Le chiese del centro storico di taranto itinerario redatto da sergio mulas e sabine scheck in collaborazione con la classe


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Sana25.06.2017
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Situata all’inizio di via Duomo, si arriva a questa chiesa attraverso una stradina dedicata al Santo D’Ippona. La costruzione della chiesa e del convento annesso risale al 1402 quando i frati Agostiniani arrivarono in città. La facciata della chiesa appartiene al XVIII° secolo, in stile rococò locale;in basso, due nicchie che ospitano le statue di Sant’Agostino e di sua madre Santa Monica. L’apertura della chiesa restaurata dopo la seconda guerra mondiale risale al 1956, anche se il soffitto in legno originario fu distrutto durante la seconda guerra mondiale. L’interno ha una sola navata, con un’arcata trionfale che conduce al presbiterio. Vicino all’entrata c’è la tomba del grande umanista Tommaso Nicolò D'Aquino (1665-1721) autore delle "Deliciae tarantinae”. Dopo il gruppo di statue, si notano tre cappelle a destra, dedicate a Sant’Antonio da Padova, al Santissimo Crocifisso e alla Madonna dei Fiori. A sinistra dell’altare maggiore sormontato dalla statua di Sant’Agostino, si notano le cappelle dedicate a San Nicola da Tolentino,al Sacro Cuore di Gesù e a San Gaetano da Thiene. Il tempio ospita anche la statua di Sant’Anna e della Santissima Trinità. La chiesa è stata riaperta completamente al culto il 28 agosto 2010, giorno della festa del Santo.





LA CHIESA DI SANT’ANDREA DEGLI ARMENI

  • LA CHIESA DI SANT’ANDREA DEGLI ARMENI

  • ITINERARIO REDATTO DA SERGIO MULAS ET SABINE SCHECK



Situata nei pressi di via Paisiello,la piccola Piazza Monteoliveto ospita la chiesa di Sant’Andrea degli Armeni. La chiesa originaria risale al XIV° secolo come punto di riferimento per la comunità armena arrivata probabilmente a Taranto verso l’ XI° secolo, durante la dominazione bizantina della città di Taranto. Nel 1573, l’abate Scipione d’ Aricia decise di demolire l’antica chiesa medievale e di costruire un nuovo tempio. C’è un’iscrizione in marmo sulla facciata della chiesa per ricordare la sua ricostruzione. I diversi passaggi di proprietà che interessarono il tempio religioso nel corso dei secoli hanno privato la chiesa dei suoi monumenti più importanti . Il restauro della chiesa durante il XVI° secolo si basa sui principi dell’architettura di quel tempo, con una prospettiva e dei rapporti dimensionali del tempio e qualche decorazione tipica dell’epoca del Rinascimento. La facciata presenta pochi elementi essenziali: quattro paraste che arrivano fino al timpano. Il timpano è sormontato da due statue laterali che rappresentano una figura maschile e femminile di difficile interpretazione. Forse si tratta di due personaggi legati alla mitologia armena . Tra il rosone centrale e la porta d’entrata, c’è un’iscrizione in marmo che ricorda la ricostruzione”a fundamentis” della chiesa durante il XVI secolo. “AEDEM HANC CUM DOMIBUS CIRCUMCIRCA /ABB. SCIPIO DE ARICIA RECTOR / AD DEI LAUDEM ET BEATI ANDREAE APOST. / SUO AERE A FUNDAMENTIS EREXIT / MDLXXIII”. L’interno presenta una sola navata longitudinale che termina nel presbiterio sopraelevato ed incorniciato da un arco trionfale , decorato da figure del Rinascimento. Il soffitto della chiesa presenta una volta a lunette. L’altare in pietra risale al XVII° -XVIII° secolo realizzato dalla famiglia Albertini,come testimonia lo stemma posto ai lati dell’altare.

  • Situata nei pressi di via Paisiello,la piccola Piazza Monteoliveto ospita la chiesa di Sant’Andrea degli Armeni. La chiesa originaria risale al XIV° secolo come punto di riferimento per la comunità armena arrivata probabilmente a Taranto verso l’ XI° secolo, durante la dominazione bizantina della città di Taranto. Nel 1573, l’abate Scipione d’ Aricia decise di demolire l’antica chiesa medievale e di costruire un nuovo tempio. C’è un’iscrizione in marmo sulla facciata della chiesa per ricordare la sua ricostruzione. I diversi passaggi di proprietà che interessarono il tempio religioso nel corso dei secoli hanno privato la chiesa dei suoi monumenti più importanti . Il restauro della chiesa durante il XVI° secolo si basa sui principi dell’architettura di quel tempo, con una prospettiva e dei rapporti dimensionali del tempio e qualche decorazione tipica dell’epoca del Rinascimento. La facciata presenta pochi elementi essenziali: quattro paraste che arrivano fino al timpano. Il timpano è sormontato da due statue laterali che rappresentano una figura maschile e femminile di difficile interpretazione. Forse si tratta di due personaggi legati alla mitologia armena . Tra il rosone centrale e la porta d’entrata, c’è un’iscrizione in marmo che ricorda la ricostruzione”a fundamentis” della chiesa durante il XVI secolo. “AEDEM HANC CUM DOMIBUS CIRCUMCIRCA /ABB. SCIPIO DE ARICIA RECTOR / AD DEI LAUDEM ET BEATI ANDREAE APOST. / SUO AERE A FUNDAMENTIS EREXIT / MDLXXIII”. L’interno presenta una sola navata longitudinale che termina nel presbiterio sopraelevato ed incorniciato da un arco trionfale , decorato da figure del Rinascimento. Il soffitto della chiesa presenta una volta a lunette. L’altare in pietra risale al XVII° -XVIII° secolo realizzato dalla famiglia Albertini,come testimonia lo stemma posto ai lati dell’altare.





  • IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA SALUTE

  • ITINERARIO REDATTO DA SERGIO MULAS ET SABINE SCHECK



Il Santuario della Madonna della Salute o Santuario di Monteoliveto, denominazione che risale all’occupazione dell’edificio da parte dei fratelli Olivetani, è situata in piazzetta Monteoliveto. La costruzione della chiesa cominciò nel 1686 grazie alla Compagnia di Gesù, arrivata a Taranto nel 1622. La costruzione della chiesa durò 77 anni fino al 1763. I confratelli della Compagnia hanno dovuto abbandonare la città di Taranto nel 1723 e il tempio religioso fu affidato ai Frati Olivetani. Dunque,la denominazione della chiesa fu cambiata in Chiesa di Monteoliveto.Nel 1936,la città di Taranto è stata consacrata all’icona della Madonna della Salute che diede il suo nome alla chiesa. Nel 1992, i Gesuiti abbandonarono la città di Taranto. A causa dei lavori di restaurazione della chiesa della Madonna della Salute, l’icona della Madonna della Salute è attualmente venerata nella cappella del Santo Sacramento nella cattedrale di San Cataldo. L’icona che dà il suo nome al tempio è una copia del XVII°secolo realizzata dal pittore di Lecce Antonio Verrio.

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