddette indagini dovranno essere commisurate al tipo di intervento da realizzare ed alle 
problematiche progettuali proprie di ciascuna opera. 
Interventi da prevedere in fase progettuale: per ogni tipo di opera gli interventi da prevedere 
saranno rivolti alla regimazione idraulica e alla predisposizione di accorgimenti per lo 
smaltimento delle acque meteoriche (RE) e quelle di primo sottosuolo. Quale norma generale 
a salvaguardia della falda idrica sotterranea è necessario inoltre che per ogni nuovo 
intervento edificatorio, già in fase progettuale, sia previsto ed effettivamente realizzabile il 
collettamento degli scarichi idrici e/o dei reflui in fognatura (CO). 
Per gli ambiti produttivi soggetti a cambio di destinazione d’uso, dovranno essere previsti 
interventi di bonifica (BO) qualora venga accertato uno stato di contaminazione dei suoli e 
delle acque ai sensi del D.Lgs 152/06. 
Norme sismiche da adottare per la progettazione: Per gli edifici strategici e rilevanti di cui al 
d.d.u.o. n. 19904/03, la progettazione dovrà essere condotta adottando i criteri antisismici 
del d.m. 14 gennaio 2008 "Nuove Norme Tecniche per le costruzioni", definendo le azioni 
sismiche di progetto, a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello. Per le altre categorie 
di edifici, la progettazione dovrà essere condotta definendo la pericolosità sismica di base in 
accordo all'Allegato A del decreto ministeriale. 
 
Classe 2b – Sintema di Cantù  
Principali caratteristiche: Aree a morfologia pianeggiante costituenti i terrazzi situati entro la 
valle attuale del Torrente Seveso, litologicamente caratterizzate da ghiaie grossolane a 
supporto di clasti con matrice sabbiosa medio grossolana. Profilo di alterazione poco evoluto 
(spessore massimo di 1.5÷2 m). 
Problematiche generali: Aree con presenza di terreni con buone caratteristiche portanti. 
Vulnerabilità dell'acquifero elevata. 
Parere sulla edificabilità: favorevole con modeste limitazioni legate alla salvaguardia 
dell’acquifero libero. 
Tipo di intervento ammissibile: sono ammesse tutte le categorie di opere edificatorie ed 
infrastrutturali. Per le opere esistenti sono ammessi gli interventi di restauro, manutenzione, 
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (così come definiti dall’art. 27 della L.R. 11 
marzo 2005 n. 21 “Legge per il governo del territorio”), nel rispetto delle normative vigenti.  
Indagini di approfondimento necessarie, preventive alla progettazione: si rende necessaria la 
verifica litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e l’esecuzione di 
prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da effettuare 
preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), secondo 
quanto indicato nell’art. 2 delle presenti norme. Nel caso di opere che prevedano scavi e 
sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV), al fine di prevedere 
le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere.  
La modifica di destinazione d’uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato 
di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d’Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi 
contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei 
terreni mediante un’indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste 
dal D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” (Piano di Caratterizzazione/PCA con analisi 
di rischio, Progetto Operativo degli interventi di Bonifica/POB). 
Le suddette indagini dovranno essere commisurate al tipo di intervento da realizzare ed alle 
problematiche progettuali proprie di ciascuna opera. 

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Interventi da prevedere in fase progettuale: per ogni tipo di opera gli interventi da prevedere 
saranno rivolti alla regimazione idraulica e alla predisposizione di accorgimenti per lo 
smaltimento delle acque meteoriche (RE) e quelle di primo sottosuolo. Quale norma generale 
a salvaguardia della falda idrica sotterranea è necessario inoltre che per ogni nuovo 
intervento edificatorio, già in fase progettuale, sia previsto ed effettivamente realizzabile il 
collettamento degli scarichi idrici e/o dei reflui in fognatura (CO). 
Per gli ambiti produttivi soggetti a cambio di destinazione d’uso, dovranno essere previsti 
interventi di bonifica (BO) qualora venga accertato uno stato di contaminazione dei suoli e 
delle acque ai sensi del D.Lgs 152/06. 
Norme sismiche da adottare per la progettazione: Per gli edifici strategici e rilevanti di cui al 
d.d.u.o. n. 19904/03 la progettazione dovrà essere condotta adottando i criteri antisismici del 
d.m. 14 gennaio 2008 "Nuove Norme Tecniche per le costruzioni", definendo le azioni 
sismiche di progetto,  a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello. Nelle zone PSL, per 
tutte le altre categorie di edifici, la definizione delle azioni sismiche di progetto dovrà 
avvenire a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello nel caso in cui il Fattore di 
Amplificazione (Fa) calcolato con analisi di 2° livello (fase pianificatoria) sia maggiore del 
Fattore di Amplificazione di soglia. Se Fa calcolato è minore di Fa di soglia e nelle aree 
esterne alle zone PSL, la progettazione dovrà essere condotta definendo la pericolosità
 
sismica di base in accordo all'Allegato A del decreto ministeriale. 
 
Classe 2c – Unità di Cadorago  
Principali caratteristiche: Aree a morfologia subpianeggiante costituenti il terrazzo 
intermedio, litologicamente caratterizzate da ghiaie medio grossolane massive a supporto di 
matrice sabbiosa, raramente a supporto di clasti, con livelli di sabbie medio fini limose 
massive. Profilo di alterazione poco evoluto (spessore di circa 2 m). 
Problematiche generali: Aree con possibile presenza di terreni sciolti in superficie con 
discrete caratteristiche portanti fino a 7-8 m di profondità. Miglioramento delle caratteristiche 
portanti a maggiore profondità. Drenaggio delle acque localmente difficoltoso in superficie. 
Parere sulla edificabilità: favorevole con modeste limitazioni legate alla verifica puntuale delle 
caratteristiche portanti e di drenaggio del terreno. 
Tipo di intervento ammissibile: sono ammesse tutte le categorie di opere edificatorie ed 
infrastrutturali. Per le opere esistenti sono ammessi gli interventi di restauro, manutenzione, 
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (così come definiti dall’art. 27 della L.R. 11 
marzo 2005 n. 21 “Legge per il governo del territorio”), nel rispetto delle normative vigenti.  
Indagini di approfondimento necessarie, preventive alla progettazione: si rende necessaria la 
verifica idrogeologica e litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e 
l’esecuzione di prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da 
effettuare preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), 
secondo quanto indicato nell’art. 2 delle presenti norme. Nel caso di opere che prevedano 
scavi e sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV), al fine di 
prevedere le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere. La verifica 
idrogeologica deve prevedere una disamina della circolazione idrica superficiale e profonda, 
verificando eventuali interferenze degli scavi e delle opere in progetto nonché la conseguente 
compatibilità degli stessi con la suddetta circolazione idrica. 
La modifica di destinazione d’uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato 
di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d’Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi 
contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei 
terreni mediante un’indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste 

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dal D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” (Piano di Caratterizzazione/PCA con analisi 
di rischio, Progetto Operativo degli interventi di Bonifica/POB). 
Le suddette indagini dovranno essere commisurate al tipo di intervento da realizzare ed alle 
problematiche progettuali proprie di ciascuna opera. 
Interventi da prevedere in fase progettuale: per ogni tipo di opera gli interventi da prevedere 
saranno rivolti alla regimazione idraulica e alla predisposizione di accorgimenti per lo 
smaltimento delle acque meteoriche (RE) e quelle di primo sottosuolo. Quale norma generale 
a salvaguardia della falda idrica sotterranea è necessario inoltre che per ogni nuovo 
intervento edificatorio, già in fase progettuale, sia previsto ed effettivamente realizzabile il 
collettamento degli scarichi idrici e/o dei reflui in fognatura (CO). 
Per gli ambiti produttivi soggetti a cambio di destinazione d’uso, dovranno essere previsti 
interventi di bonifica (BO) qualora venga accertato uno stato di contaminazione dei suoli e 
delle acque ai sensi del D.Lgs 152/06. 
Norme sismiche da adottare per la progettazione: Per gli edifici strategici e rilevanti di cui al 
d.d.u.o. n. 19904/03 la progettazione dovrà essere condotta adottando i criteri antisismici del 
d.m. 14 gennaio 2008 "Nuove Norme Tecniche per le costruzioni", definendo le azioni 
sismiche di progetto,  a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello. Nelle zone PSL, per 
tutte le altre categorie di edifici, la definizione delle azioni sismiche di progetto dovrà 
avvenire a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello nel caso in cui il Fattore di 
Amplificazione (Fa) calcolato con analisi di 2° livello (fase pianificatoria) sia maggiore del 
Fattore di Amplificazione di soglia.
 
Se Fa calcolato è minore di Fa di soglia e nelle aree 
esterne alle zone PSL, la progettazione dovrà essere condotta definendo la pericolosità 
sismica di base in accordo all'Allegato A del decreto ministeriale. 
 
Classe 2d – Sintema di Binago  
Principali caratteristiche: Aree a morfologia pianeggiante localizzate nelle porzioni nord-
occidentali del territorio, litologicamente caratterizzate da ghiaie a supporto di matrice  
sabbiosa o a supporto di clasti. Profilo di alterazione poco evoluto (spessore massimo di 4 
m). 
Problematiche generali: Aree con possibile presenza di terreni sciolti in superficie con 
discrete caratteristiche portanti. Drenaggio delle acque localmente difficoltoso in superficie. 
Parere sulla edificabilità: favorevole con modeste limitazioni legate alla verifica puntuale delle 
caratteristiche portanti e di drenaggio del terreno. 
Tipo di intervento ammissibile: sono ammesse tutte le categorie di opere edificatorie ed 
infrastrutturali. Per le opere esistenti sono ammessi gli interventi di restauro, manutenzione, 
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (così come definiti dall’art. 27 della L.R. 11 
marzo 2005 n. 21 “Legge per il governo del territorio”), nel rispetto delle normative vigenti.  
Indagini di approfondimento necessarie, preventive alla progettazione: si rende necessaria la 
verifica idrogeologica e litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e 
l’esecuzione di prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da 
effettuare preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), 
secondo quanto indicato nell’art. 2 delle presenti norme. Nel caso di opere che prevedano 
scavi e sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV), al fine di 
prevedere le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere. La verifica 
idrogeologica deve prevedere una disamina della circolazione idrica superficiale e profonda, 
verificando eventuali interferenze degli scavi e delle opere in progetto nonché la conseguente 
compatibilità degli stessi con la suddetta circolazione idrica. 
La modifica di destinazione d’uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato 
di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d’Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi 

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contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei 
terreni mediante un’indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste 
dal D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale” (Piano di Caratterizzazione/PCA con analisi 
di rischio, Progetto Operativo degli interventi di Bonifica/POB). 
Le suddette indagini dovranno essere commisurate al tipo di intervento da realizzare ed alle 
problematiche progettuali proprie di ciascuna opera. 
Interventi da prevedere in fase progettuale: per ogni tipo di opera gli interventi da prevedere 
saranno rivolti alla regimazione idraulica e alla predisposizione di accorgimenti per lo 
smaltimento delle acque meteoriche (RE) e quelle di primo sottosuolo. Quale norma generale 
a salvaguardia della falda idrica sotterranea è necessario inoltre che per ogni nuovo 
intervento edificatorio, già in fase progettuale, sia previsto ed effettivamente realizzabile il 
collettamento degli scarichi idrici e/o dei reflui in fognatura (CO). 
Per gli ambiti produttivi soggetti a cambio di destinazione d’uso, dovranno essere previsti 
interventi di bonifica (BO) qualora venga accertato uno stato di contaminazione dei suoli e 
delle acque ai sensi del D.Lgs 152/06. 
Norme sismiche da adottare per la progettazione: Per gli edifici strategici e rilevanti di cui al 
d.d.u.o. n. 19904/03, la progettazione dovrà essere condotta adottando i criteri antisismici 
del d.m. 14 gennaio 2008 "Nuove Norme Tecniche per le costruzioni", definendo le azioni 
sismiche di progetto, a mezzo di analisi di approfondimento di 3° livello. Per le altre categorie 
di edifici, la progettazione dovrà essere condotta definendo la pericolosità sismica di base in 
accordo all'Allegato A del decreto ministeriale. 
 
Classe 2e – Sintema della Specola, Supersintema del Bozzente  
Principali caratteristiche: Aree rilevate a morfologia pianeggiante e blandamente ondulata, 
litologicamente costituite da ghiaie a supporto di matrice sabbiosa o sabbioso limosa, 
diamicton massivi a supporto di matrice fine. Profilo di alterazione evoluto e molto evoluto. 
Problematiche generali: Aree con presenza in superficie di terreni fini coesivi con 
scadenti/discrete caratteristiche portanti; drenaggio delle acque difficoltoso, locale presenza 
di orizzonti saturi e zone di ristagno.  
Parere sulla edificabilità: favorevole con modeste limitazioni legate alla verifica puntuale delle 
caratteristiche portanti e all’assetto idrogeologico locale. 
Tipo di intervento ammissibile: sono ammesse tutte le categorie di opere edificatorie ed 
infrastrutturali. Per le opere esistenti sono ammessi gli interventi di restauro, manutenzione, 
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (così come definiti dall’art. 27 della L.R. 11 
marzo 2005 n. 21 “Legge per il governo del territorio”), nel rispetto delle normative vigenti.  
Indagini di approfondimento necessarie, preventive alla progettazione: si rende necessaria la 
verifica idrogeologica e litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e 
l’esecuzione di prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da 
effettuare preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), 
secondo quanto indicato nell’art. 2 delle presenti norme. Nel caso di opere che prevedano 
scavi e sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV), al fine di 
prevedere le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere. La verifica 
idrogeologica deve prevedere una disamina della circolazione idrica superficiale e profonda, 
verificando eventuali interferenze degli scavi e delle opere in progetto nonché la conseguente 
compatibilità degli stessi con la suddetta circolazione idrica. 
La modifica di destinazione d’uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato 
di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d’Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi 
contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei 
terreni mediante un’indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste 

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