Quaderno di traduzioni
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In the ward Dieci anni più vecchio in un'ora. Sì vedo la tua faccia che sorride, la bocca calpestata senza un livido. La corsia ti spaventa con i compagni scelti per età; tu sei il più giovane e giochi a flirtare con l'infermiera - ma il tuo primo pensiero è di tramare la sorpresa elaborata dalla tua fuga. Essere vecchi in tempi buoni è peggio che essere giovani in tempi peggiori. Cinque giorni 169 su questa griglia, questo materasso sopra niente - la saggezza di questa malattia è piamente fisica, e sventra la memoria per trovarti un futuro - vecchie bellezze, vecchi maestri che sperano di perdere la testa prima degli amici. I tuoi giorni scuri, le tue notti immaginarie - dice la bimba, grande casa è il cielo piena d'acqua e di fiori - ci si va con il camion. I tuoi piedi fissi sopra la testa con un filo. Potessi sentire la lampadina sfolgorante cantare i tuoi vecchi classici moderni - ma loro sono per un perso pubblico. L'anno scorso allegramente inquieto, hai portato due o tre amici nella stanza dello champagne nel tuo appartamento senz'acqua calda, per esplorare la precisione e la demonica assenza di leggi di Arnold Schonberg, nato quando la musica ancora era una scienza imperfetta - la Musica, dai confini che indietreggiano sempre ingannevole, forse, per i sistemi, per la fecondità, come per il silenzio. Die Sprache ist unverstanden doch nicht unverstandlich? Se continui a darci un taglio non ti rimarrà più nulla da perdere. Nulla di ciò che vedi in quest'istante ha un significato; la tua volontà fissa la lampadina, sua accecante impassibilità 170 che ferma l'inquietudine, l'arte del possibile che l'arte aborrisce. È un'illusione che l'arte o la tecnica possa strizzarci la verità come acqua. Quanto è inerme la carta se vocazione è soltanto gridare qualsiasi cosa. Da qualche parte il tuo spirito visse la vita più alta; ogni luogo a confronto si riduce a niente. Endings Da tre aggettivi ad un oggetto il salto è impossibile - Gambe porpora e bianche come grappoli porpora sul marmo. Il cambiamento fu sorprendente anche se ridicolo nei 24 anni della mia prima visita a te, ero piccolo a Washington - il mio piede toccò il primo piolo della scala la riga di matita più affilata, lontana dalla mia Scuola Potomac, il mio ABC con miss Locke e miss Gay. Le nostre braccia si cercarono, troppo colme di bicchieri… Scherzasti sui tuoi momenti neri, le tue distrazioni, comiche e monumentali anche per Washington. Ti svegliavi chiedendoti perché eri finita in un'altra stanza, ti svegliavi quando ti sembrava di affogare. Gli effetti sono senza causa 171 The day È sorprendente il giorno è ancora qui come un lampo su un campo aperto, terraferma e fugace che nuota in variazioni, fresco come il primo uomo quando eruppe ovunque sulla terra, come il croco. Da un treno vedemmo vacche in file sulla collina a differenti altezze, ogni sesso una mandria, repliche in gerarchia - il sole le aveva trasformate nello splendore pomeridiano. Erano scarabocchi di un bambino in un libro letto prima che imparassi a leggere. Volan come finestrini di un treno: sprazzi di luce del Grande Giorno, il dies illa, quando vivevano nel momento insieme per sempre innamorati della nostra natura - come se alla fine, nel matrimonio col nulla, potessimo mai sfuggire dall'esser del tutto al sicuro. We took our paradise Prendemmo il nostro paradiso qui - dove, altrimenti, amore? Queste tre settimane il tempo ha accumulato vapore come lo specchio di un bagno: colline vacche collinette di talpe, entroterra senza oceano… il raccolto che fischiano dall'erba. La quercia fulminata ha perso 172 un ramo di una tonnellata ma scuote ancora foglie verdi, prende luce come se fosse viva. Ciascuno può sopportarlo; la natura non ha tragedia dal seme alla pula? La follia verrà pure da qualcosa - il presente, sì, ci siamo dentro; è l'infezione delle cose passate… la carta crepitante dell'Atlantico che non sento da tre anni. Perché un uomo ama una donna più delle donne? Lives L'estate è come la Speranza di incidere nel bronzo versi liberi - in questa stanza, l'aria è bloccata dalle sue pareti; non posso raggiungere i vecchi amici come se ci fossero porte. Alla fine, quando sto per esserci ho paura di cedere e ritornare un bambino evangelico, agendo con più pretese di quante abbia saputo far fiorire - insomma il Grande Ciclo è lo strimpellio greve di questo anno ultimo. Come potevi amare, e tu così giovane? La mia generazione cagionevole - vite loro che non finivan mai di finire, con passo orsino, un piede sanguinante, senza una gruccia - bocche di leone, quasi amabili e galanti… 173 la loro settimana era così breve che potevano vederla muoversi. Realities Aggiungerà domani al presente questa stagione viva? Da giovani riconoscevamo i rumori della notte estiva, gli uccelli in amore spider e sesso della generazione che incombe. E poi si costa così poco - e così tanti si sottoposero al dolore, ed alla gioia, per portarci qui - solidi loro ora perché noi siamo solidi, noi che siamo il loro unico fine. I loro volti, non a lungo volti, adornano l'età dell'oro in foto - pensando - come noi - al loro autunno come all'autunno del mondo. Le case s'ingrandivano con loro, crescendo come la grande conchiglia gugliata e dalle labbra rosa - lasciata nei giardini a calcificare, dove i loro figli si moltiplicavano… Non posso mettermi a confronto con loro, i miei figli più scettici di me, fraintendendo coloro che fraintesero - trattenendo il potere con un'unghia. Se potessi ritornarci di nuovo, sottili pioli di ferro del crescere, sarei giovane come tutti, bimbo perduto nell'irreale e la musica alta. Sheridan Un altro giorno di calore immobile, vecchia estate americana e bandiere solo le molli, pigolanti pavoncelle e la garrula colonia di taccole sono inglesi, tutto il resto è americano. 174 Fioriscono i castagni in mezzo al pascolo, ed anche durante il raccolto giurano, "Sempre abbiamo avuto foglie, sempre le avremo". Sheridan, ti stagli e splendi nel calore, smarrendo le cose come le persone; tutte le tue armi di plastica, brando, elmetto nazista, cappa, non si trovano ma chi nasconderebbe armi che fanno tutto come le vere, tranne il male? "Tu sei Perditutto" dici "Hai perso le nostre pistole" Lo dici nel dialetto del Kent: weir, non our. Come diventa labile la memoria, eppure, come te, stranamente nudi. Oggi solo l'eterno mezzogiorno separa te da noi, volti accesi dal tramonto e dal fegato. Appesa s'inargenta al sole la falce di luna, un taglio affilato, un confine, tra il mondo del bimbo e la terra. La precoce scoperta nostra che soltanto i bambini crescono. The withdrawal I Solo oggi e solo per questo minuto, quando il sole trova la sua giusta luce obliqua, puoi vedere foglie gialle e rosate costellare il nostro gentile albero lanuginoso - d'improvviso è momentanea la verde estate… l'autunno è la mia stagione preferita - forse perché cambia abiti, si ritira… Abbiamo messo in vendita la casa - all'improvviso mi sveglio tra estranei; mentre entro in una stanza, questa si muove con imbarazzo e va in un'altra. Non ho bisogno di parlare, ma ridere - tu e una stanza e un fuoco, fredda luce di stelle che attraversa la finestra aperta - dove? 175 II Dopo il tramonto il cielo è melodrammatico, un corrucciato, provvisorio verde in fiamme. La quercia rattoppata e i pini più neri e indelebili hanno la magrezza indigesta delle spine. Perché il cielo non è meno solenne? Una tavola sensuale con cinque bottiglie di rosso mezze piene attorno all'arrosto al sangue ben affettato - boheme per noi e gli amici di una vita incanto di comunione resurrezionale - correndo insieme sotto la pioggia per spedire un'unica lettera, non il prurito appiccicoso di questa pula avvilita. … III Se mi volto, vedo svanire le mie case in lontananza, collasso di fisarmonica, ed io che indietreggio ad un ragazzo di venticinque-trent'anni, troppo sciupato per averne meno, troppo impressionabile per averne di più - chioma nera, decadente in una camicia blu slavata e pantaloni neri come il carbone che si muove di casa in casa, cercando ancora un giovane permesso di vedere la campagna senza arrivo. L'inferno? Cara, il terrore durante la felicità può non curare il futuro affannato, o il tempo, quando diventa cronico ogni male e gli anni della discrezione si spendono nel lamento - finchè l'orologio da polso ci è tolto dal polso. 176 Wellesley I Il nuovo aspiratore si gonfia di foglie sparse in cortile con un rumore sordo - che mi ronza in testa come il barbiere quando i miei capelli erano abbastanza corti per le forbici. La macchina migliore può rompersi a 56 anni. Mi bilancio sul mio squilibrio, e conto i gradini bianchi e neri fino alla mia camera singola. Lo spazio è mero progressivo vuoto da quando sei volata in Europa. Il treno della nostra scuola maschile superava Wellesley senza rallentare. Non eravamo liberi. Le ragazze vagano gaie nella notte; i ragazzi sono temporanei, girano le loro auto e se ne vanno schiarendo le campane di mezzanotte e lasciano il collegio femminile più leggero senza uomini. II Coleridge, l'autore di Dejection, pensava che il genio è la scoperta di soggetti lontani dalla mia vita. Non posso leggere Tutto ciò che ho scritto è bruno verdastro, come se le parole rifiutassero il suono. Una notte da spremerlo tutto - Non posso dormire solo, odio l'età con terrore, e sarà così… mangerò il coraggio del mio egoismo non riscattato dal potenziale interrogativo dello studente… 19° fuori e quasi dicembre 177 For Sheridan Si vive solo fra il prima che siamo e come eravamo. Nel negativo perduto esisti, un sorriso, una cifra, un volto antiquato in un cappello antiquato. Tre età in un lampo: lo stesso bambino nella stessa fotografia Lui Io Tu stipati in un solo lampo come l'argenteria nuziale di mamma guano, pesce, angelica forza bruta. Potevamo vedere chiaramente e tutti le stesse cose prima che il vetro venisse urtato. Passati i cinquanta, impariamo con sorpresa ed un senso d'assoluzione suicida che ciò che intendevamo e in cui fallimmo non sarebbe mai potuto succedere e deve essere fatto meglio Bright day in Boston Gioia di non andare dal dentista, radiografia, acropoli in sfacelo… E la gioia di vagare per Boston, con la testa rivolta al giovane Adams alla sua fascia di seta bianca al braccio portata un giorno intero per gli schiavi e inosservata. Un'epoca fa l'istante in cui si poteva vivere ovunque senza pericoli se non per il rispetto. Impregnabile e fuori posto sul lato soleggiato del vecchio mercato, ora casa dello studente, 178 camicie che civettano ai vetri viola della grande magione fortificata di Augustus Lowell, despota in opificio e amante delle rose. Nessuno s'è preoccupato di limare le nere sbarre di ferro alle finestre ed il loro sarcasmo d'arte morta. Senza ragione, gli snelli lampioni d'identico ferro delicato deboli come candele brillano anche di giorno. In una città assassina, città americana. Questa casa, quella ho abitato in tutte, dritto mattone privo di figura. Ho fluidi che comandano al cuore d'avvicinarsi sempre ai perdenti; ma è un delitto aver pietà dei ricchi anche quando sono come scomparsi come Ettore, domatore di puledri destinati a tornare ad esser sempre con noi come i poveri. To Frank Parker Quarant'anni fa eravamo dove siamo ora, questo stesso vento erotico di maggio che piega gli alberi da là a qui - lo stesso sapore di metallo nella bocca, il legno pregno dello sporco di Cambridge. A volte sei così più giovane del tuo volto, so che sto vedendo il tuo vecchio volto l'imbarazzata beffa, alla Henry James, della tua balbuzie la tua paura quotidiana di soffocare e morire - e a scuola il clamore della voce, non le parole, distingueva il leader. Ci guardavamo in faccia 179 per quello che eravamo. Una volta nel solito caldo record di giugno in Massachussetts, sedemmo ai bordi della piscina scolastica e parlammo sotto la luce notturna dell'anima, ascoltando l'annuale insofferente voce delle rane sveglie senza uno scopo: "Voglio scrivere" "Voglio dipingere" Ero io a volere che tu dipingessi?... L'età è un'altra specie, voce del niente. I più vecchi facevano sembrare il nonno volgarmente giovane, quando andavamo a portar loro da mangiare. Avremo il loro sguardo pensieroso, come incerti su chi abbia vissuto la nostra vita. Il passato cambia più del presente. Dove è erba c'è polline asma di piena estate - la tendenza a bere senza mangiare… E perché sopravvivere, se due calici di vino avvelenano? Turtle Prego per la memoria - vecchia tartaruga distratta e impacciata, tenuta a galla perdendo contatto… incapace ormai di sibilare, o alzare contro l'uccisore uno scudo inutile. Le tartarughe invecchiano, ma avanzano amorosamente fossili semi congelati, ma cavalieri erranti in un'illusione di corazza. Le più piccole s'arrampicano sulle rocce. Quelle che azzannano stanno sommerse. Sopravvissute… non per la filantropia dell'uomo. Le cacciavo durante le vacanze scolastiche. Calpestavo il campo di paglia galleggiante che si staccava dai nidi molli dei topi muschiati. 180 Qua e là una tartaruga solitaria allungava il suo scuro cappuccio francescano da uno dei venti buchi nell'acqua. In quel miscuglio, misi il piede sul dorso liscio e invisibile di una tartaruga. Fu come scappare dalle sabbie mobili. La tirai su per ciò che mi sembrava la coda - coda? Era una zampa… Avrei potuto perdere un dito. Questa mattina che la doppia lucentezza del sole invernale mi sveglia dalla pellicola del giorno, la mia camera non mi è più familiare. Vedo tre tartarughe azzannatrici acquattate sui miei vestiti in disordine - due rozzi ceppi neri… la terza mi strofina il muso addosso, ha il guscio giallo trasparente, un cucciolo che guaisce e pizzica la mia camicia vuota in cerca di latte. Sono ansimanti e stantie; ciò che in me è morto risveglia il loro appetito. Quando respirano sembrano spaccarsi in due, accucciate immobili sulle punte dei piedi con sghembi sorrisi e sulla lingua nomignoli liceali, come per rivivere la crudezza che ci fece incontrare da animali. Soltanto il tempo è passato tra noi. - Ti sei chiesto dove eravamo in tutti questi anni? Eccoci - Restano ferme come un bagaglio - tartaruga, vecchia amica mia… Troppi film hanno urlato di nuovo alla seconda visione, l'azzannatrice non molla fino al tramonto - nella terribile istantaneità dello sguardo retrospettivo, il suo becco mi preme il collo sott'acqua annegandomi, mentre con gli artigli mi spolpa riducendomi a pezzi da inghiottire. Seventh year Sette anni fa il sogno di un istante svanito, restituir ordine al luogo - 181 mai più - lo vedo chiaramente, ma con gli occhi di vetro di una bambola cieca. In questo inizio di gennaio laghi bruni poco profondi sulla strada prendono presto il primo negativo di primavera degli uccelli. Le mucche brunite, massicce come buoi ora ci si avvicinano e scalpitano su rampicanti e vetri - muggendo l'una all'altra con ansiosa voce umana di ragazzo che richiama le vacche. Alla fine siamo meno ridotti male noi che la casa di Longfellow in Brattle street, dove soltanto il suo busto barbuto di Zeus, il suo io dei tempi della scuola, è giovane, dove il lungo volto di sua moglie morta bruciata invecchia come ancora vivo come Longfellow, la cui mano teneva il ramo d'alloro che nasconde la sua tomba. I classici del New England vivevano così a lungo da far pensare che la neve sulle loro teste non si sarebbe mai sciolta. Dov'è Hart Crane, il diseredato che vola nella notte, che diede a Dioniso ubriaco piedi più fermi? A ciascuno il naturale marcire della sua età. Dividendo il minuto improrogabile resto in piedi a stento alla fine della festa, con un bicchiere mezzo pieno in ogni mano - scosso anch'io dal duro, infatuato vento dell'amore che essi non odono. 182 Shaving Solo quando mi rado vedo il mio volto, lo guardo di traverso, come un problema di carpentiere - anche se sono un po' smagrito, sempre lo stesso volto segue la mia mano con occhi assetati. Mai abbastanza ore al giorno - giaccio confinato e annaspo, monomaniaco, geloso anche dell'intrusione di un'ombra - un'ortica che non si può toccare… incapace di seguire il viavai dei bimbi, l'improvviso terzo grado loro. Per me una pietra è infiammabile come un fiammifero di carta. La casa poi si ferma - tu pure, a capo chino, annerendo e cancellando…accigliandoti con una faccia aperta a girasole. Siamo fortunati ad aver fatto casa assieme. Stars I Intrappolato nelle ferree celle della finzione, t'offro questa voce tragica, che rimprovera le stelle - non sei tu ma sei tu. "Anche tu, come Goethe, cadrai nell'oblio fra le mie braccia e parlerai di stelle? Dirai che illuminano i campi in guerra ed assaltano il cielo mentre dormo? Non adesso - mi duole la schiena riesco a stendermi solo a faccia in giù, grosso peso innocente - se mi lascerai dormire - di seduzione, parola o panico. Ho preso troppe medicine per far qualcosa, o aiutarti a guardare il cielo. 183 Non m'interessano le stelle - le fila troppo docili e matematiche per riformarsi se disperse come assonnate pecore… quale donna può valutare un uomo che deve preoccuparsi solo di sé e seguire il viaggio stravagante e inutile delle stelle per distrarmi dall'assenza del sole? Non potendo amare, non serve loro amore." II Se tu sentissi che Dio è morto, il vecchio monopolista che ci ha creati per separarci, ti raddrizzeresti anche con il mal di schiena? "Dormo, vecchia noce inzuppata nel rhum, troppo scivolosa per essere schiacciata tra le ruote di vetro delle stelle, uguali, rigide… Se Dio è morto, chi m'assicura che un altro vecchio cadrà di nuovo dalle stelle, dall'alto di sessanta mila braccia, per fermarsi alla colonna del mio letto - immobile con infausta potenza? Un nuovo vecchio amante potrebbe farmi mille volte più male… Ma il mio amato è tentatore divino fatto a immagine di un uomo troppo giovane per spaventarsi di fronte alle donne. Può solo apparirmi in sogno." Download 5.01 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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