Leggende, fede e tradizione


Download 33.71 Kb.
Pdf ko'rish
Sana02.02.2018
Hajmi33.71 Kb.
#25808

LA MADONNA DEL SASSO

Santuario diocesano di Rimagna (Parma)

LEGGENDE, FEDE E TRADIZIONE


arra la leggenda che molti secoli fa, gli abitanti di Rimagna vedevano

splendere un lumicino in una località a sud del paese, detta “I Gropp”.

Invano alcuni paesani si recarono sul posto; il lumicino spariva. In se-

guito, una sera notarono che il fascio di luce si spostava, per poi posarsi su di

una roccia nei pressi del villaggio e un bel giorno, su quel grosso masso, la

gente vide impressa miracolosamente l’immagine della Madonna.

Il blocco di pietra arenaria, diventò subito un luogo di preghiera e fu protetto

con la costruzione di una piccola cappella col tetto di paglia. Qualcuno cercò di

ricopiare l’immagine nella chiesa parrocchiale, ma  il disegno sparì e l’immagine

della Madonna si fece più marcata sul sasso ove era apparsa la prima volta.

A seguito di questi fatti  strabilianti, attorno al sassone, fu eretto un piccolo

oratorio, restaurato in seguito più di una volta e divenuto poi Santuario della

Diocesi di Parma.

Entrando nel Santuario ci si trova davanti l’altare e a fianco la statua della

Madonna. Sopra l’altare, racchiusa in una cornice ovale con angioletti in

gloria c’è la bella immagine dell’Assunta (esattamente dove era apparsa la

prima volta) e in basso, domina la scritta “In petra exaltavit me” (Sulla pietra

Dio mi ha esaltata).

L’immagine della Vergine, che era in origine di colore grigiastro, è stata

successivamente ridipinta a vivaci colori perché si era fortemente sbiadita.

In alto, sul soffitto, si vedono alcuni segni molto antichi che nessuno ha

saputo interpretare.

All’esterno, a fianco del Santuario, si innalzava un antico e maestoso fag-

gio chiamato “il faggio della Madonna”, alla cui ombra, molti passanti si

fermavano a pregare. Ora questa enorme pianta secolare non c’è più, è stata

abbattuta perché danneggiata dal vento.

Sempre secondo la leggenda, un giorno si affidò l’incarico ad un pittore di

ravvivare i colori dell’immagine della Madonna, ma mentre questi si accin-

geva a dare le prime pennellate, scivolò dall’impalcatura e rovinò sulle tran-

senne restando illeso. Dopo questo fatto il pittore rifiutò l’incarico e i paesani

fecero il voto di desistere per sempre dall’iniziativa.

Nel secolo scorso, un contadino di Rimagna, reputato “uomo cattivo” e

“bestemmiatore”, nel giorno della sagra della Madonna, si trovava in un campo

detto “la Lobia” e tentava di mettere il giogo alle mucche ma, essendosi

queste imbizzarrite, si mise a bestemmiare con veemenza.

Udì allora una voce di donna, che lo rimproverava così:



“Tu bestemmi contro di me, ma ti pentirai!”.

N

N



N

N

N



Egli ravvisò nella voce un monito della Madonna e terrorizzato, lasciò libere

le bestie e tornò al paese. Non solo non bestemmiò mai più, ma anzi donò al

Santuario la statua, che ancora oggi viene portata in processione a Rimagna ed

anche nei paesi limitrofi in occasione nella “Peregrinatio Mariae”.

Nei primi anni del secolo scorso, la montagna monchiese fu colpita da una

terribile siccità; per cui il numeroso bestiame moriva di sete.

Narrano gli anziani (che hanno tramandato questo fatto), che un giorno una

ragazza di Rimagna chiamata “la Riscina” (la ricciolina) mentre pascolava le sue

mucche, disperata per la mancanza d’acqua si rivolse alla Madonna e pregò così:

“Oh Madonina del Sason, fe gnï l’acua per compasion!”

Subito dopo la sua invocazione, sgorgò una sorgente d’acqua e la ragazza,

sbalordita, corse in paese e raccontò a tutti del miracolo avvenuto.

I contadini accorsero per abbeverare il loro bestiame per diversi giorni e

poi un giorno, come per incanto, la sorgente sparì e dopo pochi giorni arrivò

la sospirata pioggia e fu grande festa in onore della Madonna del Sasso.

Gli anziani del paese di Riana, narrano un’altra leggenda legata a questo

santuario. Si dice che la Madonna del Sasso di Rimagna, in origine fosse in

una chiesa di Sesta di Corniglio, ma un giorno Lei si stancò di stare in quel

posto e volle andare con i pastori di Rimagna. Lungo il suo cammino passò

nei prati di Riana; giunta al piccolo torrente chiamato Ronch Rusghe, si fer-

mò e bevve alla sorgente posta lì vicino. Questo posto è sempre stato per i

vecchi del paese un luogo di devozione, infatti, coloro che passavano vicino

alla fonte si dissetavano e si lavavano sempre gli occhi per ottenere salute e

grazie dalla Vergine del Sasso di Rimagna.

Una curiosa ed antica usanza, che denota la devozione dei valligiani per il

loro Santuario, consisteva nell’asportare dal “sassone” (sia all’esterno che

all’interno usando scalpelli) piccoli frammenti perché ritenuti sacri, infatti,

chi emigrava per lavoro o per giovani chiamati alle armi o adirittura in guer-

ra, i pezzettini di pietra rappresentavano protezione e portafortuna.



RIMAGNA. L’ORATORIO DAL 1713 AL 1788

(Notizie letterarie dal “Libro per la spesa che si è fatta e farà per la



Madonna del Sassone di Rimagna “ Archivio Parrocchiale di Rimagna)

“Con il permesso del Vescovo Camillo Marazzani e sotto l’assistenza di



D. Lazzaro Rinaldi rettore di Rimagna nel mese di giugno 1713 si sono iniziati

i lavori per costruire una Cappella attorno al “Sassone” dov’era dipinta la Ma-

donna. Tutto il popolo di Rimagna vi lavora gratis per vari anni trasportando

materiale. Dopo sei anni di lavoro si sono spese solo £ 2.200, frutto di una

questua fatta in tutte le Corti di Monchio. Molte strutture sono già complete.

Tutti hanno offerto e offrono. Vi sono iniziative per fare soldi come quelle

di acquistare censi. Il primo registrato è quello comprato dal Sig. Giacopo

Cortesi di Rigoso costituito da un capitale valutato scudi 12,5.

Il rogito lo scrisse il podestà Mariotti dietro un compenso di £ 2.

Ogni anno si possono così fare spese per completare la Chiesa.

Nel 1720 si fa fare una cassa di noce, una porta e una finestra.

Nel 1721 si fa il coro.

Nel 1722 si compra la terra detta “la Lassa” tra il “Sassone” e la via.

Nel 1723 si fa il voltone sopra il “Sassone”.

Nel 1726 si compra un calice d’argento di once 10, n. 6 candelieri di ottone

di libbre 2, un messale, un camice di lino e si sistema l’altare. Inoltre si ac-

quista la terra che Giacopo Lazzari dal Pianadetto possiede a Rimagna che

insieme all’imposta sul contratto dovuta alla Curia dal Vescovo (chiamata

dadia) viene a costare £ 286.

Nel 1727 in luglio, scalpellino e muratore sistemano la “Gloria”, si compra-

no libbre 5 di cera, e due tovaglie. In settembre il 7 si pagano con £ 21 alcuni

uomini perché facciano la “cerca”. Il 14 settembre finalmente dopo 13 anni di

lavoro si può inaugurare il Santuario con la prima Messa solenne.

Intervengono 24 sacerdoti, 21 per confessare e 3 per la celebrazione. Vi

sono anche “mondani” cioè laici assistenti.

Si da l’elemosina e per il pranzo si spende £ 102.

Ormai le feste si susseguiranno regolarmente. La principale sarà sempre quella

della Domenica dopo la Natività, finanziata con una “cerca” (questua).

Ma si inviteranno confessori e predicatori anche per l’annunciazione (25

marzo) e per S. Maria (15 agosto).

In quelle occasioni i sacerdoti erano sempre molto numerosi. C’erano an-

che dei chierici e dei diaconi. Di solito erano tra i dieci ed i venti quelli che

intervenivano a Rimagna per la festa della Natività.

Ricordiamo che forse altrettanto andavano alle due sagre contemporanee

di Cozzanello e di Grammatica, si faceva festa anche per la Presentazione e

per la Concezione di Maria. Si dava sempre un pranzo ai sacerdoti e si paga-

vano anche i “cerghini” (chierichetti).


Beata Vergine del Sasso, nei giorni di grazia del Giubileo,

a te siamo ricorsi con fiducia pellegrini

di fede e di speranza.

Prega per il popolo di questi monti

nel millennio che iniziamo.

Si rinnovi la fede in Gesù Cristo nostro Salvatore,

perché possiamo costruire un futuro di amore e di pace.

Grande Anno Santo del 2000

In occasione del grande Giubileo del 2000, tutte le comunità parrocchiali

del comune di Monchio delle Corti guidate dal parroco don Corrado Vitali,

hanno collocato all’esterno del Santuario una targa commemorativa con

una preghiera alla Madonna:

PREGHIERA ALLA MADONNA

(popolare)

  Madonina bèla, bèla, sï  pu bèla che ‘na stèla

  si pu bèla che un fior; dém un pö del vostre amor

  démne tant che ‘v sia ‘d viz  che posa ‘nda en paradiz!

CANTO ALLA VERGINE

(in uso a Rimagna)

MARIA QUANTO SEI BELLA, PIACI ALLO STESSO DIO,

LE TUE BELLEZZE ANCH’IO ANDRÒ A VEDERE UN DI’

Rit. TU FAMMI VENIRE IN CIELO, VEDERE TE E LODARE

SEI BELLA E IMMACOLATA, SEI MADRE DI GESÙ!

OH ROSA SENZA SPINE, COLOMBA TUTTA PURA

NESSUNA CREATURA È BELLA COME TE.



Rit. TU FAMMI VENIRE IN CIELO, VEDERE TE E LODARE

SEI BELLA E IMMACOLATA, SEI MADRE DI GESÙ!



Attualmente nell’Oratorio della Madonna (così è chiamato dai paesani)

vi si recita il Rosario durante il mese di maggio e ogni 13 del mese, da mag-

gio ad ottobre, si fa una celebrazione interzonale con la recita del rosario

andando in processione lungo la strada del paese e la S. Messa nel Santuario.

L’immagine della Madonna del Sasso è quella dell’Assunta (che guarda i

fedeli e non in cielo) ma chissà per quale motivo, la festa più grande (che è

anche sagra paesana di Rimagna) si celebra l’otto Settembre (Natività di Maria)

con una solenne cerimonia seguita dalla processione lungo le vie del paese,

portando la statua della Vergine con canti e preghiere.

È tuttora una bella festa, di fede e di devozione a Maria, alla quale si

recano non solo i paesani di Rimagna, ma anche quelli di tutti i villaggi spar-

si per la montagna. Essi vanno fiduciosi a pregare la Madonna perché li aiuti

e li assista in ogni necessità, ed anche per ringraziarLa di ciò che essi hanno

già ottenuto.

La Madonna, infatti, continua sempre ad elargire nuovi miracoli, a conce-

dere nuove grazie a tutti coloro che si rivolgono a Lei pregando con fede.



Un “Santino”

della Madonna

del Sasso - 1917

I PARROCI DI RIMAGNA

Mariotti Giovanni - 1

°

 Parroco (Rin.)



18.12.1623  - 1635

Pinelli Pietro

27.06.1635  - 08.12.1651

Gallarini Angelico

26.09.1652  - 1749

Cortesi Carlo

17.07.1679  - 03.11.1711

Rinaldi Lazzaro

30.12.1712  - 1749

Rinaldi Domenico

12.08.1749  - 08.09.1768

Bruni Pietro

14.12.1768  - 26.09.1822

Bruni Luigi

17.04.1823  - 27.09. 1868

Boschi Innocente (Rin.)

16.06.1909  - 07.06.1916

Consigli Giovanni (Rin.)

01.04.1933  - 01.01.1936

Rozzi Igino (Rin.)

01.07.1948  - 16.07.1952

Bellingeri Celso (Rin.)

16.07.1952  - 01.10.1954

Porta Dario (Rin.)

20.07.1955  - 11.02.1957

Canetti Giuseppe

25.07.1957  - 30.10.1960

Lottici Giovanni

01.11.1960  - 31.12.1977

Ferrari Roberto

01.01.1978  - 31.01.1989

Magni Ignazio

01.02.1989  - 30.09.1991

Ilari Oreste

01.11.1991  - 30.10.1992

Coruzzi Giovanni

01.11.1992  - 30.09.1995

Paganuzzi Ettore

01.10.1995  - 30.09.2000

Vitali Corrado

01.10.2000  - 30.09.2004

Benedini Marcello

01.10.2004  - ...................

Ricerca e redazione a cura di Giacomo Rozzi (1996 - 2006)

(Con approvazione ecclesiastica)

Bibliografia:

- P. Viola: “Le Corti di Monchio nella storia “

- M. Caroselli: “Leggende di terra parmense”



- Dall’Aglio: “La diocesi di Parma”

Il Santuario della Madonna del Sasso a Rimagna

(Monchio delle Corti - Parma)

Download 33.71 Kb.

Do'stlaringiz bilan baham:




Ma'lumotlar bazasi mualliflik huquqi bilan himoyalangan ©fayllar.org 2024
ma'muriyatiga murojaat qiling