Piano regolatore generale norme tecniche di attuazione
Articolo 26 – Modalità di intervento
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- Capitolo 7 Parti di recente formazione prevalentemente residenziali
- Articolo 28 – Tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine - Zona B 1 – estensiva
- Articolo 29 – Tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine - Zona B 2 – intensiva
- Articolo 30 – Tessuti urbani di edifici pluripiano, di impianto regolare – Zona B 3
- Articolo 31 – Zone soggette a PEEP
- Capitolo 8 Parti di recente formazione prevalentemente produttive
- Articolo 33 – Zone artigianali – D 2
- Articolo 34 – Zone edificate produttive e commerciali, di trasformazione – D 3
- Articolo 35 – Zone edificate commerciali e direzionali – D 4
- Capitolo 9 Altre parti di recente formazione e servizi di interesse
- Articolo 37 – Servizi di assistenza sociosanitaria - Sacra Famiglia – Zona F 1
- Articolo 38 – Servizi sociali, per il tempo libero e lambiente, nel Parco Sud – Zona F 2
- Articolo 39 – Servizi per listruzione – Zona F 3
- Articolo 40 – Edifici esistenti con destinazione duso non ammessa nella zona
Articolo 26 – Modalità di intervento
1. Le modalità di intervento previste nella tavola p5 "Modalità di intervento" sono le seguenti. 2. Conservazione integrale e Restauro Tale modalità si applica agli edifici di valore storico architettonico, vincolati ai sensi del dlgs 490/ 1999; qualsiasi intervento di modifica è soggetto ai criteri del restauro e risanamento conservativo di cui all'art. 31 della legge 457/78.
3. Mantenimento/Ripristino Tale modalità si applica agli edifici rilevanti per l'intrinseco valore storico testimoniale e/o per il loro rapporto con il tessuto del nucleo di antica formazione. Qualsiasi intervento dovrà prevedere il mantenimento dell'assetto planivolumetrico. I caratteri stilistici originari dovranno essere mantenuti e, nei casi in cui risultino compromessi ma leggibili, dovranno essere ripristinati, secondo le indicazioni dell'articolo 97.
4. Adeguamento/Consolidamento Tale modalità si applica agli edifici storici manomessi e agli edifici di recente costruzione che sono comunque rilevanti per il rapporto con il tessuto del nucleo di antica formazione. In caso di interventi di ristrutturazione edilizia, sono ammesse contenute modifiche all'assetto planivolumetrico, finalizzate al migliore inserimento nel tessuto del nucleo di antica formazione. I caratteri stilistici dovranno rispettare le indicazioni dell'articolo 97.
5. Rinnovo stilistico Tale modalità si applica agli edifici che per dimensioni e caratteri stilistici sono in netto contrasto con la conservazione dei caratteri ambientali del centro storico; in caso di interventi di ristrutturazione edilizia o di manutenzione straordinaria delle facciate è prescritto il rinnovo dei caratteri stilistici in coerenza, per quanto possibile, con le indicazioni dell'articolo 97.
6. Demolizione con ricostruzione Tale modalità si applica agli edifici di cui non si giustifica la conservazione ai fini del rispetto dei caratteri ambientali del centro storico: sono ammesse pertanto la demolizione e la ricostruzione
22 della stessa quantità di superficie lorda, previa approvazione di Piano di recupero o con concessione convenzionata.
7. Conservazione delle aree a giardino o a corte Tale modalità si applica alle aree a giardino o a corte che contribuiscono in modo significativo al mantenimento dei caratteri ambientali del centro storico; si prevede la conservazione e la valorizzazione di tali aree.
8. Vincolo di facciata Nella tavola p5 "Modalità di intervento" viene indicato con apposito simbolo grafico il vincolo di facciata stabilito ai sensi del dlgs 490/1999.
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1. Si tratta della parte edificata destinata prevalentemente a residenza di cui si conferma la destinazione d'uso prioritaria.
2. Destinazioni d'uso non ammesse • Produttiva, per superfici superori ai 100 mq. • Destinazioni d'uso non compatibili con la residenza
3. Tipologie distributive ammesse • Esercizi di vicinato.
4. Tipologie edilizie non ammesse per nuovi interventi • Edifici con tipologie proprie delle attività produttive, come capannoni e impianti tecnici.
5 In caso di demolizione e ricostruzione l'indice fondiario ammesso è pari a quello preesistente, espresso in mq/mq. di Sl, purché non superi 1mq/mq. di S l .
6. Le destinazioni funzionali diverse dalla residenza sono ammesse per un massimo del 30% della Sl totale; in caso di trasformazione funzionale devono essere garantite le sole aree per parcheggi pubblici o d’uso pubblico come da articolo 10.2. punto c), in rapporto alla Sl con destinazione funzionale diversa dalla residenza.
7. In tali zone l'edificazione è consentita con intervento edilizio diretto. 8. Tali zone si suddividono nelle seguenti sottozone, in funzione dei caratteri tipologici del tessuto urbano e delle relative densità edilizie.
Articolo 28 – Tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine - Zona B 1 – estensiva 1. Si tratta delle parti edificate prevalentemente con tipologie di case unifamiliari o palazzine di cui si intende mantenere i caratteri urbanistici ed edilizi.
• Indice di edificabilità fondiaria
f
= 0,6 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/2,5
• Numero massimo di piani
p
= 3 + st È ammessa l'edificazione a confine con convenzione tra i confinanti, fermo restando il rispetto degli indici e parametri di zona.
24 Articolo 29 – Tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine - Zona B 2 – intensiva 1. Si tratta delle parti edificate prevalentemente con tipologie di case unifamiliari o palazzine di cui si intende mantenere i caratteri urbanistici ed edilizi.
• Indice di edificabilità fondiaria
f
= 1 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/2,5
• Numero massimo di piani
p
= 4 + st È ammessa l'edificazione a confine con convenzione tra i confinanti, fermo restando il rispetto degli indici e parametri di zona.
Articolo 30 – Tessuti urbani di edifici pluripiano, di impianto regolare – Zona B 3
1. Si tratta delle parti edificate prevalentemente con complessi edilizi di edifici pluripiano, di cui si intende mantenere i caratteri urbanistici ed edilizi.
• Indice di edificabilità fondiaria
f
= 1 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/3
• Numero massimo di piani
p
= 7 2. È ammessa l'edificazione di spazi d'uso comune nella misura di 0,2 mq/mq, in aumento all'indice di edificabilità fondiaria, ma nei limiti della superficie coperta ammessa, come definita dall'articolo 5.
Articolo 31 – Zone soggette a PEEP
1. Sulle tavole di azzonamento sono individuate le parti edificate e in via di completamento, soggette alla speciale normativa del Piano consortile per l'edilizia economica e popolare; le norme urbanistiche vigono anche dopo la scadenza dei Piani di zona.
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1. Destinazioni d'uso non ammesse • Residenziale (è ammessa la residenza di servizio alle unità produttive per un massimo di 150 mq. di S
)
2. Tipologie distributive ammesse • Media distribuzione, commercio all'ingrosso ed esercizi di vicinato
3. Indici e parametri • Indice di edificabilità fondiaria:
f = 0,7 mq/mq • Indice di
copertura: I c =
1/2
• Altezza massima: H = 12 ml.
È ammesso un incremento di 0,30 mq/mq dell'indice di edificabilità se si garantiscono le dotazioni aggiuntive richieste dal carico urbanistico.
4. L'edificazione è consentita con intervento edilizio diretto e con Programmi integrati di intervento (vedi anche articolo 93). I Programmi integrati di intervento devono riferirsi ad una intera o più unità produttive, così come si configurano alla data di adozione del Piano, con un minimo di 5.000 mq di St..
5. Le destinazioni d’uso diverse da quella produttiva sono così regolate. a) Con permesso di costruire o d.i.a. sono ammesse destinazioni funzionali diverse da quella produttiva, per un massimo del 30% della Sl totale; devono essere comunque garantite le aree per parcheggi pubblici o d’uso pubblico, come da articolo 10.2. punto c), in rapporto alla Sl con destinazione funzionale diversa dalla produzione. b) Con Programma integrato di intervento è ammessa la trasformazione funzionale in misura superiore al 30% della Sl massima ammessa; in tal caso vanno reperite le aree per il carico urbanistico e a standard nella misura del 100%, almeno, della Sl per le zone D1a e del 200%, almeno, per le zone D1b; comunque le aree a parcheggio vanno reperite nella misura e secondo le modalità di cui all’articolo 10.2. punto b), secondo le diverse destinazioni funzionali. Il Programma integrato di intervento deve prevedere anche l'adeguamento delle urbanizzazioni primarie, sotto il profilo funzionale ed ambientale.
6. Nei suddetti casi a) e b), qualora la cessione di aree ad uso pubblico sia dichiarata impossibile dal progettista, l’Amministrazione comunale, valutata la dotazione di aree pubbliche ed in particolare di posteggi della zona, può consentire la monetizzazione delle aree a standard, secondo i criteri vigenti.
Articolo 33 – Zone artigianali – D 2
1. Si tratta di zone destinate ad attività produttive, assoggettate a Piani attuativi vigenti o in fase di completamento e Piani attuativi di nuova formazione.
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2. Destinazioni d'uso non ammesse • Residenziale (è ammessa la residenza nei limiti del successivo comma 5). • Direzionale, con esclusione di quello al diretto servizio dell'attività insediata. • Commerciale
3. Indici e parametri • Indice di edificabilità territoriale
t = 0,5 mq/mq • Altezza massima
H = 10 ml.
4. Parcheggi • attività produttive
1 mq / 3 mq S l
• residenza
1 mq /
10 mc
5. Sono ammesse unità residenziali per il personale dell'azienda o per il proprietario in misura non superiore a mq. 120 di S l , con un minimo di 300 mq di S l adibita ad attività produttive. Per singole attività produttive con superficie superiore a 300 mq. di S l , è consentita la realizzazione di una sola unità abitativa di superficie non superiore a 120 mq. di S l .
Articolo 34 – Zone edificate produttive e commerciali, di trasformazione – D 3
1. Si tratta di zone ed edifici destinati alla produzione e al commercio di media distribuzione di cui si ammette la trasformazione prevalentemente residenziale per coerenza con lo stato di fatto delle zone limitrofe o con i processi di trasformazione in atto o programmati, di ambiti territoriali contigui.
2. Se si mantengono le funzioni in atto sono ammessi interventi edilizi diretti con i seguenti indici e parametri.
3. Indici e parametri • Indice di edificabilità fondiaria:
f = 0,7 mq/mq • Indice di
copertura: I c =
1/2
• Altezza massima: H = 12 ml.
4. Gli interventi di trasformazione funzionale sono assoggettati a Piano di riqualificazione urbana così come individuati con apposito tracciolino sulle tavole di azzonamento: la destinazione prevalente deve essere quella residenziale; vigono i seguenti indici e parametri.
5. Destinazioni d'uso non ammesse • Produttiva (è ammessa una superficie produttiva non superiore a 200 mq. di S l per ogni Piano attuativo) • Destinazioni d'uso non compatibili con la residenza
6. Tipologie distributive ammesse • Media distribuzione ed esercizi di vicinato
27 7. Indici e parametri • Indice di edificabilità fondiaria
f
= 0,6 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/3
• Numero massimo di piani
p
= 4
4 1. Si tratta di zone destinate ad attività commerciali, di servizio e direzionali assoggettate a pianificazione attuativa vigente.
2. Destinazioni d'uso non ammesse • Residenziale • Produttiva
3. Tipologie distributive ammesse • Esercizi di vicinato • Commercio all'ingrosso • Grande distribuzione, in un'unica struttura
4. Indici, parametri e norme edilizie Quelli previsti dal Piano attuativo vigente, anche successivamente alla sua scadenza
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sovracomunale
Articolo 36 – Servizi di interesse sovracomunale – zone F
1. Si tratta di zone destinate a servizi di interesse collettivo sovracomunale. Tali zone si suddividono nelle seguenti sottozone:
Articolo 37 – Servizi di assistenza sociosanitaria - Sacra Famiglia – Zona F 1
1. La zona comprende la parte prevalentemente edificata del complesso dell'Istituto Sacra Famiglia; la zona è destinata a servizi di interesse collettivo sovracomunale di assistenza sociosanitaria e funzioni connesse.
• Tutte le attività che non abbiano relazione con l' assistenza sociosanitaria
• Esercizi di vicinato
• Indice di edificabilità fondiaria
I f
= 0,55 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/3
• Numero massimo di piani
p
= 4
Modalità di intervento Sulla tavola p5 "Modalità di intervento" sono indicati gli edifici degni di conservazione, soggetti a mantenimento/ripristino; per le altre parti sono ammesse tutte le modalità di intervento.
Articolo 38 – Servizi sociali, per il tempo libero e l'ambiente, nel Parco Sud – Zona F 2
1. Per le modalità di attuazione e le prescrizioni urbanistiche di tale zona si rimanda ai successivi articoli 41 e 42.
Articolo 39 – Servizi per l'istruzione – Zona F 3
1. La zona è così regolata Destinazioni d’uso non ammesse: • Tutte le attività che non hanno relazione con l’istruzione.
• Esercizi di vicinato
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• Indice di edificabilità fondiaria
f
= 0,5 mq/mq • Indice di
copertura
I c
= 1/3
• Numero massimo di piani
p
= 4
1. Per tali edifici sono ammessi gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; gli altri tipi di intervento comportano l'adeguamento alle norme di zona.
2. In particolare per le medie strutture di vendita esistenti nelle zone residenziali B, è ammessa la sola manutenzione ordinaria e straordinaria.
30 Capitolo 10 Parti di trasformazione
Articolo 41 – Ambiti di progettazione urbanistica unitaria e Zone speciali – criteri generali
1. Il Piano individua nelle tavole di azzonamento, p3, p3a e p3b, "Ambiti di progettazione urbanistica unitaria.
2. Gli Ambiti comprendono parti di territorio, soggette a progettazione urbanistica unitaria redatta dal Comune, di cui si prevede la conservazione, il miglioramento e la trasformazione, anche dei caratteri ambientali.
3. Gli Ambiti possono comprendere zone con destinazione d'uso specifica (Verde pubblico attrezzato, zone F, Viabilità) e "Zone speciali", che ammettono una pluralità di destinazioni d'uso; le Norme stabiliscono, per ciascun Ambito, le destinazioni funzionali primarie, la loro quantità espressa in metri quadrati di S
, le destinazioni funzionali non ammesse, nonché la dotazione minime di aree a standard, espresse in metri quadrati di S
.
4. Gli obiettivi e i criteri urbanistici fondamentali per l'attuazione degli Ambiti sono contenuti negli Schemi progettuali che costituiscono elaborati indicativi del Piano e nelle specifiche disposizioni normative per ciascun Ambito, di cui ai successivi articoli. Le aree a standard indicate per ciascun comparto di ciascun Ambito, comprese le aree a parcheggi derivanti dal carico urbanistico delle diversi funzioni previste in fase di attuazione, sono cedute gratuitamente.
5. Gli Schemi progettuali d’Ambito costituiscono prescrizioni generali in quanto descrivono in forma grafica gli obiettivi progettuali delle opere pubbliche e dei Piani attuativi di iniziativa pubblica o privata, interni all'Ambiti; gli Schemi possono essere modificati in funzione degli studi di fattibilità e dei progetti sviluppati a scala di maggior dettaglio, senza tuttavia che ne sia stravolta l'impostazione generale.
6. Sulle tavole di azzonamento, all'interno di ciascun Ambito, sono individuati Sottoambiti e comparti; se i comparti comprendono aree di diversi proprietari, assumono la fattispecie di cui all'articolo 23 della legge n. 1150 /1942; i comparti sono attuati con Piani attuativi: i contenuti specifici e le modalità di attuazione degli Ambiti e dei singoli comparti sono regolate dai successivi articoli; le capacità edificatorie, ove previste, sono stabilite in relazione ai singoli comparti di intervento.
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