Comune di francavilla
CARATTERI GEOSISMICI E TETTONICI DEL TERRITORIO
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- Intensità massima osservata
- Sismi del 1783. (5 febbraio h. 12,00 MCS 11°- Richter 6,8; 7 febbraio h. 13,10 MCS 7.5°
- CARATTERI IDROLOGICI ED IDROGEOLOGICI.
- Complesso metamorfico del basamento.
- Complesso argilloso-marnoso miocenico.
- Complesso sabbioso-arenaceo mio-pliocenico.
- Fosso Aria
CARATTERI GEOSISMICI E TETTONICI DEL TERRITORIO
Il territorio comunale di Francavilla Angitola è considerato dalla normativa vigente (D.P.R. n° 1684 del 25.11.62 e successive modifiche ed integrazioni, fino alla recente Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri 12.6.98 n° 2788) a rischio sismico ed inserito in 1° categoria, prescrivendo per le costruzioni un valore del Coefficiente di Sismicità pari a S = 12 ed un coefficiente di intensità sismica pari a C = 0,1. Pertanto, nei calcoli delle strutture, si tiene e si dovrà tenere conto delle norme e delle disposizioni che si applicano nelle zone sismiche, secondo la Legge n° 64 del 2.2.74 e le successive disposizioni e circolari ministeriali che regolano la materia. Nella recente Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri vengono introdotti e codificati dei criteri semiquantitativi per definire il livello di rischio sismico dei comuni italiani. In particolare vengono introdotti il cosiddetto Indice di rischio il quale esprime sinteticamente le perdite annue dovute ad eventi sismici, intese sia come perdita economica, sia in termini di vite umane; e l'Intensità massima osservata, espressa nella scala MCS e determinata sulla base dei riscontri storici (cataloghi GNDT e ING) o calcolata sulla base di attenuazione e regolarizzazione di campi macrosismici (IMC Intensità Massima Calcolata). L'indice summenzionato risulta avere un campo di variazione compreso tra 0 e 0,8, con una media nazionale che si attesta sul valore di 0,0455. Orbene, nella suddetta classificazione il Comune di Francavilla Angitola ha un indice di rischio pari a 0,4017 (ben al di sopra della media nazionale) mentre l'intensità massima è > = 10 in scala MCS. Viene pertanto ribadita la sua notevole esposizione al rischio sismico. D'altronde risalendo nel tempo alla sismicità del territorio calabrese, relativamente anche alla zona di Francavilla, si può valutare come esso
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 41 sia stato interessato da una lunga serie di terremoti di notevole entità.
tratta dal Catalogo dei Forti Terremoti in Italia. Tra i più violenti dei quali si ha cronaca e notizie storiche, possono citarsi i sismi del 1638, 1659, del 1783, 1791, 1905, 1908 e 1947, gli effetti dei quali a Francavilla Angitola sono di seguito descritti, tratti dal Catalogo dei forti terremoti in Italia 461 a.c. – 1990 Istituto Nazionale di Geofisica. sisma del 1638. (27 marzo h. 15,05 MCS 11°- Richter 6,9) La scossa del 27 marzo causò il crollo totale di 27 case; crolli parziali e gravi danni si verificarono in altre 64 abitazioni e nel castello; i morti furono 20. sisma del 1659. (5 novembre h. 22,05 MCS 10°- Richter 6,4) Il terremoto causò la distruzione di 32 case e di un ospedale, con la morte di 5 persone.
Fig 6. Epicentro del sisma del 5.11.1659
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 42 Sismi del 1783. (5 febbraio h. 12,00 MCS 11°- Richter 6,8; 7 febbraio h. 13,10 MCS 7.5°- Richter 6,5; 1 marzo h. 01,40 MCS 9°- Richter 5,9; 28 marzo h. 18,55 MCS 11°- Richter 6,9) Le scosse del 5 e 7 febbraio e dell’1 marzo provocarono danni alle abitazioni, il terremoto del 28 marzo causò il crollo della maggior parte degli edifici causando la morte di 44 persone su 2081 abitanti. Fig. 5 Epicentro sisma del 01.03.1783 sisma del 1791 (13 ottobre h. 01:20 MCS 9°- Richter 5,9) Il terremoto causò crolli e gravi danni nelle case e nelle baracche che costituivano l’abitato, rendendone molte inabitabili. sisma del 1905 (8 agosto h. 01:43 MCS 10°- Richter 6,8) Il terremoto produsse danni gravissimi alle abitazioni. Fu gravemente danneggiata e chiusa al culto la chiesa parrocchiale di S. Foca. Danni gravi subirono anche la chiesa di S. Maria delle Grazie e l’oratorio del SS Rosario. Ci furono 17 feriti. sisma del 1908 (28 dicembre h. 04:20 MCS 11°- Richter 7,1) La scossa fu molto forte e causò danni agli edifici (Cfr. Baratta: La catastrofe sismica calabro- messinese).. sisma del 1947 (5 novembre h. 06:32 MCS 8°- Richter 5,8) La scossa molto forte aprì lesioni gravi in molte case. Scossa ondulatoria di 8 secondi, preceduta da ululati di cani. Il sisma più tristemente famoso rimane quello del 1783, sia in relazione all'elevato numero di vittime, sia per lo sconvolgimento geomorfologico conseguente all'azione del sisma. Altro dato impressionante di tale episodio tellurico fu la durata delle scosse, intesa sia nell'ambito delle singole scosse, che della loro distribuzione temporale. Le scosse, tutte catastrofiche, iniziarono infatti il 5 febbraio e si protrassero fino al 29 di
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 43 marzo, con una serie impressionante di sette scosse disastrose di entità superiore al 10° grado Mercalli, con epicentri nella Calabria centrale di lunghissima durata (la più prolungata di tre minuti!). Più recentemente, nel 1955, l'Osservatorio Geofisico di Reggio Calabria ha registrato ben 47 scosse cosiddette "domestiche", ossia dove la distanza epicentrale ha un raggio inferiore a 100 Km; nel 1967 tali scosse furono 41. Questi ultimi dati campione per ribadire, qualora ce ne fosse bisogno, come tuttora il territorio calabrese in generale e la porzione territoriale in oggetto in particolare, siano interessati da imponenti fenomeni di natura sismica. I dati presentati forniscono alcuni elementi per valutare la severità della storia sismica di Francavilla. A questi si può aggiungere qualche dato tratto da studi di previsione statistica. Tali studi si basano sulla proiezione nel futuro della storia sismica passata mediante leggi matematiche di distribuzione statistica. Per l'area di nostro interesse viene stimata una probabilità di occorrenza maggiore del 60% per un evento sismico di intensità maggiore o uguale all'VIII grado MCS in un periodo di 50 anni, o, espresso in altri termini, un tempo medio di ritorno di minore di 75 anni per un evento con intensità >VIII MCS (i dati sono tratti da Mappe di sismicità per l'area italiana - ISMES ENEL. 1990). Appare evidente che il territorio presenta un alto livello di pericolosità sismica e che è possibile ridurre il rischio sismico soltanto mediante un'oculata pianificazione del territorio e il pieno rispetto dei criteri antisismici nell'edificazione. Nella suddivisione del territorio in classi di fattibilità si è tenuto conto di questo aspetto e si sono analizzati i fenomeni di pericolosità sismica locale, come verrà illustrato nel seguito. La situazione pertanto giustifica ampiamente l'inserimento del Comune di Francavilla Angitola nella zona sismica di cui in precedenza ed assume particolare importanza l'espletamento, previsto da tali vigenti normative, di STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 44 studi ed indagini geologico-tecniche sui terreni di imposta delle fondazioni in fase progettuale dei fabbricati. D'altra parte alcuni caratteri litologici, strutturali e geomorfologici di certe porzioni di territorio e la stessa localizzazione del centro storico dell’abitato
sono penalizzanti dal punto di vista geosismico. Bisogna infatti ricordare che l'intensità originaria di una scossa sismica, ferma restando la distanza ipocentrale e la direzione di propagazione della stessa, può essere amplificata o smorzata dalla natura e dall'assetto stratigrafico, viscoelastico e geomorfologico dei terreni attraversati, non dimenticando però che è necessario tenere conto di tutto quanto influisce sul contenuto spettrale e sull'amplificazione della vibrazione che si propaga dall'ipocentro e anche della sua interazione con il terreno. In ogni caso la corretta conoscenza del contesto geologico e geomorfologico di un'area rappresenta una condizione indispensabile per la valutazione e l'individuazione del possibile scenario di rischio sismico. Le condizioni geologiche locali rappresentano un importante parametro per la determinazione delle caratteristiche e dell'intensità del movimento causato da un sisma in una determinata area. Per un maggiore approfondimento della risposta del territorio alla sollecitazione sismica occorre procedere alla microzonazione sismica dello stesso, anche se in termini qualitativi. La Microzonazione sismica ha lo scopo di riconoscere ad una scala sufficientemente piccola le condizioni di sito che possono modificare sensibilmente le caratteristiche del moto sismico atteso (moto sismico di riferimento) o possono produrre effetti cosismici rilevanti per le costruzioni e le infrastrutture. In sostanza lo studio di Microzonazione restituisce una mappa del territorio nella quale sono indicate: le zone in cui il moto sismico viene amplificato a causa delle caratteristiche litostratigrafiche del terreno e geomorfologiche del territorio; le zone in cui sono presenti o suscettibili di attivazione dissesti del suolo dovuti o STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 45 incrementati dal sisma (frane, assestamenti, liquefazioni, fagliazioni superficiali). Le situazioni che generalmente è possibile individuare sono sintetizzate qui di seguito. Nel contesto geologico osservato nel territorio particolare importanza assumono: - la profondità, giacitura e stato fisico del substrato; - la morfologia locale e del substrato (eventuali morfologie sepolte); - la litologia, spessore, giacitura ed estensione dei depositi superficiali; - la profondità della falda idrica. Localmente alcuni di tali fattori possono concomitare, fino a far incrementare l'intensità sismica di 4 volte rispetto a quella di un corpo roccioso omogeneo di riferimento, come ad esempio la roccia compatta di tipo cristallino. Con riferimenti ai corpi rocciosi presenti nelle zone studiate, si può affermare che le rocce fratturate ed alterate, con ancora un buon grado di aggregazione litoide, presentano aumenti dell'intensità sismica fino a 1,6 - 2; i terreni sabbiosi ed argillosi asciutti fino a 1,2 - 1,8, i terreni alluvionali e conglomeratici, fino a 1,6 - 2,0. Nei terreni granulari assume comunque una importanza fondamentale la presenza di acqua. Al suo aumentare infatti varia lo stato di consistenza, si distrugge la coesione, si agevola la plasticizzazione e la fluidificazione, accentuandosi le caratteristiche più sfavorevoli alla stabilità dei versanti e dei manufatti su essi edificati. In tal senso i litotipi sciolti prima elencati possono assumere valori di incremento fino a 1,7 - 2,8, con particolare riguardo ai depositi detritici ad elementi angolosi e quelli da riporto recente, ove la maggiorazione può raggiungere valori anche più elevati, fino a 4. E' pertanto necessario progettare i manufatti tenendo conto delle massime sollecitazioni ivi possibili, al fine di conferire la più ampia stabilità al complesso terreno-fondazione. In questa ottica assume particolare STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 46 rilevanza una corretta determinazione del coefficiente sismico del sottosuolo con un buon grado di approssimazione, al fine di fugare errori di valutazione dell'intensità sismica che possano ripercuotersi in maniera determinante sulle previsioni di progetto. L'influenza della falda comunque cessa, se la superficie freatica si trova sotto 10 metri di profondità dal piano campagna. Le situazioni più strettamente morfologiche che influenzano a loro volta le scosse sismiche sono invece rappresentate dalla presenza di cime, creste strette ed allungate, orli di terrazzi e di scarpate, pendii ripidi, nonchè nelle aree franose o di falda di detrito, o nelle zona al passaggio tra litotipi a diverso comportamento meccanico, oppure le aree di versante con deboli coperture sedimentarie, sovrapposte a formazioni lapidee compatte, o lungo le faglie certe. Queste condizioni limitative sono illustrate nella Carta delle aree a
Come è possibile desumere dalle esemplificazioni sopraddette, numerosi sono pertanto i coinvolgimenti tecnici che partecipano a complicare la questione sismica, tali da non consentirne una adeguata soluzione se non sulla base di parametri tecnici idoneamente determinati, assieme alla individuazione del corretto contesto morfologico. Anche per le zone di faglia, per quanto risulti incerta una corretta quantificazione dell'incremento locale dell'intensità sismica ed una esatta determinazione del loro sviluppo e direzione, tale incremento è da considerarsi sempre elevato, pur se in un ambito territoriale ristretto, in funzione delle osservazioni condotte storicamente. Dal punto di vista tettonico bisogna rilevare che questa zona della Calabria è interessata da movimenti aventi essenzialmente carattere distensivo, lungo faglie di tipo normale, piuttosto diffuse e numerose. Tali fratture però sono difficilmente rilevabili sul terreno per diverse
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 47 motivazioni, tra cui l'uniformità litologica del complesso roccioso; l'intensa degradazione superficiale ed il forte allentamento meccanico dello stesso; la presenza di coperture sedimentarie piuttosto recenti, successive alle fasi tettoniche più imponenti, che oblitera tali strutture; il comportamento fragile della roccia scistoso-gneissica, che favorisce per lo più la formazione e lo sviluppo di ampie fasce cataclastiche, anziché la presenza di superfici nette, in corrispondenza dei principali fenomeni disgiuntivi. Pertanto in tal senso l'acquisizione dei relativi dati mediante il rilievo di campagna è risultata piuttosto limitata. In generale è da evidenziare che i criteri seguiti per lo studio tettonico dell'area consentono di affermare che sono presenti alcuni indizi di probabili disturbi tettonici, alcuni dei quali noti e presenti negli studi a carattere regionale (vedi Carta delle Grandi frane e delle deformazioni gravitative profonde di versante della Calabria, a cura di M. Sorriso Valvo e C. Tansi) che condizionano inevitabilmente il quadro sismico della zona. Riguardo le altre superfici di faglia rilevate sul terreno e distinte con simbologia autonoma, esse sono state dedotte partendo dalla base delle precedenti cartografie geologiche e verificando in campagna la presenza delle stesse, con rilievi particolareggiati. Bisogna per la verità anche affermare che sono state rilevate faglie certe solo in numero e lunghezza limitata. Da questa indagine sono state ricavate le due faglie parallele in località Campo, nella zona di testata del Vallone Iocolano, ad altre più piccole più a valle sui fianchi dello stesso vallone, oltre ad altre fratture probabili di limitata lunghezza, sul settore territoriale sud-est.
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 48 CARATTERI IDROLOGICI ED IDROGEOLOGICI.
Qui di seguito sono discusse le salienti caratteristiche idrogeologiche ed idrologiche dei terreni rilevati, partendo dalle caratteristiche intrinseche di ogni formazione litologica riguardo la permeabilità e la tendenza ad ospitare corpi idrici; verranno inoltre analizzati i riflessi sulla circolazione idrica superficiale e sul reticolo idrografico impostato, allo scopo di ricavare ulteriori informazioni sulla possibilità dell'innesco di dissesti idrogeologici e sull'assetto idrologico di superficie. L'idonea conoscenza di quest'ultimo, in funzione delle caratteristiche di permeabilità dei litotipi affioranti e dell'interazione con la circolazione idrica profonda, può infatti fornire adeguate informazioni sull'incidenza di tali fenomeni nei riguardi della stabilità dei versanti. Le formazioni litologiche, così come precedentemente distinte, verranno ora trattate sulla base delle loro caratteristiche idrogeologiche, per come descritte nella Carta idrogeologica e del sistema idrografico.
territorio in oggetto e pertanto è necessaria una corretta conoscenza delle sue caratteristiche idrogeologiche. Nelle condizioni in cui trovasi nella zona in esame (tipiche del territorio calabrese) ossia con un substrato di roccia integra sottostante un certo spessore di roccia fratturata, (permeabile quindi per fessurazione) ed un altro spessore di roccia arenitizzata (permeabile per porosità), si ha un tipo di circolazione idrica medio-profonda. Il passaggio tra le due zone a diverso tipo di permeabilità è generalmente graduale; la coltre arenizzata più superficiale è comunque generalmente più permeabile della sottostante zona fratturata. Il deflusso è piuttosto lento nelle fratture che in genere sono sature d'acqua, è più veloce nella zona porosa ed è particolarmente attivo in prossimità del contatto tra le due zone, sia per la minore permeabilità STUDIO DI GEOLOGIA Dr. Gianfranco L’ABBATE Via L. Sturzo, 17 FILADELFIA (VV) Tel. 0968/724681 - 339/2821295. E mail labbate.g@libero.it
Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 49 della zona sottostante, sia per la minore accentuazione dei fenomeni di argillificazione di questo tratto della zona porosa rispetto a quello immediatamente superficiale. In siffatte condizioni la circolazione idrica è medio-profonda, strettamente dipendente dagli spessori di tali zone. La superficie piezometrica si adatta alla morfologia e topografia esterna e pertanto gli spartiacque superficiale e sotterraneo coincidono, così come il bacino idrografico ed idrogeologico. L'emergenza delle acque è diffusa, con recapito preferenziale nei fondivalle o comunque nelle zone dove la superficie piezometrica viene incisa dalla topografia; le emergenze sorgentizie si rinvengono pertanto dove la morfologia consente la concentrazione dei deflussi e dove la coltre arenitizzata è di spessore ridotto o manca del tutto. Il quadro può essere complicato dalla presenza delle faglie, che rappresentano quasi sempre delle zone di drenaggio preferenziale, a causa della maggiore permeabilità della roccia per il più elevato grado di fratturazione. Complesso argilloso-marnoso miocenico. Su siffatti litotipi si assiste ovviamente alla quasi impermeabilità, che determina la presenza di un limite di permeabilità definito, il quale può favorire il ruscellamento e l'erosione superficiale. Qualora tali formazioni siano sormontate da depositi che potrebbero rivestire le caratteristiche di acquifero, si assiste alla presenza di sorgenti, sia effimere che perenni. Complesso sabbioso-arenaceo mio-pliocenico. Trattasi di litotipi in genere molto permeabili per porosità, con permeabilità più limitata in presenza dei giungi arenacei a cemento calcareo, fino alla soglia dell'impermeabilità. Localmente la maggiore presenza di matrice siltosa fine, può ridurre tali caratteristiche di elevata permeabilità. Possono costituire idoneo serbatoio di accumuli idrici, in funzione della presenza di un impermeabile più o meno profondo.
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Relazione geomorfologica STUDIO COMPONENTE GEOLOGICA P.S.C. Francavilla Angitola (VV) 50 alluvionale e colluviale dei depositi recenti. Tali unità sono altamente permeabili per porosità. Essendo i livelli più facilmente raggiungibili dalle fonti di alimentazione (precipitazioni idrometeoriche), possono essere sedi di acquifero, qualora raggiungano potenze notevoli e siano sovrapposti a livelli impermeabili o meno permeabili. Il caso più frequente è comunque che essi trasferiscano l'acqua di precipitazione meteorica facilitando la costituzione di serbatoio negli strati sottostanti, oppure che il loro spessore non sia tale da costituire un idoneo serbatoio di ritenuta idrica; in questa seconda ipotesi le acque idrometeoriche sono costrette dalla vigente morfologia a confluire più a valle nelle linee di impluvio. Per quanto attiene le caratteristiche idrologiche di superficie, il bacino idrografico principale di riferimento è rappresentato dal F. Angitola, che interessa prevalentemente il settore centro-meridionale del territorio. Altri piccoli bacini minori, sul lato NW del territorio, sono rappresentati da quelli del Fosso Aria e del T. Quercia. Rientrano infine piccole porzioni dei bacini del Collettore Imbutillo e del T. Tre Carlini. Pertanto si assiste alla presenza di un reticolo idrografico ben sviluppato, con buona densità di drenaggio soltanto nel settore centro-meridionale, con gli ultimi tributari in destra idrografica del F. Angitola, rappresentati dal
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