Rapporto preliminare


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attenzione, data la specificità del loro habitat e/o le incidenze potenziali sul loro stato di 
conservazione. Le specie di interesse comunitario sono elencate nell’Allegato II della 
Direttiva; 

 
Specie prioritarie: le specie di interesse comunitario che sono in pericolo e per la cui 
conservazione la Comunità Europea ha una responsabilità particolare a causa 
dell’importanza della parte della loro area di distribuzione naturale compresa nel territorio 
degli Stati membri; 

 
Stato di conservazione di una specie: l’effetto della somma dei fattori che, influendo sulla 
specie, possono alterare a lungo termine la ripartizione e l’importanza delle sue 
popolazioni; 

 
Stato di conservazione soddisfacente di una specie: uno stato di conservazione di una 
specie per cui: a) i dati relativi all’andamento delle popolazioni della specie in causa 
indicano che tale specie continua e può continuare a lungo termine ad essere un 
elemento vitale degli habitat naturali cui appartiene; b) l’area di ripartizione naturale di 
tale specie non è in declino né rischia di declinare in un futuro prevedibile; c) esiste e 
continuerà probabilmente ad esistere un habitat sufficiente affinché le sue popolazioni si 
mantengano a lungo termine; 

 
Habitat di una specie: ambiente definito da fattori abiotici e biotici specifici in cui vive la 
specie in una delle sue fasi del suo ciclo biologico; 

 
Habitat naturali: zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro 
caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali; 

 
Habitat naturali di interesse comunitario: gli habitat che nel territorio degli Stati 
dell’Unione Europea: a) rischiano di scomparire nella loro area di ripartizione naturale; 
oppure, b) hanno un’area di ripartizione naturale a seguito della loro regressione o per il 
fatto che la loro area è intrinsecamente ristretta; oppure, c) costituiscono esempi notevoli 
di caratteristiche tipiche di una o più delle cinque regioni biogeografiche seguenti: alpina, 
atlantica, continentale, macaronesica e mediterranea. Gli habitat di interesse comunitario 
sono elencati nell’Allegato I della Direttiva; 

 
Habitat naturali prioritari: gli habitat naturali di interesse comunitario che rischiano di 
scomparire nel territorio degli Stati membri e per la cui conservazione l’Unione Europea ha 
una responsabilità particolare a causa della loro area di distribuzione naturale; 

 
Stato di conservazione di un habitat naturale: l’effetto della somma dei fattori che 
influiscono sull’habitat naturale, nonché sulle specie tipiche che in esso si trovano, che 
possono alterare a lunga scadenza la sua ripartizione naturale, la sua struttura e le sue 
funzioni, nonché la sopravvivenza delle sue specie tipiche; 

 
Stato di conservazione soddisfacente di un habitat naturale: uno stato di conservazione di 
un habitat per cui: a) la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono 
stabili o in estensione; b) la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo 
mantenimento a lungo termine esistono e possono continuare ad esistere in un futuro 
prevedibile; c) lo stato di conservazione delle specie tipiche è soddisfacente; 

 
Conservazione: un complesso di misure necessarie per mantenere o ripristinare gli habitat 
naturali e le popolazioni di specie di fauna e flora selvatiche in uno stato soddisfacente; 

 
Sito: un’area geograficamente definita, la cui superficie sia chiaramente delimitata; 

 
Sito di Importanza Comunitaria (SIC): un sito che, nella o nelle regioni biogeografiche cui 
appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di 

 
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habitat naturale di interesse comunitario o una specie di interesse comunitario in uno 
stato di conservazione soddisfacente e che può contribuire alla coerenza di una rete 
ecologica europea e/o che contribuisce in modo significativo al mantenimento della 
diversità biologica nella regione biogeografica o nelle regioni biogeografiche in questione. 
Per le specie animali che occupano ampi territori, i Siti di Importanza Comunitaria 
corrispondono ai luoghi, all’interno dell’area di ripartizione naturale di tali specie, che 
presentano gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione; 

 
Zona Speciale di Conservazione (ZSC): un Sito di Importanza Comunitario designato dagli 
Stati membri mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale, in cui 
sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in 
uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle specie per cui il 
sito è designato. 
La salvaguardia della biodiversità viene perseguita mediante la conservazione degli habitat 
naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche presenti nel territorio europeo degli Stati 
appartenenti all’Unione Europea (art. 2, comma 1). Preso atto che, nel territorio europeo, gli 
habitat naturali non cessano di degradarsi e che un numero crescente di specie selvatiche è 
gravemente minacciato, si propone, allo scopo di assicurare il mantenimento o il ripristino di 
tali habitat e specie in uno stato soddisfacente di conservazione (art. 2, comma 2), di 
designare Zone Speciali di Conservazione (ZSC), che vadano a costituire una “rete ecologica 
europea” denominata Rete Natura 2000 (art. 3, comma 1). Tale rete è formata dai siti in cui 
si trovano tipi di habitat naturali di interesse comunitario e habitat delle specie di interesse 
comunitario, integrandosi in tale rete anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS), di cui alla 
Direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. 
Ogni Stato membro contribuisce alla costituzione della Rete Natura 2000 in funzione della 
rappresentazione sul proprio territorio dei tipi di habitat naturali di interesse comunitario e 
habitat delle specie di interesse comunitario (art. 3, comma 2), individuando i siti in cui si 
riscontra la presenza di tali habitat e raccogliendo, per mezzo di un apposito formulario 
elaborato dalla Commissione Europea (Formulario standard Natura 2000), tutte le 
informazioni scientifiche relative a ciascun sito (art. 4, comma 1) e che lo caratterizzano come 
Sito di Importanza Comunitaria (SIC). In particolare, i criteri di selezione dei siti atti ad essere 
individuati quali siti di importanza comunitaria e designabili quali zone speciali di 
conservazione sono contenuti nell’Allegato III della Direttiva. 
L’elenco dei siti selezionati da ciascun Stato membro viene trasmesso alla Commissione 
Europea entro il triennio successivo alla notifica della Direttiva, che provvede a stilarne, 
d’accordo con ciascuno Stato membro, l’elenco definitivo. A questo punto ogni singolo Stato, 
entro un termine massimo di sei anni, designa il sito come una Zona Speciale di 
Conservazione e ne stabilisce le priorità in funzione dell’importanza dei siti per il 
mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, di uno o più tipi di 
habitat di interesse comunitario o di una o più specie di interesse comunitario e per la 
coerenza della Rete Ecologica Natura 2000, nonché alla luce di rischi di degrado e di 
distruzione che incombono su detti siti (art. 4, comma 4). 
Inoltre, ogni Stato stabilisce per le zone di speciale conservazione le misure di conservazione 
necessarie che implicano, all’occorrenza, appropriati piani di gestione specifica o integrati ad 
altri piani di sviluppo e le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che 
siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat e di specie di interesse comunitario 

 
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presenti nei siti (art. 6, comma 1). 
Per quanto riguarda l’esperienza italiana, nel giugno 1995, il Ministero dell’Ambiente – 
Servizio Conservazione della Natura ha avviato il Progetto Bioitaly, che si è avvalso della 
collaborazione delle Regioni, delle Province Autonome, dell’Unione Zoologica Italiana, della 
Società Italiana di Ecologia e della Società Botanica Italiana, e che si è articolato in due fasi: 

 
individuazione e delimitazione sul territorio nazionale dei siti di importanza comunitaria 
secondo gli allegati della Direttiva “Habitat”; 

 
completamento dell’informazione sui siti mediante la compilazione di una scheda che 
prevede l’approfondimento dei dati relativi agli aspetti amministrativi e naturalistici e 
l’integrazione della lista dei siti con l’indicazione di habitat e specie che, seppur non 
riportate negli Allegati della Direttiva, risultano comunque di pregio naturalistico a livello 
nazionale e regionale. 
Tutte le informazioni sono state inserite in un database e, attraverso il collegamento 
informatico di una rete nazionale che interfaccia il Servizio Conservazione della Natura con le 
unità periferiche regionali, le varie informazioni sono aggiornate con periodiche attività di 
monitoraggio. Per garantire l’uniformità di tutti i dati e per permettere una gestione degli 
stessi più razionale, è stato stabilito che tutte le informazioni relative ad ogni sito avessero un 
formato standard, cioè costituito da un numero fisso di campi. 
Per quanto concerne le informazioni ecologiche selezionate per i SIC e le ZPS, il Formulario 
standard Natura 2000 opera una distinzione tra habitat e specie. Relativamente agli habitat 
vengono riportati, innanzitutto, i dati relativi ai tipi di habitat presenti nel sito ed alle rispettive 
superfici di copertura, espresse in percentuale di superficie coperta. Si tratta di tipi di habitat 
suddivisi in classi molto generali, la cui percentuale di superficie coperta, valutata ricorrendo 
al “miglior giudizio di esperti”, raggiunge il 100% e, quindi, corrisponde alla superficie totale 
del sito. 
Nel successivo campo vengono riportati gli habitat di interesse comunitario presenti nel sito, 
cioè quelli elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE, indicandone anche il rispettivo 
codice Natura 2000, e la percentuale di copertura all’interno del Sito (in questo caso non è 
detto che la somma sia pari al 100%); gli habitat prioritari sono segnati con un asterisco 
accanto al codice. 
Inoltre, gli habitat sono stati classificati rispetto a tre criteri: “rappresentatività”, “superficie 
relativa” e “grado di conservazione”. 
Il grado di rappresentatività rivela “quanto tipico” sia un tipo di habitat, utilizzando il seguente 
sistema di classificazione: 
A.
 
rappresentatività eccellente; 
B.
 
buona rappresentatività; 
C.
 
rappresentatività significativa; 
D.
 
presenza non significativa. 
La superficie relativa è espressa in percentuale e mette in relazione la superficie coperta dal 
tipo di habitat nel sito e la superficie totale coperta dallo stesso tipo di habitat sul territorio 
nazionale; viene utilizzato il seguente sistema di classificazione: 
A.
 
percentuale maggiore del 15%; 
B.
 
percentuale compresa tra il 2% ed il 15%; 
C.
 
percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%. 
Il grado di conservazione considera tre sottocriteri: “grado di conservazione della struttura”, 

 
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“grado di conservazione delle funzioni” e “possibilità di ripristino”. Combinando insieme le 
diverse informazioni si ottiene un unico risultato espresso secondo il seguente sistema di 
classificazione: 
A.
 
conservazione eccellente; 
B.
 
buona conservazione; 
C.
 
conservazione media o ridotta. 
Tenuto conto dei criteri di cui sopra viene elaborata per ciascun habitat una “valutazione 
globale”, espressa secondo il seguente sistema di classificazione: 
A.
 
valore eccellente; 
B.
 
valore buono; 
C.
 
valore significativo. 
Tutti i suddetti criteri sono riportati in un campo specifico accanto ai codici di ciascun habitat. 
Per quanto riguarda le specie, vengono elencate nei primi due campi le specie appartenenti 
all’avifauna, la cui protezione è oggetto della Direttiva 79/409/CEE, cioè gli uccelli elencati 
nell’Allegato I della Direttiva e gli uccelli migratori abituali di cui all’art. 4 della Direttiva. 
Nei successivi campi sono riportate le specie di interesse comunitario presenti nel sito, cioè 
quelle elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (suddivise in mammiferi, anfibi e 
rettili, invertebrati), indicandone anche il rispettivo codice Natura 2000 e le informazioni 
relative alla loro popolazione; eventuali specie prioritarie sono contrassegnate con un 
asterisco accanto al codice. 
Anche le specie vengono classificate rispetto a tre criteri: “popolazione”, “conservazione” ed 
“isolamento”.  
Il criterio della popolazione si utilizza per valutare la dimensione o la densità della 
popolazione presente sul Sito in rapporto a quella del territorio nazionale, secondo il seguente 
sistema di classificazione: 
A.
 
percentuale maggiore del 15%; 
B.
 
percentuale compresa tra il 2% ed il 15%; 
C.
 
percentuale compresa tra lo 0% ed il 2%. 
D.
 
popolazione non significativa. 
Il criterio della conservazione comprende due sottocriteri: “grado di conservazione degli 
elementi dell’habitat importanti per le specie” e “possibilità di ripristino”. Combinando 
insieme le diverse informazioni si ottiene un unico risultato espresso secondo il seguente 
sistema di classificazione: 
A.
 
conservazione eccellente; 
B.
 
buona conservazione; 
C.
 
conservazione media o limitata. 
L’isolamento viene interpretato come stima approssimativa del contributo di una data 
popolazione alla diversità genetica della specie ed al grado di fragilità di questa popolazione 
specifica; in sintesi, più la popolazione è isolata (in relazione alla sua area di ripartizione 
naturale) maggiore è il suo contributo alla diversità genetica della specie. Si utilizza la 
seguente classificazione: 
A.
 
popolazione (in gran parte) isolata; 
B.
 
popolazione non isolata, ma ai margini dell’area di distribuzione; 
C.
 
popolazione non isolata all’interno di una vasta fascia di distribuzione. 
Tenuto conto dei criteri di cui sopra, si elabora per ciascuna specie una “valutazione globale” 

 
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espressa secondo il seguente sistema di classificazione: 
A.
 
valore eccellente; 
B.
 
valore buono; 
C.
 
valore significativo. 
Vengono, infine, riportate alcune altre specie importanti di flora e fauna presenti nel sito e 
non contenute negli Allegati delle Direttive 92/4/CEE e 79/409/CEE. 
Ebbene, il territorio comunale di Colle Sannita risulta interessato dal Sito di Interesse 
Comunitario (SIC) “Sorgenti e alta Valle del Fiume Fortore” (Figure 12.1 e 12.2) per una 
superficie di 105,45 ha, che costituisce il 2,85% del territorio comunale. 
La Figura 12.3 mostra alcune immagini del paesaggio e dell’ambiente naturale del SIC 
all’interno del territorio comunale di Colle Sannita. Invece, nella Scheda 12.1 sono elencate le 
caratteristiche del sito così come rilevate nel relativo Formulario standard Natura 2000. 
Relativamente al Piano di Gestione del Sito si deve evidenziare che all’interno del Progetto 
LIFE Natura 2005 “Azioni urgenti di conservazione per i pSIC del Fiume Fortore”, è stata 
individuata l’Autorità di Bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore, partner 
del Progetto stesso, quale soggetto deputato  alla  costituzione  di  un  Comitato  di 
Coordinamento, composto da rappresentanti di tutti gli Enti Pubblici, territorialmente 
competenti (Regioni, Province, Comuni) e privati (Associazioni ambientaliste e di categoria), 
indicati dalle competenti Regioni (Campania, Molise e Puglia) al fine di giungere alla 
redazione di un Piano di Gestione del SIC del Fiume Fortore. 
Nella seduta del 28 ottobre 2005, con Deliberazione n. 94, il Comitato Istituzionale 
dell’Autorità di Bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore ha istituito e 
disciplinato il funzionamento del Comitato di Coordinamento per il Piano di Gestione del SIC 
del Fiume Fortore, mentre nelle sedute successive si sono svolti i lavori tecnici del suindicato 
Comitato di Coordinamento, dai quali, tra l’altro, è scaturita la proposta di estensione del SIC 
“Sorgenti e Alta Valle del Fiume Fortore”,e la proposta di Piano di Gestione dello stesso SIC. 
Con nota prot. n. 1596/09 del 15/12/2009, l’Autorità di Bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e 
Minori, Saccione e Fortore, ha trasmesso le risultanze degli incontri tecnici e da ultimo, il 
recepimento delle osservazioni formulate e verbalizzate da parte del Comitato di 
Coordinamento e di quelle successivamente formulate dalla stessa Autorità di Bacino al fine 
di rendere compatibile il Piano di Gestione con il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del 
Bacino del Fiume Fortore, comunicando, altresì, la conclusione del procedimento di 
elaborazione del Piano di Gestione e mettendo, a disposizione sul sito internet del progetto 
(www.lifefortore.it), gli elaborati finali costituenti il Piano di Gestione del SIC “ Sorgenti e Alta 
Valle del Fiume Fortore”. 
In particolare, il Piano persegue i seguenti obiettivi: 

 
salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, della flora 
e della fauna selvatiche di interesse comunitario; 

 
mantenimento o ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat 
naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario; 

 
conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico

 
protezione, gestione e regolazione delle specie di cui sopra. 
Attualmente il Piano di Gestione del SIC è in fase di adozione. 
 

 
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Figura 12.1 – Perimetrazione del SIC “Sorgenti e alta Valle del Fiume Fortore” 
 
 

 
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Figura 12.2 – Perimetrazione comunale del SIC “Sorgenti e alta Valle del Fiume Fortore” 
 
 

 
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Figura 12.3 – Paesaggio caratteristico del territorio interessato dal SIC 
 
Fonte:  Studio-progetto per la valorizzazione di interventi di Recupero, valorizzazione e 
promozione dell’area SIC-IT2080010 “Sorgenti e Alta Valle del Fiume Fortore” (a cura del 
dott. agr. Antonio P. Leone). 
 

 
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Scheda 12.1 – Sito di Importanza Comunitaria “Sorgenti e alta Valle del Fiume Fortore” 
 
Codice Sito 
Area 
Altezza media 
IT8020010 
2.423 ha 
700 m s.l.m. 
 
Caratteristiche generali 
Descrizione 
Qualità ed importanza 
Interessante ittiofauna erpetofauna ed ornitofauna nidificante 
(Lanus collurio, Alcedo atthis) 
Vulnerabilità 
Disboscamento senza reimpianto, sovrappascolo e incendi. 
Immissione di fauna alloctona 
Altre caratteristiche 
Valli appenniniche sul cui fondo scorrono i diversi rami di un fiume 
che si versa in Adriatico, su un substrato prevalentemente arenaceo 
 
Tipi di habitat presenti 
Superficie coperta 
Corpi d’acqua interni (acque stagnanti e correnti) 
10 % 
Praterie aride, steppe 
10 % 
Colture cerealicole estensive (incluse le colture in rotazione con maggese 
regolare) 
10 % 
Foreste miste 
60 % 
Habitat rocciosi, detriti di falda, aree sabbiosi, nevi e ghiacci perenni 
5 % 
Altri habitat (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 
5 % 
Copertura totale habitat 
100 % 
 
Habitat di interesse comunitario (elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE) 
Codice Tipo 
Superficie 
coperta 
6220* 
Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-
Brachypodietea 
10 % 
3250 
Fiumi mediterranei a flusso permanente con Glaucium flavum 10 

8210 
Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 
5 % 
 
Habitat di interesse comunitario (elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE) 
Codice Rappresentatività Superficie 
relativa 
Grado di 
conservazione 
Valutazione globale 
6220* B 



3250 B 



8210 B 



 

 
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Uccelli migratori abituali (non elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE) 
Codice Specie 
Popolazione 
Conserva-
zione 
Isolamento 
Valutazione 
globale 
A338 Lanius 
collurio 




A073 Milvus 
migrans 




A074 Milvus 
milvus 




A072 Pernis 
apivorus 




A229 Alcedo 
atthis 




A247 Alauda 
arvensis 




A053 Anas 
platyrhynchos 




A208 Columba 
palumbus 




A115 Phasianus 
colchicus 




A210 Streptopelia 
turtur 




A283 Turdus 
merula 




A285 Turdus 
philomelos 




A112 Perdix 
perdix 




A113 Coturnix 
coturnix 




A286 Turdus 
iliacus 




 
Mammiferi (elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE) 
Codice Specie 
Popolazione 
Conserva-
zione 
Isolamento 
Valutazione 
globale 
1303 
Rhinolophus 
Rhipposideros 
C A C A 
1304 
Rhinolophus 
ferrumequinum 
C A C A 
1324 
Myotis 
myotis 
C A C A 
1316 
Myotis 
capaccinii  C A C A 
 
Anfibi e rettili (elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE) 
Codice Specie 
Popolazione 
Conserva-
zione 
Isolamento 
Valutazione 
globale 
1193 
Bombina 
variegata C A C A 
1279 
Elaphe 
quatuorlineata 
C A C A 
 
Pesci (elencati nell’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE) 
Codice Specie 
Popolazione 
Conserva-
zione 
Isolamento 
Valutazione 
globale 
1120 Alburnus 
albidus 




 

 
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