Vincolo Idrogeologico L’istituzione del Vincolo Idrogeologico può essere considerata il primo specifico intervento legislativo in materia di difesa del suolo. Il Vincolo fu istituito e normato con il Regio decreto-legge 30 dicembre 1923 n° 3267 (G.U. 17 maggio 1924 n° 117) “Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani” e con il Regio Decreto n° 1126 del 16 maggio 1926.
Il “vincolo idrogeologico” è stato imposto con carattere di generalità sui terreni di qualsiasi natura che per effetto di particolari forme di utilizzazione (trasformazione del bosco in altra coltura o pascolo) possano, con danno pubblico, subire denudazioni, perdere la Il vincolo è naturalmente oggi più che mai attuale.
Lo scopo principale del “vincolo idrogeologico” era ed è quello di preservare l’ambiente fisico: non è però preclusivo della possibilità di trasformazione o di nuova utilizzazione del territorio ma, come tutti i vincoli di procedura, mira a far realizzare interventi che tengano prevenzione del danno pubblico.
Dopo l’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 si inizia a parlare di difesa del suolo e si istituiscono varie Commissioni Ministeriali (la più famosa è la “Commissione De Marchi”, dal nome di chi la presiedeva, costituita nel 1967 e forte di ben 95 membri) al fine di studiare la sistemazione idraulica del territorio nazionale, sia in relazione al rischio alluvionale, che al rischio di frana.
Nel 1971 detta Commissione stila un rapporto di oltre mille pagine in cui si concreto: circa 9.000 miliardi di lire (di allora) da distribuire in 30 anni. Ma in assenza di uno strumento legislativo, che da un lato imponga gli interventi e dall’altro trovi la copertura finanziaria per realizzarli, le proposte della Commissione non trovano attuazione.
Per dissesto idrogeologico, la Commissione De Marchi (1970-1974) intendeva l’insieme di “quei processi che vanno dalle erosioni contenute e lente, alle forme più consistenti sottosuperficiale dei versanti, fino alle forme imponenti e gravi delle frane”.
Nello stesso periodo in Francia (1964) venivano Nello stesso periodo in Francia (1964) venivano istituite sei agenzie di bacino con il compito di Amministrazione e con specifiche competenze in materia di uso delle acque. Nel Regno Unito, a seguito di dibattito iniziato negli anni ’60, nel 1963 il territorio nazionale viene diviso in dieci bacini idrografici governati da dieci Autorità indipendenti in capo alle quali viene posto il governo integrato delle risorse idriche.
In Italia, tra il 1969 ed il 1970, le Commissioni Lavori Pubblici ed Agricoltura del Senato svolsero un’indagine conoscitiva sui problemi della difesa del suolo nonostante vi fosse ancora una carenza di strumenti giuridici ed amministrativi in materia. Le Commissioni elaborarono una relazione conclusiva predisposta dai Senatori Luigi Noè e Manlio Rossi-Doria, il primo ingegnere idraulico, il secondo economista dell’agricoltura. Le relazioni De Marchi e Noè/Rossi-Doria diedero
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