riduzione del numero di indagini preoperatorie inappropriatamente richieste ed eseguite con conseguente spreco di risorse ed allungamento dei tempi di attesa
Vantaggi attesi (2/5) umanizzazione dell’ospedale: degenze più brevi programmate e rispettate, con gradimento dei pazienti per percorsi standardizzati e guidati migliore utilizzo del personale con riduzione dei carichi di lavoro nei fine settimana e regolare fruizione delle ferie ottimizzazione ed incremento dell’attività chirurgica con razionalizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie ottimale utilizzo dei posti letto
Vantaggi attesi (3/5) riduzione dei costi legati al personale riduzione dei costi per vitto, guardaroba e, in caso di unità autonoma, per utenze come energia elettrica, riscaldamento etc. soddisfazione dei pazienti per il contenimento dei tempi di attesa e la sicurezza della data di intervento soddisfazione del personale coinvolto
Vantaggi attesi (4/5) Week surgery vs Day Surgery Maggiore flessibilità per possibilità di trattare una casistica più ampia pazienti con maggior carico assistenziale o maggiore instabilità clinica pazienti residenti lontano dall’ospedale pazienti soli, anziani
Week surgery vs Day Surgery chirurgia ambulatoriale day surgery one day surgery Ricorso al regime di ricovero in regime di degenza breve (week surgery) anche per quelle procedure che, pur essendo inserite nell'elenco della day surgery, presentano una maggiore complessità o per quei pazienti nei quali è controindicata la dimissione entro le 24 ore
Criticità Trasformazione della struttura organizzativa e gestionale delle unità operative dell’area chirurgica Gestione dei pazienti urgenti (protocolli con il Servizio del 118 per definire i ricoveri urgenti che possono essere trattati negli ospedali di territorio sede di week surgery e i giorni di accettazione) Gestione dei pazienti non dimissibili sabato o domenica (ricoveri programmati “pesanti” con degenza superiore ai 5 giorni da affrontare all’interno dei diversi livelli di complessità assistenziali della rete ospedaliera)
Conclusioni (1/2) Il modello organizzativo della week surgery costituisce ponte tra la degenza ordinaria, sempre più High Care, e la chirurgia ambulatoriale (trattamento dei pazienti in diversi livelli di intensità di cura nel rispetto delle indicazioni dei LEA e delle linee guida delle società scientifiche) opportunità di riconversione/qualificazione per piccoli ospedali nell’ambito di una rete ospedaliera con offerta diversificata, appropriata ed efficiente
Conclusioni (2/2) Per la nostra esperienza è ipotizzabile la sperimentazione del modello organizzativo della week surgery per specialità chirurgiche (come dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria) con elevato indice di trasferibilità non ricomprese nella rete dell’emergenza
Bibliografia Regione Umbria, Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali Servizio II (2005): Chirurgie generali negli ospedali di territorio umbri: analisi dei ricoveri con giornate di degenza nei giorni di sabato e/o domenica – anno 2003
L’attività di Day Surgery nelle Regioni: Supplementi di Monitor, 2° Supplemento al n. 15 di Monitor – anno 2005
Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, Rapporto Osservasalute - Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane, 2006
Nardi L.,Di Stefano L., Carello G., Colombai R., Costa F., Leoncini L. (2007): Nuovi modelli organizzativi “Week and Day Surgery”, L’Ospedale n. 1/07
Piano Sanitario Nazionale 2003-2005: obiettivo prioritario Realizzazione di percorsi assistenziali integrati Intersettorialità degli interventi Programmazione di un sistema a rete La continuità assistenziale è fatta propria anche dall’O.M.S. come indicatore sensibile del buon funzionamento dei servizi sanitari
CRITICITÀ DEL RAPPORTO TRA OSPEDALE E TERRITORIO Coinvolgimento di tutti i professionisti Difficoltà relazionali Carenza di adeguati sistemi informativi Carenza di percorsi specifici per tipologia di paziente Formazione dei professionisti sul tema della continuità Dati sensibili e privacy Asimmetria ospedale territorio sotto il profilo organizzativo
STRUMENTI DI INTEGRAZIONE Percorsi assistenziali (PDTA) Formazione Sistemi Informativi Comunicazione Unità di valutazione (Indicatori) Rapporti con l’associazionismo Budget ospedale-territorio
Il Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (PDTA) Cosa intendiamo per PDTA? - La traduzione del bisogno di salute, secondo le raccomandazioni scientifiche (linee guida), in un contesto organizzativo locale
- Approccio alla gestione per processi: la migliore sequenza logico-spazio-temporale delle pratiche e delle prestazioni erogate, nell’Azienda Sanitaria, secondo condivisi criteri clinico-organizzativi
- Il PDTA è al contempo “descrizione dell’esistente” e strumento di miglioramento e di governo clinico
PER PUNTARE ALL’INTEGRAZIONE…
Grazie per la paziente e cortese Grazie per la paziente e cortese attenzione…
I RICOVERI IN CHIRURGIA MODELLI ORGANIZZATIVI Riva del Garda – 14 Aprile 2007 LE EMERGENZE CHIRURGICHE: L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NELLE UNITA’ DI CHIRURGIA GENERALE
EMERGENZA Condizione che implica un immediato pericolo di vita con compromissione di almeno una delle funzioni vitali (cardiaca, respiratoria o nervosa) e conseguente alterazione di almeno uno dei relativi parametri. Richiede l’immediato intervento di personale qualificato per il sostegno delle funzioni vitali
URGENZA Condizione che implica un potenziale pericolo di vita con funzioni vitali e relativi parametri ancora non compromessi. Richiede il tempestivo intervento di personale qualificato per il controllo delle funzioni vitali
EMERGENZE CHIRURGICHE TRAUMI EMERGENZE NON TRAUMATICHE
EMERGENZE
TRAUMI PRONTO SOCCORSO
VALUTAZIONE PLURISPECIALISTICA
TRAUMI REPARTO Trauma toraco-addominale particolare attenzione a Contusione epatica o splenica Emoperitoneo lieve Emopneumotorace drenato Traumi associati
TRAUMI REPARTO Mantenimento stabilità emodinamica Monitoraggio parametri vitali Monitoraggio laboratorio Monitoraggio ecografico
EMERGENZE NON TRAUMATICHE PRONTO SOCCORSO
VALUTAZIONE CHIRURGICA IN P.S. RIANIMAZIONE SALA OPERATORIA REPARTO
EMERGENZA In presenza di una condizione di emergenza il personale sanitario della U.O. deve : Iniziare le prime manovre di rianimazione cardiopolmonare secondo il BLS-D Attivare contemporaneamente l’equipe di emergenza della Terapia Intensiva
EMERGENZA CARRELLO EMERGENZA Monitor Defibrillatore Asse rigida per massaggio cardiaco Supporto per e bombole di O2 Aspiratore elettrico con tubo di aspirazione e raccordo a 3 vie Pallone AMBU con reservoir per ossigenazione in O2 100% filtro e valvola peep Tubi di collegamento tra bombola di O2 e palloni AMBU Tubi orofaringei, maschere facciali, maschere Venturi, sondini Soluzioni per infusioni, aghi-cannule, farmaci ……….
EMERGENZE CHIRURGICHE EMERGENZE NON CHIRURGICHE
EMERGENZE IN REPARTO EMERGENZE NON CHIRURGICHE Insufficienza respiratoria non da emopnx Shock anafilattico Shock cardiogeno Infarto miocardico Aritmia cardiaca Stato convulsivo
EMERGENZE IN REPARTO TRAUMI Shock emorragico in paz in monitoraggio (emotorace o emoperitoneo) Insufficienza respiratoria (emo-pnx) Peritonite da perforazione di viscere cavo
EMERGENZE IN REPARTO EMERGENZE NON TRAUMATICHE Insufficienza respiratoria da pnx o emotorace Peritonite Shock settico Shock emorragico (occlusione intestinale)
EMERGENZE IN REPARTO PNEUMO - EMOTORACE Spontaneo Postoperatorio
EMERGENZE IN REPARTO PERITONITE – SHOCK SETTICO Perforazione di viscere cavo Perforazione iatrogena (endoscopia) Ischemia, infarto intestinale Deiscenza anastomosi digestiva Pancreatite acuta necrotico emorragica
EMERGENZE IN REPARTO SHOCK EMORRAGICO Emoperitoneo spontaneo da neoplasia (epatok) o in paziente scoagulato Postoperatorio (emoperitoneo, emotorace) Emorragia digestiva
PROCEDURE - chirurgo Applicazione sondino naso-gastrico Accesso arterioso Prelievo arterioso CVC Broncoaspirazione Ecografia Toracentesi, drenaggio pleurico Paracentesi, drenaggio addominale Drenaggio raccolte ematiche postoperatorie Rianimazione cardiopolmonare
Accesso vascolare periferico Prelievo venoso Prelievo arterioso Posizionamento monitoraggio ECG, PA, sat O2 Cateterismo vescicale ECG Apporto ossigeno Rianimazione cardiopolmonare
PROCEDURE - rianimatore CVC Broncoaspirazione Accesso arterioso Intubazione Rianimazione cardiopolmonare
PROCEDURE - oss Trasporto malato (radiologia, TAC, s.o.) Reperimento materiale x procedure
RICHIESTE - chirurgo Radiologia convenzionale, TAC, angiografia, (ecografia) Endoscopia digestiva Emotrasfusioni Sala operatoria Rianimatore Chirurghi reperibili
EMERGENZE IN REPARTO AMBIENTE ampio, dove sia possibile eseguire senza difficoltà ed impedimenti tutte le manovre e gli accertamenti necessari alla conferma della diagnosi e alla preparazione all’intervento chirurgico in emergenza-urgenza
EMERGENZE IN REPARTO ECOGRAFIA IN REPARTO Rapidità e tempestività diagnosi (emotorace, emoperitoneo, pnx … ) prima di avere i parametri di laboratorio Possibilità di prelievo ecoguidato (emoperitoneo o ascite ?) e di posizionamento drenaggio
EMERGENZE IN REPARTO ECOGRAFIA IN REPARTO Ecografia eseguita dal chirurgo di guardia o di reparto (massima rapidità) Necessità di esperienza ecografica (almeno FAST)
EMERGENZE IN REPARTO ECOGRAFIA IN REPARTO Dal Gennaio 2001 al Febbraio 2007 sono stati ricoverati presso la nostra U.O. 87 pazienti per trauma splenico, di questi 50 sono stati sottoposti in urgenza-emergenza a splenectomia, mentre 37 sono stati trattati inizialmente in modo conservativo. Di questi 10 sono stati successivamente sottoposti a splenectomia per aumento dell’emoperitoneo ed anemizzazione o per instabilità emodinamica. In tutti questi pazienti è stata fondamentale una diagnosi ecografica tempestiva.
EMERGENZE IN REPARTO SALA OPERATORIA La comunicazione con la Sala Operatoria e la Rianimazione deve essere tempestiva, attuata dall’ambiente in cui si trova il paziente. Il personale di sala operatoria e l’anestesista devono essere immediatamente disponibili (presenza di una equipe operatoria dedicata all’emergenza anestesista, strumentista, nurse, assistente di sala)
EMERGENZE CHIRURGICHE
Do'stlaringiz bilan baham: |