Francesco bozza
In honorem S. Silvestri Pape, at q: protettoris familie Russino à Limusano hoc opus restauravit, et
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- Thome Sacerdotis et Prothi Ap:i sub die 17: februarij 1650= Cappella hec fuit dotata cum onore Missarum, ut in Tabella
- Altaria hec duo minora, Alterum in honorem SS.me Virg.s Dei Marie, ac SS. Silvestri P.P. Thome
- Petri Martyris, Catharine Virg.s et Mart: ac Catharine Senensis soll.i ritu dedicans die XXIX Maij
- Deus Homo factus est et Verbum caro factum est; A fulgure, et Tempestate, Christus nobiscum state: Libera nos D.ne
- M.D.CCIII Sacravit Fr. Vincenzius Maria ord.s Pred: Ep.us Tusculanus S.R.E. Cardinalis Ursinus
- Benefizio annesso del SS.mo Nome di Giesù
- Benefizio annesso di S. L (e)onardo
- Benefizio annesso di S. Bartolomeo
- Benefizio annesso di S. Giusta
- Benefizio annesso di S. Giovanni della Serra
- Benefizio annesso di S. Pietro
- Benef.o semplice senza cura (animarum) sotto il tit.o di S. Antonio Abbate (o , indifferentemente, "sotto il tit.o di S. Antonio de Vienna
- Benef.o semplice senza cura (animarum) sotto il tit.o di
- Cappella sotto il tit.o di S. Silvestro Papa
- LEmo Orsini à di VIII di Luglio M.D.C.X.C.I.I.I. Benedisse sollennem.te questo
In honorem S. Silvestri Pape, at q: protettoris familie Russino à Limusano hoc opus restauravit, et decoratum est in hanc formam sumptibus D.ni Aloysii Russo Archip.ri huius Eccl.e S. Marie, et D: Io Thome Sacerdotis et Prothi Ap:i sub die 17: februarij 1650= Cappella hec fuit dotata cum onore Missarum, ut in Tabella". Viene, poi, riportata ancora una volta l'iscrizione, che si trascrive nella seguente nota (f). (f) "L'Altare della Confraternita del SS.mo Rosario, e locato dentro la Chiesa Arcip.le di S.ta Maria Magg.re nella nave laterale del Corno del Vangelo, dipinto in un quatro sopra a tela colla sua Icona di legno indorata con i ripari a suoi fianchi con profili d'oro, et in essi, vi sono dipinte di buona pittura i quindici Misteri della Beatis.ma Verg.e, et in d.o quadro ch'è alto pal. sei, e largo pal. 3 vi sono dipinte la Beatis.ma Verg.e del Rosario, S. Domenico, S. Pietro martire, S. Caterina Verg.e e S. Caterina di Siena; Si ascende in d.o Altare, cinto di balaustrata di legno, per un gradino oltre il soppedaneo. La Menza del med.o, e dipinta in tre pezzi, ed in mezzo d'essa, vi e il suo Tassello ben lavorato, lo stipite è tutto di fabrica, con i suoi spicoli di pietra, e palliotto avanti. Ha il suo gradino della stessa pietra, e sop.a d'esso vi sono quattro Candelieri di legno lavorati, e posti in'oro, colle sue Tabelle corriacee di gloria In princip.s, et lavabo, ed ha fissa nel muro la Credenzola per le Carrafine. La sua Festa si sollennizza nella prima Dom.ca d'Ottobre in ogni anno. A 29 di Maggio dell'anno 1703 dall'Emo, e Rev.mo Sig.r Cardinal Orsini fu il sud.o Altare sollennem.te consagrato, assieme con quello del glorioso S. Silvestro P.P., come si legge dallo Stromento stipulato in d.o giorno, ed anno,..., rogato per m.o del Sig.re Mons.e Nicolò Coscia Not.o Arcivescovile, e dall'infratta lapide posta nel Corno dell'Epistola dell'Altare sud.o di S. Silvestro del ten.e che siegue Altaria hec duo minora, Alterum in honorem SS.me Virg.s Dei Marie, ac SS. Silvestri P.P. Thome Aquinatis, et Ludovici Regis ac alterum in honorem eiusdem B. Virg.s de Ros.o et SS. Dom.ci Confess. Petri Martyris, Catharine Virg.s et Mart: ac Catharine Senensis soll.i ritu dedicans die XXIX Maij 49 Sagristia. Li pavimenti d'ambedue le d.e navi sono composte di Mattoni, ne quali sono sei sepolture, colle seguenti iscrizzioni cio è, Pro Clero, Pro Confratribus B. V. CHS: (c) Pro Viris, Pro Mulieribus, Pro Parvulis, Pro Confratribus SS.mi Rosarij:= Vicino la porta del Campanile è il Pulpito di legno, dipinto, col capocielo similm.te dipinto, è col suo Crocifisso, ove si ascende per dentro il muro del d.o Campanile. Sono in d.a Chiesa due Sedie confessionali di legno dipinte colle loro lamine forate, Casi riserbati, ed imagini divote. All'entrate della porta magg.re a man destra vi è la fonte battesimale, che tiene il suo ciborio di legno dipinto, è foderato di tela bianca, col suo canopeo di Sangallo stampato, e Sagrario nel pavimento,..., dietro la sud.a Fonte Battesimale, che è posta in una Tribuna sostenuta da due Colonne di gesso, con cancelli avanti, serrati a chiave, vedesi l'imagine dipinta di S. Gio: Battista, battizzante Cristo Sig.r nostro. Vi sono parim.te due Armarij dipinti serrati a chiave posti ne' muri vicino l'Altare magg.re, uno nel Corno del Vangelo, coll'iscrizzione sopra, Oleum infirmorum Foderato di Seta Violacea,..., è l'altro nel Corno dell'Epistola, foderato di Sangallo, ove si conserva una Urna d'ebbano con trenta sette Piastre d'argento adornate, inclusa la Crocetta, nella sommità munita con Cristalli, ove si conservano sette Urne di Vetro, nelle quali sono riposti diverse Reliquie de' Santi, che sono tanto di essa Chiesa, quanto della Parrocchiale di S.n Stefano... Dietro l'Altare magg.re sta il Coro colla sua soffitta dipinta, il quale è lungo palmi 18, è largo palmi dieci, con sedili di legno, e Finestra dalla parte di Settentrione, munita di vetri; nel pavimento di mattoni vi è nel mezzo fisso un leggio grande con Armariotto sotto.= Dal sudetto Coro s'entra per due gradini nella Sagrestia, la quale è lunga palmi 18 e larga palmi dieci, colla sua soffitta di legno, dipinta, ove sono un'Armario di legno, ben condizionato,... Si vedono sopra d'esso Armario due Statue vecchie della Beatissima Vergine, et in mezzo un Eccehomo di legno;... Nel muro un Armarietto, ove si conservano le scritture della Chiesa; La fonte de pietra per le mani con chiave d'Ottone, e girella di legno contigua per la Tovaglia; Altro legno lungo, fisso nel Muro colli piroli per appendere... Per una porta piccola posta quasi sotto al Pulpito, s'entra in una stantiola, per la quale s'ascende al Campanile per 63 gradini di pietra fatti a lumaca; è alto palmi 72 inc.a coverto a lamia trangolare di Imbrici a quattro senne; e nella sommità viè una Croce di Ferro con gallo di Ramocipro; pendono in esso tre Campane, cio è due piccole, de quali, una serve per l'Orologio di peso rotola 60. inc.a colle seguenti lettere a X d.d. m.= ed altre che non s'intendono, è l'altra di peso Rotola 60. inc.a colle seguenti lettere Ave Maria gratia plena Dominus tecum benedicta tù, Jacobus Francia de Toccia fecit, A D. 1624. ed un'altra grande di peso Cantara undici inc.a colle seguenti lettere Deus Homo factus est et Verbum caro factum est; A fulgure, et Tempestate, Christus nobiscum state: Libera nos D.ne Jesu: Jussu Em.i Cardinalij Orsini Archiep.i Ben.i Ecclesie S.M.Maioris Magister Joannes Angelus Marinelli Civis Agnonis per=fecit: A.D. 1703 + con due effigie della Beatissima Vergine [IHS] [IHS] =. Non si ha però memoria che le sud.e campane piccole fussero mai benedette, la grande però nel 1703, à 26 Ottobre, fu benedetta da Monsig.re Ill'mo Giov: Andrea Moscarelli di Benevento, Vescovo della guardia, per delegatione del sud.o Em.o Sig.r Cardinal' Orsino,... Nella sudetta Chiesa Arcipretale, vi sono tre Altari (d), che sono li seguenti cioè= Il primo è l'Altare Magg.re, sotto il tit.o di S.a Maria magg.re, nel quale sta esposta una statua della beatissima Verg.e del SS.mo Rosario, col suo Bambino Giesù di rilievo, con Corona d'argento M.D.CCIII Sacravit Fr. Vincenzius Maria ord.s Pred: Ep.us Tusculanus S.R.E. Cardinalis Ursinus Archiepiscopus, et omnibus Anniversarios hic fund.bus preces centum Indulgentie dies perpetuo concessit La sudetta Cappella, ò Confraternita del SS.mo Rosario... si mantiene colle sue proprie rendite". 50 in Testa, nuovam.te fatta, ed eccellentem.te sculpita di oncie 14; locata dentro de' un nicchio proporzionato, che sporge dentro al Coro, e ne fianchi d'esso vi sono due Colonne de mediocre grandezza, fatte de' stucco, in tal forma lustre, che paiono de fino marmo, e sono lavorate ad onda, le quali sostengono un architrave anche formato di stucco in fogliame, e puttini, si come è tutta la prospettiva di d.o Altare: tiene una cortina, avanti, di taffettà verde, con protilo, lavorato di seta, lo stipite di d.o Altare è di fabrica con i suoi spicoli di pietra lavorati, e tiene la sua Menza anche di pietra in trè pezzi, e nel mezzo di essa, viè il suo tassello ben composto con due gradini anco di pietra lavorati per i Candelieri, et in mezzo d'essi, è locata una Costodia di legno, indorata,...; si ascende in d.o Altare per tre gradini di pietra, oltre al suppodaneo di legno, e tiene la Balaustrata avanti, di legno, lavorata ad uso di torniti con genuflessorio, vi è nel Corno dell'Epistola la credenzuola di pietra attaccata al muro per le Carrafine. Il Secondo Altare (e), e posto nel Corno dell'Epistola nella nave magg.re dedicato al Glorioso S.to Silvestro,... Il terzo ed ultimo Altare (f) posto all'incontro dell'antecedente nella nave minore, è dedicato alla Beatissima Verg.e del Rosario,... Per mantenimento di essa Chiesa e riparatione è tenuta l'Università in ogni bisogno, come diffusam.te si legge dall'Istromento della Consagratione, fatta nell'anno 1696, à 15 Agosto, rog.to per m.o del Rev.do Sig.re D.n Francesco Antonio Fini Not.ro Arciv.le,...". Troppi sono i riferimenti all'opera dell'Orsini, il quale, da titolare della relativa diocesi, tenne per Limosano predilezione ed interesse assai particolari, teso a riaffermare sul suo territorio la visibilità dell'istituzione 'Chiesa'. Ed il lavoro del Cardinale, che affatto nascondeva l'intendo di sopprimere anche quelle devianze più o meno antiche, che non poche furono nell'agro limosanese, si indirizzò non solo alle strutture, ma, e soprattutto, alla riorganizzazione del patrimonio ecclesiastico. Così, e solo così, trova una spiegazione la circostanza per cui il "Benef.o semplice senza cura sotto il tit.o di S. Antonio Abbate (o indifferentemente anche: 'di S. Anton.o de Vienna')" 74 sia stato "dall'Emo Sig.re Cardinal Orsini Arciv.o nella Visita del 1693 trasferito nella Arcip.le di S.a Maria Maggiore". Così, e solo così, trova una spiegazione il fatto per cui anche "la Chiesa del Benefizio semplice senza cura sotto il tit.o di S. Silvestro, (che) era nelle pertinenze della T.ra de Limusani quasi un miglio distante da essa, situata nella parte setten:le sop.a una Morgia, (si trovi) hoggi in un Mucchio di pietre per esser Demolita d'or:e dell'Emo Sig.re Card:l Arciv.o Ursini in S. Visita dell'anno 1693. (Essa) è lunga pal: 36: e larga pal. 24:, (ed è) Confinante in tutte le parti (con) li beni di d.o Benef.o". Così, e solo così, si riesce a spiegare, terminata quella prima fase sistemativa che ha il suo culmine nel 1693 e non poco interesserà anche le Confraternite, la compilazione, contemporaneamente alla sistemazione giuridica con la stipula di regolari atti notarili, di quell'imponente 'INVENTARIUM' del 1712-13, da cui chi vuol fare della 'storia' in modo serio non può in nessun modo prescindere. Pur se delle Confraternite si riferirà più diffusamente altrove, è quì necessario dare uno sguardo sia all'organizzazione delle istituzioni religiose secolari che alla composizione dei rispettivi ingenti patrimoni. 74 A differenza dei benefici senza nessuna specificazione, quelli detti "senza cura (animarum)" e che pagavano il 'cattedratico' si riferivano ad antiche chiese, che un tempo (in epoca alto medioevale) rappresentavano il punto di riferimento spirituale di un insediamento 'minimo'. Del 'Beneficio' di S. Antonio riportiamo la descrizione: "Era situata la Chiesa sotto il tit.o di S. Antonio Abbate nelle pertinenze della sudetta Terra de Limusani, distante da essa quasi un miglio nel luogo dove si dice le Macchie. E' totalm.te diruta, che non si possano ne meno giudicar le sue vestigia. Le sue coherenze sono circum circa i suoi beni". 51 Giuridicamente separati, risultavano però annessi alla Chiesa di S. Maria Maggiore, anche se "della quale anness(ion).e non se ne hà memoria per essere antica", "li sottoscritti benefizi": 1) il "Benefizio annesso del SS.mo Nome di Giesù". Esso, oltre ad un "Capitale di doc: dieci" dati a "cenzo" con ipoteca "sopra tutti li suoi beni" a Biaso d'Amico, che "ne corrisponde ogn'anno à 25 Agosto, alla ragione del nove per cento, carlini nove", possedeva "un'orto sito e posto nelle pertinenze di questa Terra, nel luogo dove si dice la Via Cupa di cap.a tt.a due. e m.re quattro", che "si tiene in affitto da Pietro Piciucco, e Franc.o Gravino, ò Gabrino, e pagano ogn'anno à 25 Agosto carli(ni) dieciotto" 75 . Era ad esso collegata la omonima 'Confraternita', che sembra essere stata la più antica. 2) il "Benefizio annesso di S. L(e)onardo". Teneva "un Territ.o Seminat.o con piedi di Cerque, in mezzo del quale vi stà la Chiesa diruta, sotto il medesimo titolo di S. Lonardo, di capacità tt.a trentasei, m.re cinque, e passi 27,...; le Coerenze del quale Territorio sono, dalla parte di Levante, il fiume Biferno, dalla parte di Ponente, li beni della Cappella del SS.mo Corpo di Cristo, da Tramontana, il Vallone, e dalla parte di mezzo giorno, la via publica; Si tiene in affitto per tre anni da Antonio, e Lonardo Russo, e pagano à 25 Agosto tt.a quattro di grano" 76 . Il tutto era ad un centinaio di metri dall'antico 'ponte' sul Biferno. 3) il "Benefizio annesso di S. Bartolomeo". Possedeva "un Territ.o sito, e posto nel luogo dove si dice Peschio Martino di cap.a tt.a diecenove, e misure otto. Le Coerenze del sud.o Territ.o sono, dalla parte di Levante, li beni dell'Università, dalla parte di Ponente, la via publica, dalla parte di Tramontana, li beni dello Spedale e di S. Maria de Libera, e dalla parte di mezzo giorno, li beni di d.a Università, mediante il Vallongello. Si dà a terraggio d'ogni dieci uno; può rendere un'anno per l'altro tt. 2 e 2 quarti". Era, probabilmente, quel che restava dell'antico Monastero di S. Martino. 4) il "Benefizio annesso di S. Giusta". Disponeva di "un Territ.o posto nel luogo dove si dice S.ta Giusta (altrove: 'Le Macchie') di cap.a tt.a quattordici, misure sette, e passi quattordici,... Le Coerenze del sudetto Territorio sono, dalla parte di Levante, li beni di essa (S. Maria) Chiesa, dalla parte di Ponente, il Vallone, dalla parte di Tramontana, li beni di S. Maria di Maiella e li beni di d.a Chiesa Arcipretale di S. Maria, e dalla parte di mezzo giorno, la via pub.a. Si dà a terraggio d'ogni otto uno, ed un'anno per l'altro può rendere di terragg.o tt.a due e mezzo di grano". 5) il "Benefizio annesso di S. Giovanni della Serra". Era proprietario di terreni, per metà circa a 'vigna' e per la parte restante a 'seminatorio', per complessivi tt.a 10, misure 11 e passi 26; i beni, siti "nel luogo dove si dice La Serra di S. Giovanni", date le due vigne "in emphiteusim a 29 anni" ed il seminatorio "a terraggio", potevano fruttare 14 carlini, in valuta, e tre 'quarti', in grano. 6) il "Benefizio annesso di S. Pietro". Possedeva "un Territorio sito... nel luogo dove si dice la Serra di S. Pietro di cap.a tt.a diece,... Le Coerenze del qual Territorio sono, dalla parte di Levante, li beni della Chiesa Parrocchiale di S. Stefano, dalla parte di Ponente e Tramontana, la via pub.a, e dalla parte di mezzo giorno, la via vicinale. Si da à terraggio di ogni tt.a otto uno, che un'anno per l'altro può rendere tt.a due ed un quarto di grano". Potrebbe essere riferito all'antico Monastero di S. Pietro "de Maccla bona", che situava alle 'Lame di S. Pietro'. 7) il "Benef.o semplice senza cura (animarum) sotto il tit.o di S. Antonio Abbate (o, indifferentemente, "sotto il tit.o di S. Antonio de Vienna")". Intorno alla Chiesa, "distante dalla Terra de Limusani quasi un miglio nel luogo dove si dice le Macchie, e totalm.te diruta, che non si possano ne meno giudicar le sue vestigia", possedeva "un Terit.o... di cap.a tt.o 75 Era quello del 25 Agosto il giorno in cui si riscuotevano i debiti derivanti dagli affitti, dai censi e da ogni altra obbligazione, contrattuale e non, di natura finanziaria e fondiaria. 76 Veramente notevole la 'pianta', dalla quale, oltre alle misure della 'chiesa', che risultava essere di palmi 38 x 18, sappiamo che il 'ponte' sul Biferno era a tre arcate. 52 uno, e m.re otto. Le Coerenze del qual Territ.o sono li beni della Menza Arcip.le da tutte le parti. Si tiene in affitto per tre anni da Gius.e di Luca e paga in ogn'anno a 25 Agosto grana dieci". Il 'beneficio', che, pur "senza cura", ancora pagava il 'catted(ratic).o', e nella misura di solo un grano, risultava dal 1693 annesso alla Chiesa di S. Maria. 8) il "Benef.o semplice senza cura (animarum) sotto il tit.o di ? ? ?". Anche se di esso, a causa delle evidenti abrasioni anche sulla 'pianta', non è possibile indicare con certezza né la titolazione, né la localizzazione e tantomeno la consistenza patrimoniale, molti elementi indiretti ed i riferimenti dell'inventario del 1723 portano ad identificarlo con il Monastero di "S. Illuminata". Nel mezzo di "un Territ.o" sufficientemente esteso (tanto che "a terragg.o d'ogni dieci uno puo rendere un tt.o di g.no") e "le coerenze del qual Territ.o sono, dalle parte di Levante, li beni della Chiesa Parr.le di S. Stef.o, da Ponente, li beni dell'Uni.tà, da mezzo giorno, li beni della med.ma Ch.a Parr.le di S. Stefano, e dalla parte di Tram.a, la via pu.a", "la Chiesa sotto il tit.o _ _ _ era situata nelle pertinenze de Limusani poco distante da d.a Terra verso la parte occidentale, qual distanza importera da 500 passi;... la quale vedesi pr.ntemente diruta con alcune reliquie di muraglia indicante esser stata Chiesa; nell'anno 169_ nella prima S. Visita unita alla Chiesa Arcip.le dall'Emo e Rev:mo Sig.re Cardinal Orsino Arcivescovo". Anche tale 'beneficio' pagava, nella misura di 20 carlini, il 'cattedratico' alla Mensa Arcivescovile di Benevento. 9) la "Cappella sotto il tit.o di S. Silvestro Papa". Era "ab immemorabile annessa et eretta dentro la Chiesa Ar.ple de Limusani" e, dopo la restaurazione del 1650 (v. la nota 7e anche per la sua descrizione), Don Tomaso Russo, "nell'anno 1651, à 13 Genn.o", e Don Luigi Russo, "a 25 Marzo 1658", con 'legati pii' ne incrementarono il patrimonio, che, nel 1712, risultava formato: da sette immobili, quasi tutti situati a "la piazza delli Fucini", da una diecina di pezzi tra orti, vigne e territori, estesi per tomoli 32 e 3 misure e da capitali per 106,50 ducati, 'impiegati' a mutuo ad un interesse medio del 7,687%. Tutti i beni risultavano investiti e portavano 'frutti' per 22:46 ducati annui. A riprova che anche a Limosano, ma il fenomeno era generalizzato, il patrimonio, meno l'edilizio e di più il fondiario, quasi mai rientrasse nel disponibile del conduttore diretto, va registrato il fatto, e lo si è visto, che tra i confinanti dei beni delle istituzioni religiose sono rari i proprietari 'privati'. Più complessa ed assai composita l'aggregazione del patrimonio "della Chiesa Arcip.le della Terra di Limosani sotto il tit.o di S. Maria mag.re". Oltre alla Chiesa vera e propria, essa possedeva una "Casa Arcipretale", che, lunga 33 palmi e larga 26 77 , "è posta nel luogo dove si nomina la piazza delle botteghe, consistente in cinque membri, cioè tre, uno Superiore all'Altro, ed una Cucina, e nella Stanza infima vi stà la grotta,...; qual Casa sta per uso della propria habitatione del ordinario Sig.re Arciprete". Disponeva di un "Cemiteo", che, lungo "pal. 36 e largo pal. 24", situava "à piè della sud.a Terra, lontano da essa passi venticinque inc.a, vicino la Chiesa di S. Maria de Libera, grancia de Padri Celestini di Campobasso, che riguardava la parte di mezzo giorno; a capo di esso vi è un'arco in mezzo del quale vedesi una Croce di legno, ove sono tanti ossi di Defunti; la sua porta è di legno di pioppo, nella quale vi sono alcuni buchi grandi, per l'adoratione. Fu dall'Emo e Rev.mo Sig.re Cardinal Arcivescovo Orsini benedetto nell'anno 1693, come per Stromento rogato (per) il Sig.re D.n Giacomo Antonio Mussi Not.re Arcivescovile à 8 Luglio: le sue coerenze sono dalla parte di dietro li beni dello Spedale di 77 Il 'palmo' era una misura lineare di cm. 26,45 circa. Delle misure di superficie, il 'tomolo' era quella più significativa. Esso, un quadrato di 30 passi (il passo era di 7 o, in qualche 'Terra', di 8 palmi), a Limosano era di 2688 m.quadrati ed era corrispondente alla superficie che poteva essere seminata con un tomolo (= circa 48 Kg.) di semente. Un tomolo era formato da 16 'misure'. Il vigneto, invece, si misurava a 'trentali'; ogni 'trentale' era un quadrato con lato di 120 palmi (o mt. 31,74) e, quindi, corrispondeva a circa 1008 m.quadrati. 53 d.a Terra, da due lati la via pu.ca, ed avanti con il largo. Nel medesimo giorno della sud.a benedittione, lo stesso Emo Arciv.o concedette l'Indulgenze, come il tutto si legge in un lapide, posta sopra la porta di d.o Cemiteo, del tenor seguente: L'Emo Orsini à di VIII di Luglio M.D.C.X.C.I.I.I. Benedisse sollennem.te questo Cemiteo, e concedette in perpetuo à fedeli, che qui oreranno per gli defunti, in esso sepelliti nel dì della commemoratione de Morti e sua Ottava cento giorni d'Indulgenza: In altri dì una quarantana, un'altra à chi la monderà, è due à chi farà limosina a tal'effetto" 78 . Oltre che di alcune case, aveva la proprietà anche di un paio di "grotte". Di quest'ultime una, " posta in d.a Terra, nel luogo, dove si dice lo Trappeto, lunga pal. 24, e larga pal. 22; si tiene dal Sig.re Marchese di d.a Terra à tit.o d'affitto corrente. e paga in ogn'anno à 25 Agosto carlini due" 79 , e la seconda "Grotta, o vero Cantina, posta nel luogo, dove si dice li Tufi di lungh. pal. 18 e 2/3 e larga pal. 19 e 1/2", venne "ritrovata doppo terminato l'Inventario". Per curiosità si dice che il "furno Marchesale" situava "nel luogo dove si dice la Piazza di Natale". La proprietà fondiaria, non omogeneamente sparsa ed estesa per circa 861 tomoli ed 8 misure, era formata da appezzamenti di varia grandezza (si va dal modesto "orto" di poche 'misure', quasi sempre nelle vicinanze dell'abitato, al vasto "territorio con piedi di cerque" di molti tomoli) ed a diversa destinazione. E' prevalente il "seminatorio", che è stimabile intorno al 75% del totale, ma vi è presente anche, oltre alla "vigna", valutabile intorno al 10% circa, il boscoso e l'incolto. Per conoscere sia i diversi tipi di contratti e sia le modalità di impiego di un patrimonio tanto consistente, si riporta la "somma di tutti li frutti", che se ne potevano ritrarre. - Per Case ad anno corrente 3:70 - Per Case à 29 anni 0:95 - Per Vigne ad anno corrente 0:60 - Per Vigne à 29 anni 21:50 - Per Vigne à 29 anni in grano tt.a uno e 3/4 à carlini 8 il tt.o 1:40 - Per Territorij à 29 anni 1:70 - Per Territorij à 29 anni in grano tre quarti à carl: otto 0:60 - Per Territorio à terraggio tt.a ciento, e dieci alla sud.a raggione 80 88:00 - Per vendite d'olive de sud.i Terr.ij 1:00 - Per vendita di Cerque 0:80 - Per Pagliaro ad anno corrente 0:15 - Per Territ.ij in demanio grano tt.a 12, e m.re 9 à d.a raggione 10:05 - Per Orti ad anno corrente 1:60 - Per Orto in demanio 0:30 - Per Cantina in demanio 1:00 - Rendite perpetue 0:30 - Rendite di diversa natura dai "Benefizi" 13:70 78 Di questo cimitero, che, caso assai raro per i tempi, situava già 'fuori delle mura' e, precisamente, davanti al piazzale di S. Maria della Libera, ben poche, se non nulle, sono le altre notizie. 79 Il 'trappeto', attivo e sempre in quella 'grotta' che affacciava sulla cosiddetta 'strada del trappeto', nel catasto del 1816 (v. ASCL) figurava, anche se se ne ignora la data del passaggio, nella proprietà del Marchese. E, così posizionato, era ancora funzionante nel 1898, quando, il 24 dicembre, vi morirono due persone schiacciate da un macigno, che, staccatosi dal tufo soprastante, vi cadde sopra. La 'disgrazia', molto probabilmente, ne provocò la definitiva chiusura. 80 Per il terreno dato "a terraggio", il conduttore, a raccolto ultimato, doveva versare al proprietario una parte su otto (o una su dieci) del prodotto ottenuto. Il diverso trattamento dipendeva dalla distanza del cespite, minore o maggiore di un miglio e mezzo, dall’abitato. 54 - Per decima, alla misura di Benevento, in grano 81 38:36 - Per decima in Orzo tt:a 13, 4 misure ed 1/5 à carlini 4 il tt.o 5:31 - Per decima in denaro 14:87 - Per emolumenti di Stola 82 20:17 La "somma di tutti li frutti" ammonta a Download 5.01 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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