Incendio a Treviglio Anziana intossicata
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- L’ECO DI BERGAMO
- A sinistra, il cartello di «vendesi» su una casa colonica ristrutturata che confina con la zona della Roncaglia dove sono previste nuove costruzioni
- L’area della Roncaglia, al confine tra Ranzanico ed Endine Alloggi vecchi e nuovi: in Val Cavallina l’invenduto arriva fino al 40%
- L’ex albergo Moderno chiuso e in vendita da anni alle Fonti di Gaverina
A Incendio a Treviglio Anziana intossicata Una signora di 74 anni è rimasta intossi- cata dal fumo mentre cercava di spegnere un incendio nella sua casa a Treviglio. A pagina 44 Provincia provincia@eco.bg.it www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ a Vuoto il 40% degli alloggi Eppure ancora si costruisce Valle Cavallina: viaggio lungo l’asse della statale 42 dove non si contano immobili disabitati e in rovina Palazzi e ville senza acquirenti. Ma le ruspe avanzano A Valle Cavallina CLAUDIA MANGILI Prendiamo il caso di Ranzani- co, dove in riva al lago, davanti alla Romanella, il Pgt ora al va- glio della Provincia prevede una nuova colatina di cemento che - almeno nelle intenzioni della maggioranza guidata dal sinda- co Sergio Buelli - rilancerà il tu- rismo in Valle Cavallina e l’oc- cupazione in paese. «Nel corso di un’assemblea pubblica di presentazione del nuovo Piano di governo del ter- ritorio di Ranzanico – spiega il consigliere di minoranza Rena- to Freri – il tecnico estensore aveva fornito questi numeri: su 1.280 alloggi complessivi pre- senti in paese, 619 sono abitati, 661 vuoti. E il dato si ripete con percentuali simili in gran parte dei paesi della Valle Cavallina. Ma qui si continua a costruire». Più o meno metà delle unità abitative sfitte, in vendita o co- munque disabitate, alcune nuo- ve di pacca, altre fatiscenti, altre ancora molto fatiscenti e dal de- stino irreversibile. Negli Anni ’90 un gruppo di don Chisciotte - il glorioso e or- mai tramontato Nucleo ecolo- gico Alta Val Cavallina - s’inca- rica di contare gli immobili vuo- ti censiti nei vecchi Prg ed era- no circa il 30%. Oggi siamo ben sopra e ai soliti immobili inven- duti da decenni si sono aggiun- ti quelli della recessione e dell’I- mu di Monti. Conferma a ma- lincuore Fiorenzo Cortesi, tito- lare insieme alla sorella dell’o- monima agenzia d’intermedia- zione immobiliare di Casazza (e una sede a Trescore), tra le prime nate in Val Cavallina e tra le ultime sopravvissute al basto- ne della crisi: «L’invenduto si at- testa attorno al 40%. Pur di ven- dere, c’è chi arriva a chiedere la metà del valore dell’immobile. Si tratta in questi casi di edifici molto vecchi, ma anche su quel- li nuovi si vende solo con ribas- si almeno del 20-25%. Mettia- mola così: è il momento giusto per fare affari. Però non è mai stata così dura. Noi non ci la- mentiamo, ma non è certo un gran periodo. Le banche, poi, non aiutano: i tassi di interesse sui mutui, quando vengono concessi, sono altissimi nono- stante agli istituti di credito il denaro costi pochissimo. Anche gli extracomunitari che aveva- no ripopolato i nuclei storici non riescono a pagare i mutui, perché hanno perso il lavoro e se ne stanno andando. Ma la ve- ra batosta è arrivata con l’Imu, la fine delle seconde case». L’onda lunga della recessione avanza come dimostrano i nu- meri di Ranzanico e un viaggio dal fondovalle, risalendo la sta- tale 42 fino a Endine e ritorno sull’altra riva del lago. Sul sedi- le del passeggero c’è Mario Suardi. Memoria storica e diret- tore del Museo della Val Caval- lina, era uno dei don Chisciotte insieme, per esempio, a Dario Furlanetto che abita a Endine ed è il direttore del Parco dell’A- damello. «Negli Anni ’90 l’ex Comunità montana aveva re- datto il Piano di sviluppo socio- economico della valle. Doveva essere, anche, uno strumento per governare una crescita ur- banistica spesso caotica. Invece, s’è continuato a proclamare in modo enfatico la presenza di una valle amena e incontamina- ta, aperta al richiamo turistico e alla cultura ambientale, tuttavia in modo spesso strumentale, fi- nalizzato alla realizzazione di nuovi centri abitati e seconde case».
Così, non si contano i vende- si, con o senza cartello in bella mostra: ville, palazzi storici, vil- lette con fazzoletto di giardino, residence turistici, alveari non sempre di ineccepibile qualità. Non solo i privati cercano di alienare: il Comune di Casazza, per esempio, da tempo sta pro- vando a cedere case nobiliari o caseggiati che vanno in rovina, come la casa del podestà a Mo- logno. Nessuno compra. In compenso la tentazione di co- struire ex novo è sempre inspie- gabilmente lì. A Gaverina - un esempio - non c’è mancato mol- to che nel Pgt finisse un inizio di residenziale sul Colle Gallo. A
sh a più miti consigli con una stretta sull’espansione di nuove casette, com’era invece nelle prime previsioni del Pgt. Ranza- nico ci prova con l’ambito di tra- sformazione alla Roncaglia, a due passi da un cascinale con il cartello «vendesi». Come a Mo-
un piano di lottizzazione a due passi dal lago per nuovi edifici residenziali. Pochi metri più in là, una bella villetta con un pa- letto in giardino: c’è scritto ven- desi. ■
Il caso Ranzanico: 619 case abitate, 661 no. È meno della metà «Mercato sotto del 40% e c’è chi vende anche alla metà del valore» Il progetto di un complesso a Le Fonti di Gaverina Oggi è tutto chiuso in attesa del rilancio a Resiste lo stabilimen- to dove s’imbottiglia la Gaveri- na. Per il resto, della gloriosa stagione delle terme non è ri- masto più nulla. Alle Fonti è tutto chiuso, parte in vendita come testimoniano le targhe delle immobiliari. Alberghi or- mai fatiscenti, un grande audi- torium vuoto, ristoranti, allog- gi. Chiuso l’edificio dove c’era la fonte e dove si veniva a passare le acque, chiuso lo splendido giardino delle terme. È ormai così da decenni e non è andato il tentativo di rilancio messo in campo a fine Anni ’90 quando venne aperto lo stabilimento per le cure termali. Chiuso, pu- re lui. L’albergo Regina sovrasta con la sua assurda mole il nu- mero civico 1. Dall’altra parte della piazzetta, sulla facciata dell’hotel Moderno campeggia il cartello «vendesi», vecchio pure lui. Sul tetto dello stabili- mento era stato progettato un grande parcheggio, in previsio- ne dell’arrivo di chi tornava a passare le acque. Sta lì, vuoto come tutto il resto. Eppure le premesse per atti- rare turisti c’erano, nonostante la poco felice posizione geogra- fica che colloca la frazione Fon- ti - curiosamente divisa tra Ca- sazza e Gaverina - su uno stret- to fondovalle poco soleggiato. Fino alla fine degli Anni ’60 la località era molto frequentata e ci veniva gente a soggiornare un po’ da tutta la provincia e dal
VENERDÌ 1 MARZO 2013 40 efJfznfTvwEpBSTIgXNVkSUaWTMES6V67gXyBEMDk3w= a A Ranzanico ville e un hotel nell’ultima zona verde del lago Bufera sulla maggioranza, lascia un assessore. Firme a raffica contro il piano della Roncaglia. «Ma così rilanciamo il turismo»
Ranzanico Un albergo, un bed and breakfa- st, sei ville singole e una base per i kayak. Uguale, 13.450 metri cu- bi di cemento su una delle ulti- me aree verdi a ridosso del lago d’Endine. Nel nuovo Piano di governo del territorio l’amministrazione di Ranzanico ha inserito il piano Roncaglia, che ha scatenato la bufera anche all’interno alla stessa Giunta: un assessore, in- fatti, ha votato contro e il sinda- co Sergio Buelli gli ha pronta- mente tolto le deleghe. Nelle intenzioni della maggio- ranza, il piano dovrebbe rilancia- re l’economia e il turismo abbi- nando case e strutture ricettive. «Abbiamo previsto – spiega il sindaco – vari tipi di insedia- mento per una volumetria tota- le che si aggira sui 13.000 metri cubi. C’è un albergo di circa 50 o 60 camere, che si svilupperà su un unico piano in modo da esse- re meno invasivo sul cono visivo della valle, per una superficie to- tale di 1.750 metri quadrati. Ci saranno poi un bed and breakfa- st e una nuova struttura sporti- va, che verrà realizzata in accor- do con il Coni: una base per i kayak e per le barche di canot- taggio. Legato al piano, anche la realizzazione di sei o sette ville di 400 metri quadrati ciascuna, che saranno residenze principa- li e non seconde case. Tutto do- vrà essere realizzato in contem- poranea dal privato». Che pare già essere stato individuato. «C’è un’impresa della zona che è disposta a investire su que- ste opere e a realizzare subito tutto il comparto, ville, albergo e base di kayak» precisa Buelli. Il piano, secondo il sindaco, servirà anche a dare una scossa al turi- smo in Val Cavallina e magari anche l’occupazione a Ranzani- co. «In questi periodi di crisi, questo è un modo per puntare sia sull’occupazione che sul turi- smo. Un nuovo albergo porterà turisti, che potranno vivere il la- go grazie alla base per canoe e kayak. Nella convenzione abbia- mo espressamente voluto inse- rire una clausola in cui si preve- de che i nuovi posti di lavoro creati saranno prima offerti ai residenti di Ranzanico. Un’op-
portunità quindi per i nostri abi- tanti, per i giovani e una base di rilancio turistico per tutta la val- le». Ma sul piano si sono scaglia- te le minoranze di «Insieme per Ranzanico», capeggiata da Rena- to Freri, che hanno abbandona- to l’aula. «L’area Roncaglia è uno dei pochi corridoi verdi rimasti incontaminati tra il lago e la montagna, che permettono an- che agli animali di arrivare al la- go. Qui invece si vuol creare una mostruosa colata di cemento. Tutto è stato fatto in gran segre- to: il piano Roncaglia ce lo siamo trovato nel Pgt in fase di adozio- ne. Se ne parla da anni, ma non c’era nulla di certo e definitivo. Il nostro timore è che si costrui- scano edifici che resteranno uti- lizzati e alla fine trasformati in seconde case. Per questo abbia- mo avviato una raccolta firme, arrivando a oltre 500». Anche nelle file della maggioranza s’è scatenata la bufera: l’assessore ai Servizi sociali Irene Meni si è astenuta dal voto, dopo aver let- to una dichiarazione contraria al progetto. E il sindaco le ha revo- cato l’incarico: «Un assessore – dice Buelli – non può andare nel- la direzione contraria in un pro- getto così importante come il Pgt». ■
L’area della Roncaglia, al confine tra Ranzanico ed Endine Alloggi vecchi e nuovi: in Val Cavallina l’invenduto arriva fino al 40% Una «stecca» di casette a San Felice, anche qui si vendono alloggi Uno dei tanti «vendesi» lungo la sponda di Monasterolo e San Felice Milanese. Pian piano il model- lo è scaduto e da almeno un de- cennio gli edifici sorti nell’epo- ca d’oro del termalismo sono chiusi, immobili, in attesa di un futuro. Che, come lascia inten- dere il sindaco Denis Flaccado- ri, potrebbe finalmente non es- sere così lontano dopo il cam- bio ai vertici della società «Fon- ti di Gaverina spa». «Diciamo – spiega Flaccado- ri –, che c’è qualche spiraglio per sperare che il comparto ter- male possa ripartire. Da parte nostra, nel Piano di governo dei territorio che andremo a breve ad approvare, abbiamo confer- mato tutte le destinazioni d’u- so degli edifici in qualche modo collegati alle terme. Altrimenti, a quel punto – sbotta – avrem-
mo tolto la parola terme dal no- me del nostro paese. È chiaro che il vecchio modello legato al passare le acque non funzione- rebbe più, ma le terme sono uno dei pochi settori turistico- ricettivi che funzionano. E, mi pare, la società sta pensandoci». Futuro da beauty farm? Beauty farm? «Non so, non pos- so saperlo e forse è ancora pre- sto per stabilire con precisione cosa e come fare. Però, certo, se si pensa oggi al sistema terme viene in mente un concetto le- gato al benessere in senso più ampio. Vedremo. Intanto, noi siamo ottimistii. Le Fonti pos- sono avere un futuro». Non ne- cessariamente di decadenza e svendita. ■
Moria di pesci, l’Arpa allertata a Ciserano Moria di cavedani nel tratto di Ciserano della roggia Brembilla. E il sindaco Enea Bagini ha subito allertato l’Arpa. A pagina 49
L’omaggio di Telgate ai fratelli Foppa Pedretti Domenica Telgate intitola il centro spor- tivo a Ezio e Tito Foppa Padretti. E per la cerimonia, arrivano le atlete rossoblù. A pagina 52
VENERDÌ 1 MARZO 2013 41 efJfznfTvwEpBSTIgXNVkSUaWTMES6V6cH9sRdD7s3A= Document Outline
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