Piano regolatore generale norme tecniche di attuazione


Articolo 47  –  Ambito 6 : "Via Pasubio, via degli Olmi" (VPO) – Zona speciale


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Articolo 47  –  Ambito 6 : "Via Pasubio, via degli Olmi" (VPO) – Zona speciale 

 

1. 



 

L'Ambito comprende aree inedificate e parte della via Pasubio. 

 

 

Destinazioni d'uso primarie 



•  Verde pubblico  

 

•  Residenziale 



•  Funzioni integrative – Articolo 52, comma 3 (all'interno della S

l

 massima ammessa) 



 

Indici e parametri 

•  Verde pubblico e altre aree a servizi, minimo 

 

 

S



p

 

 =    mq  22.240 



•  Parcheggi, 

minimo 


      S

p

 

 =    mq    2.115 



•  Residenza e destinazioni compatibili 

 

 



 

Sl = 

    mq    6.400 

•  Numero massimo di piani    

 

 



 

 

N



 =              4 + st 

 

 

 



 

 

 



 

Destinazioni d'uso non ammesse 

•  Produttiva 



 

Tipologie distributive ammesse 

•  Esercizi di vicinato 



 

 

2. Criteri ed obiettivi del progetto urbanistico   



L'Ambito è finalizzato alla realizzazione di un parco di connessione delle aree verdi previste dallo 

Schema strutturale; al completamento del quartiere residenziale delle vie S. Francesco e 

Cottolengo; alla realizzazione di parcheggi per i fabbisogni pregressi e indotti. 

Il parco costituisce elemento essenziale del sistema di verde ecologico ed ambientale, periurbano, 

previsto dal Piano. Il 30% della Sl residenziale è convenzionato. 

 

3. Modalità di attuazione 



L'Ambito è attuato con un unico Piano attuativo convenzionato di iniziativa  privata 

 

 



Articolo 48  –  Ambito 7 : " Piazza Nuova " (PN) – Zona speciale 

 

1. L'Ambito comprende l'edificio commerciale del Gigante, le aree di pertinenza e i relativi 

parcheggi, di cui prevede la riconversione funzionale e parte di via Roma. 

 

Destinazioni d'uso primarie 

•  Residenziale 

•  Servizi per lo sport e il tempo libero 

•  Commercio 

•  Funzioni integrative – Articolo 52, comma 3 (all'interno della S

l

 massima ammessa) 



 

 

 

39



 

Destinazioni d'uso non ammesse 

•  Produttiva 

 

Tipologie distributive ammesse 

•  Esercizi di vicinato 



 

Indici e parametri 

•  Superficie 

lorda 

      S



 =      mq  6.900 

(di cui Superficie lorda a servizi per lo sport  

e il tempo libero minima, mq.   600) 

•  Servizi, parcheggi e spazi pubblici (standard) 

 

 



S

 =      mq  6.900 

•  Numero massimo di piani    

 

 



 

 

N



 =             4 + st 

 

 

2. Criteri ed obiettivi del progetto urbanistico   



Il progetto urbanistico prevede la trasformazione funzionale dell'area per farne elemento portante 

dell'asse attrezzato previsto dallo Schema strutturale, che va dalla porta d'ingresso al Parco Sud a 

Villa Marazzi. Si prevede un nuovo complesso edilizio i cui spazi pubblici o di uso pubblico, 

mettano in relazione il Parco Pertini con via Roma e il parco di Villa Marazzi: tale compito è 

affidato a due piazze porticate, una verso via Roma, dove si prevede la moderazione del traffico, e 

l'altra verso il Parco Pertini. Gli edifici sono destinati prevalentemente a residenza; il piano terra è 

destinato ad esercizi commerciali e servizi; la parte a piano terra che prospetta sul parco è 

destinata a servizi per lo sport ed il tempo libero per una S



l

 di almeno 600 mq.. 

Gli spazi aperti sono destinati a verde o spazi pedonali. I posteggi sono interrati; è consentita la 

realizzazione in sottosuolo, anche sotto gli spazi pubblici, di box o posti auto privati in supero alle 

dotazioni obbligatorie di pertinenza. 

 

 



3. Modalità di attuazione 

L'Ambito è assoggettato a pianificazione attuativa di iniziativa privata; oltre alla cessione delle 

aree a standard e all'attuazione degli spazi pubblici, indicati dallo Schema di progetto, costituisce 

obbligo convenzionale la realizzazione di servizi per lo sport e il tempo libero, anche se di 

iniziativa e gestione privata e spazi per il commercio di vicinato per almeno il 50% della S

l

 del 


piano terra. Il 30% della Sl residenziale è convenzionato. 

 

 



Articolo 49  –  Zone di trasformazione, soggette a Piano attuativo, esterne agli Ambiti  - Zone 

 

1. Il Piano individua sulle tavole di azzonamento le zone C, soggette a trasformazione previa 



approvazione del relativo Piano attuativo, individuato tramite apposito tracciolino sulle tavole di 

azzonamento, e specifica nella stessa tavola di azzonamento e nei seguenti articoli 50 e 51 gli 

indirizzi progettuali per detti Piani. 

 

 



Articolo 50  –  Piano attuativo di via dei Pioppi, via Magellano 

 

1. Il Piano attuativo prevede: la prosecuzione di Via dei Pioppi fino a via Magellano e le relative 



aree a parcheggi; il completamento del parco pubblico; una zona prevalentemente residenziale a 

 

 

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completamento del quartiere di edifici pluripiano di impianto regolare. L'assetto definito 

dall'azzonamento è vincolante, salvo rettifiche in fase attuativa, che non ne modifichino l'impianto. 

 

2. Destinazione d'uso primaria 



•  Residenziale 

 

3. Destinazioni d'uso non ammesse 



•  Produttiva  

•  Destinazioni d'uso non compatibili con la residenza 

 

4. Tipologie distributive ammesse 



•  Esercizi di vicinato 

 

5. Indici e parametri 



•  Superficie lorda massima edificabile  

 

 



 

S

l

 

 =      mq  1.970 



•  Superficie 

standard 



minima     S

 =      mq  8.497 

•  Numero 

massimo 


di 

piani 


     N

 =              5 + st 

 

6. Modalità di attuazione 



L'area è assoggettata a pianificazione attuativa  di iniziativa privata; sono previste a carico dei 

lottizzanti le seguenti incombenze: la cessione gratuita delle aree a standard e delle aree per la 

viabilità e parcheggi ; la cessione gratuita dell'edificio che insiste sul mappale 24 foglio 16 e della 

relativa area di pertinenza di 1.667 mq.; la realizzazione di tutte le opere di urbanizzazione 

comprese nel Piano attuativo. 

La capacità edificatoria di 1.970 mq. di Sl deve essere realizzata nella zona C del Piano attuativo; 

la capacità edificatoria per 170 mq. è attribuita alla proprietà del mappale 24 foglio 16, di 1.667 

mq., che il Piano destina a servizi pubblici; la residua capacità edificatoria per 1.800 mq. e gli 

oneri per la cessione delle aree pubbliche e l'attuazione delle opere di urbanizzazione, sono di 

competenza di tutte le proprietà comprese nel perimetro del Piano attuativo, con esclusione del 

Comune. Il 30 % dell'edilizia residenziale è convenzionata. 

 

 



Articolo 51  –  Piano attuativo di via S. Carlo 

 

1. Il Piano attuativo prevede una zona prevalentemente residenziale a completamento del quartiere 



di  case unifamiliari e palazzine (Zona B

1

), ed una zona destinata a verde pubblico attrezzato al 



servizio del quartiere. 

 

2. Destinazione d'uso primaria 



•  Residenziale 

 

3. Destinazioni d'uso non ammesse 



•  Produttiva  

•  Destinazioni d'uso non compatibili con la residenza 

 

4. Tipologie distributive ammesse 



•  Esercizi di vicinato 

 

 



 

 

 

41



 

5. Indici e parametri 

•  Superficie 

lorda 


      S

l

 

 =      mq  6.000 



•  Verde pubblico e altre aree a standard 

 

 



 

S

p

 

 =      mq  6.718 



•  Numero 

massimo 


di 

piani 


     N

p

 

 =             4 + st 



 

6. Modalità di attuazione 

L'area è assoggettata a pianificazione attuativa di iniziativa privata: è prevista la cessione gratuita 

delle aree a standard, e delle aree per la viabilità e i parcheggi. In caso di attuazione di esercizi di 

vicinato le aree a posteggi di cessione gratuita derivanti dal carico urbanistico si aggiungono ai 

6.718 mq. di aree Sp previsti al comma 5. Il 30 % dell'edilizia residenziale è convenzionata.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

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TITOLO IV - SISTEMA DEI SERVIZI 

 

 



 

Capitolo 11   Zone pubbliche e di interesse generale 

 

 



Articolo 52  –  Sistema generale dei servizi pubblici e di interesse generale 

 

1. Il soddisfacimento degli standard di legge di aree pubbliche o d'uso pubblico è assicurato in 



parte dalle aree destinate a servizi pubblici e di interesse generale, direttamente individuate sulle 

tavole di azzonamento, in parte dalle disposizioni delle norme per l'attuazione delle singole zone e 

dei diversi Ambiti di pianificazione urbanistica unitaria, che ne prescrivono le quantità minime. 

 

2. Il Piano individua sulle tavole di azzonamento le aree destinate a standard di interesse 



sovracomunale (zone F), le aree a verde pubblico attrezzato e sportivo, le aree per attrezzature 

religiose e le aree destinate agli altri tipi di standard: la specifica destinazione di ciascuna area è 

indicata nel Piano dei servizi e può essere modificata in fase di gestione di detto Piano. Le aree a 

standard all'interno degli Ambiti di progettazione urbanistica unitaria sono dimensionate dalle 

Norme e saranno individuate dai Piani attuativi e dai progetti di iniziativa pubblica. 

 

3. Nelle zone per servizi pubblici di interesse generale e per attrezzature religiose l'indice di 



edificabilità  I

f

,  è pari a 0,6 mq/mq e comprende le eventuali funzioni integrative di cui al 

successivo comma. 

 

4. Nelle zone a standard (sia di interesse generale - zone F -, sia  residenziali, sia produttive) sono 



ammessi il commercio di vicinato e gli esercizi pubblici e di servizio, come funzioni integrative 

della funzione principale: all'interno degli Ambiti di progettazione urbanistica unitaria le Norme 

indicano la S

massima consentita per tali funzioni; all'esterno degli ambiti tali funzioni sono 



ammesse nel limite massimo di 250 mq di S

l

 per ogni area a servizi, come individuata nella tavola 



Ps del Piano dei Servizi. Nel caso si attuino tali funzioni integrative, vanno assicurati i relativi 

posteggi, in aggiunta a quelli direttamente individuati dal Piano dei Servizi. Le funzioni 

integrative nelle aree a verde pubblico attrezzato devono essere strettamente connesse alla 

specifica destinazione d'uso pubblica dell'area, come bar, ristoranti, ecc.. 

 

5. Le aree a standard, escluse le zone F e le aree per attrezzature religiose, sono, in via prioritaria, 



acquisite dalla pubblica amministrazione; in via subordinata i servizi possono essere attuati dai 

privati che ne convenzionino l'uso pubblico con l'Amministrazione comunale. 

 

6. Per l'attuazione delle aree a servizi vigono anche le prescrizioni del Piano di tutela e 



riqualificazione dell'ambiente e del paesaggio periurbani (Tavola p2 e Capitolo 16 delle Norme) e 

le indicazioni delle Schede progettuali delle Unità di intervento ecologico-ambientale e dei Siti di 

riqualificazione ambientale e paesistica, allegate alle Norme. 

 

 



Articolo 53  –  Urbanizzazione secondaria 

 

1. L'attuazione dei Piani attuativi comporta, oltre alla realizzazione completa delle opere di 



urbanizzazione primaria necessarie all'intervento, di cui al successivo articolo 57, la cessione 

gratuita al Comune di tutte le aree per urbanizzazione secondaria in essi previste. 



 

 

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Articolo 54  –  Piano dei servizi 

 

1. Il Piano dei servizi (PdS) ha una valenza propriamente urbanistica ed una di atto di 



programmazione: come tale costituisce un elaborato gestionale allegato al Piano Regolatore 

Generale. 

 

2. Valenza urbanistica 



Il PdS definisce la destinazione puntuale delle aree e degli edifici destinati a servizi pubblici e di 

interesse generale; verifica che il Piano assicuri il rispetto della dotazione di standard prevista 

dalle leggi regionali e nazionali vigenti, in rapporto alle zone territoriali omogenee e alla capacità 

insediativa pianificata; motiva la eventuale reiterazione dei vincoli previsti dal precedente PRG su 

aree non ancora acquisite; verifica l'accessibilità dei servizi e la loro connessione territoriale ed 

urbana. 


 

3. Valenza programmatoria 

Il PdS, in linea generale, programma l'uso delle strutture esistenti e le modalità di 

implementazione del sistema dei servizi sia territoriali che locali, nel breve medio periodo; la 

specifica destinazione funzionale degli immobili a servizi è da intendersi atto di programmazione 

e può essere modificata senza costituire variante al Piano 

 

 


 

 

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TITOLO V – SISTEMA DELLA MOBILITÀ E DELLE INFRASTRUTTURE 

 

 



 

Capitolo 12   Infrastrutture, generalità 

 

 



Articolo 55  –  Infrastrutture, contesto urbano e paesaggio 

 

1. Le infrastrutture percepibili devono costituire elementi di qualificazione del paesaggio, sia 



urbano che extraurbano: a tal fine i progetti esecutivi di nuove opere o di ristrutturazione di quelle 

esistenti, devono garantire tale condizione, con particolare attenzione al potenziamento del verde. 

 

2. Il Piano persegue l'interramento degli elettrodotti come misura di compensazione ambientale 



delle trasformazioni urbanistiche. 

 

 



Articolo 56  –  Fasce di rispetto dei cimiteri e dei pozzi 

 

1. Nelle fasce di rispetto cimiteriale è vietata qualsiasi tipo di costruzione; fanno eccezione: edifici 



religiosi o civili connessi alla funzione cimiteriale; chioschi ed edicole in strutture smontabili; 

sistemazione del terreno al fine di realizzare parcheggi, verde pubblico attrezzato, attrezzature 

sportive; serre e strutture leggere per attività florovivaistiche o attività legate all'uso del verde. 

 

2.- Le fasce di rispetto assoluto dei pozzi per la captazione dell'acqua potabile sono individuate 



sulle tavole di azzonamento. 

 

 



Articolo 57  –  Urbanizzazione primaria 

 

1. L’urbanizzazione primaria é costituita da quell’insieme di servizi, aree ed opere che 



costituiscono i requisiti necessari per rendere edificabile un'area: essi sono: 

•  Strade, piazze, piste ciclabili, strade pedonali e relativo verde d'arredo 

•  Spazi di sosta o di parcheggio e relativo verde d'arredo 

•  Fognature 

•  Rete idrica 

•  Reti di distribuzione del gas, dell’energia elettrica e relative cabine di trasformazione 

•  Rete telefonica e relative cabine 

•  Pubblica illuminazione 



 

 

 

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Capitolo 13   Viabilità e infrastrutture per la mobilità  

 

 

Articolo 58  –  Viabilità  

 

1. Il Piano individua le aree destinate alla conservazione, all'ampliamento ed alla creazione di 



spazi per la mobilità delle persone e dei mezzi su gomma; dette aree comprendono: le carreggiate, 

i marciapiedi, le opere laterali; i posteggi a margine della strada, in aggiunta alle aree a standard 

specificatamente destinate dal Piano a posteggi; il verde di arredo e gli spazi per le alberature. 

Laddove il Piano prevede una nuova viabilità e le relative fasce di rispetto, la progettazione 

esecutiva della strada potrà modificarne il tracciato nell'ambito della stessa fascia di rispetto, senza 

che ciò comporti variante al Piano. 

 

2. Nelle aree destinate dal Piano alla viabilità, oltre alle opere stradali per i mezzi meccanici ed i 



pedoni ed ai relativi servizi funzionali (quali illuminazione, semafori, ecc.), potranno essere 

realizzate piste ciclabili, impianti di verde di arredo stradale, canalizzazioni di infrastrutture 

tecnologiche (acquedotti, fognature, elettrodotti, gasdotti, e relative cabine ecc.), aree di 

parcheggio. 

 

3. Nelle aree destinate alla viabilità è altresì ammessa la costruzione di stazioni di servizio e 



rifornimento carburante con annessi spazi commerciali per esercizi di vicinato, autolavaggi e 

chioschi, con indice di edificabilità fondiaria I



f

 di 0,45 mq/mq, su un solo piano. L'autorizzazione 

comunale  e subordinata all'impegno del richiedente di rimuovere le opere realizzate a sue spese, 

in caso di comprovata pubblica utilità. 

 

 



Articolo 59  –  Caratteristiche tecniche delle strade 

 

1. I Piani attuativi definiscono gli elementi costitutivi delle nuove strade: in linea generale vanno 



previsti spazi per la mobilità ciclabile e pedonale, protetti rispetto alla sede carrabile e filari di 

alberi laterali alle carreggiate; ove indicati dagli Schemi progettuali degli Ambiti, la realizzazione 

di filari è obbligatoria. Se la nuova strada interessa la rete idrografica e i cavi irrigui, questi 

devono essere spostati e protetti da adeguata vegetazione di ripa e non possono essere tombinati. 

La realizzazione di nuove strade di scorrimento deve essere supportata da una preventiva verifica 

di impatto acustico e di inquinamento atmosferico in relazione all'abitato. 

 

2. Per le strade esistenti e laddove non diversamente indicato dalle tavole di Piano, si intendono 



confermate le larghezze esistenti. 

 

3. La viabilità indicata dal Piano all’interno degli Ambiti di pianificazione, può essere rettificata in 



sede di stesura del progetto urbanistico, o dei Piani attuativi o delle concessioni convenzionate, 

sempre che non ne sia compromesso lo Schema strutturale. 

 

 

Articolo 60  –  Fasce di rispetto stradale 

 

1. Le fasce di rispetto stradale sono individuate nelle tavole di Piano, fanno parte della S



t

 delle 


zone contigue alla viabilità e sono destinate alla realizzazione di opere collaterali alle strade, quali 

piste ciclabili, barriere acustiche, fasce alberate e sistemazioni ambientali: tali opere possono 



 

 

46



 

essere realizzate in occasione dell'attuazione degli Ambiti di trasformazione o direttamente 

dall'Amministrazione comunale che ne convenziona la sistemazione e la gestione. 

 

2. L'indicazione grafica del tracciato delle strade, dei nodi di confluenza di più strade e delle 



piazze ha valore di massima; i tracciati possono variare all'interno delle fasce di rispetto; le 

caratteristiche geometriche di dettaglio della rete stradale sono definite dai progetti definitivi ed 

esecutivi. 

 

 

Articolo 61  –  Percorsi ciclabili e pedonali 

 

1. Il Piano indica i principali percorsi ciclabili e pedonali; detti percorsi indicano esclusivamente le 



direttrici di connessione dei servizi e dei poli attrattivi del territorio urbano ed extraurbano: la rete 

effettiva dei percorsi ciclabili e pedonali è individuata nell'ambito degli studi e dei provvedimenti 

per la moderazione del traffico. 

 

2. Nei Piani attuativi, il tracciato delle piste ciclabili e pedonali può essere modificato, garantendo 



però la continuità e la relazione prioritaria con gli spazi pubblici e idonea protezione in 

corrispondenza degli incroci con la viabilità ordinaria

 

 



Articolo 62  –  Moderazione del traffico 

 

1. Il Piano persegue la moderazione del traffico all'interno delle zone prevalentemente residenziali; 



tale obiettivo è perseguito anche nella la pianificazione attuativa  degli Ambiti e delle zone 

prevalentemente residenziali e con i progetti delle opere pubbliche. 

 

 


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