Francesco bozza
/3, di cui nell’agro di S. Angelo ‘tomoli’ 20:0:0
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2/3, di cui nell’agro di S. Angelo ‘tomoli’ 20:0:0 340 . 339 ASC, Fondo Monasteri soppressi. B. 9, f. 67. 340 ASC, Fondo Monasteri soppressi. B. 12. Il documento, interessante per le descrizioni sul posizionamento delle diverse ‘proprietà’ e per possibili confronti con le risultanze del Catasto Onciario, riporta che: “Oggi che sono li quattro del mese di Xbre dell’anno 1813, mille ottocento tredeci in Limosani. In esecuzione dell’invito fattomi in data de’ 25 dello scorso prossimo 9bre dal Sig. Michelangelo Cancellario Notajo Certificatore del Distretto di Campobasso, io Fabrizio Fazio Agrimensore residente in d.a centrale,…, mi sono recato sopra luogo di varie proprietà demaniali, provenienti dagl’ex Conventuali di Limosani, site in diverse contrade nel tenimento del med.o Comune; e con l’assitenza, presenza, e intervento del nominato Sig.r Notajo Certificatore, e degl’indicatori Mattia Colavecchia, e Roberto Gravina proprietarj campagnuoli dell’anzidetto Comune di Limosani, ho proceduto con tutta esattezza secondo le regole dell’arte alla misura delle suddette proprietà col passo di palmi sette 7, e col divisore di passi settecento ottanta quattro 784, giusta il costume del paese. Quale misura è risultata nel modo che siegue. 1) La proprietà a Montemarcone posta rimpetto al mezzo giorno parte seminatoria, parte incolta, pietrosa, e parte lamosa dell’estensione di tomoli duecento trenta, e misure due giusta la pianta al n. 1 230.0.2 Si noti che della sopra indicata proprietà vi sono circa tomoli cinquanta lamoso, e circa venti d’incolto, e petroso. 2) Il territorio nel luogo detto Tufilli, e Colle del Fico posto al mezzo giorno di superficie scoscesa parte seminatorio, parte lamoso, e parte incolto con circa mezzo tomolo di vigna, e circa tomoli due di territorio boscoso consistente in querce di mezzana grossezza, dell’estensione tutta l’indicata proprietà di tomoli trentaquattro due quarti, e una misura, de’ quali circa tomoli dodeci sono lamosi, e tomoli cinque sono incolti, … 34.2.1 Nella sud.a proprietà ci è una masseria a fabbrica. 3) Il territorio a Coste Valletta che guarda al mezzo giorno di superficie falso piano di natura seminabile sparso di alquante querciuole, dell’estensione di tomoli quattro, e due misure, de’ quali tomolo uno circa è incolto, 4.0.2 4) La proprietà alla contrada detta Macchia Porrazzi consistente in una vigna con nove piedi di peri, e meli, e con altri cinque piedi di ulive di mezzana grandezza, dell’estensione di tomoli due quarti due, e misure due, con ispiega che la sudetta proprietà è posta al mezzo giorno, di superficie piano inclinato, e manca molto di coltura, 2.2.2 5) Il territorio seminatorio nel luogo detto la Foresta, che guarda al mezzo dì, di superficie piano inclinato dell’estensione di tomoli… 4.1.0 6) La proprietà nella contrada chiamata li Monti, che guarda al mezzo dì, di superficie piano inclinato, dell’estensione di tomoli… 14.0.3 7) Il territorio seminativo alla contrada detta Pozzo Martino guardando il mezzo giorno di superficie falso piano di natura poco fertile, e dell’estensione di tomoli… 205 Dallo “stato n. 2°”, o “Stato de’ capitali quandocumque, mutui, canoni, censi, ed altre annualità di spettanza del Monistero soppresso de’ Minori Conventuali di Limosani…”, invece, ne viene che il numero totale dei ‘partitari’ ammonta a 418, dei quali 108 sono per “Censito” e ben 310 per “Capitale”. Mentre i “Censi” si pagavano, fatta salva qualche rarissima eccezione, sempre ad agosto, la restituzione del “Capitale” poteva avvenire in ogni periodo dell’anno, anche se si deve registrare una certa preponderanza per il mese di agosto e, cioè, all’epoca del ‘ricolto’. Occorre aggiungere che il ‘censo’ era, sempre ed in ogni caso, riferito a beni fondiari (terreni e case). Ma la notizia più importante, potendo consentire confronti quanto mai utili, riguarda il fatto che il “Capitale” dato a mutuo, ad un tasso mai inferiore al 5%, ammonta a 5872,25 ducati. 1.3.2 8) Il territorio a S. Perillo, o sia Peschio Mastrantuono, il quale guarda il Levante di superficie scoscesa dell’estensione di tomoli sei, un quarto, e tre misure, de’ quali un tomolo e mezzo è incolto, e lamoso. Nel detto fondo vi è un albero di ulivo, e quattro piedi di frutta. Si vegga la pianta numero 8 6.1.3 9) Il territorio alla contrada chiamata Casa Paradiso, o Pagliaro Paradiso, o sia Ischia Majura di superficie scoscesa dirimpetto al mezzo giorno di natura arenacea, e cretosa dell’estensione di tomoli 7.0.0 10) La proprietà al luogo detto Fonte Falcione, o sia Sconcio che riguarda il Ponente di superficie scoscesa, e ripida dell’estensione di tomoli tredeci, tre quarti, e tre misure, de’ quali ve ne ha tomoli circa sei d’incolto, e ‘l resto seminatorio poco fertile, come si osserva dalla pianta num. 10 13.3.3 11) Il territorio al luogo detto Colle Lorenzo rimpetto il levante, di superficie scoscesa, dell’estensione di tomoli tre e misure due, de’ quali la metà è vigna con diciotto piedi d’olivo, e il resto seminatorio,… 3.0.2 12) La proprietà al luogo detto Uomo morto, serra di Castropignano, o pure il Carpine che guarda il ponente, di superficie scoscesa, di tomoli quarantadue, e due quarti, de’ quali circa tomoli dodeci sono lamosi, incolti, petrosi, ed arenacei e ‘l resto è coltivabile, ma di poca feracità… 42.2.0 13) Il territorio posto al luogo detto Coste del Lago che guarda il mezzo dì, di superficie scoscesa, dell’estensione di tomoli due, e due terzi di misura, li quali sono tutti lamosi,… 2.0.2/3 14) La proprietà al Peschio della Volpe la quale guarda il mezzo giorno di superficie erta, dell’estensione di tomoli sei, e tre quarti, de quali la maggior parte è inculta e pietrosa, essendovi nel mezzo di detto fondo un gran masso di pietra viva, come si vede dalla pianta num. 14 6.3.0 15) Il territorio al luogo detto Lame rosse, o morge del gesso, che guarda il mezzo dì, di superficie scoscesa ed erta, dell’estensione di tomoli ventidue, due quarti, e una misura, de’ quali circa tomoli cinque, e mezzo sono lamosi, e incolti; il resto è seminatorio poco fertile,… 22.2.1 16) La proprietà al luogo detto Colle del ruojo rimpetto al Levante, di superficie falso piano, dell’estensione di tomoli…, di territorio seminabile alquanto fertile, con quattro querciuole,… 5.2.0 17) La proprietà al luogo detto il Monistero, perché contigua al medesimo, di superficie inclinata, che guarda il mezzo dì, dell’estensione di tomoli…, di territorio tutto seminabile, e molto fertile, contenente quarantasei piedi di olivi di giusta grandezza,… 3.1.1 e 1/3 18) La proprietà al luogo detto Fonte dell’olmo rimpetto al mezzo dì, di superficie falso piano, dell’estensione di tomoli…, di natura seminabile, e fertile, contenente dieci piedi grandi di querce: … 2.3.1 e 1/3 19) La proprietà al luogo detto Colle franco, che guarda al levante di superficie piana, dell’estensione di tomoli…, con quattro querciuole, di natura alquanto fertile, e seminabile 2.2.2 e 1/3 20) Il territorio alle Lame di S. Pietro, che guarda il mezzo dì, di superficie scoscesa, ed erta, dell’estensione di tomoli…, de’ quali tomoli circa venti sono lamosi, incolti, e pietrosi, e ‘l resto seminatorio, con circa un tomolo di vigna nuova… 75.2.1 21) Il territorio al luogo detto sotto al Peschio Martino, che guarda il mezzo dì, di superficie scoscesa, dell’estensione di tomoli…, de’ quali tomoli due sono lamosi, incolti, e pietrosi… 10.3.3 22) La proprietà posta al luogo detto Colle S. Andrea, o sia termine, guardante il levante, di superficie inclinata, dell’estensione di tomoli…, alquanto fertile… 4.2.0 206 Il raffronto tra i dati aggregati complessivi (quello riguardante il solo fondiario di S. Angelo, che, in netta controtendenza, passando nel valore assoluto dai ‘tomoli’ 12:0:0 del 1743 ai ‘tomoli’ 20:0:0 della ‘verifica’ del 1813, fa registrare un incremento del +66,67 in termini di %, deve essere ritenuto, in quanto modesto, di scarsa significatività) sia del fondiario che del disponibile monetario riferibili all’agro di Limosano, mostra, rispetto alle risultanze del “Catasto Onciario” del 1743, quel mutamento di direzione di rilevanza enorme nella gestione del patrimonio conventuale, cui più sopra si dava cenno. Nel dettaglio si ha che, mentre per la disponibilità fondiaria, passando dai ‘tomoli’ 921:2:0 del 1743 ai ‘tomoli’ 516:2:0 del 1813, deve registrarsi un decremento di –43,98 in termini percentuali, per quella monetaria, che a sua volta passa dai ‘ducati’ 2507,50 del 1743 ai ‘ducati’ 5872,25 del 1813, la variazione da registrare evidenzia una crescita, significativa, di +134,19 nel valore percentuale. Altro, poi, non resta da aggiungere se non che, relativamente ai valori assoluti, essi risultano di certo elevati e, perciò, assai indicativi della funzione fortemente condizionante sull’intera economia della zona esercitata dal ‘Monistero’ limosanese. E non solo da esso, ma anche dalla “Grancia” dei Celestini, se è vero che dallo “stato de’ Beni demaniali da mettersi in affitto conforme al R.D. del 9 ottobre 1809” 341 , che reca la data 20 febbraio 1810, risulta, sempre relativamente all’agro di Limosano, per il primo una disponibilità di numerose partite di terreni per ‘tomoli’ 283:1:2 e per la seconda di ‘tomoli’ 225:0:0, dato che, ed è facilmente intuibile, non la discosta molto da quello. Si aggiunge solo che, circa i sistemi di ‘incasso’, intorno al 1750 “insieme ad altri ‘esattori dell’altri Luoghi Pij’, anche Fra’ Donato di Tata, limosanese, ‘nel tempo della scogna va per le loro (= dei fittuari e dei censuari) Aie esigendo li detti terratici’” 342 . A questo punto, ad ognuno la sua conclusione. Pure se sembrano proprio fuori da ogni discussione tanto il ruolo di ‘banca’ svolto dal Convento di Limosano che quello di soggetto economico esercitato da sempre, direttamente o, una volta soppresso, indirettamente, anche dal Monastero dei Celestini. Magari, secondo i più puri principi della concorrenza. 23) Il territorio alla contrada di Colle Pizzuto o S. Croce posto rimpetto al Ponente di superficie scoscesa, dell’estensione di tomoli…, parte seminatorio, e parte incolto, pietroso, ed arenaceo,… 6.3.3 24) Il territorio al luogo detto Lago majuro, che guarda il levante, di superficie erta, e scoscesa, della estens.e di tomoli…, tutto incolto, e arenacea… 5.1.0 25) La proprietà al luogo detto Crocevecchia, che guarda il mezzo dì, di superficie inclinata, dell’estensione di tomoli…, di terreno seminabile, e di buona qualità,… 2.2.2 e 1/3 Sieguono le proprietà nel tenim.o di S. Angelo Limosani, apparteneti agli ex Conventuali di Limosani (nota: trattasi di 4 ‘territori’, eccettuata una ‘proprietà’, estesi rispettivamente tomoli 7.2.0, 3.0.2, 4.3.2 e 4.3.0 e 2/3). TOTALE sono tomoli 536.2.0 e 2/3 Terminata l’operazione della misura, mi sono in seguito occupato della formazione delle piante delle rispettive proprietà, come qui appresso vengono delineate. Fatto, e scritto in Limosani il presente verbale di perizia il giorno, mese, ed anno di sopra enunciati, sottoscritto da me sud.o agrimensore, e da' su riferiti indicatori F.to: Fabrizio Fazio, Agrimensore Ruberto Gravina, Indicatore + S. di C. di Mattia Colavecchia, Indicatore. Ben vero, dalle tomola sud.e 536.2.0 e 2/3 detrattene tomoli ottantanove di lamoso, e settantacinque, e tre quarti circa d’incolto, e sterile, resterebbero netti tomoli 371.3.0 e 2/3 F.to: Fabrizio Fazio” Il numero, che precede la descrizione delle singole partite, corrisponde a quello della rispettive piante, conservate in ASC. Risulta ovvio che alle 4 “nel tenim.o di S. Angelo” corrispondono i disegni contrassegnati dal numero 26 al 29. 341 ASC, Fondo Monasteri soppressi. B. 3, f. 10. 342 BOZZA F., op. cit., pag. 271. 207 Ma se i dati, che si sono potuti registrare, debbono essere letti ed interpretati (e perché non farlo?) come profondamente indicativi di un cambiamento di direzione sia nel metodo della conduzione amministrativa che nell’attenzione verso l’oggetto della gestione patrimoniale, è qui opportuna qualche essenziale considerazione ed alcune domande. Va innanzitutto annotato che, in certo qual modo, il Convento, fatti salvi gli opportuni aggiustamenti derivanti dalle mutate condizioni storico-sociali, ha mantenuto nel tempo lungo di secoli e, se possibile, ampliato, relativamente allo spazio, i compiti che appartennero allo specifico del monachesimo benedettino. Quasi che il concetto di ‘curtis’ si sia evoluto e sia stato fatto proprio anche dagli ordini ‘mendicanti’. Si accennava al fatto che la gestione amministrativa del circolante monetario era diventata preminente rispetto a quella del patrimonio fondiario. Ma, tale inversione di rotta, di tanto evidente di quanto fortemente condizionante della società limosanese, quando era iniziata? A quali fattori storici era dovuta? E, soprattutto, vi parteciparono anche le gerarchie più elevate dell’Ordine o era frutto di decisioni prese ‘in loco’? Sembra probabile che essa non debba essere affatto circoscritta al solo sessantacinquennio che va dalla data del ‘Catasto Onciario’ (1743) a quella della soppressione del 1809, che sono le date per le quali esistono situazioni di una certa completezza. Il dettaglio, da ritenersi sufficientemente attendibile per le eventuali ricostruzioni ed analisi, della reale ed effettiva consistenza del patrimonio del Convento di Limosano è possibile proporlo, con l’inserimento di qualche nota, dalle descrizioni, essenziali ma interessanti per la toponomastica delle località e delle contrade, del ‘Catasto Onciario’ del 1743. “Il Convento di S. Francesco de minori Conventuali di questa Terra, sito nel luogo d.o lo Piano di S. Francesco di stanze sedeci nel dormitorio, stanze otto nel Chiostro, oltre la cucina, e Reffettorio, e la Chiesa fuora le mura della Terra conf(in).a avanti e da due lati (con) strada publica, dietro la Vigna, e Giardino di d.o Convento 343 . Sono in d.o Convento di Famiglia 344 : - Fra’ Francesco d’Amico, Sacerdote an(ni) 65 - Fra’ Filippo Cocucci Maestro e Guardiano della Città d’Agnone an(ni) 31 - Fra’ Carlo de Angelis Sacerdote della Serra Capriola an(ni) 41 - Fra’ Celestino Griffi Baccelliere Sacerdote di Goglionisi an(ni) 26 - Fra’ Giuseppe Filacchione Baccelliere Sacerdote di Salcito an(ni) 25 - Fra’ Serafino Cerio Suddiacono Studente di Campobasso an(ni) 21 - Fra’ Antonio Pertosa Clerico in minoribus Studente di S. Nicandro an(ni) 24 - Fra’ Antonio di Tata Laico Professo di questa Terra an(ni) 53 - Fra’ Pietro Ferraro Laico Professo di questa Terra an(ni) 42 - Fra’ Giovanni Covatta Laico Professo di questa Terra an(ni) 41 Possiede il d.o Convento li seguenti beni: - Il Fondo d’una Casa di membri due soprano, e sottano nella piazza di D. Andrea, conf.a con li beni di Francesco Gio:cola, Donato Bonadie, strada publica, ed altri, e ne paga d.o Donato Bonadie ogn’anno grana diece. 343 Alquanto diversa, quanto alla consistenza, è la descrizione dello “Stato generale de’ Locali appartenenti ai Luoghi pii soppressi, oggi al Regio Demanio, che si propongono agli usi designati col Regolamento approvato da S.M. ai 16 luglio dello scorso anno 1812” (v. ASC, Monasteri soppressi, B. 1, f. 1), che, con la data del 20 Febbraio 1813, riporta “Limosano, Mon.o de’ Conventuali soppressi sotto il titolo di S. Francesco. E’ fissato nel borgo dell’abitato di Limosani. Fu danneggiato alquanto dal tremuoto del 1805. Le sue fabbriche, menocché quelle che han sofferto sono in buono stato. Il Chiostro contiene 13 stanze servibili a diversi usi. Il piano superiore ne contiene circa 20. (…).”. 344 La presenza di un “Suddiacono Studente” e di un “Clerico in minoribus Studente” nella ‘famiglia’ religiosa dimostra l’esistenza di uno ‘studentato’ di Teologia nel Convento di Limosano. 208 - Un’altro fondo d’una Casa di membri tré alla piazza delle Botteghe, conf.a con li beni di Franc.o Perrocco, d’Ant.o d’Alesio Marc’Antonio, piazza publica, ed altri, si tiene dà Cosimo Frangiosa, e ne corrisponde ogn’anno grana venticinque. - La metà d’una Casa di membri sei indivisi, nella piazza delle Lisci, conf.a col fundico della Cap.a del SS.mo Sagramento, con Niccolò, e Donato Ricciuto, ed altri, si tiene dall’Eredi di Domenico Sabetta, e ne paga ogn’anno carlini quindeci. - Un’altra Casa di membri tré nel luogo la piazza di D. Andrea, conf.a con l’Erede del q.m Felice Gio:cola con Cosimo Francesco Gravino, piazza publica, ed altri, si tiene da Filippo, e Niccolò Minicuccio, e ne pagano ogn’anno carlini diecinove. - Tré fundici attaccati a d.a Chiesa del Convento, si tendono affittati per uso de Magazzini dal Mag.co Erario della Camera Marchesale, da Cosimo Pasciarella, ed altri Cittadini per carlini trenta. - Un’altra Casa d’una stanza nel piano di d.o Convento, conf.a con l’Erede di Libero, e Gio: Amoruso, ed altri; fu Chiesa di S. Rocco. Discusso è dell’Unità come apparisce dal decreto di S. Visita à fol. 25 à quattro di Luglio 1693. - Un’altro fondo di Casa alla piazza delli Focini, conf.a beni del q.m Bartolomeo Corvinelli, ed altri, si tiene da N(ota).r Carlo Corvinelli, e ne paga annui carlini tré. - Una Grotta sotto le Ripe della Casa di Raffaele Gio:Cola, in faccia occidente, non s’affitta, sta in demanio. - Un Casalino sotto la Casa di Cosimo di Venere, conf.a con il Casalino di Carlo Fattorino, ed altri, è stato, e stà in demanio. - La metà d’una Casa di membri due, nel luogo d.o Li Tufi, confina con Giuseppe d’Orzo, ed altri, si tiene dà Michele Amoruso, e ne paga carlini dieciotto. - Un’Orto di misure una allo Codacchio, conf.a con la Chiesa di S. Maria Maggiore, ed altri, stava, e stà in demanio. - Un’altro Orto di misure quattro, sotto le ripe, conf.a con beni dell’Eredi del q.m D. Gaetano Covatta, ed altri, affittato à Bartolomeo Frosolone, ne paga carlini due. - Un’altro Orto di una misura, e passi sette, nel luogo sotto lo Baglio, confina con Giacomo Sabetta, ed altri, e n’ha fatto casa nuova Innocenzio Angelilli, ne paga annui grana venticinque. - Una vigna di trantali diecessette, con un’altro tt.o di Territorio per uso d’orto, con tredeci piedi, e dieci piantoni d’olive, appoggiato a d.o Convento, conf.a d.o Convento, Strade publiche, ed altri. - Un’altra Vigna di trentali tré, con tomula cinque, e quarti tré di Territorio intorno, con ventitré querce, cinque bisceglie, e tré piedi d’olive, nel luogo d.o S. Illuminata, e Colle Capogrosso, conf.a strada publica, beni di Gio: Batta Longo, ed altri. - Un’altra Vigna diruta di tt.a uno, e misure sei, nel luogo d.o Fonte Vernavera, conf.a beni dell'’nità, Donato Gio:Cola, ed altri. - Una Vigna di trentali quattro, ed un quarto, con tt.a due e mezzo di Territorio intorno, con otto piedi d’olive, e Querce sei piedi, nel luogo d.o Li Patrisi, conf.a beni di S. Maria della Libera, beni dell’Unità, ed altri. - Un’altra Vigna di trantali tré, e mezzo con quindeci piedi e trenta pranzoni d’olive, nel luogo d’o Vallone Bruno, conf.to da Benedetto Marchetta dopo il Concordato, conf.a beni di Donato Marchetta, beni dell’Unità, ed altri. - Un Territorio di tomula quattro, nel luogo d.o Colle Capogrosso, dato a cenzo à Giuseppe d’Orzo, conf.a beni di d.o Convento, strada vicinale, ed altri, e ne paga annui a d.o Convento carlini sette, e mezzo. 209 - Un’altro Territorio di tomuli sei, e mezzo cenzuato per uso di Vigna à Domenico Sebastiano, Martino di Tata, e F.lli, nel luogo d.o pozzo del Chiajo, e fonte dell’olmo, conf.a con li beni del fù D. Gaetano Covatta, ed altri, e ne pagano di canone annui carlini 16. - Un’altro Territorio di tomuli due, nel luogo d.o lo passo della Pincera, seù Pagliarone, cenzuato à Donato Frangiosa, conf.a beni dell’Unità, ed altri, e ne corrisponde di canone annui carlini nove. - Un’altro Territorio di tomuli quindeci in d.o luogo cenzuato per vigna à Pietro Covatta, Gennaro Bagnoli, Clemente Donatelli, Domenico Matteo, Tomaso Santone, ed altri, conf.a strada publica, beni dell’Unità, ed altri, e ne corrispondono il canone annui carlini 38. - Un’altro Territorio di tomula cinque in d.o luogo con cinque piedi d’olive, cenzuato à Donato Frangiosa, conf.a beni di S. Maria Mag.re, beni di d.o Convento, ed altri, e ne corrisponde di canone annui carlini sei. - Un’altro Territorio di tt.a due cenzuato per vigna à Domenico di Stefano Fracasso, nel Download 5.01 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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