Le chiese del centro storico di taranto itinerario redatto da sergio mulas e sabine scheck in collaborazione con la classe


LA CHIESA ED IL CONVENTO DI SAN DOMENICO MAGGIORE


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Sana25.06.2017
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LA CHIESA ED IL CONVENTO DI SAN DOMENICO MAGGIORE

  • ITINERARIO REDATTO DA SERGIO MULAS ET SABINE SCHECK





  • STORIA: La chiesa di San Domenico Maggiore, già denominata nel corso dei secoli chiesa di San Pietro Imperiale, si erge nel centro storico di Taranto. Si può ammirare un tempio greco d’epoca arcaica ricostruito in epoca classica (V secolo a.C). Sulle rovine di quel tempio, nel corso dell’XI° secolo è stata costruita la chiesa di San Pietro Imperiale in stile bizantino con un convento annesso. L’edificio fu abbandonato dai Benedettini nel 1228. La chiesa attuale è stata costruita nel 1302 come testimonia un’iscrizione in latino e fu dedicata a San Domenico da Giovanni Taurisano, arrivato a Taranto al seguito di Carlo d’Angiò e nominato feudatario di Taurisano, in provincia di Lecce. I frati Domenicani si trasferirono qui all’inizio del XIV° secolo e nel 1349, la chiesa fu consacrata a San Domenico di Guzman. Nel corso del XVI° e del XVII° secolo, si costituirono tre confraternite : la Reale Confraternita della Madonna del Rosario; la Confraternita del Santissimo Nome di Gesù e la Confraternita di San Domenico in Soriano che edificarono tre altari nelle cappelle della navata a sinistra. L’entrata principale è accessibile da una scalinata costruita al centro della facciata verso la fine del XVIII° secolo.

    • STORIA: La chiesa di San Domenico Maggiore, già denominata nel corso dei secoli chiesa di San Pietro Imperiale, si erge nel centro storico di Taranto. Si può ammirare un tempio greco d’epoca arcaica ricostruito in epoca classica (V secolo a.C). Sulle rovine di quel tempio, nel corso dell’XI° secolo è stata costruita la chiesa di San Pietro Imperiale in stile bizantino con un convento annesso. L’edificio fu abbandonato dai Benedettini nel 1228. La chiesa attuale è stata costruita nel 1302 come testimonia un’iscrizione in latino e fu dedicata a San Domenico da Giovanni Taurisano, arrivato a Taranto al seguito di Carlo d’Angiò e nominato feudatario di Taurisano, in provincia di Lecce. I frati Domenicani si trasferirono qui all’inizio del XIV° secolo e nel 1349, la chiesa fu consacrata a San Domenico di Guzman. Nel corso del XVI° e del XVII° secolo, si costituirono tre confraternite : la Reale Confraternita della Madonna del Rosario; la Confraternita del Santissimo Nome di Gesù e la Confraternita di San Domenico in Soriano che edificarono tre altari nelle cappelle della navata a sinistra. L’entrata principale è accessibile da una scalinata costruita al centro della facciata verso la fine del XVIII° secolo.



    Le Cappelle della chiesa : Nella prima cappella della navata a sinistra, l’altare della Madonna del Rosario è stato restaurato nel 1751 dall’omonima confraternita. Il quadro della “Vergine del Rosario” appartiene alla scuola di Francesco Solimena, anche se l’autore è sconosciuto. Il ritratto della Vergine è circondato da riquadri che incarnano i quindici misteri del Rosario. Sulle pareti laterali, ci sono due grandi tele del 1770 che rappresentano il Papa “Pio V che benedice i vincitori della battaglia di Lepanto” e “La Crociata di San Domenico contro gli Albigesi”. Nella seconda cappella dedicata a San Vincenzo Ferrer, c’è una grande tela che rappresenta il Santo. Nella terza cappella della confraternita del Santissimo Nome di Gesù, si trova il simulacro del Bambino Gesù in piedi (chiamato in dialetto U'Bammine all'erte), portato in processione dalla confraternita il giorno dell’Epifania. L’altare presenta una decorazione in legno, in stile barocco. Le colonne dell’altare sono sormontate da demoni in legno ed ospita la tela della “Circoncisione di Gesù”, opera del pittore Fabrizio Santafede datato verso la seconda metà del XVI° secolo. In questa cappella, inoltre, ci sono due tele di autore sconosciuto “ La Natività” e “L’ Adorazione dei Magi”. La quarta cappella è dedicata alla Madonna dell’Addolorata. E’ curata dalla confraternita della Madonna dell’Addolorata e di San Domenico. L’altare è in stile barocco, l’opera di Ambrogio Martinelli .Risale al XVII° secolo ed ospita la statua della Madonna dell’Addolorata, che risale alla seconda metà del XVII° secolo,portata in processione durante il Giovedì Santo e la terza domenica di Settembre in occasione della festa della confraternita.

    • Le Cappelle della chiesa : Nella prima cappella della navata a sinistra, l’altare della Madonna del Rosario è stato restaurato nel 1751 dall’omonima confraternita. Il quadro della “Vergine del Rosario” appartiene alla scuola di Francesco Solimena, anche se l’autore è sconosciuto. Il ritratto della Vergine è circondato da riquadri che incarnano i quindici misteri del Rosario. Sulle pareti laterali, ci sono due grandi tele del 1770 che rappresentano il Papa “Pio V che benedice i vincitori della battaglia di Lepanto” e “La Crociata di San Domenico contro gli Albigesi”. Nella seconda cappella dedicata a San Vincenzo Ferrer, c’è una grande tela che rappresenta il Santo. Nella terza cappella della confraternita del Santissimo Nome di Gesù, si trova il simulacro del Bambino Gesù in piedi (chiamato in dialetto U'Bammine all'erte), portato in processione dalla confraternita il giorno dell’Epifania. L’altare presenta una decorazione in legno, in stile barocco. Le colonne dell’altare sono sormontate da demoni in legno ed ospita la tela della “Circoncisione di Gesù”, opera del pittore Fabrizio Santafede datato verso la seconda metà del XVI° secolo. In questa cappella, inoltre, ci sono due tele di autore sconosciuto “ La Natività” e “L’ Adorazione dei Magi”. La quarta cappella è dedicata alla Madonna dell’Addolorata. E’ curata dalla confraternita della Madonna dell’Addolorata e di San Domenico. L’altare è in stile barocco, l’opera di Ambrogio Martinelli .Risale al XVII° secolo ed ospita la statua della Madonna dell’Addolorata, che risale alla seconda metà del XVII° secolo,portata in processione durante il Giovedì Santo e la terza domenica di Settembre in occasione della festa della confraternita.








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