Rapporto preliminare


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Il piano programmatico/operativo del PUC, elaborato anche per porzioni di territorio 
comunale, contiene altresì gli API, di cui all’art. 25 della L.R. 16/2004. 
Il RUEC, invece, deve essere periodicamente aggiornato alle normative emanate dopo la sua 
approvazione, con particolare riguardo alla sostenibilità ambientale nell’edilizia degli 
interventi. 
Inoltre, il Regolamento evidenzia che il Piano urbanistico, nell’ambito delle sue potenzialità 
edificatorie, può essere attuato anche con sistemi perequativi, compensativi e incentivanti. 
In particolare, la perequazione è finalizzata al superamento della diversità di condizione 
giuridico-economica che si determina tra le proprietà immobiliari per effetto della 
pianificazione urbanistica, promuovendo forme di equa distribuzione dei benefici e degli oneri 
derivanti dagli interventi di trasformazione degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi 
del territorio comunale. 
La compensazione si realizza con l’attribuzione, nel rispetto delle previsioni dello strumento 
urbanistico generale, di diritti edificatori alle proprietà immobiliari sulle quali, a seguito di 
accordo tra il Comune e l’avente diritto, sono realizzati interventi pubblici o comunque ad 
iniziativa del Comune. 
L’incentivazione urbanistica ha come obiettivo il miglioramento della qualità urbana, 
architettonica ed edilizia attraverso interventi che presentano elevate prestazioni in campo 
energetico-ambientale e paesaggistico, promuovendo nel contempo la bioedilizia e l’uso di 
materiali ecosostenibili. L’incentivazione si realizza prevedendo specifiche modalità ed azioni 
previste nel piano programmatico/operativo. 

 
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Pertanto, il piano programmatico del PUC può delimitare gli ambiti di trasformazione urbana 
da attuare con procedure perequative mediante “comparti edificatori” ed attraverso 
convenzione. 
La quantità di aree e le quantità edilizie insediabili negli ambiti di trasformazione, in 
conformità alle previsioni del piano programmatico di natura operativa, che non sono 
riservate agli usi pubblici o di interesse pubblico, necessarie anche a soddisfare i fabbisogni 
pregressi, sono attribuite ai proprietari di tutti gli immobili compresi negli stessi ambiti. Tale 
capacità edificatoria è la somma dei diritti edificatori destinati allo specifico ambito 
assegnabile ai proprietari nelle trasformazioni fisiche previste dal piano strutturale e da quelle 
funzionali previste dal piano programmatico. Il piano programmatico può comprendere uno 
studio di fattibilità tecnico-economica riguardante le trasformazioni urbanistiche da attuare 
con procedure perequative. 
I diritti edificatori sono ripartiti, indipendentemente dalla destinazione specifica delle aree 
interessate, tra tutti i proprietari degli immobili compresi negli ambiti, in relazione al valore dei 
rispettivi immobili. Tale valore è determinato tenendo conto della qualificazione e valutazione 
dello stato di fatto e di diritto in cui si trovano gli stessi immobili all’atto della formazione del 
PUC. I diritti edificatori sono espressi in Indici di Diritto Edificatorio (IDE) che fissano il 
rapporto tra la superficie fondiaria relativa al singolo immobile e le quantità edilizie che sono 
realizzabili con la trasformazione urbanistica nell’ambito del processo di perequazione. 
L’ambito comprende aree edificate e non edificate, anche non contigue. 
Gli ambiti sono individuati sulla base degli elementi omogenei che si rilevano dal piano 
strutturale del PUC, tenendo conto dell’esistenza di eventuali vincoli. Il piano programmatico 
individua per ogni comparto la quantità della volumetria complessiva realizzabile e la quota di 
tale volumetria attribuita ai proprietari degli immobili inclusi nel comparto, nonché la quantità 
e la localizzazione degli immobili da cedere gratuitamente al Comune o ad altri soggetti 
pubblici per la realizzazione di infrastrutture, attrezzature, aree verdi, edilizia residenziale 
pubblica e comunque di aree destinate agli usi pubblici e di interesse pubblico che formano le 
componenti del dimensionamento complessivo del Piano. 
I PUA definiscono i tipi di intervento, l’organizzazione fisica, le funzioni urbane ammissibili e la 
conformazione urbanistica del comparto, provvedendo in tal modo a localizzare sia le quantità 
edilizie destinate agli usi pubblici e di interesse pubblico, sia quelle attribuite ai proprietari 
degli immobili compresi nel comparto. A ciascun proprietario degli immobili compresi nel 
comparto è attribuita una quota delle complessive quantità edilizie realizzabili, determinata 
moltiplicando la superficie fondiaria degli stessi immobili per i rispettivi IDE. Le quote 
edificatorie, espresse in metri quadrati o in metri cubi, sono liberamente commerciabili, ma 
non possono essere trasferite in altri comparti edificatori. 
Il comparto edificatorio può essere attuato dai proprietari, anche riuniti, degli immobili inclusi 
nel comparto stesso, dal comune o da società miste, anche di trasformazione urbana. Nel 
caso di attuazione di un comparto da parte di soggetti privati, devono essere, in via prioritaria, 
stabiliti tempi e modalità di cessione a titolo gratuito al Comune, o ad altri soggetti pubblici, 
degli immobili necessari per la realizzazione nel comparto di infrastrutture, attrezzature, aree 
verdi, edilizia residenziale pubblica ed altre opere pubbliche o di interesse pubblico così come 
localizzate dal comune attraverso i PUA. Ai proprietari che cedono gratuitamente gli immobili è 
riconosciuto il diritto di edificazione pari al valore delle proprietà cedute. 
I detentori della maggioranza assoluta delle quote edificatorie complessive attribuite ad un 

 
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comparto edificatorio possono procedere all’attuazione dell’ambito nel caso di rifiuto dei 
rimanenti proprietari. Accertato il rifiuto, previa notifica di atto di costituzione in mora, con 
assegnazione di un termine non superiore a 30 giorni, i proprietari detentori della 
maggioranza assoluta formulano la proposta di trasformazione prevista dal PUC. Decorso in 
modo infruttuoso anche tale termine, i proprietari associati procedono all’attuazione del 
comparto, acquisite le quote edificatorie attribuite ai proprietari che hanno deciso di non 
partecipare all’iniziativa con i relativi immobili, mediante corresponsione del controvalore 
determinato dall’ufficio tecnico comunale o nel caso di rifiuto di tale somma, mediante 
deposito della stessa presso la tesoreria comunale secondo le disposizioni del Codice Civile. 
Nel caso di inerzia o di rifiuto all’attuazione di un comparto edificatorio da parte di proprietari 
di immobili detentori nel loro insieme di una quota superiore alla maggioranza assoluta delle 
quote edificatorie complessive, il Comune fissa un termine per l’attuazione dell’ambito stesso, 
trascorso il quale il Comune può attuarlo direttamente, o a mezzo di una società mista o 
riassegnarlo mediante procedimento ad evidenza pubblica, acquisendone le quote 
edificatorie ed i relativi immobili. Le acquisizioni delle quote edificatorie e dei relativi immobili 
avvengono mediante procedure di esproprio. L’approvazione degli interventi equivale a 
dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza. 
Nell’ambito del quadro normativo sopra delineato, il PUC di Colle Sannita si sviluppa con 
riferimento a cinque “sistemi” componenti il più ampio sistema territoriale. Per ciascun 
sistema sono state individuate delle specifiche “strategie” come di seguito riportato: 
 

 
Sistema naturalistico ed ambientale: 

 
tutela, recupero e potenziamento delle componenti naturali che costituiscono il 
patrimonio di naturalità del territorio, al fine di ridurre l’abbandono, in un’ottica di 
sviluppo ecocompatibile volto ad una migliore fruizione e svolgimento delle attività 
connesse, quale fattore di stimolo allo sviluppo locale; 

 
creazione di connessioni tra le componenti naturali esistenti al fine di garantire la 
funzionalità ecologica ed i cicli biologici del territorio in relazione al contesto di area 
vasta; 

 
salvaguardia e riqualificazione della rete idrografica presente al fine di garantire il 
corretto funzionamento idraulico ed ecologico dell’intero sistema, per la messa in 
sicurezza del territorio; 

 
realizzazione di un adeguato livello di sicurezza delle funzioni insediativa, produttiva ed 
infrastrutturale attraverso il recupero e la manutenzione dei sistemi naturali, forestali e 
delle aree agricole, e mediante un sistema di governo locale coordinato con le direttive 
della pianificazione territoriale e di settore vigente; 

 
bonifica e recupero ambientale delle situazioni di degrado naturalistico-ambientale e di 
rischio ecologico; 

 
potenziamento della rete di spazi verdi urbani ai fini della qualificazione ecologica 
dell’ambiente urbano; 

 
promozione di politiche ed interventi per l’uso compatibile ed ecologicamente 
sostenibile delle risorse, anche mediante il contenimento dei consumi energetici 
nell’ambito delle attività agricole, produttive e negli usi civili. 
 

 
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Sistema paesistico e storico-culturale: 

 
promozione della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio complessivo, in modo da 
favorire l’arricchimento armonico e la visibilità dei segni che costituiscono i valori 
naturali ed antropici del territorio, individuando gli elementi che lo costituiscono 
(ambiti, componenti di interesse paesaggistico e storico-culturale). 

 
promozione di politiche di tutela delle aree di crinale garantendo la tutela 
paesaggistica e la qualità degli insediamenti, anche mediante il controllo degli impianti 
eolici attraverso la loro corretta ambientazione e l’attivazione di opportune azioni di 
compensazione; 

 
tutela e valorizzazione della viabilità panoramica, anche promuovendo una 
sentieristica di tipo turistico ed interventi concertati con i comuni contermini, in modo 
da salvaguardare la percezione dei quadri panoramici principali fruibili da punti visuali 
particolari mediante la limitazione delle trasformazioni antropiche ed il controllo di 
quelle ammesse. 

 
promozione di politiche e di interventi di valorizzazione integrata del patrimonio storico 
culturale diffuso nel territorio rurale, composto dagli edifici e manufatti di maggior 
rilievo che costituiscono la testimonianza dell’antropizzazione del territorio, dai siti di 
interesse archeologico e dalla viabilità storica. 
 

 
Sistema del territorio rurale: 

 
salvaguardia e valorizzazione dello spazio rurale del territorio comunale quale risorsa 
socio-economica, ecologico-ambientale e di caratterizzazione paesaggistica, per la 
quale promuovere azioni di sviluppo sostenibile con il sostegno delle specifiche 
politiche comunitarie-regionali; 

 
classificazione del territorio rurale da effettuare in funzione dell’uso produttivo del 
suolo e delle caratteristiche ambientali, prevedendo il mantenimento e lo sviluppo 
dell’attività agricola e delle relative diversificazioni degli ordinamenti colturali, anche 
con le finalità di valorizzare le produzioni autoctone; 

 
incentivazione alla creazione di forme organizzate consortili della filiera 
agroalimentare, anche tramite la realizzazione di apposite strutture di servizio e 
supporto allo sviluppo del settore

 
potenziamento del contributo alla funzionalità ecologica del territorio delle aree 
agricole; 

 
definizione di una disciplina urbanistica volta al mantenimento, diversificazione e 
sviluppo sostenibile delle attività agricole e delle attività ad esse connesse, 
individuando e normando le caratteristiche normo-tipologiche per lo sviluppo 
sostenibile di insediamenti produttivi e residenziali rurali; 

 
regolamentazione dell’utilizzo del suolo per la produzione di energie alternative. 
 

 
Sistema infrastrutturale: 

 
riorganizzazione e potenziamento del sistema della mobilità per migliorare i livelli di 
accessibilità e decongestionamento del centro abitato; 

 
promozione di interventi di riqualificazione funzionale ed ambientale-paesaggistica 
delle infrastrutture viarie, mediante fasce di mitigazione ed integrazione con il sistema 
relazionale locale (viabilità urbana, percorsi pedonali-ciclabili, aree di sosta); 

 
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razionalizzazione e potenziamento della sosta mediante una rete di parcheggi adeguati 
agli usi urbani presenti e futuri; 

 
qualificazione delle infrastrutture tecnologiche esistenti. 
 

 
Sistema insediativo: 

 
valorizzazione del patrimonio identitario, sia architettonico che storico-culturale, 
mediante la rigenerazione dei tessuti storici al fine di recuperare un’immagine urbana 
restaurata e funzionale; 

 
tutela dell’immagine dell’insediamento storico evitando fenomeni di saldatura con gli 
insediamenti di nuovo impianto, garantendo la salvaguardia delle visuali e del valore 
paesistico-ambientale del paesaggio agrario circostante posto a cintura dello stesso; 

 
riuso del patrimonio edilizio storico non utilizzato con il reinserimento della residenza e 
di funzioni terziarie compatibili a basso carico urbanistico; 

 
stratificazione del tessuto consolidato affidata a processi di rigenerazione urbana delle 
situazioni marginali attraverso la promozione di interventi integrati materiali ed 
immateriali di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilità ambientale; 

 
riqualificazione e realizzazione di spazi pubblici di relazione con eventuali integrazioni 
pedonali ed una idonea accessibilità; 

 
realizzazione di nuove centralità urbane finalizzate a migliorare la funzionalità delle 
attività ed a qualificare e potenziare l’attrattività del territorio comunale; 

 
promozione di processi di progettazione e realizzazione degli interventi pubblici e 
privati volti alla qualificazione morfologica ed architettonica degli spazi urbani, dei 
tessuti residenziali e delle aree produttive, alla sostenibilità ambientale 
dell’insediamento e dell’edilizia mediante l’applicazione di metodi e tecniche di 
risparmio energetico, risparmio della risorsa idrica, bioarchitettura, ed anche mediante 
forme di sostegno ed incentivazione 
In relazione alle strategie di cui sopra ed in relazione agli “obiettivi” di Piano (cfr. § 3.2.) 
saranno sviluppate le “azioni” di Piano di cui saranno verificati gli effetti sull’ambiente (cfr. 
Capitolo 8). 
 
 
3.2
 
Obiettivi del Piano 
La L.R. 16/2004 sul “governo del territorio” intende promuovere modalità innovative di 
pianificazione urbanistica al fine di incentivare lo sviluppo socio-economico dei sistemi 
territoriali locali, con l’obiettivo di favorire e sostenere iniziative volte ad una maggiore 
efficienza ed incisività, attraverso il coordinamento e l’integrazione delle politiche d’intervento 
dei singoli territori comunali. 
Le finalità e gli obiettivi previsti dalla legge regionale hanno indotto ad una intesa istituzionale 
per definire un’ampia concertazione tra diversi Enti territoriali, volta alla definizione di 
strategie comuni di tutela e sviluppo del territorio da calare, con la previsione di specifiche 
azioni, all’interno dei singoli strumenti di pianificazione urbanistica comunale. 
Al fine di favorire lo sviluppo dei territori montani dell’Alto Tammaro e del Fortore (in provincia 
di Benevento) è stato sottoscritto un Patto di pianificazione urbanistica associata fra 13 
Comuni, tra cui quello di Colle sannita, volto a sancire i principi e gli obiettivi da porre alla 

 
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base della redazione in forma associata dei singoli piani urbanistici comunali, ponendo al 
centro dell’attività pianificatoria la piena valorizzazione delle risorse ambientali, produttive e 
storico culturali esistenti. 
In particolare, sono stati definiti criteri ed indirizzi posti alla base della programmazione di 
interesse sovracomunale da osservare nelle attività di pianificazione e programmazione 
strategica consistenti: 

 
nell’adozione, in sede di pianificazione urbanistica comunale, di medesimi indirizzi ed 
obiettivi di programmazione territoriale a valenza sovracomunale, nonché di norme e 
metodologie di tutela uniformi volte alla valorizzazione delle risorse ambientali mediante la 
configurazione di un unico parco a rete incentrato sul Tratturo Regio e sulle sue varie 
diramazioni, sui Siti di Importanza Comunitaria, sui boschi, sui corsi d’acqua, sui corridoi 
ecologici e sulle zone di significativa qualità paesaggistica, naturalistica, storico-produttiva, 
archeologica e turistica; 

 
nell’adozione di analoghe modalità di inquadramento, di studio, di trattamento, di 
valorizzazione, di promozione e di gestione del patrimonio urbanistico, architettonico, 
storico-artistico, archeologico e culturale in senso lato, volte alla salvaguardia dell’identità 
dei luoghi urbani e del paesaggio rurale ed alla formazione di una rete dei centri storici 
minori; 

 
nell’adozione di comuni organismi di gestione dei servizi di scala comprensoriale in modo 
da configurare in prospettiva un vero e proprio distretto produttivo economicamente ed 
ambientalmente sostenibile, basato sulla tipicità, su un mix di tradizione ed innovazione e 
sulla solidarietà sociale; 

 
nella scelta di strategie di sviluppo comuni dalle quali possano derivare progetti 
intercomunali nel settore delle infrastrutture, dei trasporti, dell’energia, del turismo, della 
tutela ambientale, della valorizzazione delle risorse culturali, del mercato edilizio e delle 
politiche sociali; 

 
nella scelta di comuni buone pratiche amministrative basate sull’innovazione tecnologica
sulla comunicazione, sulla diffusione delle conoscenze e mirate al miglioramento dei 
servizi al cittadino, alla partecipazione attiva della popolazione alle iniziative in materia di 
sviluppo civile ed economico, in modo da superare le condizioni di marginalità dell’area; 

 
nella scelta di comuni programmi di divulgazione scientifica che consentano di diffondere 
la cultura ecologica e di preservare la cultura storico-antropologica locale, insieme alle 
matrici identitarie dei singoli centri abitati. 
Coerentemente con le azioni strategiche e gli indirizzi inseriti nel PTR e nel PTCP della 
provincia di Benevento, il Patto di pianificazione urbanistica associata individua le seguenti 
otto “linee strategiche” da recepire in sede di pianificazione urbanistica comunale, che sono: 
1.
 
migliorare ed integrare l’accessibilità e la mobilità dell’area; 
2.
 
potenziare l’imprenditorialità locale, promuovere l’innovazione e l’internazionalizzazione 
dei sistemi produttivi pur conservandone la tipicità e l’identità storica; 
3.
 
migliorare la qualità della vita, il livello di sicurezza e la solidarietà sociale; 
4.
 
realizzare politiche urbane innovative, omogenee e concertate in tutta l’area rivitalizzando 
i centri storici; 
5.
 
rafforzare le aree culturali di eccellenza, costituite da beni storico-artistici, eventi e 
manifestazioni, istituti culturali; 
6.
 
sviluppare ed integrare la filiera ambiente-turismo-cultura-sport; 

 
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7.
 
accrescere l’integrazione territoriale e l’offerta di servizi di interesse collettivo; 
8.
 
attuare politiche che implichino l’uso di risorse energetiche rinnovabili ed ambientalmente 
compatibili. 
Tenuto conto delle linee strategiche individuate dal Patto di pianificazione urbanistica 
associata, e tenuto conto delle strategie precedentemente elencate (cfr. § 3.1), sono stati 
elaborati gli “obiettivi generali” (indicati con OG) e gli “obiettivi specifici” (indicati con OS) per 
la pianificazione urbanistica comunale, che possono essere strutturati secondo lo schema di 
Figura 3.1. 
 
 
Figura 3.1a – Obiettivi di Piano 
OG1 
Realizzare politiche urbane innovative 
rivitalizzando il centro storico 
OS1.1 
Recuperare, riqualificare e valorizzare il centro storico 
OS1.2 
Riutilizzare gli immobili abbandonati 
OS1.3 
Densificare l’abitato esistente con funzioni residenziali e dotazione di 
servizi locali 
OS1.4 
Localizzare la nuova edificazione in adiacenza dell’abitato esistente 
 
OG2 
Rafforzare le aree culturali di 
eccellenza (beni storici-artistici, eventi 
e manifestazioni, istituti culturali) 
OS2.1 
Valorizzare e promuovere gli istituti culturali, museali e formativi presenti 
OS2.2 
Valorizzare i borghi rurali 
 
OG3 
Adottare modalità di valorizzazione, 
promozione e gestione del patrimonio 
urbano, architettonico, storico-
artistico, archeologico e culturale in 
genere, volte alla salvaguardia 
dell’identità dei luoghi urbani e del 
paesaggio rurale 
OS3.1 
Tutelare e valorizzare gli elementi di interesse storico-paesaggistico 
caratterizzanti il territorio 
 
OG4 
Diffondere la cultura ecologica e 
preservare la cultura storico-
antropologica locale, insieme alle 
matrici identitarie dei singoli centri 
abitati 
OS4.1 
Tutelare il paesaggio rurale e delle produzioni agricole di maggior pregio 
OS4.2 
Perseguire il recupero ambientale e la rifunzionalizzazione dei siti 

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