Piano delle regole
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T u ri st ic o D ir ez io n al e C o m m er ci al e pubblico esercizio 20 \ distributore di carburante parcheggi privati 100 \ Destinazioni, modalità d'intervento, aree per servizi pubblici Aree per servizi pubblici PA PdCc SP di qualità Esecuzione opere CDU discoteche, sale ballo 30 300 allevamenti zootecnici - - allevamenti zootecnici - - attività agrituristica - allevamenti zootecnici - - attività non riconosciuta - - artigianato e industria - - extra agricolo in aree agricole, etc. - - artigianato di servizio 10 250 (1) - - centro commerciale - - autosaloni/esposizioni merceologiche - - - - ufficio complementare 20 150 (1) esercizio di vicinato 10 150/250 (1) area di sosta - - media distribuzione di vendita - - complesso per uffici - - studio professionale villaggio turistico - - campeggio - - residenza turistico-alberghiera 100 \ motel 100 \ P \ albergo 100 \ 150 (3) non riconosciuta negli ambiti di piano R es id en za extra agricola - - agricola - - extra agricola in aree agricole, etc. - - a) NC RU A P ro d u tt iv o A g ri co lo mq slp commercio all'ingrosso - - Modalità d'intervento A m m is si bi lit à QM SDM MS f) g) RRC RE deposito a cielo aperto - - 41.2 Destinazioni d'uso degli edifici Destinazioni (A lt ro ) di servizio 20 104 ART. 42 (DC) DISTRIBUTORI DI CARBURANTE Obiettivo del piano 1. Sono le aree comprendenti tutte le attrezzature inerenti la vendita del carburante al minuto, con le relative strutture pertinenziali, esistenti alla data di adozione delle presenti NTA. Ai sensi e per gli effetti del capo IV, articolo 83, comma 1, lett. b), e comma 2 della LR 2 febbraio 2010, n. 6, la verifica di compatibilità degli impianti esistenti è condotta in conformità alle disposizioni regionali vigenti. 42.1 Norme particolari per i nuovi distributori di carburante: piano di localizzazione 1. La destinazione d’uso “4g – Distributori di carburante” è ammessa in tutti gli ambiti del territorio comunale, fatte salve le aree indicate al successivo comma 4. Il rilascio del titolo edilizio, nonché dell’autorizzazione all’installazione ed all’esercizio di nuovi distributori di carburante, è subordinato alla positiva verifica di conformità alle disposizioni del presente articolo. Il procedimento di rilascio dell’autorizzazione predetta è esercitato dal Comune nel rispetto dei provvedimenti dell'articolo 83 della sunnominata legge. 2. L’autorizzazione per l’installazione di nuovi impianti di carburante è subordinata esclusivamente alle seguenti verifiche di conformità: alle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali; alle prescrizioni fiscali; alle prescrizioni concernenti la sicurezza sanitaria ambientale e stradale; alle disposizioni per la tutela dei beni storici ed artistici, ai provvedimenti di cui all'art. 83 della LR 02/10, al parere vincolante di conformità di cui all'art. 81, comma 2, lettera c) della LR 02/10, agli adempimenti di cui all'art. 89, comma 2 della LR 02/10 e alla verifica di compatibilità degli impianti rispetto alla sicurezza viabilistica come previsto dal RR 24 aprile 2006, n.7. Contestualmente all'autorizzazione il Comune rilascia il Permesso di Costruire. Al fine di favorire l’autosufficienza energetica degli impianti mediante fonti rinnovabili, le pensiline dei nuovi impianti devono essere dotate di pannelli fotovoltaici che garantiscano una potenza installata di almeno 5 KW o, in alternativa, di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e ad integrazione degli impianti termici o del fabbisogno dei processi produttivi. Tutti i nuovi impianti devono prevedere la presenza di adeguati servizi igienici, idonei anche per utenti in condizioni di disabilità. I nuovi impianti devono essere dotati almeno dei prodotti benzina e gasolio, nonché del servizio pre e post pagamento, e devono assicurare la presenza di apposito personale negli orari di apertura, stabiliti in base alla vigente normativa regionale di riferimento. 3. I nuovi impianti possono essere dotati, oltre che di autonomi servizi all’auto e all’automobilista, di attività commerciali e artigianali e di pubblici esercizi. La superficie complessiva massima delle suddette strutture non potrà superare i 300 mq, purchè dotati di relativa dotazione di parcheggi, determinata nel 50% del totale della superficie di vendita. Il rilascio delle singole autorizzazioni e l’esercizio delle suddette attività di servizio all’utenza restano regolate dalle rispettive discipline di settore. Le attività integrative sono connesse all’impianto di distribuzione carburante, e non possono, pertanto, essere cedute autonomamente, decadendo in caso di chiusura dello stesso. 4. Fatte salve ulteriori disposizioni emanate dagli Enti preposti alla tutela della salute pubblica, i nuovi impianti di distribuzione carburante sono ammessi esclusivamente negli ambiti del territorio non sottoposti a vincoli monumentali, archeologici, idrogeologici e non compresi negli ambiti dei nuclei d'antica formazione o aree pedonali. Sono, altresì, vietate nuove localizzazioni di impianti di distribuzione carburanti negli ambiti individuati dal PdR come: rispetto cimiteriale; ambiti territoriali a destinazione prevalentemente residenziale identificati con l'edificazione del consolidato costituenti occlusione dei nuclei di antica formazione, ambiti territoriali a destinazione prevalentemente residenziale identificati con i nuclei a rilevenza ambientale e paesistica; verde urbano di salvaguardia, aree di salvaguardia; ambiti non soggetti a trasformazione urbanistica. Nelle altre aree a valenza ambientale e paesaggistica, la localizzazione è ammessa a condizione che il titolare dell’impianto provveda ad adottare adeguate opere di mitigazione e compensazione per il corretto inserimento dell’infrastruttura nel paesaggio. Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato alla verifica di compatibilità degli impianti rispetto alla sicurezza viabilistica, da attestarsi con riferimento ai vincoli relativi alle condizioni di sicurezza previste dal regolamento regionale 24 aprile 2006, n. 7 (norme tecniche per la costruzione delle strade) e delle sue norme tecniche attuative e s. m. e i. e dal Codice della strada. 5. Nelle fasce di rispetto stradale di cui agli articoli 16, 17 e 18 del Codice della strada ricadenti all’interno degli ambiti di cui al comma 4 è vietata l’installazione di impianti per la distribuzione di carburanti. Nelle fasce di rispetto ricadenti negli ambiti del territorio comunale non oggetto delle condizioni di incompatibilità di cui al comma precedente l’installazione di impianti è ammessa, nel rispetto dei parametri e delle indicazioni di cui al presente articolo, esclusivamente a titolo precario, e la relativa autorizzazione può essere revocata in ogni tempo per oggettive e prevalenti ragioni di interesse pubblico. 6. Fino al raggiungimento del numero minimo di impianti di cui al capo IV, articoli 89 e 90, della LR 06/10, rispettivamente sulla rete autostradale e, distintamente in ciascun bacino di utenza, sulla rete ordinaria, per le nuove aperture di impianti di distribuzione carburanti, è fatto obbligo di dotarsi del prodotto metano. I nuovi 105 impianti con più prodotti petroliferi non possono essere messi in esercizio se non assicurano fin da subito l’erogazione del prodotto metano. 7. Parametri edilizi: RC: 20% della superficie del lotto. Distanza dai confini: non inferiore a 5,00 m. Distanza da altri edifici: non inferiore a 10,00 m. (ovvero alla maggior distanza imposta dalle specifiche disposizioni relative a particolari tipologie d'impianti.) 8. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano agli impianti di distributori carburante ad uso privato. E’ vietata l’installazione di impianti di autolavaggio autonomi dagli impianti di distribuzione carburante. 9. I nuovi ambiti riservati all'esercizio di vendita di carburante specificamente individuati dalle tavole grafiche del PdR sono subordinati alla predisposizione di apposito piano attuativo. ART. 43 DISPOSIZIONI GENERALI PER GLI AMBITI EXTRAURBANI 43.1 Disposizioni generali 1. Il presente articolo definisce disposizioni generali per l'attuazione delle previsioni di piano nell'ambito delle Aree agricole, Aree agricole di salvaguardia, Aree di salvaguardia e Aree di mitigazione/protezione ambientale e paesistica di cui ai successivi articoli. 2. Per la destinazione d'uso degli immobili negli ambiti di cui al precedente comma 1 (e negli ambiti non soggetti a trasformazione urbanistica) fa fede l'accatastamento alla data d'adozione delle presenti norme. 3. Per gli ambiti di cui al precedente comma 1 gli interventi previsti dagli specifici articoli di norma sono consentiti esclusivamente agli edifici realizzati conformemente al titolo abilitativo rilasciato dal Comune, ovvero realizzati antecedentemente all’anno 1967, oppure definitivamente condonati. Gli edifici rappresentati graficamente nelle tavole del PdR e sprovvisti di titolo abilitativo potranno essere oggetto esclusivamente di opere di ordinaria manutenzione senza cambio di destinazione d’uso. 4. Per gli accessori extraagricoli (preesistenti alla data d'adozione delle presenti norme negli ambiti di cui al comma 1 e titolati come disposto dal precedente comma 3) è consentito esclusivamente il mantenimento dei valori stereometrici preesistenti alla data d’adozione delle presenti norme, salvo progetti di contesto paesistico finalizzati alla riqualificazione degli stessi o loro trasferimento, anche con accorpamento all'edificio principale. 5. I parametri di cui ai successivi punti del presente articolo si applicano in toto alle disposizioni specifiche degli ambiti di cui al comma 1, i cui indici specifici devono integrarsi con le disposizioni generali di seguito definite. 6. Eventuali deroghe alle disposizioni di cui ai successivi punti del presente articolo sono ammesse esclusivamente qualora sancite dagli articoli specifici. In caso di divergenza, le eventuali prescrizioni particolari dei diversi ambiti sono da ritenersi prevalenti rispetto alle seguenti disposizioni generali. 7. Nelle aree agricole, agricole di salvaguardia e di salvaguardia per gli ambiti vincolati da specifica convenzione urbanistica definita in sede di pianificazione attuativa, ovvero approvati o adottati dal Consiglio Comunale, antecedentemente alla data d'adozione delle presenti norme (appositamente evidenziati nelle tavole grafiche del PdR), sono fatte salve le prescrizioni (tra cui le tipologie edilizie insediabili ed i parametri dimensionali) di cui alle specifiche convenzioni fino al termine di scadenza definito dalle stesse. A tali ambiti si applicano le norme tecniche di attuazione vigenti al momento della stipula della convenzione o del provvedimento di approvazione/adozione. Per tali ambiti, le norme di cui al presente articolo si applicano successivamente alla decadenza dei termini temporali definiti nelle singole convenzioni urbanistiche o a seguito di collaudo favorevole delle opere di urbanizzazione convenzionate. Piani attuativi convenzionati o approvati alla data di adozione delle presenti NTA: (Aree agricole) a) PR conv. Gelsi (convenzione del 27/12/07) b) PR conv. 30 "Cascina Paghera" (convenzione del 30/07/10) c) PR conv. Melibeo (convenzione del 17/03/10) (Aree agricole di salvaguardia) d) PR conv. 6 "Valsorda" (convenzione del 14/10/08) e) PR conv. Soiolo (convenzione del 19/05/08) f) PR conv. Venzaghetto (convenzione del 16/09/09) g) PR conv. Garda Carni (convenzione del 03/12/98) h) PR "Fornaci San Cipriano" (DGC d'adozione n. 220 del 24/12/2013) i) PR “Desiderati” (convenzione 39964/13387 del 26/10/2011) j) PR “Mapella” (DGC d’adozione n. 188 del 4/11/2011) 106 (Aree di salvaguardia) k) PR conv. 11 "Reciago alto" (convenzione del 10/02/10) l) PR conv. 32 "Residenza al Corlo" (convenzione n. 17070/11592 del 23/12/10) m) PR conv. 29b "TEA" (convenzione del 09/06/09) n) PR "Alemar" (convenzione 45831/17089 del 18/04/2012) 43.2 Distanze Da: Piano attuativo/Permesso di Costruire Convenzionato Permesso di Costruire (esterni al comparto) (interni al comparto) confini Mai < 5,00 m Secondo PA/PdCc Mai < 5,00 m edifici Mai < 10,00 m Secondo PA/PdCc Mai < 10,00 m strade Mai < 20,00 m (strade comunali) Mai < 10,00 m (strade vicinali) Secondo prescrizioni indicate nel PA/PdCc Mai < 20,00 m (strade comunali) Mai < 10,00 m (strade vicinali) Note: * Salvo deroghe ex art. 49, c.2, NTA. 43.3 Distanza da altri ambiti territoriali Destinazioni/attrezzature Edifici residenziali sparsi Residenze agricole Ambiti a prevalente destinazione residenziale commerciale- direzionale turistico- ricettiva 6a silos (**) 50 m 20 m 50 m 50 m 50 m 6b allevamenti zootecnici (*) 50 m 20 m 50 m 50 m 50 m 6c allevamenti zootecnici (*) 50 m 20 m 200 m 200 m 200 m 6d allevamenti zootecnici (*) 60 m 20 m 500 m 500 m 500 m Note: * Comprese le relative concimaie e vasche di deiezione. ** Salvo deroghe del Sindaco fermo restando i 20 m dalle residenze agricole. 1. Nel caso di centri aziendali esistenti che non rispettino le distanze fissate per i nuovi allevamenti, sono ammesse le ristrutturazioni volte a migliorare la situazione igienico-sanitaria dell’allevamento, purché tali opere non comportino una riduzione delle distanze già in essere o un incremento del peso vivo allevato. 2. Per gli allevamenti esistenti sono ammessi ampliamenti soltanto nel rispetto delle distanze fissate per i nuovi allevamenti in relazione all’aumento del peso vivo allevato e/o del numero dei capi. 43.4 Recinzioni, muri di sostegno 1. Sono vietate, nelle aree libere, le recinzioni fisse in muratura (o altro materiale similare). 2. Per gli edifici esistenti e le nuove costruzioni, saranno ammesse recinzioni alle aree di stretta pertinenza, ovvero in misura non superiore a venti volte la superficie coperta dell’edificio, in muratura con muretto di altezza non superiore a 0,50 m e sovrastante cancellata o rete metallica non più alta di 1,00 m. 3. La proprietà può comunque essere recintata con la sola apposizione di paletti in ferro e rete metallica (di altezza non superiore a 1,50 m) o recinzioni costituite da paletti in legno tondi (di altezza non superiore a 1,50) collegati da fili di ferro e/o rete metallica. 4. Le recinzioni di cui ai commi 2 e 3 del presente punto dovranno essere mascherate con siepi sempreverdi costituite con essenze tipiche della zona (desunte dallo studio agronomico allegato al PGT). 5. Con riferimento ai precedenti commi del presente punto, saranno ammesse deroghe solo in relazione a tipologie preesistenti ed integrate architettonicamente. Soluzioni diverse potranno comunque essere autorizzate successivamente ad un parere positivo della Commissione del paesaggio. 6. Ogni tipo di recinzione in fregio a strade comunali, vicinali e consorziali, dovrà essere arretrata di almeno 1,00 m dal confine di proprietà o, qualora esistente, dalla segnaletica orizzontale a delimitazione della carreggiata, salvo maggiori distanze indicate dall’ente proprietario della strada per motivi di circolazione o diverse prescrizioni di cui al nuovo codice della strada. 7. I muri di sostegno posti in opera al confine con spazi pubblici (comprese le strade) e nell'ambito dei rispetti stradali non potranno avere altezza massima superiore a 1,00 m. 8. I muri di sostegno posti in opera al confine con proprietà private non potranno avere altezza massima superiore a 1,50 m. 107 9. Sui muri di sostegno potrà essere messa in opera una recinzione trasparente di altezza non superiore a 1,00 m. 10. In caso di piano naturale di campagna non orizzontale l’altezza delle recinzioni è da intendersi quale media geometrica. 43.5 Disposizioni di tutela dell'edilizia storica 1. Per gli edifici di interesse storico-architettonico (evidenziati dalle cartografie del PdR ovvero segnalati dall'analisi paesistica del PGT) valgono le seguenti prescrizioni particolari. a) Deve essere conservato l’impianto storico urbano ed edilizio, in particolare per ciò che attiene a strade, passaggi, cortili e aree inedificate. b) Gli spazi non edificati alla data d’adozione delle presenti norme non potranno essere interessati da edificazione alcuna salvo quanto consentito nei singoli ambiti in relazione agli ampliamenti. c) E’ prescritta la salvaguardia/ripristino degli elementi stilistici e costruttivi di interesse storico, dell’apparato decorativo originario, degli aspetti cromatici originari o tradizionali. d) Le tessiture murarie dei fabbricati dovranno essere mantenute in pietra o mattoni a vista, ovvero intonacate al civile e tinteggiate con colori selezionati entro la gamma cromatica delle terre, previa approvazione dell'Ufficio Tecnico. e) Dovranno essere salvaguardate le inferriate originarie; i serramenti saranno ammessi in legno al naturale o dipinto o in ferro a sezione limitata. f) Viene prescritto il rispetto della composizione di facciata originaria, per quanto riguarda eventuali elementi architettonici di pregio e le forometrie, la cui protezione dovrà essere esclusivamente mediante ante in legno, al naturale o dipinto. g) Sono espressamente vietate le coperture piane; i manti di copertura dovranno essere rivestiti esclusivamente in coppi. h) E’ vietato il tamponamento di portici e logge di rilevato valore storico e formale, così come la realizzazione di nuove strutture a sbalzo, sia aperte che chiuse. 43.6 Disposizioni specifiche per le aree agricole e agricole di salvaguardia 1. Nelle aree agricole e nelle aree agricole di salvaguardia il titolo abilitativo può essere rilasciato esclusivamente: a) all'imprenditore agricolo professionale per tutti gli interventi di cui all’art. 59 comma 1 della LR 12/05 e s. m. e i., a titolo gratuito ai sensi dell'art. 60, comma 1, lettera a) della LR 12/05 e s. m. e i.; b) al titolare o al legale rappresentante dell'impresa agricola per la realizzazione delle sole attrezzature ed infrastrutture produttive e delle sole abitazioni per i salariati agricoli, subordinatamente al versamento dei contributi di costruzione, nonché al titolare o al legale rappresentante dell'impresa agromeccanica per la realizzazione delle attrezzature di ricovero dei mezzi agricoli e di altri immobili strumentali, con esclusione di residenze e uffici, e subordinatamente al versamento dei contributi di costruzione; c) limitatamente ai terreni dei Comuni indicati nella tabella allegata alla LR 19 novembre 1976, n. 51, ai soggetti aventi i requisiti di cui all'art. 8 della L 10 maggio 1976, n. 352, e all' art. 8, numero 4, della Legge Regionale sopraccitata subordinatamente al pagamento dei contributi di costruzione per tutti gli interventi di cui al comma 1 dell'art. 59 della LR 12/05 e s. m. e i.. 2. Il titolo abilitativo è tuttavia subordinato: a) alla presentazione al Comune di un atto d'impegno che preveda il mantenimento della destinazione dell'immobile al servizio della attività agricola, da trascriversi a cura e spese del titolare del titolo abilitativo sui registri della proprietà immobiliare; tale vincolo decade a seguito di variazione della destinazione di area riguardante la porzione interessata, operata dagli strumenti urbanistici generali; b) all'accertamento, da parte del Comune, dell'effettiva esistenza e funzionamento dell'azienda agricola; c) limitatamente ai soggetti di cui al comma 1, lettera b) del presente punto, anche alla presentazione al Comune, contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo, di specifica certificazione disposta dall’organo tecnico competente per territorio, che attesti, anche in termini quantitativi, le esigenze edilizie connesse alla conduzione dell'impresa. 3. Dei requisiti, dell'attestazione e delle verifiche di cui al presente punto, è fatta specifica menzione nel provvedimento di permesso. 4. Il Comune deve rilasciare, contestualmente all'atto di permesso, un’attestazione relativa alle aree su cui deve essere costituito il vincolo di "non edificazione". 5. Le serre per la realizzazione di colture intensive mobili e/o temporanee, i tunnel, e/o ogni altro tipo di copertura (anche parziale) con qualsiasi materiale di protezione fissato, appoggiato, sospeso, arrotolato a strutture di sostegno di qualsiasi foggia e forma (curvate ad arco, poligonali, inclinate, orizzontali, oblique, verticali, a barriera sui lati longitudinali) sono ammesse con il solo limite del rapporto di copertura rispetto al terreno disponibile. Anche la realizzazione ad arcate libere e/o coperture stagionali rientra nel computo per la verifica del rapporto di copertura. 6. I bacini e/o le stazioni di pompaggio utili all’irrigazione delle colture intensive devono essere: 108 a) realizzati ad una distanza dal confine di proprietà non inferiore a 20,00 m; b) opportunamente recintati con paletti e rete metallica di altezza pari a 2,00 m collocati ad una distanza non inferiore a 4,00 m dall’argine superiore della fossa. 7. La realizzazione di nuove serre è subordinata alla preventiva realizzazione di fasce di ricontestualizzazione paesistica con specie vegetali autoctone. Il titolo abilitativo relativo alla realizzazione di nuove serre potrà essere rilasciato solo dopo che sia stata accertata, da parte dell’Ufficio Tecnico comunale, la realizzazione della fascia di ricontestualizzazione paesistica lungo il perimetro dell’intervento; al fine del rilascio del titolo abilitativo dovrà essere prodotto il disegno illustrativo della fascia di ricontestualizzazione progettata. Le specie vegetali autoctone costituenti la sunnominata fascia di ricontestualizzazione dovranno avere altezza minima di 2,00 m fuori terra. 8. Le bonifiche agrarie, con o senza asportazione di materiale, sono ammesse solo qualora giustificate dallo studio agronomico e idrogeologico e se comportano scavi e riporti contenuti nel limite di 1,00 m. 9. Il titolo abilitativo per gli immobili extraagricoli in ambito agricolo o agricolo di salvaguardia, nonché per la sola ristrutturazione degli edifici esistenti con destinazione 1c e 5a, può essere rilasciata anche ai soggetti non ricompresi nell’elenco di cui all'articolo 60 della LR 12/05 e s. m. e i.. 109 1. Note: P Valore preesistente alla data di adozione delle presenti norme. A Ammesso. NA Non ammesso. ND Valore non prescritto. * Incremento dei valori preesistenti alla data di adozione del PdR. ** Mantenimento dei valori preesistenti eccedenti l'indice. *** Mantenimento dell'altezza preesistente eccedente l'altezza massima prescritta. (aa▲) Aziende agricole dismesse. (r) Residenze extraagricole. (p) Produttivo extraagricolo (artigianale, commerciale-direzionale, ricettivo-ristorativo, turistico alberghiero). (a) Accessori extraagricoli. 1. 1.1 1.2 2. 3. 6a 6b 6c 6d 1b 1c (r) (aa▲) 5a (p) ART. 44 (AA) AREE AGRICOLE Obiettivo del piano Sono aree che, per qualità e produttività dei suoli, vengono destinate alla produzione agricola in ambiti territoriali extraurbani connotati da modesto valore paesistico. 5a (a) 44.1 Indici 6e 6f Destinazioni: \ \ \ \ \ \ A (1) (1) (1) NA \ \ ND ND \ \ \ \ 0,10 \ \ mc/mq 0,03 Indice territoriale mc/mq \ Utilizzazione predefinita mq \ \ V ol um e Indice fondiario \ \ Indice fondiario aggiuntivo mc/mq \ \ \ \ \ \ \ \ \ Volume predefinito mc \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ P \ sl p Utilizzazione fondiaria % \ \ \ Utilizzazione territoriale % \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ P+30% P \ \ \ \ \ \ S C Rapporto di copertura mq/mq \ 0,10 0,20 \ \ \ \ \ Copertura predefinita mq \ \ \ \ \ 0,10 0,10 I * Volume % \ SC % \ \ \ Slp % \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ \ NA NA NA NA NA \ \ \ \ M ** Volume % NA NA NA NA NA NA NA NA Slp % NA NA NA NA NA A NA NA NA NA NA NA NA Allineamenti A/NA NA SC % NA A 7,50 7,50 Minima m ND Massima m 7,50 ND ND 7,50 7,50 P ND ND ND ND ND NA NA NA 7,50 NA NA NA 7,50 7,50 7,50 NA H NA NA Mantenimento *** A/NA A NA NA NA A A A A Per le aziende agricole dismesse è consentito il recupero, con gli ampliamenti di cui al precedente punto, della sola parte già residenziale alla data d'adozione delle presenti norme. Per gli edifici esistenti alla data di adozione delle presenti norme aventi almeno 50 mq slp viene riconosciuto un incremento preedefinito di 150 mc indipendentemente dall'applicazione degli incrementi percentuali di cui sopra. In caso di edifici bifamiliari l’incremento di cui al precedente comma 1.1 verrà applicato alle singole unità abitative. \ \ \ \ \ Per gli edifici con destinazione residenziale extraagricola, ad eccezione delle parti produttive connesse alle aziende agricole dismesse, con volumetrie preesistenti: a) fino a 500 mc è concesso un incremento non superiore al 20%; b) oltre 500 a 1.000 mc è concesso un incremento non superiore al 10%; c) oltre 1.000 mc è concesso un incremento non superiore al 5%. A A Per le aziende agricole esistenti e già insediate con edifici agricoli alla data d'adozione delle presenti norme i parametri relativi a volume, slp, SC stabiliti dalla precedente tabella possono essere oggetto di incremento una tantum fino ai limiti stabiliti dall'articolo 59, commi 3, 4, 4bis, della LR 12/05 e s. m. e i.. 110 |
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