Il Documento della Valutazione dei Rischi (dvr)


I raggi dell’arco derivanti dal processo di taglio producono raggi intensi visibili e invisibili (ultravioletti e infrarossi) che possono ustionare gli occhi


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Sana15.10.2017
Hajmi446 b.
#17871
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I raggi dell’arco derivanti dal processo di taglio producono raggi intensi visibili e invisibili (ultravioletti e infrarossi) che possono ustionare gli occhi.

  • Indossare casco e visiera dotata di filtro con livello di protezione appropriata ai fini di proteggere la faccia e gli occhi durante il taglio; si suggerisce un filtro con livello di protezione N° 9;

  • per qualsiasi corrente di taglio inferiore ai 300 ampere protezione N° 8.

  • Campo Indica il campo di utilizzo dell’occhiale protettivo. - 3. Liquidi, con gocce e spruzzi - 4. Particelle di polvere grossa - 5. Gas e particelle di polvere sottili - 8. Arco elettrico - 9. Metallo fuso e solidi caldi



  • È importante ricordare agli RLS di suggerire al datore di lavoro di far utilizzare attrezzature di lavoro alternative, progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;

    • È importante ricordare agli RLS di suggerire al datore di lavoro di far utilizzare attrezzature di lavoro alternative, progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;

    • inoltre, è bene attuare azioni nell’OdL per minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche;

    • chiedere ed ottenere informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate in particolare per le sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali;



    Arco elettrico (saldatura elettrica) superare i valori limite di esposizione sono dell’ordine delle decine di secondi a distanza di un metro dall’arco. Così come le lampade per foto-indurimento di polimeri la radiazione che può fuoriuscire attraverso aperture.

    • Arco elettrico (saldatura elettrica) superare i valori limite di esposizione sono dell’ordine delle decine di secondi a distanza di un metro dall’arco. Così come le lampade per foto-indurimento di polimeri la radiazione che può fuoriuscire attraverso aperture.

    • La “Luce Nera” usata nei dispositivi di test e controllo non distruttivi Il rischio è riconducibile all’emissione di UVA associata alla radiazione visibile esempio i sistemi impiegati in metallurgia superano il limite per l’esposizione a UVA per tempi dell’ordine di 1 – 2 ore.

    • Lampade/sistemi LED per fototerapia La radiazione UV utilizzata per le terapie in dermatologia e la “Luce Blu” utilizzata nell’ambito di attività sanitarie valore limite per poche decine di minuti.



    Anche le lampade abbronzanti possono emettere sia UVA che UVB, hanno il valore limite per poche decine di minuti

    • Anche le lampade abbronzanti possono emettere sia UVA che UVB, hanno il valore limite per poche decine di minuti

    • Mentre le lampade fluorescenti presentano elevate irradianze UVB che possono portare a sovraesposizioni in pochi minuti, soprattutto a distanze ravvicinate.

    • Corpi incandescenti quali metallo o vetro fuso, nel corso della colata hanno le esposizioni a IRB-IRC possono superare i valori limite per tempi di esposizione di pochi secondi.

    • Laser Molto Elevata/Elevata: classe 4/3B;

    • Laser Media: in classe 2-3;

    • Innocui: Laser in Classe 1.

    • per i Laser in classe 3B e 4 sono obbligatorie specifiche misure di tutela e specifici requisiti di installazione



    la classificazione dei laser è stabilita dalla norma I.E.C. in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B e 4;

    • la classificazione dei laser è stabilita dalla norma I.E.C. in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B e 4;

    • le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie.

    • Se le sorgenti sono “giustificabili” cioè sicure nelle abituali condizioni di impiego non danno luogo ad esposizioni tali da presentare rischi per la salute e la sicurezza.



    Sono "giustificabili" tutte le apparecchiature che emettono radiazione ottica non coerente classificate nella categoria 0 secondo lo standard UNI EN 12198:2009 così come le lampade e i sistemi di lampade, anche a LED, classificate nel gruppo “Esente” dalla norma CEI EN 62471:2009

    • Sono "giustificabili" tutte le apparecchiature che emettono radiazione ottica non coerente classificate nella categoria 0 secondo lo standard UNI EN 12198:2009 così come le lampade e i sistemi di lampade, anche a LED, classificate nel gruppo “Esente” dalla norma CEI EN 62471:2009

    • In caso di dubbi è possibile effettuare una semplice verifica con luxmetro calibrato.

    • Se le sorgenti non sono giustificabili, la valutazione deve prendere in esame i dati tecnici forniti dal fabbricante (comprese le classificazioni delle sorgenti o delle macchine secondo le norme tecniche pertinenti).





    DLgs. 27/01/2010 n.17 “Direttiva Macchine” prevede che se una macchina emette radiazioni non ionizzanti (quindi comprese anche le ROA (radiazioni ottiche artificiali) che possono nuocere le persone esposte, il costruttore deve riportare nel manuale di istruzioni le relative informazioni.

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