Microsoft Word dipignano 01 Relazione illustrativa 11 6 14. doc
partecipazione dei cittadini
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partecipazione dei cittadini al processo di formazione del Piano fin dalle fasi iniziali, quali attori
realmente presenti sul territorio, permetterà di meglio definire un quadro conoscitivo condiviso del territorio e sulla base di questo addivenire ad adeguate scelte di pianificazione. La concertazione tra le forze economiche, sociali, culturali e professionali, quali enti concretamente DOCUMENTO PRELIMINARE - P IANO S TRUTTURALE C OM UNALE (PSC) DI D IPIGNANO (CS) - 2014 8 operanti sul territorio, permetterà di raccogliere ulteriori contributi e informazioni per meglio definire un quadro conoscitivo del territorio quale presupposto fondamentale e imprescindibile per delineare opportune strategie di pianificazione, nonché di valutare la coerenza delle scelte pianificatorie con le previsioni degli strumenti di pianificazione sovraordinati. Inoltre, la valutazione ambientale strategica (VAS) del Piano introdotta a livello comunitario dalla Direttiva 42/2001/CE recepita a livello nazionale dal D.Lgs.152/2006 e succ. mod e integr. e che accompagnerà il Piano durante tutta la fase di redazione e poi nella fase di attuazione, garantirà la compatibilità e la sostenibilità ambientale del piano ex Del. GR n.624 del 23.12.2011. In fase di redazione, infatti, la valutazione “a monte/ ex ante” di possibili impatti derivanti dall’attuazione del piano sull’ambiente permetterà di orientarsi verso scelte “sostenibili” per l’ambiente; in fase di attuazione, il monitoraggio costante dell’attuazione del Piano consentirà di verificare il conseguimento degli obiettivi assunti e, in caso si verifichino valori diversi da quelli attesi, predisporre in maniera tempestiva le necessarie misure di mitigazione. Il Piano Strutturale Comunale Ai sensi dell’art.20 e 27 della L.R.19/2002, il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) definisce le strategie per il governo dell’intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione provinciale espressi rispettivamente dal Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico (Q.T.R.P.) e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) nonchè dal Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) dell’Autorità di Bacino della Calabria. Il PSC racchiude in se una dimensione strutturale ove si intende l’organizzazione e l’assetto del territorio nelle sue forme fisiche, materiali e funzionali e una componente strategica, a prevalente contenuto politico programmatico, che dichiara il valore delle risorse presenti nel territorio e ne indica lo scenario obiettivo di tutela e di sviluppo urbano. In tal senso il PS sarà il Piano direttore, il masterplan, il piano che descrive le grandi scelte di medio periodo, programmatico e non vincolante; la dimensione operativa del piano, invece, è demandata ai POT e ai PAU. Con riferimento all’art. 20, co.3 della L.R.19/2002, in particolare, il PSC: • classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile, agricolo e forestale, individuando le risorse naturali ed antropiche del territorio e le relative criticità (…); • determina le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili; • definisce i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali ed ambientali; • disciplina l’uso del territorio anche in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico e di pericolosità sismica locale come definiti dal piano di assetto idrogeologico o da altri equivalenti strumenti; DOCUMENTO PRELIMINARE - P IANO S TRUTTURALE C OM UNALE (PSC) DI D IPIGNANO (CS) - 2014 9 • individua le aree per le quali sono necessari studi ed indagini di carattere specifico ai fini della riduzione del rischio ambientale; • individua in linea generale le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, di interesse pubblico e generale di maggiore rilevanza; • delimita gli ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione; • individua gli ambiti destinati all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 ed alla relativa disciplina di attuazione; • definisce per ogni Ambito, i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile nonché i requisiti quali-quantitativi ed i relativi parametri, le aree in cui è possibile edificare anche in relazione all’accessibilità urbana, la aree dove è possibile il ricorso agli interventi edilizi diretti in ragione delle opere di urbanizzazione esistenti ed in conformità alla disciplina generale del Regolamento Edilizio Urbanistico; • delimita e disciplina gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; ne individua le caratteristiche principali, le peculiarità e le eventuali condizioni di degrado e di abbandono valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia; • delimita e disciplina ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente e raccorda ed approfondisce i contenuti paesistici definiti dalla Provincia; • qualifica il territorio agricolo e forestale (…) secondo le specifiche potenzialità di sviluppo; • individua gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano valutando il rinvio a specifici piani delle politiche di riqualificazione, gestione e manutenzione; • individua le aree necessarie per il Piano di Protezione Civile; • individua e classifica i nuclei di edificazione abusiva, ai fini del loro recupero urbanistico nel contesto territoriale ed urbano; • indica la rete ed i siti per il piano di distribuzione dei carburanti in conformità al piano regionale; • individua, ai fini della predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, le aree, da sottoporre a speciale misura di conservazione, di attesa e ricovero per le popolazioni colpite da eventi calamitosi e le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse. Per enti locali limitrofi inoltre, e con problematiche territoriali affini, in particolare, la normativa vigente prevede la possibilità del coordinamento delle iniziative di pianificazione attraverso la redazione di Piani Strutturali in forma associata. Il Regolamento Edilizio ed Urbanistico, allegato al Piano, invece, contiene le norme e le disposizioni che riguardano gli interventi sul patrimonio edilizio esistente; ovvero gli interventi di nuova costruzione o di demolizione e ricostruzione, nelle parti di città definite dal piano generale, in relazione alle caratteristiche del territorio e a quelle edilizie preesistenti, prevalenti e/o peculiari nonché degli impianti di telecomunicazione. DOCUMENTO PRELIMINARE - P IANO S TRUTTURALE C OM UNALE (PSC) DI D IPIGNANO (CS) - 2014 10 Inoltre il REU è annesso al PSC e in conformità con esso ne disciplina le trasformazioni e gli interventi ammissibili (ex art.21 LU19/02). Il Piano Operativo Temporale (P.O.T.) in conformità con le previsioni del PSC , individua le trasformazioni del territorio per interventi pubblici o d’interesse pubblico individuati tali dal Consiglio comunale da realizzare nell’arco temporale di un quinquennio, ovvero nel corso del mandato dell’amministrazione adottante. I Piani Attuativi Unitari (P.A.U.) sono strumenti urbanistici di dettaglio approvati dal Consiglio Comunale, in attuazione del Piano Strutturale Comunale o del Piano Operativo Temporale, ove esistente, ed hanno i contenuti e l’efficacia di piani particolareggiati, di piani di lottizzazione, di piani di zona, di piani di insediamenti produttivi, di piani di recupero del patrimonio edilizio esistente, etc. Procedura per la formazione del PSC La formazione del PSC e congiuntamente del REU, ex art.27 L.R.19/02 e s.m.i., è un procedimento articolato che è possibile sintetizzare come illustrato di seguito: D D O O C C U U M M E E N N T T O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E L L A A G G I I U U N N T T A A C C O O M M U U N N A A L L E E P P R R O O P P O O N N E E I I L L D D O O C C U U M M E E N N T T O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E D D E E L L P P S S C C E E D D E E L L R R E E U U E E D D I I L L R R A A P P P P O O R R T T O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E A A L L C C O O N N S S I I G G L L I I O O C C O O M M U U N N A A L L E E I I l l C C . . C C . . A A D D O O T T T T A A i i l l D D . . P P . . d d e e l l P P S S C C e e d d e e l l R R E E U U s s u u l l l l a a b b a a s s e e d d e e g g l l i i A A t t t t i i R R e e g g i i o o n n a a l l i i e e P P r r o o v v i i n n c c i i a a l l i i d d i i P P r r o o g g r r a a m m m m a a z z i i o o n n e e e e P P i i a a n n i i f f i i c c a a z z i i o o n n e e i i n n v v i i g g o o r r e e . . E E ’ ’ t t r r a a s s m m e e s s s s o o a a l l l l ’ ’ A A u u t t o o r r i i t t à à C C o o m m p p e e t t e e n n t t e e ai fini della procedura VAS La quale in accordo con l l ’ ’ A A U U T T O O R R I I T T A A ’ ’ P P R R O O C C E E D D E E N N T T E E I I N N D D I I V V I I D D U U A A I I S S O O G G G G E E T T T T I I C C O O M M P P E E T T E E N N T T I I I I N N M M A A T T E E R R I I A A A A M M B B I I E E N N T T A A L L E E ( ( S S . . C C . . A A . . ) ) al fine di definire la portata ed il livello delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale. I I L L R R A A P P P P O O R R T T O O P P R R E E L L I I M M I I N N A A R R E E Il SINDACO convoca la CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE ai sensi dell’articolo 13 per l’esame congiunto del documento preliminare invitando la Regione, la Provincia, i Comuni contermini e quelli eventualmente individuati dal PTCP ai sensi del comma 3 dell’articolo 13; la Comunità montana e gli Enti di gestione dei parchi e delle aree naturali protette territorialmente interessati; le forze economiche e sociali ed i soggetti comunque interessati alla formazione degli strumenti di pianificazione. |
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