Leggende, fede e tradizione
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- “Tu bestemmi contro di me, ma ti pentirai!”.
- “Oh Madonina del Sason, fe gnï l’acua per compasion!”
- RIMAGNA. L’ORATORIO DAL 1713 AL 1788
- Beata Vergine del Sasso, nei giorni di grazia del Giubileo, a te siamo ricorsi con fiducia pellegrini di fede e di speranza.
- PREGHIERA ALLA MADONNA (popolare) Madonina bèla, bèla, sï pu bèla che ‘na stèla
- O ratorio della Madonna
- I PARROCI DI RIMAGNA Mariotti Giovanni - 1 ° Parroco (Rin.) 18.12.1623 - 1635 Pinelli Pietro
- Rinaldi Lazzaro 30.12.1712 - 1749 Rinaldi Domenico 12.08.1749 - 08.09.1768 Bruni Pietro
- Consigli Giovanni (Rin.) 01.04.1933 - 01.01.1936 Rozzi Igino (Rin.) 01.07.1948 - 16.07.1952 Bellingeri Celso (Rin.)
- Lottici Giovanni 01.11.1960 - 31.12.1977 Ferrari Roberto 01.01.1978 - 31.01.1989 Magni Ignazio
- Paganuzzi Ettore 01.10.1995 - 30.09.2000 Vitali Corrado 01.10.2000 - 30.09.2004 Benedini Marcello
arra la leggenda che molti secoli fa, gli abitanti di Rimagna vedevano splendere un lumicino in una località a sud del paese, detta “I Gropp”. Invano alcuni paesani si recarono sul posto; il lumicino spariva. In se- guito, una sera notarono che il fascio di luce si spostava, per poi posarsi su di una roccia nei pressi del villaggio e un bel giorno, su quel grosso masso, la gente vide impressa miracolosamente l’immagine della Madonna. Il blocco di pietra arenaria, diventò subito un luogo di preghiera e fu protetto con la costruzione di una piccola cappella col tetto di paglia. Qualcuno cercò di ricopiare l’immagine nella chiesa parrocchiale, ma il disegno sparì e l’immagine della Madonna si fece più marcata sul sasso ove era apparsa la prima volta. A seguito di questi fatti strabilianti, attorno al sassone, fu eretto un piccolo oratorio, restaurato in seguito più di una volta e divenuto poi Santuario della Diocesi di Parma. Entrando nel Santuario ci si trova davanti l’altare e a fianco la statua della Madonna. Sopra l’altare, racchiusa in una cornice ovale con angioletti in gloria c’è la bella immagine dell’Assunta (esattamente dove era apparsa la prima volta) e in basso, domina la scritta “In petra exaltavit me” (Sulla pietra Dio mi ha esaltata). L’immagine della Vergine, che era in origine di colore grigiastro, è stata successivamente ridipinta a vivaci colori perché si era fortemente sbiadita. In alto, sul soffitto, si vedono alcuni segni molto antichi che nessuno ha saputo interpretare. All’esterno, a fianco del Santuario, si innalzava un antico e maestoso fag- gio chiamato “il faggio della Madonna”, alla cui ombra, molti passanti si fermavano a pregare. Ora questa enorme pianta secolare non c’è più, è stata abbattuta perché danneggiata dal vento. Sempre secondo la leggenda, un giorno si affidò l’incarico ad un pittore di ravvivare i colori dell’immagine della Madonna, ma mentre questi si accin- geva a dare le prime pennellate, scivolò dall’impalcatura e rovinò sulle tran- senne restando illeso. Dopo questo fatto il pittore rifiutò l’incarico e i paesani fecero il voto di desistere per sempre dall’iniziativa. Nel secolo scorso, un contadino di Rimagna, reputato “uomo cattivo” e “bestemmiatore”, nel giorno della sagra della Madonna, si trovava in un campo detto “la Lobia” e tentava di mettere il giogo alle mucche ma, essendosi queste imbizzarrite, si mise a bestemmiare con veemenza. Udì allora una voce di donna, che lo rimproverava così: “Tu bestemmi contro di me, ma ti pentirai!”. N N N N N Egli ravvisò nella voce un monito della Madonna e terrorizzato, lasciò libere le bestie e tornò al paese. Non solo non bestemmiò mai più, ma anzi donò al Santuario la statua, che ancora oggi viene portata in processione a Rimagna ed anche nei paesi limitrofi in occasione nella “Peregrinatio Mariae”. Nei primi anni del secolo scorso, la montagna monchiese fu colpita da una terribile siccità; per cui il numeroso bestiame moriva di sete. Narrano gli anziani (che hanno tramandato questo fatto), che un giorno una ragazza di Rimagna chiamata “la Riscina” (la ricciolina) mentre pascolava le sue mucche, disperata per la mancanza d’acqua si rivolse alla Madonna e pregò così:
Subito dopo la sua invocazione, sgorgò una sorgente d’acqua e la ragazza, sbalordita, corse in paese e raccontò a tutti del miracolo avvenuto. I contadini accorsero per abbeverare il loro bestiame per diversi giorni e poi un giorno, come per incanto, la sorgente sparì e dopo pochi giorni arrivò la sospirata pioggia e fu grande festa in onore della Madonna del Sasso. Gli anziani del paese di Riana, narrano un’altra leggenda legata a questo santuario. Si dice che la Madonna del Sasso di Rimagna, in origine fosse in una chiesa di Sesta di Corniglio, ma un giorno Lei si stancò di stare in quel posto e volle andare con i pastori di Rimagna. Lungo il suo cammino passò nei prati di Riana; giunta al piccolo torrente chiamato Ronch Rusghe, si fer- mò e bevve alla sorgente posta lì vicino. Questo posto è sempre stato per i vecchi del paese un luogo di devozione, infatti, coloro che passavano vicino alla fonte si dissetavano e si lavavano sempre gli occhi per ottenere salute e grazie dalla Vergine del Sasso di Rimagna. Una curiosa ed antica usanza, che denota la devozione dei valligiani per il loro Santuario, consisteva nell’asportare dal “sassone” (sia all’esterno che all’interno usando scalpelli) piccoli frammenti perché ritenuti sacri, infatti, chi emigrava per lavoro o per giovani chiamati alle armi o adirittura in guer- ra, i pezzettini di pietra rappresentavano protezione e portafortuna. RIMAGNA. L’ORATORIO DAL 1713 AL 1788 (Notizie letterarie dal “Libro per la spesa che si è fatta e farà per la Madonna del Sassone di Rimagna “ Archivio Parrocchiale di Rimagna) “Con il permesso del Vescovo Camillo Marazzani e sotto l’assistenza di D. Lazzaro Rinaldi rettore di Rimagna nel mese di giugno 1713 si sono iniziati i lavori per costruire una Cappella attorno al “Sassone” dov’era dipinta la Ma- donna. Tutto il popolo di Rimagna vi lavora gratis per vari anni trasportando materiale. Dopo sei anni di lavoro si sono spese solo £ 2.200, frutto di una questua fatta in tutte le Corti di Monchio. Molte strutture sono già complete. Tutti hanno offerto e offrono. Vi sono iniziative per fare soldi come quelle di acquistare censi. Il primo registrato è quello comprato dal Sig. Giacopo Cortesi di Rigoso costituito da un capitale valutato scudi 12,5. Il rogito lo scrisse il podestà Mariotti dietro un compenso di £ 2. Ogni anno si possono così fare spese per completare la Chiesa. Nel 1720 si fa fare una cassa di noce, una porta e una finestra. Nel 1721 si fa il coro. Nel 1722 si compra la terra detta “la Lassa” tra il “Sassone” e la via. Nel 1723 si fa il voltone sopra il “Sassone”. Nel 1726 si compra un calice d’argento di once 10, n. 6 candelieri di ottone di libbre 2, un messale, un camice di lino e si sistema l’altare. Inoltre si ac- quista la terra che Giacopo Lazzari dal Pianadetto possiede a Rimagna che insieme all’imposta sul contratto dovuta alla Curia dal Vescovo (chiamata dadia) viene a costare £ 286. Nel 1727 in luglio, scalpellino e muratore sistemano la “Gloria”, si compra- no libbre 5 di cera, e due tovaglie. In settembre il 7 si pagano con £ 21 alcuni uomini perché facciano la “cerca”. Il 14 settembre finalmente dopo 13 anni di lavoro si può inaugurare il Santuario con la prima Messa solenne. Intervengono 24 sacerdoti, 21 per confessare e 3 per la celebrazione. Vi sono anche “mondani” cioè laici assistenti. Si da l’elemosina e per il pranzo si spende £ 102. Ormai le feste si susseguiranno regolarmente. La principale sarà sempre quella della Domenica dopo la Natività, finanziata con una “cerca” (questua). Ma si inviteranno confessori e predicatori anche per l’annunciazione (25 marzo) e per S. Maria (15 agosto). In quelle occasioni i sacerdoti erano sempre molto numerosi. C’erano an- che dei chierici e dei diaconi. Di solito erano tra i dieci ed i venti quelli che intervenivano a Rimagna per la festa della Natività. Ricordiamo che forse altrettanto andavano alle due sagre contemporanee di Cozzanello e di Grammatica, si faceva festa anche per la Presentazione e per la Concezione di Maria. Si dava sempre un pranzo ai sacerdoti e si paga- vano anche i “cerghini” (chierichetti).
Beata Vergine del Sasso, nei giorni di grazia del Giubileo, a te siamo ricorsi con fiducia pellegrini di fede e di speranza. Prega per il popolo di questi monti nel millennio che iniziamo. Si rinnovi la fede in Gesù Cristo nostro Salvatore, perché possiamo costruire un futuro di amore e di pace. Grande Anno Santo del 2000 In occasione del grande Giubileo del 2000, tutte le comunità parrocchiali del comune di Monchio delle Corti guidate dal parroco don Corrado Vitali, hanno collocato all’esterno del Santuario una targa commemorativa con una preghiera alla Madonna:
MARIA QUANTO SEI BELLA, PIACI ALLO STESSO DIO, LE TUE BELLEZZE ANCH’IO ANDRÒ A VEDERE UN DI’
SEI BELLA E IMMACOLATA, SEI MADRE DI GESÙ! OH ROSA SENZA SPINE, COLOMBA TUTTA PURA NESSUNA CREATURA È BELLA COME TE. Rit. TU FAMMI VENIRE IN CIELO, VEDERE TE E LODARE SEI BELLA E IMMACOLATA, SEI MADRE DI GESÙ! Attualmente nell’Oratorio della Madonna (così è chiamato dai paesani) vi si recita il Rosario durante il mese di maggio e ogni 13 del mese, da mag- gio ad ottobre, si fa una celebrazione interzonale con la recita del rosario andando in processione lungo la strada del paese e la S. Messa nel Santuario. L’immagine della Madonna del Sasso è quella dell’Assunta (che guarda i fedeli e non in cielo) ma chissà per quale motivo, la festa più grande (che è anche sagra paesana di Rimagna) si celebra l’otto Settembre (Natività di Maria) con una solenne cerimonia seguita dalla processione lungo le vie del paese, portando la statua della Vergine con canti e preghiere. È tuttora una bella festa, di fede e di devozione a Maria, alla quale si recano non solo i paesani di Rimagna, ma anche quelli di tutti i villaggi spar- si per la montagna. Essi vanno fiduciosi a pregare la Madonna perché li aiuti e li assista in ogni necessità, ed anche per ringraziarLa di ciò che essi hanno già ottenuto. La Madonna, infatti, continua sempre ad elargire nuovi miracoli, a conce- dere nuove grazie a tutti coloro che si rivolgono a Lei pregando con fede. Un “Santino” della Madonna del Sasso - 1917 I PARROCI DI RIMAGNA Mariotti Giovanni - 1 °
18.12.1623 - 1635 Pinelli Pietro 27.06.1635 - 08.12.1651 Gallarini Angelico 26.09.1652 - 1749 Cortesi Carlo 17.07.1679 - 03.11.1711 Rinaldi Lazzaro 30.12.1712 - 1749 Rinaldi Domenico 12.08.1749 - 08.09.1768 Bruni Pietro 14.12.1768 - 26.09.1822 Bruni Luigi 17.04.1823 - 27.09. 1868 Boschi Innocente (Rin.) 16.06.1909 - 07.06.1916 Consigli Giovanni (Rin.) 01.04.1933 - 01.01.1936 Rozzi Igino (Rin.) 01.07.1948 - 16.07.1952 Bellingeri Celso (Rin.) 16.07.1952 - 01.10.1954 Porta Dario (Rin.) 20.07.1955 - 11.02.1957 Canetti Giuseppe 25.07.1957 - 30.10.1960 Lottici Giovanni 01.11.1960 - 31.12.1977 Ferrari Roberto 01.01.1978 - 31.01.1989 Magni Ignazio 01.02.1989 - 30.09.1991 Ilari Oreste 01.11.1991 - 30.10.1992 Coruzzi Giovanni 01.11.1992 - 30.09.1995 Paganuzzi Ettore 01.10.1995 - 30.09.2000 Vitali Corrado 01.10.2000 - 30.09.2004 Benedini Marcello 01.10.2004 - ................... Ricerca e redazione a cura di Giacomo Rozzi (1996 - 2006) (Con approvazione ecclesiastica) Bibliografia: - P. Viola: “Le Corti di Monchio nella storia “ - M. Caroselli: “Leggende di terra parmense” - Dall’Aglio: “La diocesi di Parma” Il Santuario della Madonna del Sasso a Rimagna (Monchio delle Corti - Parma) Download 33.71 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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