Regione piemonte provincia di asti comune di incisa scapaccino variante parziale al P. R. G. vigente


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Basso Belbo, a valle della stessa. Questa differenziazione trova riscontro soprattutto nell'analisi del 

profilo di fondo alveo dell'asta principale, ma anche nell'energia di rilievo che distingue la zona della 

Langa propriamente detta e del Monferrato Astigiano e negli usi agro-forestali del suolo. 

 

  



 

             Estratto “Carta di bacino Belbo” – Fuori scala   

              Estratto “Ambiti e sottobacini” – Fuori scala 

 

COMUNE DI INCISA SCAPACCINO (AT) 

Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

Estratto idrografia torrente Belbo “scarichi prduttivi e pozzi” – Fuori scala 

 

Il Piano d’Azione del Contratto di Fiume comprende le seguenti linee d’azione: 



riduzione dell'inquianamento delle acque 

riequilibrio del Bilancio Idrico 



governo e gestione del rischio idraulico 

valorizzazione del ruolo di presidio del territorio da parte del mondo agricolo 



manutenzione ordinaria del territorio 

-  miglioramento dell’assetto geomorfologico, dell’officiosità idraulica nei tratti urbani e della 

capacità di laminazione naturale dell’evento di piena, nel rispetto delle esigenze ecologiche del 

corso d’acqua 

riqualificazione dei corpi idrici superficiali in ambito urbano e perturbano 



- riqualificazione ecologico funzionale e paesaggistica del corridoio fluviale 

valorizzazione turistica del territorio fluviale 



promozione di attività di educazione e informazione ambientale. 

 

In esecuzione della D.G.R. n. 64-11892 del 28/07/09 “Censimento della rete di aree umide presentì in 



Piemonte” la Direzione Ambiente e la Direzione Agricoltura della Regione Piemonte, con il supporto di 

Arpa Piemonte, hanno realizzato un inventario delle aree umide presenti sul territorio regionale, 

unitamente alla predisposizione di opportuna cartografia e alla costituzione della relativa banca dati. 

Nel territorio comunale sono presenti nelle parte nord a confine con il comune di Oviglio due invasi 



artificiali ovvero zone umide artificiali (sup. 3.939 mq e 10.206 mq) e un lago ovvero zona umida 

naturale e seminaturale (sup. 6.712 mq). 

 


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Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

     



   

       Estratto idrografia (Torrenti e laghi) – Fuori scala   

        Estratto “zone umide del Piemonte” – Fuori scala 

 

Acquedotto 

La legge n. 36/1994 “Disposizioni in materia delle risorse idriche” ha previsto l’organizzazione del 

servizio idrico integrato, sulla base di ambiti territoriali ottimali, al fine di gestire in un unico ciclo i servizi 

pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione 

delle acque reflue. 

Il Comune di Incisa Scapaccino, all’interno della realtà territoriale omogenea di cui fa parte assieme ad 

altri enti pubblici, ha affidato la gestione del servizio idrico integrato in concessione alla società 



“Acquedotto Valtiglione SpA” che è un'azienda pubblica che gestisce il Servizio Idrico Integrato 

per conto di 30 Comuni della Provincia di Asti Sud. L'Acquedotto della Valtiglione è stato costituito e 

costruito grazie alla volontà dei Sindaci dei Comuni che si trovano nella vallata attraversata dal torrente 

Tiglione. 

Sulla base dei dati forniti dalla società “Acquedotto Valtiglione SpA”  la popolazione servita è pari a 

2.290 residente e 555 fluttuante e le utenze totali sono 755. La lunghezza complessiva (stimata) 

della rete di distribuzione è di circa 28 km e si localizza in tutto il territorio comunale, nel concentrico, 

nel nucleo storico e nei nuclei frazionali limitrofi. La società di distribuzione ha stimato un volume 

d’acqua immesso in rete pari a circa 82.326 mc/anno

Le fonti di approvvigionamento sono rappresentate dalla captazione di acque sotterranee di falda 

attraverso pozzi trivellati in diversi punti. Attualmente i pozzi in attività sono cinque, localizzati a nord 

del centro abitato.  

Il sistema di adduzione è costituito da una rete di tubazioni, prevalentemente in PEAD, che portano 

acqua dai pozzi ai serbatoi a rete con stazioni di pompaggio localizzate a nord del centro abitato. 

 

Fognatura 

La rete fognaria del comune di Incisa Scapaccino, all’interno della realtà territoriale omogenea di cui fa 

parte assieme ad altri enti pubblici, è in gestione alla società “Acquedotto Valtiglione SpA”. 

Si tratta di una fognatura prevalentemente di tipo misto. Le canalizzazioni funzionano a gravità e 

sono presenti dei dispositivi scolmatori lungo il collettore principale che entrano in funzione nei periodi 

di pioggia per limitare la portata all’impianto di depurazione. 

Nell porzione sud del territorio comunale nelle vicinanze del torrente Belbo sono presenti tre diversi 


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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

depuratori. 

 

 

   



 

    Estratto CTR - rete di distribuzione idrica – Fuori scala  

 

 Estratto CTR  - rete fognaria – Fuori scala 

 

4.4 L

A FLORA E LA FAUNA

 

Vegetazione 

La Carta forestale regionale raccoglie le monografie di tutte le unità tipologiche forestali riconosciute 

in Piemonte, fornendo informazioni sulla loro distribuzione e variabilità, ecologia, composizione floristica 

e selvicoltura. 

Dalla cartografia emerge che il territorio comunale nella porzione nord e nord-ovest è caratterizzato 

principalmente da superfici forestali con prevalenza di robineti e in quantità minori di querceti di 

rovere, querco-carpineti, castagneti, boscaglie pioniere e di invasione, mentre per la restante 

parte è caratterizzata da aree agricole con presenza di seminativi, frutteti, vigneti, coltivi abbandonati 

impianti per arboricoltura da legno, prati stabili di pianura. La porzione sud del territorio comunale e 

l’intorno del nucleo abitato sono caratterizzati principalmente da aree agricole con presenza di 

seminativi, frutteti, vigneti e coltivi abbandonati.  

Sparsi sul territorio comunale sono presenti aree a prevalente valenza pastorale con presenza di 

prati a pascolo.  

Lungo le sponde del fiume Belbo sono presenti filari

 

 


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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

  

 

 

 

  

  

Estratto “Carta forestale regionale” – Fuori scala 

Estratto “altre coperture del suolo” – Fuori scala 

 

  

 

Estratto superfici boscate  – Fuori scala    

             Estratto tessuto urbanizzato – Fuori scala 

 

 

 

 

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

Fauna 

Con la DGR 46-12760 del 7/12/09 la Giunta Regionale ha adottato la versione finale del Piano 



faunistico-venatorio regionale, che è stato inviato al Consiglio Regionale per la sua approvazione 

definitiva, così come previsto dall'art. 5 della l.r. 70/96 e ad oggi il piano non risulta approvato

Dallo studio di analisi del territorio regionale del Piano si sono individuate le distribuzioni e gli status di 

alcune specie di uccelli e mammiferi.  

In particolare nel territorio provinciale, ed in particolare quello comunale, emerge la presenza di : 



volpe (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese, ad eccezione delle quote 

più elevate, almeno d’inverno); 



capriolo (specie che in Piemonte risulta estinto sull’arco alpino occidentale già nel XIX secolo, 

presente nel settore settentrionale); 



cinghiale (specie attualmente con distribuzione capillare su tutta la penisola e presente su tutto 

il territorio piemontese); 



germano reale (specie più diffusa ed abbondante fra gli anatidi italiani in tutte le stagioni 

dell’anno, prevalentemente nel periodo riproduttivo); 



starna  (specie che ha subito to forti contrazioni negli ultimi decenni, dove nella maggior parte 

dei casi i nuclei sono mantenuti solo tramite continue immissioni di soggetti di allevamento, 

presente nel territorio piemontese maggiormente nel periodo riproduttivo); 



fagiano  (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese, maggiormente nel 

periodo riproduttivo); 



colombaccio (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese); 



tortora selvatica (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese); 



cesena  (specie presente sul territorio piemontese nell’arco alpino nel periodo di riproduzione, 

mentre ne leriodo invernale su tutto il territorio piemontese); 



gazza  (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese sia nel periodo di 

riproduzione che in quello invernale); 



cornacchia grigia (specie presente praticamente su tutto il territorio piemontese sia nel periodo 

di riproduzione che in quello invernale). 

  

   


 

Segnalazione 

volpe 

 

  Distribuzione 

capriolo 

  Distribuzione 

cinghiale 

(in rosso antecedenti il 1989) 

 

 



Distribuzione 

gazza 

 

    Distribuzione 

cornacchia 

grigia 

(rosso: periodo riproduttivo, blu periodo invernale)  

 

(rosso: periodo riproduttivo, blu periodo invernale) 

 

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

Dallo studio di analisi del territorio regionale incluso nel piano faunistico regionale emerge all’interno del 

territorio del comune di Incisa Scapaccino, Bergamasco e Oviglio la presenza di un’azienda Agri-

Turistico-Venatoria (ATV) denominata “Cascina Zucca” con superficie in concessione regionale pari 

a 173 ha. 

Nel territorio comunale di Incisa Scapaccino, Castenuovo Belbo e Nizza Monferrato si estende una 

“Zona di Ripopolamento e Cattura” (ZRC) che fa parte degli “Istituti Fanuistici provinciali”.  

Nel territorio comunale di Incisa Scapaccino, Vinchio e Vaglio Serra si estende un’area protetta ovvero 

la Riserva Naturale Speciale “Val Sarmassa” (codice EUAP0369) avente superficie pari a 231,11 ha 

gestita dall’Ente Parchi Astigiani. 

 

  

 

Estratto “Piano faunistico-venatorio regionale” – Fuori scala 

 

L’Arpa Piemonte ha identificato una “rete ecologica dei Mammiferi” che illustra il grado di 



biodiversità potenziale del territorio e individua i principali elementi della rete ecologica, in 

funzione del numero di specie di Mammiferi che il territorio e potenzialmente in grado di ospitare, sulla 

base di 23 specie considerate, selezionate fra le piu rappresentative sul territorio piemontese. Vengono 

individuate aree a maggior o minor pregio naturalistico, aree non idonee per caratteristiche intrinseche 

(copertura del suolo, quota o pendenza) ed aree degradate per la presenza di intense attivita 

antropiche. Inoltre il servizio evidenzia il modello ecologico FRAGM che permette di conoscere il 

grado di connettivita ecologica di un territorio, intesa come la sua capacita di ospitare specie animali, 

permetterne lo spostamento, e definirne cosi il grado di frammentazione. 

In particolare il territorio comunale nella porzione nord e nord-ovest presente una biodiversità 

potenziale e una connettività ecologica “alta”, mentre la porzione sud e limitrofa al centro abitato 

presenta una biodiversità e una connettività “scarsa” e “molto scarsa”


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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

 



 

Estratto “biodiversità potenziale dei mammiferi” – Fuori scala              Estratto “connettività ecologica territoriale” – Fuori scala 

 

4.5 P

AESAGGIO AGRARIO

  

La “Carta dei paesaggi agrari e forestali” si propone di delineare un quadro sintetico di conoscenza 

degli elementi del territorio regionale, nell'esigenza di garantire un equilibrio tra fruizione delle risorse e 

conservazione dell'ambiente. 

Dall’analisi della cartografia emerge che il territorio comunale è classificato, per la parte del centro 

abitato e la porzione sud, come “rilievi collinari centrali (Monferrato)” (sistema di paesaggio H); 

mentre la porzione nord come “terrazzi alluvionali antichi” (sistema di paesaggio E). Inoltre il 

territorio comunale è suddiviso in 3 sottosistemi di paesaggio ed in particolare: 



sottosistema “Alto Monferrato” (HIII 9) con le seguenti caratteristiche 

Forme, profili e percorsi: pendii a profilo rettilineo e/o arrotondato, crinali arrotondati, valli a V 

aperta  

Facia altimetrica: 100-350 m s.l.m.  

Dislivelli: fino a 100 metri  

Orientamento colturale agrario: viticolo  

Copertura forestale: cedui adulti/maturi  

Variazioni cromatiche stagionali: molto marcate  

Grado di antropizzazione storica: elevato  

Grado di antropizzazione in atto: moderato  

Periodi di forte antropizzazione: dall'inizio del XIX secolo  

Densità insediativa: 90-149  

Distribuzione insediativa: centri minori  

Dinamica del paesaggio: sostanziale cambiamento degli ordinamenti colturali (monocultura) 

Effetti della dinamica del paesaggio: valorizzazione di produzioni tipiche e/o di nicchia 



sottosistema “Astigiano” (HI 1) con le seguenti caratteristiche 

Forme, profili e percorsi: pendii a profilo rettilineo, crinali arrotondati, valli a V chiusa e a fondo 

piano  


Facia altimetrica: 200-300 m s.l.m.  

Dislivelli: fino a 100 metri  

Pendenze: 5%-30%  

Orientamento colturale agrario: viticolo  

Copertura forestale: cedui adulti/maturi  

Variazioni cromatiche stagionali: marcate  

Grado di antropizzazione storica: elevato  

Grado di antropizzazione in atto: basso  

Periodi di forte antropizzazione: dall'inizio del XIX secolo  

Densità insediativa: 40-89  



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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

Distribuzione insediativa: centri minori  

Dinamica del paesaggio: sostanziale cambiamento degli ordinamenti colturali (monocultura)  

Effetti della dinamica del paesaggio: valorizzazione ambientale 



sottosistema “Terrazzi Alessandrini” (EIV 1) con le seguenti caratteristiche 

Forme, profili e percorsi: piane lievemente ondulate  

Fascia altimetrica: 150-250 m s.l.m.  

Pendenze: 1%-5%  

Aspetti climatici particolari: aridità estiva  

Orientamento colturale agrario: cerealicolo  

Variazioni cromatiche stagionali: marcate  

Grado di antropizzazione storica: moderato  

Grado di antropizzazione in atto: moderato  

Densità insediativa: 40-89  

Distribuzione insediativa: centri minori  

Effetti della dinamica del paesaggio: ampliamento dei corridoi ecologici 

 

  

 

Estratto “Carta dei paesaggi agrari e forestali” (I.P.L.A. – Regione Piemonte) - Fuori scala 

 

Sistema agricolo 

Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) nelle “Tavole della conoscenza” individua, descrive e analizza 

le  principali componenti del territorio regionale partendo dalla situazione esistente derivante dai 

vincoli di legge e delineando il sistema territoriale attraverso la lettura delle principali caratteristiche (il 

sistema del verde, le aree protette, le strutture colturali a forte dominanza paesistica, le aree di elevata 

qualità, i suoli di elevata produttività e, derivante in negativo dalle precedenti, le aree interstiziali).  

In particolare nella tavola di analisi della “Ricerca, innovazione e transizione produttiva” viene delineato 

il sistema agricolo mediante l’individiazione delle colture prevalenti dove emerge che nel territorio 



comunale sono presenti prevalentemente colture cerealicole nella porzione sud e in quantità 

minore aree destinate a vigneti e frutteti

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

 



Estratto P.T.R. Tavole della conoscenza “TAV D: Strategia 4 - Ricerca, innovazione e transizione produttiva”  

“Sistema agricolo – Colture prevalenti” (I.P.L.A.) - Fuori scala 

 

Il  Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.) nella tavola “Sistema dell’assetto naturale e agricolo 



forestale” individua le aree a destinazione agricola, le aree boscate, le aree protette e la rete di corridoi 

biologici con le relative fasce di salvaguardia. 

In particolare nel territorio comunale, nella porzione nord e nord-ovest si evidenzia la presenza di 

aree boscate di cui una porzione sottoposte a vincolo idrogeologico, mentre lungo il torrente 

Belbo e la relativa “fascia tampone” si evidenziano “suoli produttivi di pianura” e “suoli di pianura 

con limitata produttività” a ridosso del centro abitato


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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

  

 



Estratto P.T.P. “TAV.03 – Sistema dell’assetto naturale e agricolo forestale” - Fuori scala 

  

Nell’ambito dell’attività di valorizzazione delle produzioni e del territorio, l’Assessorato all’agricoltura 



della Regione Piemonte sta realizzando il progetto di comunicazione e promozione “Piemonte Agri 

Qualità”, che intende rafforzare l’identità territoriale piemontese, con le sue eccellenze ambientali 

paesaggistiche e culturali, le sue produzioni agroalimentari e le politiche di qualità. 

In particolare il territorio comunale ricade nel territorio  definito “centro collinare del Piemonte – 



Monferrato Astigiano” che presenta una notevole omogeneità il cui elemento strutturale portante è 

costituito dai rilievi collinari centrali da cui prende il nome. Esso si estende dal corso del Tanaro, che 

segna il confine dell'ambito a ponente e a settentrione, fino alle 

colline delle Alte e Basse Langhe e dell'Acquese, con un 

confine piuttosto permeabile. La maggiore discontinuità 

strutturale è costituita dal solco vallivo del Belbo che scorre 

profondo e ampio, tagliando l'ambito da sud a nord fino alla 

confluenza con il Tanaro.  

Per quanto riguarda le superfici vitate è in atto ormai da 

qualche tempo un progressivo abbandono o accorpamento 



delle piccole e frammentate superfici che si sono venute a 

creare per effetto del progressivo frazionamento delle proprietà 

sulle aree più acclivi (cosiddette "vigne vecchie"). Questi 

appezzamenti vengono acquisiti da aziende di dimensioni 

sempre più importanti che impiantano nuovi vigneti, si 

avvalgono di tecniche colturali moderne e sono orientate a 

produzioni di qualità elevata che mantengono un forte legame 

con il territorio obliterando le tradizionali tecniche colturali della 

vite. 

Da uno studio portato avanti dall’ Osservatorio vitivinicolo 



della Regione Piemonte sull’individuazione dei vitigni DOC e 

DOCG, emerge che nel territorio comunale di Incisa 

Scapaccino sono presenti sporadiche aree che si 



concentrano maggiormente nella porzione sud (vedi figura). 

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Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

4.6 P

ATRIMONIO STORICO

-

ARCHITETTONICO

-

AMBIENTALE

 

Dal rilievo effettuato per conto della Regione Piemonte da un gruppo di lavoro della Facolta' di 

architettura di Torino, coordinato dal Prof. G. Vigliano, negli anni 1979-1980 vengono localizzati 

puntualmente i beni urbanistici e archeologici ovvero gli insiemi di oggetti che formano elementi 

complessi di agglomerazioni o agglomerazioni per se stesse, risultanti dall'incrocio di letture 

cartografiche, aerofotografiche, bibliografiche. Gli indicatori che compongono queste categorie di beni 

comprendono le strade e le piazze porticate, i ricetti e i centri storici, a loro volta suddivisi in quattro 

classi. 


Nel territorio comunale sono presenti: 



beni architettonici religiosi: un pilone e una cappella a nord del territorio comunale, una 

cappella a sud del territorio e una chiesa nel nucleo abitato; 



beni architettonici militari: ruderi di castello nel centro storico del nucleo abitato; 



beni architettonici civili: una cascina a sud del terriorio comunale; 



centri storici: identificazione del centro storico di tipo F4 

 

 

Estratto “Beni Culturali, architettonici, urbanistici ed archeologici” - Fuori scala 



 

Il  Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) nella tavola delle “Componenti paesaggistiche” 

individua le componenti di maggiore rilevanza sotto l’aspetto naturalistico-ambientale, storico-culturale, 

scenico-percettivo e urbanistico-insediativo, la cui disciplina è necessaria per una efficace tutela dei 

beni paesaggistici soggetti a tutela e che concorrono a diffondere sull’intero territorio regionale i valori 

paesaggistici. 

In particolare nel territorio comunale, per quanto riguarda gli aspetti legati alle componenti storico-

territoriali e dei caratteri percettivi, vengono individuati i seguenti elementi: 

-  nei “Sistemi storici dei centri e rete di connessione storica” presenza di “Insediamenti con 

strutture signorili e/o militari caratterizzanti” (art. 23-24 delle N.T.A.); 

-  nei “Sistemi di testimonianze storiche del territorio rurale e della produzione manifatturiera” 

presenza di “Aree di rilevante valenza storico-ambientale territoriale caratterizzate da colture e 

nuclei rurali esito di riorganizzazione di età contemporanea (XIX-XX sec.)” (art. 25 delle N.T.A.); 

-  nelle “Aree rurali di specifico interesse paesaggistico” presenza di “Sistemi rurali lungo fiume 

con radi insediamenti tradizionali e, in particolare, nelle confluenze fluviali” (art. 32 delle N.T.A.) 


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insieme al territorio comunale di Castelnuovo Belbo e Bruno; 

-  negli “Elementi di rilevanza e luoghi ed elementi identitari” (art. 30 delle N.T.A.) presenza di 

elementi di particolare rilevanza visiva quale “centro storico”. 

 

 

 



Estratto P.P.R. “P4.5 Componenti paesaggistiche” - Fuori scala 

4.7 A

TTIVITÀ A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE

 

Il Decreto Legislativo 17 agosto 1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei 

pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” ha regolamentato le 

procedure cui sono sottoposti gli stabilimenti interessati da processi di produttivi e depositi di 



sostanze pericolose

A seconda del grado di pericolosità connesso all’utilizzo di determinate quantità di sostanze pericolose 

le aziende sono tenute agli adempimenti previsti dagli articoli 5, 6, 7, 8 del D. Lgs. 334/99 (c.d. 

“Seveso-bis”), e cioè la relazione o la notifica o il rapporto di sicurezza. 

A seguito della consultazione del “Registro degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante” che 

contiene l’elenco degli stabilimenti che hanno inviato la notifica ex art. 6 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. alle 

autorità competenti (tra cui Ministero Ambiente e Regione) è possibile assumere che sul territorio 

comunale di Incisa Scapaccino non vi sono aziende soggette a tale procedura

 

4.8 V

IABILITÀ E TRAFFICO

  

Elementi fondamentali del sistema viario e ferroviario convergente su Incisa Scapaccino sono: 

-  sistema viario caratterizzato dalla S.P. 27 “Castello d’Annone-Nizza” e dalla S.P. 46 

“Castelnuovo Belbo-Incisa Scapaccino” che sono le principali vie di accesso al nucleo 

abitato oltre a strade comunali minori che servono tutto il territorio comunale; 

sistema ferroviario caratterizzato dalla linea “Alessandria-Cavallermaggiore”. 



L’area urbana di Incisa Scapaccino è attraversata in direzione nord-sud dalla S.P. 27 “Castello 

d’Annone-Nizza”, mentre in direzione est-ovest si diparte la S.P. 46 “Castelnuovo Belbo-Incisa 

Scapaccino che da accosso al nucleo storico oltre a strade, secondarie per importanza, di 

collegamento con i comuni vicini. 

Il Comune di Incisa Scapaccino non dispone del Piano Urbano del Traffico (P.U.T.). 


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Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

Estratto mappa territorio comunale (www.viamichelin.it) 

 

Il  Piano Territoriale Provinciale (P.T.P.) nella tavola “Sistema relazionale – infrastrutturale” 



definisce la gerarchia delle reti viarie e ferroviarie, individua i progetti infrastrutturali prioritari, tutela i 

corridoi stradali e ferroviari al fine di garantire la possibilità di sviluppo e crescita delle infrastrutture, 

evitando localizzazioni improprie che compromettano la loro funzionalità, migliora il rapporto esistente 

tra le infrastrutture per la mobilità e l’ambiente.  

In particolare nel territorio comunale sono presenti: 



“linea ferroviaria interprovinciale” (“Alessandria-Cavallermaggiore”);



 



“tratti di infrastrutture da riqualificare” ovvero un tratto della S.P. 51;



 



“ponti da adeguare” lungo la linea ferroviaria e di attraversamento del torrente Belbo in 

corrispondenza del centro abitato;

 



“pertinenze stradali a servizio della viabilità provinciale e regionale” ovvero parti del 

territorio destinate o da destinarsi in modo permanente al servizio o all'arredo funzionale delle 

strade provinciali per la realizzazione di aree a parcheggio, le aree ed i fabbricati per la 

manutenzione delle strade o comunque destinati dall'ente proprietario della strada in modo 

permanente ed esclusivo al servizio della strada e dei suoi utenti.



 

COMUNE DI INCISA SCAPACCINO (AT) 

Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

31 



Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

   


 

Estratto P.T.P. “TAV.05 – Sistema relazionale – infrastrutturale” - Fuori scala 

 

4.9 R



UMORE

 

Le emissioni di rumore sono dovute essenzialmente alle infrastrutture di trasporto presenti sul territorio 

comunale e in misura meno rilevante ad alcune attività produttive. 

In particolare risultano significative dal punto di vista delle emissioni acustiche: 

-  l’infrastruttura ferroviaria che tange il territorio comunale nella porzione sud non entrando nel 

centro abitato; 

le strade provinciali S.P. 27 e S.P. 46 che attraversano il nucleo abitato. 



Il traffico veicolare su tali infrastrutture è la causa principale di inquinamento acustico, che produce 

effetti più rilevanti nei tratti di attraversamento del concentrico. 

Il Comune ha provveduto all’adozione della “Classificazione Acustica del territorio” (in adempimento 

al DPCM 1.3 1991 e Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26/10/1995 n°447) a cui si rimanda 

per la parte di analisi e valutazione che hanno portato all’attribuzione di ogni porzione del territorio 

comunale dei limiti di inquinamento acustico ritenuti compatibili con la tipologia degli insediamenti 

presenti nella zona considerata, facendo riferimento alle classi acustiche definite dal D.P.C.M. 

14/11/1997. 



 

4.10 I

NQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO

  

L’inquinamento dovuto alla presenza di onde elettromagnetiche (elettrosmog) deriva da due categorie 

di onde, legate alla frequenza di emissione: campi elettromagnetici a bassa frequenza (elettrodotti a 

media ed alta tensione, cabine di trasformazione, dispositivi alimentati a corrente elettrica) e campi 

elettromagnetici ad alta frequenza da radiazioni a radiofrequenze e microonde (impianti di 

telecomunicazione per telefonia mobile, radiotelevisivi, ecc). 

In particolare lo sviluppo della telefonia cellulare e dei sistemi di trasmissione via etere ha comportato la 

collocazione di installazioni fisse di trasmissione a ridosso dei centri abitati o sugli edifici, ponendo il 

problema dell’inquinamento dovuto alle emissioni elettromagnetiche in radiofrequenza. 

Dal  “Rapporto sull’elettromagnetismo” del 2012 redatto dall’Arpa Piemonte emergono i dati 

sull’inquinamento elettromagnetico del territorio regionale aggiornati all’ultimo biennio 2010-2011 da 

cui non si evincono criticità all'interno del territorio della città di Incisa Scapaccino, così come per il 



COMUNE DI INCISA SCAPACCINO (AT) 

Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

32 



Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

resto del territorio astigiano. 

Per quanto riguarda la presenza di impianti di 

telecomunicazioni la provincia di Asti evidenzia un progressivo 

aumento della densità degli impianti, sia per le stazioni radio base 

sia per gli impianti radiotelevisivi, aumento legato alla maggiore 

diffusione della telefonia mobile e alla maggiore completezza del 

catasto degli impianti radiotelevisivi. Il territorio comunale 

comprende una media di 0,5-2 impianti/km2 (vedi figura). 

Dalla valutazione delle distribuzioni dei livelli di campo misurati in 

prossimità degli impianti per telecomunicazione, insieme ai dati 

rilevati nell’ambito del monitoraggio con centraline e con 

strumentazione a banda larga, non si riscontra un superamento 



del limite di esposizione di 20V/m o del valore di attenzione di 6 

V/m. 


Per quanto riguarda la presenza di elettrodotti ad alta tensione

il territorio provinciale è caratterizzato dalla presenza di linee 

elettriche ad alta tensione 132 Kv e 220 Kv. In particolare il 

territorio comunale è interessato dalla presenza di linea 

elettrica ad alta tensione 220 Kv (vedi figura). 

Il Comune non è dotato di “Piano di macrolocalizzazione 

comunale degli impianti fissi per telecomunicazioni e 

radiotelevisivi”. 



4.11 E

NERGIA

 

Il Comune di Incisa Scapaccino non dispone di un “Piano energetico comunale” di cui alla Legge 

10/91 e s.m.i. in quanto non necessario a termini normativi, né di dati formalizzati relativi alle fonti.  

 

La produzione di energia 

Dal “Piano energetico provinciale” redatto dalla Provincia di Asti nel 2011 risulta che la produzione di 

energia in avviene nelle forme di energia elettrica e termica. In particolare si tratta di impianti di 

produzione da fonte rinnovabile (fotovoltaico e solare termico) e piccoli impianti cogenerativi. Non vi 

sono impianti eolici installati e la presenza dell’idroelettrico vede alcuni progetti in fase autorizzativa e 

pertanto non ancora in esercizio. Analogo discorso vale per impianti a biogas, ad eccezione del biogas 

da discarica, e biomasse. Di un qualche rilievo risulta essere la produzione di energia termica da rifiuti 

di legno trattato e non trattato. Come già anticipato in precedenza, sul territorio provinciale non esistono  

impianti termoelettrici per la produzione di energia elettrica da fonte fossile. 

Per quanto riguarda l’energia solare a fine 2009 nella provincia di Asti risultavano installati circa 3.634 

m2 di impianti solare termico, corrispondenti a 17,2 m2 ogni 1000 abitanti. In forma parametrica, 

utilizzando una producibilità media di 550 kWht/m2 /anno, si  stima una produzione media di circa 2 

milioni di kWh termici all’anno. 

Nel territorio comunale la superficie di solare termico installato (anno 2009) è compresa tra 3 e 

10 m2 per una energia termica annua 

prodotta pari a 4000-12000kWh/anno 

e una diffusione paramtrica di circa 

0,5-5 m2/1000abitanti (vedi figura). 

Sempre in materia di energia elettrica, 

per quanto gli impianti fotovoltaici si 

presenta sulla provincia di Asti lo 

scenario (fine 2009) che vede la 

presenza di 369 impianti in esercizio 

per una potenza complessiva di 

3471,1 kWp. In particolare nel 

territorio comunale il numero di 

impianti installati  è pari a una 

media di 1-3 e la potenza totale di 

circa 50-100 kWp (vedi figura). 



COMUNE DI INCISA SCAPACCINO (AT) 

Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

33 



Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

4.12 G

ESTIONE DEI RIFIUTI

 

Il Comune di Incisa Scapaccino ha concesso l’autorizzazione per la raccolta rifiuti alla ditta “GAIA 

s.p.a.” la cui raccolta rifiuti è coordinata dal CBRA (Consorzio di Bacino per i Rifiuti dell'Astigiano) che 

per conto dei Comuni della provincia di Asti affida alle ditte di raccolta il servizio. 

Il C.B.R.A. è un Ente locale costituito, in seguito a trasformazione per scissione parziale del Consorzio 

Smaltimento Rifiuti Astigiano, in data 3 Gennaio 2005 ai sensi dell'art. 31, D. Lgs. 18 Agosto 2000, n. 

267, nonchè degli artt. 12 e 20, L.R. Piemonte 24 Ottobre 2002, n. 24. 

Il Consorzio obbligatorio, composto da 115 comuni dell'Astigiano, svolge tutte le funzioni di governo di 

Bacino e di Ambito Territoriale ottimale relative al servizio dei rifiuti urbani previste dalle leggi nazionali 

e regionali, in conformità alla disciplina di settore, al Piano Regionale e al programma Provinciale di 

gestione dei rifiuti. 

All’interno del territorio comunale sono presenti due impianti autorizzati al recupero e/o smaltimento di 

rifiuti classificati come autodemolitori, stoccaggio (“Autodemolizione Monferrato di Pettinato D. & C. 

S.A.S.”) e recupero inerti (“Renova S.R.L.”) entrambi localizzati nella zona sud. 

La gestione del servizio di raccolta rifiuti differenziati nel territorio comunale è affidato ad una società 

privata convenzionata. 



COMUNE DI INCISA SCAPACCINO (AT) 

Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

34 



Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

5 VALUTAZIONE



 

DELLE

 

AREE

 

DI

 

VARIANTE

 

IN

 

RELAZIONE

 

ALLE

 

CARATTERISTICHE

 

E

 

ALLE

 

COMPONENTI

 

AMBIENTALI

 

E

 

INDIRIZZI

 

PER

 

LA

 

REALIZZAZIONE

 

DEGLI

 

INTERVENTI 

 

n.



LOCALIZZAZIONE

Interventi 

soggetti a 

V.I.A.

Nuovi volumi 

fuori contesto 

edificato

SIC, SIR e ZPS

Vincolo 

idrogeologico

Aree boscate 

art. 142 D. 

Lgs. 42/2004

Aree di tutela 

ambientale 

(P.R.G.)

Beni 

paesaggistici 

individuati per 

decreto /

immobili ed 

aree di 

notevole 

interesse

pubblico – art. 

136 D. Lgs. 

42/2004

1

Area Agricola 

adiacente zona 

artigianale P Regione 

Prata

Fg. 13 nn. 72-137-



149

NO

NO



NO

NO

NO



NO

NO

9

Area Agricola 

adiacente zona C5

Fg. 22 n. 165-166-

558-391


NO

NO

NO



NO

NO

NO



NO

13

Area


Agricola

adiacente zona C5

Fg. 22 nn. 697-699-

701


NO

NO

NO



NO

NO

NO



NO

16

Area


Agricola

Adiacente area RE1

Zona San Lorenzo

Via Cortiglione

Fg. 18 nn. 103-511-

513


NO

NO

NO



SI

NO

SI



NO

19

Area


agricola

adiacente area RE1

San Lorenzo

Fg. 20 nn. 580-310-

409 

NO

NO



NO

SI

NO



NO

NO

23

Area Agricola 

adiacente zona NI5 

Fg. 18 n. 306

NO

NO



NO

SI

NO



NO

NO

42

Area Agricola 

Adiacente zona RE7 

Str. S. Lorenzo

Fg. 15 n. 89

NO

NO

NO



NO

NO

NO



NO

43

Area RE8 Str. Com. 

Canetta 

Fg. 6 n. 273

NO

NO

NO



NO

NO

NO



NO

44

Area NI3 Via S. 

Lorenzo

Fg. 18 n. 220



NO

NO

NO



SI

NO

NO



NO

47

Struttura esistente in 

Area Agricola Borgo 

Impero


Fg. 8 nn. 809 810

NO

NO



NO

NO

NO



NO

NO

48

Edificio esistente in 

Area Agricola 

confinante con area 

RE2


NO

NO

NO



NO

NO

SI



NO

49

Edificio esistente in 

Area Agricola

Str. Com. Oviglio

Fg. 5 nn. 347

NO

NO



NO

NO

NO



NO

NO

RISOLUZIONE di VARIANTE

Individuazione lotto per edificio monofamigliare

condizionato alla viabilità autonoma di accesso e alla

effettiva dotazione infrastrutturale

Individuazione lotto per edificio monofamigliare in

adiacenza delle previsioni della confinante zona NI5 e

dall’effettiva dotazione di accessibilità veicolare e di 

Individuazione di lotto per edificio monofamigliare in

adiacenza alle previsioni della confinante zona C5 e

nei pressi della zona C4 con garanzia dall’effettiva

dotazione di accessibilità veicolare e di infrastrutture 

Soluzione

normativa

per

l’ampliamento



e

il

miglioramento funzionale di fabbricati esistenti



Individuazione di lotto per edificio monofamigliare in

adiacenza alle previsioni della zona C5 con garanzia

dall’effettiva dotazione di accessibilità veicolare e di

infrastrutture autonome.

Individuazione di area di completamento adiacente a

zona P esistente, a fronte di verifica delle esigenze

specifiche dell’accessibilità alla Strada Provinciale e

delle opportunità occupazionali che il nuovo intervento

può produrre.

Definizione cartografica di dettaglio limitatamente a

correzione dell'area di pertinenza connessa alla

previsione di "area di tutela ambientale"

Precisazione e modifica normativa per quanto riguarda

gli interventi con "sostituzione edilizia"



Analisi dei vincoli di tutela ambientale per ciascun argomento di variante

Ridefinizione del lotto come area pertinenziale con

conseguente riduzione della capacità insediativa

1.940mq. con I.T. 0,40

Aggiornamento costruzione esistente

Individuazione lotto per edificio monofamigliare in

adiacenza delle previsioni della confinante zona NI4 e

della zona esistente RE7 e dall’effettiva dotazione di

accessibilità veicolare e di infrastrutture autonome

Fattibile con ridefinizione del lotto come area

pertinenziale

2.385mq. con I.F. 1,20



 

 


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Variante parziale al P.R.G. ai sensi art. 17 comma 5 della L.R. 56/77 s.m.i.

 

 

37 



Verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica 

 

Non sussistendo particolari e rilevanti problemi ambientali nell'attuazione degli interventi consentiti 



dalla variante in considerazione delle caratteristiche attuali delle aree interessate e delle destinazioni 

d'uso consentite, si può affermare che essa prefigura delle trasformazioni che vanno nella direzione di 

uno sviluppo sostenibile della Città, tra l'altro a riguardo della salvaguardia delle aree agricole e della 

tutela e valorizzazione del paesaggio. In seguito si forniscono alcune valutazioni. 

 

5.1 C

LIMA E QUALITÀ DELL

'

ARIA

 

Nella variante proposta la destinazione d'uso prevalente è quella residenziale; pertanto i principali 

fattori che potrebbero comportare un peggioramento della qualità dell'aria sono le emissioni dovute al 

traffico veicolare indotto e agli impianti di riscaldamento. 

In particolare le aree 16, 47, 48 e 49 riguardano semplici adeguamenti puntuali di carattere 

prevalentemente normativo o di correzione puntuale cartografica coerenti con i limiti della zona 

e non prevedono modifiche all’assetto volumetrico esistente pertanto il potenziale impatto prevedibile 

su tale componente si ritiene possa essere considerato trascurabile in quanto non muta la capacità 

edificatoria della zona e pertanto non si genera una maggiore antropizzazione. 

Per quanto riguarda le restanti aree il potenziale impatto prevedibile su tale componente si ritiene 

possa essere considerato trascurabile in quanto non vi sono incrementi di emissioni in 

atmosfera poiché non muta l'antropizzazione dell'area ma semplicemente la densifica e muta la 

modalità procedimentale di utilizzo della stessa. 

 

Nei  casi di interventi residenziali in ampliamento sarà posta particolare attenzione nella 



progettazione degli involucri degli edifici e delle superfici trasparenti in grado di limitare la dispersione 

di calore. In ogni caso le prestazioni energetiche degli edifici rispetteranno i requisiti minimi previsti. 

Mentre per quanto riguarda le emissioni indotte dal traffico veicolare i progetti prevederanno laddove 

possibile la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali, al fine di limitare gli spostamenti con auto, 

almeno per le brevi percorrenze. 

 

5.2 S



UOLO E SOTTOSUOLO

 

Le aree oggetto di variante non si localizzano su suoli o sottosuoli che necessitino di bonifica o di 

interventi di riqualificazione e vista la loro natura non risultano avere effetti significativi 

sull’ambiente circostante

In generale l'attuazione della variante, non mutando in modo sostanziale la situazione di 



urbanizzazione esistente non va ad incidere sulle componenti ambientali in oggetto se non 

limitatamente ad una maggiore uso del sottosuolo legato alla realizzazione di piani interrati. 

In riferimento agli studi geologici conformi alle indicazioni della 7/LAP/96 e successiva NTE/99, 

soltanto l’area 47 (di cui per altro la variante prevede l’aggiornamento cartografico con inserimento di 

edificio effettivamente esistente) ricade in parte in zone di rischio geomorfologico di classe IIIa 

“Porzione di territorio inedificato, inidoneo a nuovi insediamenti” (circ. P.G.R. 7 LAP 06-05-1996), 

mentre soltanto 


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