L’iniziativa Ospedale Amico del Bambino nell’Azienda ULSS n°20 Verona Leonardo Speri*, Giovanna Marcer**, Umberto Tosadori***, Elisa Pastorelli*
Le ragioni di un progetto - Gli standards come sfida
- Diventare “Ospedale Amico dei Bambini” è sembrato per lungo tempo un obiettivo troppo ambizioso per l’ Italia
- Gli standard di qualità raggiunti nell’ Ospedale di Soave, ancorché insufficienti, erano già nel 1999 molto buoni
- Animati dalla volontà di promuovere comunque un buon inizio di vita attraverso l’allattamento al seno abbiamo deciso di provare
- La necessità di un percorso originale
- Ci siamo subito resi conto che non era possibile imporre nuove pratiche ed una formazione standard: occorreva puntare ad un cambiamento culturale nell’organizzazione, le conoscenze e le emozioni e a una metodologia che passasse dalla prescrizione alla condivisione (da top-down a bottom-up), nel contesto locale.
L’iniziativa “Ospedale Amico dei Bambini” Lanciata nel 1992 da UNICEF e OMS vuole assicurare che tutti gli ospedali: accolgano nel migliore modo possibile i bambini neonati divengano centri di sostegno per l’allattamento al seno (al 2000 sono 15.000 in 128 paesi, “0” in Italia) Un ospedale è dichiarato “Amico dei Bambini” quando: applica le 10 norme in favore dell’allattamento al seno non accetta campioni gratuiti o a buon mercato di surrogati del latte materno, di biberon o di tettarelle
Le 10 norme UNICEF-OMS (1) Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale Istruire tutto il personale sanitario per mettere in pratica il protocollo Informare le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell’allattamento Aiutare le madri ad iniziare l’allattamento al seno già mezz’ora dopo il parto Mostrare alle madri come allattare e mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati
Le 10 norme UNICEF-OMS (2) Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su specifica prescrizione medica Praticare il “rooming-in”, permettendo alle madri e ai loro bambini di rimanere insieme tutto il giorno Incoraggiare l’allattamento a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell’allattamento Favorire la creazione di gruppi di supporto ed indirizzarvi le madri dimesse
Un esempio di programmazione aziendale integrata Fare le cose che contano in una sanità che cambia. Gli obiettivi OMS, PSN e Regione Lavorare per obiettivi coinvolgendo tutte le articolazioni aziendali Sinergia ed ottimizzazione delle risorse: un modello di integrazione ospedale/territorio in vista della nuova autonomia degli ospedali Rinsaldare le reti aziendali e con la comunità per creare un “sistema salute” (Verona Initiative)
Promozione della salute promozione della qualità Promozione della salute: un cambiamento culturale negli operatori sanitari Aprirsi all’innovazione mettendo in discussione i propri modelli Il riferimento a standards di qualità (i 10 passi OMS/UNICEF) per guidare la trasformazione La valutazione esterna come sfida e sostegno del cambiamento
Il profilo del Punto Nascita Area: Distretti 6 e 7 (110.000 abitanti) U.O.A. di Ost/Gin e Pediatria di 2° livello > 1200 parti all’anno – III° in Provincia di VR con mobilità in attivo Particolare attenzione anestesiologica al parto spontaneo (Anestesista dedicato - in organico) Neonatologia (mobilità in attivo) – Patologia Neonatale in rete con strutture III° Liv.
Un intervento nel presente con lo sguardo sul futuro Un esempio di dipartimento funzionale Il polo unico (apertura nel 2003): il nuovo ospedale progettato per ospitare insieme mamme e neonati
Primi passi per promuovere BFHI in Ospedale e nel Territorio Valorizzare il percorso pregresso (dal 1995) Istituire un Comitato BFHI Stendere un progetto/piano di azione Attribuire compiti specifici Prevedere budget e tempi
Dall’inizio (ago 1999) al riconoscimento BFH (dic 2001) Parti Cesarei ~ 19 % Allattamento escl. alla dimissione > 80.1% (criteri non standard) Rooming-in Diurno Consulenza parziale per l’allattamento Nessun follow-up post dimissione Formazione parziale per un gruppo limitato di operatori Debole comunicazione tra ospedale e territorio
Compiti individuati per completare i 10 passi OMS/UNICEF Aumentare e migliorare l’informazione su allattamento e criteri del BFHI nelle visite e nei corsi di preparazione alla nascita Promuovere l’allattamento fin dalla nascita Garantire il Rooming-in e le pratiche di sostegno all’allattamento esclusivo in degenza Sostenere l’allattamento dopo la dimissione Stabilire una comunicazione tra operatori dell’ospedale e del territorio Istituire un sistema di Follow-up
Suddivisione del progetto in 7 sottoprogetti Assegnata ad ogni gruppo la valutazione della situazione corrente e la stesura di un piano di azione Individuati dai primi 6 Gruppi i bisogni locali rispetto al compito assegnato Organizzata dal Gruppo 7 la formazione secondo le indicazioni OMS/UNICEF
7 Gruppi di lavoro Preparazione alla nascita e all’allattamento Procedure nel travaglio e nel parto Rooming-in ed allattamento in degenza Supporto dopo la dimissione Protocolli e strategie informative Follow-up e valutazione dei risultati Formazione degli Operatori
Caratteristiche del Progetto Metodologia: dalla prescrizione alla condivisione (da top-down a bottom-up) Analisi dei bisogni assegnata a gruppi interdisciplinari Analisi in staff e nel comitato delle dinamiche istituzionali e di gruppo Utilizzo di metodi di Project Management Frequenti incontri con consulenti OMS Coinvolgimento di tutti gli Operatori nella valutazione
Operatori coinvolti nel BFHI 59 dell’U.O.A. di Ostetricia e Ginecologia 40 dell’ U.O.A. di Pediatria 7 della Sala Operatoria 26 nei distretti (17 Pediatri di L.S.) TOT 132 di cui il 97,7% ha avuto una formazione specifica in 5 gruppi misti (21 h.) ( Corso OMS/UNICEF a cura del GLASE – TS) *Diretto da Adriano Cattaneo
La sfida della trasformazione del punto nascita in “ospedale amico del bambino”
Sfide Organizzative Problemi Reali: - Poco tempo per incontri e formazione
- Compiti aggiuntivi (transitori)
- Sovrapposizione di vecchi e nuovi stili di lavoro
- Debole metodologia progettuale
Difficoltà percepite dagli operatori: - Operatori riluttanti verso il cambiamento e preoccupati per i compiti aggiuntivi
- Risultati del cambiamento non immediatamente percepibili
Interventi Predisposti Assicurare una dotazione di personale adeguata Assicurare la participazione degli operatori allo sviluppo del processo Scrivere insieme un progetto coerente con i bisogni rilevati Garantire agli operatori un tutoring adeguato
Sfide cognitive Una buona conoscenza dei principi di base non sempre tradotta in pratica Differenza di conoscenze: - tra le varie équipes
- nelle équipes tra i vari operatori
Interventi Predisposti Più attenzione nella formazione alla pratica del counselling Formazione integrata delle diverse figure professionali Valutazione ante/post formazione (tests)
Sfide Emotive Individuali e di gruppo Caratteristiche di ogni cambiamento Caratteristiche del lavoro di rete Specifiche del compito della promozione dell’allattamento: - Ansie specifiche emergenti nella cura di : Gravidanza, Parto, Allattamento, Svezzamento
- Narcisismo (Potere dell’operatore sanitario):
- spostare la centralità dalla struttura alla persona
Interventi Predisposti Promuovere la comunicazione e la critica nei gruppi Favorire la partecipazione alla pianificazione delle azioni Fornire strumenti per trasformare emozioni e conflitti in utili opportunità di apprendimento
Punti di forza in Ostetricia Dott. Umberto Tosadori – Resp. U.O.A. Ostetricia Promozione dell’allattamento in gravidanza (Ambulatorio Divisionale e di Cardiotocografia, Day Hospital, Corsi di preparazione al parto) Basso tasso di Parti Cesarei (17,8% nel 2001) Analgesia periferica nel 99% dei parti cesarei (la madre partecipa all’evento) Anestesista a disposizione e a richiesta 24h./24 per analgesia in travaglio di parto (epidurali pari al 13% dei parti spontanei - punto distintivo) Nessun distacco in sala parto e operatoria del bambino dalla madre Coinvolgimento del padre
Punti di forza in Pediatria Dott.ssa Giovanna Marcer – Resp. U.O.A. Pediatria Rooming-in (madre e bambino stanno nella stessa stanza) 24 h./24 fin dal momento del parto Assistenza personalizzata sull’allattamento anche nei prematuri Gruppi con le mamme in reparto per l’informazione e la soluzione dei problemi sull’allattamento Allattamento pieno al seno alla dimissione 97,8% nel III° trimestre 2001 - dato di eccellenza Ambulatorio del latte Linea telefonica dedicata attiva 24h./24
Punti di forza sul Territorio Dott. Francesco Raimo – Pediatra di Libera Scelta Tempestiva presa in carico del pediatra di libera scelta, in particolare delle situazioni critiche Coinvolgimento dei pediatri di libera scelta nel sostegno dell’allattamento al seno Monitoraggio dell’allattamento da parte dei pediatri con i bilanci di salute del 1°,3°,6°,9° mese - implementata scheda ad hoc Sostegno nel territorio attraverso consultori familiari e ostetriche del distretto Connessione in rete di tutti gli operatori
Essere Amici dei Bambini......
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