E’ necessaria una politica nazionale di difesa del suolo che rilanci, come previsto dalle direttive europee, il bacino idrografico come elemento base per un adeguato governo del territorio, per riprogettare un’azione urgente, efficace e concreta per la mitigazione e la prevenzione del rischio, nonché per avviare un’azione di rinaturazione diffusa. Occorre, dunque, stabilire strumenti e priorità d’intervento e risorse economiche adeguate, senza dimenticare una necessaria attività di informazione e formazione su questi temi. Va superata la logica dell’emergenza.
IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Secondo la più recente letteratura internazionale “il rischio idrogeologico è definito dalla probabilità che un sull’ambiente fisico in modo da recare danno all’uomo ed alle sue attività. La valutazione in termini probabilistici della instabilità potenziale, indipendentemente dalla presenza antropica, definisce invece il grado di pericolosità di una certa area in funzione della tipologia, della qualità e della frequenza dei processi che vi si possono innescare.
La pericolosità, dunque, si traduce in La pericolosità, dunque, si traduce in rischio non appena gli effetti dei fenomeni naturali in relazione all’indice di valore attribuibile a ciascuna unità territoriale. Tale misura di valore socio-economico integra i parametri indicatori dei livelli di rischio”. Concetto di rischio geologico tratto da Govi M., Banca Dati Geologica, pagg. 17-18.
probabilità che un determinato evento naturale si verifichi incidendo sull’ambiente fisico e creando un danno all’uomo ed alle sue attività. La pericolosità diviene rischio nel momento in cui gli effetti delle calamità naturali comportano un costo socio-economico. Dal valore socio-economico della pericolosità si determinano i diversi livelli di rischio.
La difesa del suolo consiste, tra l’altro, nell’attività di salvaguardia del territorio dal rischio idrogeologico e quindi da eventi catastrofici quali frane, inondazioni, erosione, alluvioni, fenomeni questi che interessano da sempre la superficie terrestre. Tali eventi, però, sono spesso causati e/o peggiorati negli effetti da interventi dell’uomo. INTERVENTI UMANI CAUSA DIRETTA DI DISSESTO: sovraccarico delle pendici mediante manufatti ed infrastrutture;
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