SENTENZA 43118/2008 del servizio "Difesa del suolo" della Regione non si era attivato in tempo utile per allertare i sindaci dei Comuni cui spettava il potere di decidere se ordinare l'evacuazione. Il suo ruolo di vigilanza, al quale era strettamente collegato il compito di valutare i dati provenienti dal sistema di controllo, da apprezzarsi tenendo conto meteorologica, gli imponeva di segnalare il pericolo di un'eventuale esondazione con il trasporto di una colata di materiale detritico e fangoso; pericolo tanto più prevedibile in considerazione del fatto che in passato si erano verificati analoghi eventi calamitosi, anche se riferibili a cause naturali parzialmente diverse. →
CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - SENTENZA 43118/2008 RILIEVO SENTENZA: I dati in possesso dell'imputato erano di per sé allarmanti e, per un dovere di prudenza, dovevano essere portati a conoscenza degli organi competenti per metterli in grado di adottare le necessarie misure di cautela, onde evitare che la popolazione patisse luttuose conseguenze. adottate dalle competenti autorità è irrilevante ai fini di escludere la responsabilità dell'imputato, giacché il medesimo era tenuto ad assolvere il proprio dovere di informazione, che lo avrebbe affrancato da ogni addebito.
CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - SENTENZA 17069/2012 EVENTO: Nel corso di un violentissimo temporale un'autovettura sulla quale viaggiavano tre persone, mentre risaliva la strada ricavata all'interno di un torrente per rientrare verso casa, veniva travolta dall'onda di piena e portata verso valle dalla furia delle acque. Successivamente gli occupanti dell'autovettura venivano ritrovati cadaveri in luoghi diversi. Nella stessa sera, in altra località, ubicata sempre lungo il medesimo torrente, nel quale anche era stata ricavata dopo aver percorso la predetta strada a bordo della propria autovettura, sulla quale viaggiavano anche la moglie e la figlia, per giungere alla cava in cui abitavano ed aver messo in salvo i congiunti, saliva sull'autovettura del nipote per cercare di aiutarlo a superare l'ingresso del cancello, quando una valanga d'acqua e di fango investiva l'automobile, travolgendola e trascinandola verso valle. L'intervento di alcune persone consentiva di salvare il nipote del cittadino cingalese, mentre di quest'ultimo si perdeva ogni traccia ed il corpo disperso non è mai stato ritrovato. →
CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - CORTE CASSAZIONE - SEZIONE IVª PENALE - SENTENZA 17069/2012 EVENTO: Sulle cause dell'evento è stato accertato che gli alvei dei due fiumi ove si verificarono i fatti erano costantemente ed impropriamente utilizzati come strade dalla cittadinanza che se ne serviva per raggiungere, a bordo di autovetture, alcuni insediamenti abitativi esistenti nelle zone di riferimento. E' stato altresì accertato che gli eventi mortali non furono cagionati da un anomalo deflusso delle acque (che anzi defluirono negli argini medesimi. In sostanza, la causa scatenante dell'onda di piena non fu l'insufficienza delle rispettive sezioni dei torrenti, con la conseguente eventuale esondazione delle acque dagli alvei, ma l'evento piovoso in sé, che era durato 19 minuti con una intensità di 92 millimetri orari di pioggia, così determinando nei detti bacini il formarsi di un'onda di piena, fenomeno naturale, solo che negli alvei c'erano delle strade sulle quali transitavano delle persone.
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