Piano regolatore generale


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Relazione

1

Chiusa Sclafani



Comune     di

Prof. ing. arch. Giuseppe Trombino

PIANO REGOLATORE GENERALE

Variante generale n. 1



COMUNE DI CHIUSA SCLAFANI 

Provincia di Palermo 

 

 

 

PIANO REGOLATORE GENERALE (1993) 



  

V

ARIANTE GENERALE 

(2005) 

 

 

 

 

 

 

 

RELAZIONE  

 

 



 

 

 

 

 

Progettista incaricato 

Prof. arch. ing. Giuseppe Trombino 

 

 

 

 

Collaboratori 

arch. Luisa Alotta 

arch. Antonio Calderaio 

ing. Massimo Grizzaffi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dicembre 2005



 

PREMESSA  

 

 



 

 

 



Nelle pagine che seguono sono riportati i risultati degli studi analitici e progettuali svolti 

dallo scrivente progettista per la definizione della prima Variante generale del PRG di 

Chiusa Sclafani. 

Lo studio si avvale dei seguenti studi di settore appositamente predisposti dalla 

Amministrazione comunale: 

- Studio geologico generale del territorio comunale redatto dal geologo dott. Ignazio 

Giuffrè. 

- Studio agricolo-forestale del territorio redatto dall'agronomo dott. Giovanni Giardina; 

- Studio per la programmazione della rete distributiva redatto dall’arch. Biagio Cutropia. 

Elementi fondamentali e condizionanti, sia pur in diverso modo, delle scelte contenute 

nel progetto della Variante generale del PRG sono state: 

a)  le direttive formulate dal Consiglio comunale con atto deliberativo n. 44 del 

18.07.2003; 

b)  le determinazioni assunte dal Consiglio comunale, con atto deliberativo n. 42 del 

22.10.2004 sullo schema di massima della Variante del PRG; 

c)  le indicazioni relative alla suscettività di utilizzazione del suolo ed al sistema dei 

vincoli ambientali contenute nello studio geologico, nonchè quelle emerse 

dall’analisi agricolo-forestale del territorio;  

d)  l’insieme dei vincoli e delle limitazioni territoriali poste da norme legislative e 

regolamentari vigenti. 

L'esposizione dei contenuti progettuali del Piano, di seguito riportata, è dunque preceduta 

da un capitolo nel quale sono riassunte le procedure seguite nella formazione del Piano e 

le indicazioni che in tale iter sono state formulate dal Consiglio comunale nonchè le 

indicazioni contenute negli studi di settore sopra citati. 

Le proposte progettuali sono visualizzate in elaborati grafici alla scala 1:10.000 per l’intero 

territorio comunale ed in scala 1:2.000 per le aree urbane di Chiusa e San Carlo ed 

utilizzano cartografie ufficiali fornite dal Comune di Chiusa (scala 1:2000) e dal Servizio 

cartografico dell’ARTA (scala 1:10.000).  

Le modifiche apportate alla precedente stesura del PRG, che possono cogliersi attraverso 

il confronto tra tali tavole e quelle che visualizzano le previsioni del PRG vigente, sono 

dettagliatamente descritte nel seguito, avendo cura, per ciascuna modifica, di evidenziare 

le ragioni che ne hanno determinato l’introduzione.  

Nelle linee generali va evidenziato come le nuove previsioni, pur ponendosi in assoluta 

continuità con quelle del precedente PRG, siano assai più restrittive, sia per la consistente 

riduzione delle aree destinate alla espansione residenziale, sia per la maggiore precisione 

del quadro vincolistico orientato alla salvaguardia dei valori storici del territorio ed alla 

tutela ambientale. 


 

2

Capitolo I 



RIFERIMENTI PROGETTUALI 

 

 



1.  L'

INCARICO

 

 

Con delibera della Giunta Municipale n. 96 del 19.06.2003 è stato affidato allo scrivente 

prof. ing. arch. Giuseppe Trombino, ai sensi dell'art. 2 della L.R. n. 71/1978 e dell’art. 3 

della L.R. n.15/1991, l'incarico della revisione, per il trascorso decennio di validità dei 

vincoli espropriativi, del vigente Piano Regolatore Generale, redatto nel 1990 dallo stesso 

scrivente progettista ed approvato con D.A. n. 255/1993.   

 

 

2.  L





D

IRETTIVE

 

 

In ossequio al disposto del comma 7, art. 3, legge reg. 30 aprile 1991, n. 15, il Consiglio 

comunale, con atto deliberativo n. 44 del 18.07.2003, ha adottato le direttive generali da 

osservarsi per la revisione del PRG.  

Con tali direttive, dopo una approfondita disamina dello stato di fatto e di diritto del 

territorio comunale e dello stato di attuazione del vigente PRG, approvato con D.A. n. 

255 del 16.04.1993, il Consiglio comunale ha fornito dettagliate e assai circostanziate 

indicazioni sui criteri da seguire nella rielaborazione del piano e sulle modifiche da 

apportare allo strumento urbanistico vigente; in particolare, ha indicato la opportunità di 

apportare allo strumento urbanistico vigente le seguenti modifiche: 

1)  eliminare la previsione del “Parco suburbano” in contrada Ruzzolone, destinando le 

aree interessate a verde agricolo; 

2)   eliminare la previsione del “Parco urbano” ubicato in C.da Conti destinando le aree 

interessate in parte a verde agricolo e in parte a zona B2; 

3)  destinare a “Area per mostre mercato, parcheggi per roulottes e camper e sedi di 

mercati rionali” l’area ubicata nel quartiere San Vito già destinata nel PRG vigente ad 

“attrezzature sportive”;  

4)  riclassificare come zone omogenee B2 le aree in C.da San Leonardo destinate nel 

PRG vigente ad “asilo nido e scuola materna” ed a “servizi per gli anziani”; 

5)  riclassificare come zona omogenea C3 l’area ubicata in C.da Mallà destinata nel PRG 

vigente a “verde attrezzato”;  

6)  riclassificare come zona omogenea E le aree ubicata nella frazione di San Carlo 

destinate nel PRG vigente a “verde pubblico” e ad “attrezzature per il tempo libero e la 

cultura”;  

7)  riclassificare come zona omogenea B2 l’area ubicata a valle della via Ungheria e sino 

alla realizzata strada di accesso al parco urbano, destinata nel PRG vigente a “attrezzature 

sportive”;  

8)  ridimensionare le zone di espansione C3 ubicate in contrada Mallà, destinando “verde 

agricolo” le aree risultanti;  

9)  eliminare, in quanto di difficile attuazione, la previsione delle nuove infrastrutture 



 

3

viarie rispettivamente localizzate a monte della zona B1, al margine orientale della zona 



C3 di contrada Mallà, a monte della zona B4 e a valle della zona C1 di contrada San 

Leonardo; 

10)  ridurre la fascia di rispetto cimiteriale da 200 a 50 m., destinando le aree esterne al 

vincolo a zona di verde agricolo o residenziale; 

11)  destinare alla costruzione della “Caserma dei Carabinieri” un’area ubicata in 

contrada San Vito e classificare le aree contermini come zone B4; 

12)  prevedere l’ampliamento, possibilmente a monte, dei cimiteri di San Carlo e di 

Chiusa; 


13)  sottoporre a tutela e prevedere adeguate forme di protezione per i seguenti beni 

architettonici ed etnoantropologici ubicati nel territorio extraurbano: 



Bevai 

- via santa Caterina antistante rifornimento ERG; 

- via SS. Crocifisso, incrocio via Mirio; 

- Barré; 

- Mallà 

- Canale di piazza 

- San Carlo 

- Santa Venera 

- Lissandro 

- Valle Cattiva 

- Feudotto 

- C.da Tudisco 

- Monte Colomba 

- Biviraturella; 

- San Gregorio; 

- Vivere 

- Cuba piano Cardone 

Mulini  

- Agliara 

- Stretto d’Acci 

- Paratore 

- Giulfo 

- Lissandro 

- San Carlo 

Masserie 

- Lissandro 

- Oliveto 

- Umpoli 

- Bonfiglio Portella grande 

- Lissandro Dara 

- Santa Margherita 

- Santa Venere 



 

4

Fontane 

- Zotta Origano 

-Bugio 


Cappelle 

 

- Santa Lucia 



Per quanto concerne le disposizioni normative e regolamentari (Norme di Attuazione e 

Regolamento Edilizio) vengono suggerite le seguenti modifiche: 

a)  aumentare gli indici fondiari e la densità fondiaria massima nelle zone C1, C2 e 

C3; 


b)  nelle zone di verde agricolo prevedere per la realizzazione di magazzini agricoli un 

indice di edificabilità di 0,10 mc/mq e la possibilità di realizzare porticati pari al 

50% della superficie coperta; 

c)  consentire lo svolgimento di attività commerciali nelle zone A, B e C, anche al 

primo piano; 

d)  diminuire il numero dei colori previsti dal piano colori.  

Vengono infine date indicazioni, per lo più di tipo metodologico, per quanto concerne il 

dimensionamento delle singole zone territoriali omogenee da prevedere nella Variante. 



 

 

3.  L



D

ETERMINAZIONI SULLO SCHEMA DI MASSIMA

 

 

Con atto deliberativo n. 42 del 22.10.2004 il Consiglio comunale di Chiusa ha assunto le 

determinazioni di propria competenza sullo schema di massima della Variante del PRG. 

Con tale atto, in particolare, il Consiglio ha deliberato, in conformità alla proposta 

formulata dal Dirigente del Servizio Urbanistico ing. Pizzolato, di ritenere congruo il 

progetto di massima redatto dal progettista incaricato nonché lo studio agricolo forestale 

redatto dal dott. Giovanni Giardina, con le seguenti precisazioni: 

- prevedere nel piano definitivo la riduzione a 50 m. della fascia di rispetto del cimitero di 

Chiusa in conformità alla delibera consiliare che lo stesso Consiglio si è impegnato ad 

assumere prima della adozione del piano; 

- prevedere nel piano definitivo la deroga di cui all’art. 89 della L.R. 6/2001 per tutte le 

parti del territorio comunale comprese entro le fasce di rispetto delle aree boscate 

naturali, ed esterne al perimetro delle aree di riserva e delle Zone di protezione 

speciale, al fine di rendere meno gravoso il vincolo boschivo e di non porre pesanti 

condizionamenti alla attività agricola e zootecnica; 

-  non procedere alla redazione di nuove Prescrizioni esecutive, essendo ancora in corso 

di validità il piano particolareggiato della zona B1, il PIP e altri piani di lottizzazione 

nelle zone C e non sussistendo esigenze che richiedano la approvazione di un piano 

esecutivo; 

- procedere ad un aggiornamento dello studio geologico del territorio comunale in 

adeguamento alla Circolare ATA n. 2222/1995, nonchè alla redazione di studi relativi 

alla Valutazione Ambientale Strategica ed alla Valutazione di incidenza ambientale 

nelle parti del territorio classificate come ZPS, in conformità a quanto previsto da 

recenti disposizioni normative. 



 

5

Riguardo a tale ultima determinazione si segnala che, successivamente alla data di 



adozione dell’atto deliberativo sopra richiamato, l’Assessore è intervenuto sulla materia 

della VAS, modificando con proprio Decreto del 24.01.2005 un proprio precedente 

Decreto del 7 luglio 2004; in forza di tale modifica la Valutazione Ambientale Strategica 

non è più richiesta per tutti i piani di competenza comunale. 

 

 

4. STUDI DI SETTORE 



 

4.1 Studio geologico 

Il progetto definitivo della Variante è stato redatto sulla base di uno studio geologico, 

appositamente svolto dal dott. Ignazio Giuffrè a seguito di quanto deliberato dal 

Consiglio con l’atto richiamato nel precedente paragrafo. 

Lo studio, redatto in conformità alle vigenti disposizioni assessoriali, risulta costituito da 

una relazione e dalle carte tematiche denominate come di seguito: 

• 

Tav. 1-Carta del territorio comunale in scala 1:25.000 



• 

Tavv. 2A e 2B-Carta geologica in scala 1:10.000 

• 

Tavv. 3A e 3B-Carta geomorfologica in scala 1:10.000 



• 

Tavv. 4A e 4B-Carta idrogeologica in scala 1:10.000 

• 

Tavv. 5A e 5B-Carta della pericolosità geologica in scala 1:10.000 



• 

Tav. 6-Carta geologica in scala 1:2.000 

• 

Tav. 7-Carta geomorfologica in scala 1:2.000 



• 

Tav. 8-Carta litotecnica in scala 1:2.000 

• 

Tav. 9-Carta della pericolosità geologica in scala 1:2.000 



• 

Tav. 10-Carta della pericolosità sismica locale in scala 1:2.000 

Il supporto cartografico degli elaborati è costituito dalla carta IGM per l'elaborato in scala 

1:25.000, dalla carta tecnica regionale per gli elaborati a scala 1:10.000. Le carte a scala 

1:2.000 utilizzano invece quale supporto un rilievo aerofotogrammetrico relativo all'area 

urbana e alla frazione di San Carlo. 

Sulla base delle caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche e geologiche-tecniche il 

territorio comunale viene suddiviso in zone omogenee in relazione alla suscettività di 

utilizzazione e quindi alla idoneità alla edificazione. Il territorio è stato suddiviso 

sostanzialmente in tre aree: 

• 

Aree stabili, che interessano prevalentemente la parte a sud del territorio dove ricade la 



frazione di San Carlo; 

• 

Aree di media stabilità, che interessano settori molto ampi di territorio a Nord e a Est 



dell'abitato di Chiusa, limitate zone poste a Sud dello stesso ed i terreni che 

compongono le sponde dei torrenti e valloni del territorio; 

• 

Aree instabili, che interessano circoscritte aree del territorio comunale e fra di esse 



alcune poste a Sud-Est limitrofe all'abitato di Chiusa. 

Nelle aree definite instabili è preclusa qualsiasi attività edificatoria mentre nelle aree 

definite a media instabilità gli interventi edificatori dovranno essere sottoposti a verifiche 

con studi di dettaglio. 



 

6

Dallo studio emerge in particolare la presenza di alcune faglie, che vanno tenute in 



considerazione in quanto possono rappresentare, in caso di eventi sismici, strutture in 

grado in enfatizzare l'energia del sisma stesso. 

Relativamente alla pericolosità sismica locale, dagli studi effettuati emerge una ridotta 

pericolosità sismica nella maggior parte del territorio comunale. 

 

 

4.2 Studio agricolo forestale 



Lo studio, redatto dal dott. agronomo Giovanni Giardina, é costituito da una relazione e 

da vari elaborati grafici denominati: 

– Carta altimetrica, scala 1:45.000 

– Carta clivometrica, scala 1:45.000 

– Carta dell’uso del suolo, scala 1:10.000 

- Carta delle unità di paesaggio, scala 1:50.000 

– Carta dei vincoli, scala 1:10.000 

- Carta delle aree di possibile espansione, scala 1:10.000 

Nello studio vengono individuate e mappate sulle CTR alla scala 1:10.000 numerose aree 

interessate dalla presenza di formazioni boschive o ad esse assimilabili ai sensi dell’art. 4 

della L.R. 16/1996 e succ. mod.; precisamente sono mappati boschi naturali per 

complessivi ettari 527, boschi artificiali per ettari 337 ed aree di macchia mediterranea per 

complessivi ettari 916, per un totale di 1780 ettari, pari al 31 % del territorio comunale. 

Va sottolineato che, per quanto attiene l’applicazione del disposto vincolativo di cui alla 

L.R. 16/1996 e succ mod., lo scrivente, nella elaborazione della Variante, ha fatto 

riferimento all’elaborato denominato “Carta dell’uso del suolo” e non a quello 

denominato “Carta dei vincoli”; in quest’ultimo elaborato infatti non sono indicate le 

formazioni boschive comprese nel perimetro della riserva naturale di “Valle del Sosio” 

che invece vanno tenute in conto agli effetti della delimitazione della fascia di rispetto 

sulle aree esterne alla riserva.  

Per quanto concerne il disposto dell’art. 2 della L.R. 71/1978 lo studio perviene, sulla 

base di criteri scientificamente corretti basati sulla valutazione di parametri ed indicatori 

ambientali, alla individuazione di 9 aree di possibile espansione per complessivi 38 ettari. 

 

 



 

7

Capitolo II 



 

LO STATO DI FATTO E DI DIRITTO 

 

1.

 

L

O STATO DI FATTO

 

 

Per la descrizione del quadro analitico dello stato di fatto si ritiene di dover rinviare 



interamente alla relazione del PRG 1993, dal momento che il quadro in esso tracciato, con 

riferimento alla struttura socioeconomica della popolazione ed alle caratteristiche 

urbanistiche del territorio, è ancora sostanzialmente valido.  

 

2.

 

D

ISCIPLINA URBANISTICA VIGENTE E PRINCIPALI VINCOLI URBANISTICI

 

Il Comune di Chiusa Sclafani è dotato di Piano Regolatore Generale approvato con D.A. 

n. 255/93 del 16.04.1993, i cui vincoli preordinati alle espropriazioni sono decaduti per 

decorrenza del termine di validità decennale. 

Il territorio comunale è suddiviso nelle seguenti zone: 

•  zona territoriale omogenea “A” (Tessuti urbani di interesse storico ambientale); 

•  zona territoriale omogenea “B1” (Tessuti urbani degradati da recuperare); 

•  zona territoriale omogenea “B2” (Tessuti urbani da completare e esistenti); 

•  zona territoriale omogenea “B3” (Tessuti urbani da completare e esistenti) San Carlo; 

•  zona territoriale omogenea “B4” (Edilizia di recente formazione da completare

Quartiere Santa Lucia); 

•  zona territoriale omogenea “C1” (zona di espansione residenziale  It=1,5 mc/mq ); 

•  zona territoriale omogenea “C2” (zona di espansione residenziale con It=1 mc/mq ); 

•  zona territoriale omogenea “C3” (zona di espansione residenziale a bassa densità, con 

It=0,35 mc/mq); 

•  zona territoriale omogenea “D” (zona destinata ad attività ed impianti produttivi); 

•  zona territoriale omogenea “E1” (zone agricole normali); 

•  zona territoriale omogenea “E2” (zone agricole di salvaguardia ambientale e zone 

agricole vincolate ai sensi della legge 431/85); 

•  zona “F” (Attrezzature di livello generale); 

•  zona di Parco suburbano del Ruzzolone; 

•  zona di Parco urbano Mallà-Quaranta (già realizzato); 

•  zone dei servizi residenziali; 

In attuazione del P.R.G. vigente sono stati approvati quattro Piani di lottizzazione 

convenzionati di iniziativa privata di cui uno in zona omogenea “C1” e tre in zona 

omogenea “C3”. 

Inoltre con delibera di C.C. n. 11/98 è stata individuata in zona “C1” un’area per la 

costruzione di n. 24 alloggi popolari, oggi in fase di realizzazione. 



 

8

Sono state altresì apportate, durante il periodo di validità del P.R.G., alcune varianti allo 



stesso e precisamente: 

-Variante alla lettera a) dell’art. 21 delle N.A. approvata con D.A. n. 703 del 28.09.1995; 

-Variante all’art. 34 del R.E. approvata con D.A. n. 255/DRU del 04.06.1997; 

-Variante all’art. 24 delle N.A. e all’art. 34 del R.E. approvata con D.A. n. 342/DRU del 

11.06.2001; 

-Variante di una zona da parco suburbano a zona “F” attrezzature di livello generale 

approvata con Decreto Dirigenziale n. 919 del 05.11.2002; 

Durante il periodo di validità del P.R.G. è stato, altresì, redatto dall’Ufficio Tecnico 

Comunale, il piano particolareggiato della zona B1 così come previsto dall’art. 14 delle 

Norme di Attuazione; tale piano è stato approvato con D.A. n. 439/DRU del 31.07.1997. 

Per regolamentare gli interventi edilizi nel centro storico è stato approvato, con delibera 

di C.C. n. 72 del 30.08.2000, uno specifico “Regolamento per il decoro degli aspetti 

esterni degli edifici ricadenti nel centro storico”. 

In adempimento degli obblighi posti dalla L.R. 28/1999 in materia di commercio è stato 

predisposto e successivamente adottato un “piano di programmazione della rete 

distributiva”, redatto dall’arch. Biagio Cutropia. 

 

 

3.



 

S

TATO DI ATTUAZIONE DEL 

PRG

 VIGENTE E STATO 

DELL



URBANIZZAZIONE

 

Per quanto riguarda le zone residenziali, in riferimento alla zona “A”, si evidenzia che 

l’attività edilizia è stata limitata quasi esclusivamente ad interventi di manutenzione 

ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo. Tali interventi 

hanno interessato un numero notevole di fabbricati ricadenti nella suddetta zona. 

All’interno delle zone B oltre ad interventi di demolizione e ricostruzione di fabbricati 

preesistenti, sono state realizzate costruzioni su aree libere. 

Nell’ambito della zona “C1”, non ha trovato attuazione la pianificazione particolareggiata 

costituita dalle Prescrizioni esecutive allegate al P.R.G. e questo perché l’intera area è 

frazionata in piccoli spezzoni di terreno appartenenti a diversi soggetti. 

Pertanto, i soli interventi attuati o in corso di definizione derivano da piani di 

lottizzazione di iniziativa privata e da iniziative di edilizia residenziale pubblica. 

L’area PIP (zona “D”) ubicata in contrada Rizza è stata realizzata con un finanziamento 

dell’Assessorato alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, con il quale sono 

stati realizzati n. 8 capannoni aventi superfici variabili da 200 a 1000 mq su lotti di 

dimensione variabile da 700 mq a 2500 mq circa. 

Restano ancora da realizzare altri quattro capannoni di cui 1 di 1000 mq, 1 di 500 mq. e 2 

di 200 mq. In quest’ultimi tempi l’intera area PIP ha riscosso un notevole interesse da 

parte di alcuni imprenditori. I predetti capannoni già realizzati in parte sono stati 

assegnati agli aventi diritto ed in parte sono in fase di assegnazione. 



 

9

Nelle aree destinate a verde agricolo, oltre a diversi interventi di miglioramento agricolo 



(realizzati anche attraverso la costruzione di fabbricati destinati al servizio dell’agricoltura 

si sono realizzati interventi produttivi (ex art. 22 L.R. 71/78 e successive modifiche), 

nonché fabbricati con destinazione residenziale. 

Scarsa attuazione ha trovato il P.R.G. nelle parti che si riferiscono alla previsione di 

nuove infrastrutture (attrezzature scolastiche, verde pubblico, parcheggi, servizi 

amministrativi, viabilità, ecc.). 

L’attività edilizia si è svolta per lo più in forme regolari; pochissimo diffusi sono infatti gli 

episodi di edificazione abusiva. Come risulta dagli atti dell’Ufficio Tecnico (Settore 

edilizia-urbanistica), le istanze di sanatoria presentate sono circa 568, di cui 476 ai sensi 

della L. 47/85 e L.R. 37/85 e 92 ai sensi della L. 724/94. Sono inoltre attualmente in 

istruttoria alcune istanze ai sensi dell’art.13 della L. 47/85. Sono state sinora rilasciate 

circa 210 concessioni edilizie in sanatoria. 

 

 

 



 10

Capitolo III 


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