Scaletta dell’intervento Gli aspetti normativi


riduzione del numero di indagini preoperatorie inappropriatamente richieste ed eseguite con conseguente spreco di risorse ed allungamento dei tempi di attesa


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Sana07.07.2017
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riduzione del numero di indagini preoperatorie inappropriatamente richieste ed eseguite con conseguente spreco di risorse ed allungamento dei tempi di attesa



  • Vantaggi attesi (2/5)

    • umanizzazione dell’ospedale: degenze più brevi programmate e rispettate, con gradimento dei pazienti per percorsi standardizzati e guidati

    • migliore utilizzo del personale con riduzione dei carichi di lavoro nei fine settimana e regolare fruizione delle ferie

    • ottimizzazione ed incremento dell’attività chirurgica con razionalizzazione dell’utilizzo delle sale operatorie

    • ottimale utilizzo dei posti letto



    Vantaggi attesi (3/5)

    • riduzione dei costi legati al personale

    • riduzione dei costi per vitto, guardaroba e, in caso di unità autonoma, per utenze come energia elettrica, riscaldamento etc.

    • soddisfazione dei pazienti per il contenimento dei tempi di attesa e la sicurezza della data di intervento

    • soddisfazione del personale coinvolto



    Vantaggi attesi (4/5)

    • Week surgery vs Day Surgery

    • Maggiore flessibilità per possibilità di trattare

    • una casistica più ampia

    • pazienti con maggior carico assistenziale o maggiore instabilità clinica

    • pazienti residenti lontano dall’ospedale

    • pazienti soli, anziani



    • Week surgery vs Day Surgery

    • Effettuazione anche prestazioni di

    • chirurgia ambulatoriale

    • day surgery

    • one day surgery

    • Ricorso al regime di ricovero in regime di degenza breve (week surgery) anche per quelle procedure che, pur essendo inserite nell'elenco della day surgery, presentano una maggiore complessità o per quei pazienti nei quali è controindicata la dimissione entro le 24 ore



    Criticità

    • Trasformazione della struttura organizzativa e gestionale delle unità operative dell’area chirurgica

    • Gestione dei pazienti urgenti (protocolli con il Servizio del 118 per definire i ricoveri urgenti che possono essere trattati negli ospedali di territorio sede di week surgery e i giorni di accettazione)

    • Gestione dei pazienti non dimissibili sabato o domenica (ricoveri programmati “pesanti” con degenza superiore ai 5 giorni da affrontare all’interno dei diversi livelli di complessità assistenziali della rete ospedaliera)



    Conclusioni (1/2)

    • Il modello organizzativo della week surgery costituisce

    • ponte tra la degenza ordinaria, sempre più High Care, e la chirurgia ambulatoriale (trattamento dei pazienti in diversi livelli di intensità di cura nel rispetto delle indicazioni dei LEA e delle linee guida delle società scientifiche)

    • opportunità di riconversione/qualificazione per piccoli ospedali nell’ambito di una rete ospedaliera con offerta diversificata, appropriata ed efficiente



    Conclusioni (2/2)

    • Per la nostra esperienza è ipotizzabile la sperimentazione del modello organizzativo

    • della week surgery

    • per specialità chirurgiche

    • (come dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria)

    • con elevato indice di trasferibilità

    • collocate negli ospedali

    • non ricomprese nella rete dell’emergenza



    Bibliografia

    • Regione Umbria, Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali Servizio II (2005): Chirurgie generali negli ospedali di territorio umbri: analisi dei ricoveri con giornate di degenza nei giorni di sabato e/o domenica – anno 2003

    • L’attività di Day Surgery nelle Regioni: Supplementi di Monitor, 2° Supplemento al n. 15 di Monitor – anno 2005

    • Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, Rapporto Osservasalute - Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane, 2006

    • Nardi L.,Di Stefano L., Carello G., Colombai R., Costa F., Leoncini L. (2007): Nuovi modelli organizzativi “Week and Day Surgery”, L’Ospedale n. 1/07



    • Numero 11

















    Piano Sanitario Nazionale 2003-2005: obiettivo prioritario

    • Realizzazione di percorsi assistenziali integrati

    • Intersettorialità degli interventi

    • Programmazione di un sistema a rete

    • La continuità assistenziale è fatta propria anche dall’O.M.S. come indicatore sensibile del buon funzionamento dei servizi sanitari







    CRITICITÀ DEL RAPPORTO TRA OSPEDALE E TERRITORIO

    • Coinvolgimento di tutti i professionisti

    • Difficoltà relazionali

    • Carenza di adeguati sistemi informativi

    • Carenza di percorsi specifici per tipologia di paziente

    • Formazione dei professionisti sul tema della continuità

    • Dati sensibili e privacy

    • Asimmetria ospedale territorio sotto il profilo organizzativo



    STRUMENTI DI INTEGRAZIONE

    • Percorsi assistenziali (PDTA)

    • Formazione

    • Sistemi Informativi

    • Comunicazione

    • Unità di valutazione (Indicatori)

    • Rapporti con l’associazionismo

    • Budget ospedale-territorio







    Il Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (PDTA)

    • Cosa intendiamo per PDTA?

      • La traduzione del bisogno di salute, secondo le raccomandazioni scientifiche (linee guida), in un contesto organizzativo locale
      • Approccio alla gestione per processi: la migliore sequenza logico-spazio-temporale delle pratiche e delle prestazioni erogate, nell’Azienda Sanitaria, secondo condivisi criteri clinico-organizzativi
      • Il PDTA è al contempo “descrizione dell’esistente” e strumento di miglioramento e di governo clinico


    PER PUNTARE ALL’INTEGRAZIONE…





    Grazie per la paziente e cortese

    • Grazie per la paziente e cortese

    • attenzione…



    • Numero 12



    I RICOVERI IN CHIRURGIA MODELLI ORGANIZZATIVI Riva del Garda – 14 Aprile 2007

    • LE EMERGENZE CHIRURGICHE:

    • L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NELLE UNITA’ DI CHIRURGIA GENERALE



    EMERGENZA

    • Condizione che implica un immediato pericolo di vita con compromissione di almeno una delle funzioni vitali (cardiaca, respiratoria o nervosa) e conseguente alterazione di almeno uno dei relativi parametri. Richiede l’immediato intervento di personale qualificato per il sostegno delle funzioni vitali



    URGENZA

    • Condizione che implica un potenziale pericolo di vita con funzioni vitali e relativi parametri ancora non compromessi. Richiede il tempestivo intervento di personale qualificato per il controllo delle funzioni vitali



    EMERGENZE CHIRURGICHE

    • TRAUMI

    • EMERGENZE NON

    • TRAUMATICHE



    EMERGENZE

    • 118

    • PRONTO SOCCORSO



    TRAUMI



    TRAUMI

    • REPARTO

    • Trauma toraco-addominale

    • particolare attenzione a

    • Contusione epatica o splenica

    • Emoperitoneo lieve

    • Emopneumotorace drenato

    • Traumi associati



    TRAUMI

    • REPARTO

    • Mantenimento stabilità emodinamica

    • Monitoraggio parametri vitali

    • Monitoraggio laboratorio

    • Monitoraggio ecografico



    EMERGENZE NON TRAUMATICHE

    • PRONTO SOCCORSO

    • VALUTAZIONE CHIRURGICA IN P.S.

    • RIANIMAZIONE SALA OPERATORIA REPARTO





    EMERGENZA

    • In presenza di una condizione di emergenza il

    • personale sanitario della U.O. deve :

    • Iniziare le prime manovre di rianimazione cardiopolmonare secondo il BLS-D

    • Attivare contemporaneamente l’equipe di emergenza della Terapia Intensiva



    EMERGENZA

    • CARRELLO EMERGENZA

    • Monitor

    • Defibrillatore

    • Asse rigida per massaggio cardiaco

    • Supporto per e bombole di O2

    • Aspiratore elettrico con tubo di aspirazione e raccordo a 3 vie

    • Pallone AMBU con reservoir per ossigenazione in O2 100% filtro e valvola peep

    • Tubi di collegamento tra bombola di O2 e palloni AMBU

    • Tubi orofaringei, maschere facciali, maschere Venturi, sondini

    • Soluzioni per infusioni, aghi-cannule, farmaci ……….



    EMERGENZE IN REPARTO

    • EMERGENZE CHIRURGICHE

    • EMERGENZE NON CHIRURGICHE



    EMERGENZE IN REPARTO

    • EMERGENZE NON CHIRURGICHE

    • Insufficienza respiratoria non da emopnx

    • Shock anafilattico

    • Shock cardiogeno

    • Infarto miocardico

    • Aritmia cardiaca

    • Stato convulsivo



    EMERGENZE IN REPARTO

    • TRAUMI

    • Shock emorragico in paz in monitoraggio (emotorace o emoperitoneo)

    • Insufficienza respiratoria (emo-pnx)

    • Peritonite da perforazione di viscere cavo



    EMERGENZE IN REPARTO

    • EMERGENZE NON TRAUMATICHE

    • Insufficienza respiratoria da pnx o emotorace

    • Peritonite

    • Shock settico

    • Shock emorragico

    • (occlusione intestinale)



    EMERGENZE IN REPARTO

    • PNEUMO - EMOTORACE

    • Spontaneo

    • Postoperatorio



    EMERGENZE IN REPARTO

    • PERITONITE – SHOCK SETTICO

    • Perforazione di viscere cavo

    • Perforazione iatrogena (endoscopia)

    • Ischemia, infarto intestinale

    • Deiscenza anastomosi digestiva

    • Pancreatite acuta necrotico emorragica



    EMERGENZE IN REPARTO

    • SHOCK EMORRAGICO

    • Emoperitoneo spontaneo da neoplasia (epatok) o in paziente scoagulato

    • Postoperatorio (emoperitoneo, emotorace)

    • Emorragia digestiva



    PROCEDURE - chirurgo

    • Applicazione sondino naso-gastrico

    • Accesso arterioso

    • Prelievo arterioso

    • CVC

    • Broncoaspirazione

    • Ecografia

    • Toracentesi, drenaggio pleurico

    • Paracentesi, drenaggio addominale

    • Drenaggio raccolte ematiche postoperatorie

    • Rianimazione cardiopolmonare



    PROCEDURE -infermiere

    • Accesso vascolare periferico

    • Prelievo venoso

    • Prelievo arterioso

    • Posizionamento monitoraggio ECG, PA, sat O2

    • Cateterismo vescicale

    • ECG

    • Apporto ossigeno

    • Rianimazione cardiopolmonare



    PROCEDURE - rianimatore

    • CVC

    • Broncoaspirazione

    • Accesso arterioso

    • Intubazione

    • Rianimazione cardiopolmonare



    PROCEDURE - oss

    • Trasporto malato (radiologia, TAC, s.o.)

    • Reperimento materiale x procedure



    RICHIESTE - chirurgo

    • Radiologia convenzionale, TAC, angiografia, (ecografia)

    • Endoscopia digestiva

    • Emotrasfusioni

    • Sala operatoria

    • Rianimatore

    • Chirurghi reperibili



    EMERGENZE IN REPARTO

    • AMBIENTE

    • Il paziente va posto in un ambiente adatto,

    • ampio, dove sia possibile eseguire senza

    • difficoltà ed impedimenti tutte le manovre e gli accertamenti necessari alla conferma della diagnosi e alla preparazione all’intervento chirurgico in emergenza-urgenza



    EMERGENZE IN REPARTO

    • ECOGRAFIA IN REPARTO

    • Rapidità e tempestività diagnosi (emotorace, emoperitoneo, pnx … ) prima di avere i parametri di laboratorio

    • Possibilità di prelievo ecoguidato (emoperitoneo o ascite ?) e di posizionamento drenaggio



    EMERGENZE IN REPARTO

    • ECOGRAFIA IN REPARTO

    • Ecografia eseguita dal chirurgo di guardia o di reparto (massima rapidità)

    • Necessità di esperienza ecografica (almeno FAST)



    EMERGENZE IN REPARTO

    • ECOGRAFIA IN REPARTO

    • Dal Gennaio 2001 al Febbraio 2007 sono stati ricoverati presso la nostra U.O. 87 pazienti per trauma splenico, di questi 50 sono stati sottoposti in urgenza-emergenza a splenectomia, mentre 37 sono stati trattati inizialmente in modo conservativo. Di questi 10 sono stati successivamente sottoposti a splenectomia per aumento dell’emoperitoneo ed anemizzazione o per instabilità emodinamica. In tutti questi pazienti è stata fondamentale una diagnosi ecografica tempestiva.



    EMERGENZE IN REPARTO

    • SALA OPERATORIA

    • La comunicazione con la Sala Operatoria e la Rianimazione deve essere tempestiva, attuata dall’ambiente in cui si trova il paziente. Il personale di sala operatoria e l’anestesista devono essere immediatamente disponibili (presenza di una equipe operatoria dedicata all’emergenza  anestesista, strumentista, nurse, assistente di sala)



    EMERGENZE CHIRURGICHE





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