Francesco bozza
aere erexit anno D.ni 1706
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- Ave gratia plena D.nus tecum Benedicta tu= Verbum Caro factum est: habitavit in
- Verbum Caro factum est; et habitavit in Nobis= Adonai + Tetragramaton: + Sadij + Ave gratia plena D.nus tecum benedicta tu in Mulieribus Mentem sanctam spontaneam
- Ecclesiam hanc in honorem Dei, et S. Stephani Protomart: solemni ritu dedicans die 16. Augusti anno 1696. cum principe ora sacravit Fr: Vincentius Maria Ord: Predic: Card
- Beneventano erogavit, hac lege, ut unus Alumnus a Confratribus nominandus perpetuo aevo reciperetur, et gratis aderetur
- Fr. Vincentius Maria Ord. Praed. Episcopus Tusculanus S.R.C. Card. Ursinus Archiepiscopus tria in hoc
- BENEFICIA SIMPLICIA ECCLE( SIAE) S. STEPHANI LIMUSANOR(UM) S. MICHAELIS ARCANGELI S. CHRISTANTIANI S. MARGARITAE S. SYLVESTRI
- D.O.M. ARAM HANC D. PHILUMENAE V. ET M. SACRAM REV. DOMINICUS DE ANGELIS VIC. FORANEUS NOVO MARTIRIS SIGNO DECORAVIT ET IMPENSA SUA MARMOREUM FECIT
- ORDINI ANNIVERSARIA SACRA IN PERPETUUM LEGAVIT ANN. MDCCCLII
- Benefizio annesso di S. Margarita
- Benefizio annesso di Santo Nicolò
- Benefizio annesso di S. Lucia
- Benefizio annesso di S. Cristinziano
- Benefizio annesso di S. Maria Maddalena
- Benefizio annesso senza cura sotto il tit.o di S: Michele ArcAngelo Jus padronato della famiglia del Gobbo
- Cappella dellanime del Purgatorio
- Cappella sotto il titolo di S. Giuseppe
aere erexit anno D.ni 1706; Vi e il Sagrario nel pavim.to; E cinto da balaustrata di legno tornita. Tiene detta Chiesa il suo pavim.to di mattoni, non e però tutto intiero mentre ascende per al piano dell'Altare magg.re vi sono sei gradi di pietra; e lunga pal: 60: e larga pal: 35 (a),... Nel Corno dell'Epistola dell'Altare magg.re e dentro al muro un'Armarietto indorato con chiave,... Da dietro al pulpito sud:o s'ascende al Coro, ch'e proprio sop.a l'atrio della porta piccola sopraaccennata al quale s'entra per una porta tutta dipinta, con Cancelli avanti alla sua suffitta di mattoni, ed e lungo pal 18, e largo pal: 10, in mezzo d'esso vie un leggio dipinto per porvi i libri per il canto fermo con armario sotto, ed intorno d.o Coro vi sono i Sedili di legno colle loro Spalliere ben lavorate, e per lume ingrediente ha due fenestrole, cioe una verso levante, e l'altra a Settentrione costodite da vetri. Dal Corno dell'Epistola dell'Altare mag.re entrasi in una Stanziola dov'è un Armario fisso grande di legno per uso de Confrati della capp.a del SS.mo Corpo di Cristo. A man destra di d.a Stanziola s'incontra la porta della Sagrestia nella quale entrasi in piano per porta di legno dipinta, le sue gambe sono di pietra, vedesi il pavim.to di Mattoni ben uniti, la suffitta col suo friso attorno, dipinta in buona forma; A man dritta dell'ingresso, vie un Armario grande foderato di fuori, di legno di noce e di dentro di pioppo,... Li pareti sono tutti inbiancati, ne quali son dipinte l'effiggie sopra tela di S. Filippo Neri, di S. gaetano, e della SS.ma Annunziata divisa però in due quadretti cioe uno dell'Ang.o Annunciante, e l'altro della Madonna,... e alta pal: 14 e lunga pal: 21; Ha due Fenestre una grande verso mezzo giorno, e una piccola verso levante, ambedue con vetrate. Si mantiene la med.ma Chiesa Parr.le dall'Unità, si come s'en'obligò nell'atto della Congreat.ne della Chiesa, e la sua Festa si celebra a 26 X.mbre di quals.a anno, come osservasi da dodici Croci dipinte dentro le muri di essa Chiesa, e leggesi in una descriz.ne incisa sop.a un marmo (se ne riporta più sotto il testo) fabricato sop.a la porta magg.re ove parim.te sta l'Organo nuovo col suo ercasto fatto a cancelli... La sudetta Chiesa tiene per lumi ingredienti cinque Fenestre oltre di quelle del Coro, munite tutte con vetriate. A man sinistra della Stanziola sud.a de Confrati del SS.mo Corpo di Cristo si ascende al Campanile (b) per scala di fabrica, che tengono 24 gradini, ed è alto pal: 45 in circa coverto a quattro penne con Croce di ferro nella cima e con quattro finestroni pendono in esso tre (ma, come si può vedere a nota 26, negli 'inventari' più antichi si ha che sono 4) Campane, cioè una piccola e due grandi, la piccola che sarà di rot:a 30 inc:a non tiene segno alcuno, ò inscriz.ne perloche non sa si sia benedetta; Una grande di cantara sei (c) inc:a tiene le seguenti Iscrizzioni Ave gratia plena D.nus tecum Benedicta tu= Verbum Caro factum est: habitavit in Nobis Universitas Terrae Limusanorum refacta ex licentia E.mi D. Cardinalis Ursini Archiepiscopi Beni: I: Angelus Marinelus Civitatis Agnoni fecit Anno Domini D.ni M: D. C.CIII. Nella quale in una parte vi e scolpito S. Donato Vescovo, e nell'altra vie impressa la figura del SS.mo Sacram.to. L'altra che sarà di can:ra nove inc:a ha le seguenti Inscriz.ni Verbum Caro factum est; et habitavit in Nobis= Adonai + Tetragramaton: + Sadij + Ave gratia plena D.nus tecum benedicta tu in Mulieribus Mentem sanctam spontaneam, honorem Deo, Patriae liberat:m - Uni.tas Limusanensis Campanas Eccle. S: Stephani restaur:t ex lic:a Emi D. Cardinalis Ursini Beni A: D: M:D:CCIII: M: I: Angel.s 63 Marinelus Civi:s Agnoni fecit= colla figura impressa del Sacram.to Furon benedette dal Sig.re Card.l Orsini nell'anno 1703 (d). Nella sudetta Chiesa Parr.le di S. Stefano vi sono quattro Altari cioè: A Frontespirtio dalla porta grande si vede eretto l'Altare magg.re il quale tiene una bellissima Icona ben lavorata a fogliami, e tutta indorata, in cui vi sono quattro Nicchi che vengono divisi da quattro Colonne le quali conservano quattro statue di legno, cioe una, posta nella cima, a mezzo busto del P.re Eterno, e tre a tutto busto, cioè della Beatis.ma Verg.e col Bambino, di S. Stefano, e di S. Lorenzo,..., avanti sotto la base della Colonna del Corno del Vangelo, ne sta una figuretta sop.a a tavola dipinta l'effig.e di S. Gioseppe... e sotto la base dell'altra Colonna ve n'è un'altra consimile dedicata a S. Gioacchino; Lo stipite di detto Alt:re e tutto di fabrica con i suoi spicoli di pietra lavorata, la sua Mensa e anche di pietra composta di tre pezzi col Tassello in mezzo, e due gradini anche di pietra per i Candelieri, e Credenzuola sostenuta da una Colonna lavorata di pietra; tiene avanti la sua balaustrata di legno tornite. Oltre al suppedaneo di legno, si ascende in d.o Altare per doi gradini. Non se n'ha mem.ria della sua fondat.ne, ma solo ristaurato come si legge in piedi di d.a Icona, che fu nell'anno 1644: Qual'Alt.re vien mantenuto colle sue rendite dall'Arcip.li pro tempore. Fu consagrato assieme colla chiesa dall'Emo Arciv:o Orsini nell'anno 1696: a 16 Ag.to... A capo della Nave laterale del Corno dell'Epistola sta eretto l'Alt.re sotto il tit.o del SS.mo Corpo di Cristo (e)... L'altro Alt:re e nella Nave laterale dal Corno del Vangelo dedicato all'Anime del Purg.rio (f)... Il quarto ed ultimo è parim.e sito nella parte della nave del Corno dell'Epistola... q.ale e dedicato al glorioso S. Michele Arcangelo (g) della famiglia del Gobbo" 93 . 93 APL, Inventarium... 1712-13. Si veda anche la precedente nota (26). (a) La pianta, che pure ne conferma la lunghezza in "pal: 60", indica essere la Chiesa "larga pal: 48". (b) Una tale circostanza, combinata ad altre 'indicazioni', porta a collocare il campanile della Chiesa in una posizione assai diversa da quella attuale. (c) Circa la conversione delle misure di peso, si può dire che un 'rotolo' corrispondeva a circa Kg. 0,900 ed un 'cantaro', pari a 100 'rotola', a 90 Kg. circa. (d) Una prima benedizione delle campane da parte del Cardinal Orsini è documentabile per l'8 di Luglio 1693. (e) "La Conf.ta del SS.mo Corpo di Cristo tiene la sua Capp.a nella Nave laterale nel Corno dell'Epistola dell'Altare mag.re, il quale contiene una bellissima Icona tutta intagliata, e dipinta, ed indorata, con due Colonne, ed in mezzo vi è Gesù Cristo di rilievo in atto di risuscitare dal mortum.to ed in mezzo vi e la Custodia, ben unita di legno indorata e serrata con Chiave d'argento,..., e sopra d'essa Icona vi e un Capocielo di legno in f.a di baldacchino colle sue tavole e Cornice intagliate colorate, ed indorate ed in mezzo vi e dipinto il SS.mo Sacram.to. Lo Stipite di d.o altare e tutto di fabrica con i suoi spicoli di pietra, dalla q.le e anco la menza di pezzi tre col suo Tassello in mezzo, ben unito con due gradini, anco di pietra lavorati ed ha la sua Credenza di pietra fissa nel muro, con Colonnetta che lo sostiene. Ha la sua Balaustrata d'avanti di legno tornita; si ascende al sud.o Altare per due gradini di pietra lavorata ed il suppedaneo di legno. Non si ha memoria della sua fondazione: Fu consagrato il sud.o Altare dall'Emo Arciv.o Orsini nell'anno 1703, a 30 di Maggio, assieme coll'Alta.ri di S. Maria del suffraggio, e di S. Michel'Arcangelo, come si legge dalla seguente inscrizz.ne posta poco lontano dal sud.o Alt.e nel muro laterale (v. nota g ), scolpita in marmo". (f) "La Cappella sudetta dell'Anime del Purgatorio sta eretta dentro la Chiesa Parr.le,..., posta parimente al Corno del Vangelo dell'Alt.re magg.re. Lo stipite dell'alt.re e tutto di fabrica, con i suoi spicoli di pietra. Tiene la sua menza parim.te di pietra divisa in tre pezzi, col tassello in mezzo ben lavorato. Vi è il gradino di legno dipinto per li Candelieri, sta la sua Credenzola di pietra attaccata al muro. Il quadro è dipinto sop.a tela, coll'effiggie della B. Vergine del suffraggio, e sotto di essa vi sono l'anime del Purg.o, colla sua Cornice indorata, e con lavori. Si ascende in esso Altare per un solo gradino di pietra oltre il suppedaneo. Vi e la Balaustrata di legno tornita, è alto detto quadro pal: 6, e largo pal: 3. Nel di 2 9.mbre di quals.a anno, si fa la Comm.e dell'anime del Purg.o. 64 Appena qualche anno dopo la prima 'benedizione' delle campane, il Cardinal Orsini, poiché nel frattempo erano forse terminati i lavori, che in tale occasione non dovettero risultare assai modificativi per la struttura se, nel luglio del 1721, quei sei gradi di pietra posti in mezzo alla Chiesa ancora esistevano (v. nota 50 del 1° Cap.), 'inaugura' la Chiesa e ri-consacra l'altare. Ricordava tutto ciò "una lapide, che si conserva(va) nell'Archivio di S. Stefano..., del tenore che siegue Ecclesiam hanc in honorem Dei, et S. Stephani Protomart: solemni ritu dedicans die 16. Augusti anno 1696. cum principe ora sacravit Fr: Vincentius Maria Ord: Predic: Card: Ursinus Archiepiscopus, et omnibus fidelibus ipsam visitantibus Dominica prima post octavam Nativit: B. M. V. in quam dedicationis frustrum transtulit, centum indulgentiae dies concessit. Societas SSmi Sacramenti in hac Ecclesia rite erecta, ut disciplinae, et bonarum artium in Limusanorum Civitate perennaret capitalium ducatos septingentos die 19. Septembris anno 1695. Tabulis confectis manu Not: Josephi de Pompeio Sacro Seminario Beneventano erogavit, hac lege, ut unus Alumnus a Confratribus nominandus perpetuo aevo reciperetur, et gratis aderetur" 94 . L'episodio, che dimostra un forte attivismo economico di Limosano in quel momento storico, del versamento dei 700 ducati con la condizione di tenervi gratuitamente un alunno per lo studio risultava nel "paragrafo nono del Cap: 1°" delle "Regole del S. Seminario della Città di Benevento riconosciute, riformate et accresciute dall' E.mo Cardinale Fr: Vincenzo Maria Orsini", dove "si legge il seguente articolo 9 Col nostro consenso nell'anno 1695 a 9. Settembre i Fratelli della Confraternita del SSmo Corpo di Cristo della Città di Limosano della nostra Diocesi pagarono al Seminario ducati settecento, coll'obbligazione di mantenere gratis un Alunno, nativo della stessa Città, da nomianrsi da essi, e loro successori in perpetuum, siccome costa dallo strumento rogato dal N:r Giuseppe di Pompeo Beneventano". Fu d.o Alt.e a 3 Aug.o 1713 assieme con'altri due altari, cioe della SS.ma Ann.ta, e quello di S. Filippo Neri, e S. Caetano, consagrato dall'Emo, e Rev.mo Sig.re Card:l Orsini Arciv.o,...". (g) "Il sudetto beneficio ha la sua Cappella sotto il tit.o di S. Michel'Arcangelo... nella parte del Corno dell'Epist.la dell'Alt.e mag.re nella nave laterale, e nel piano della Chiesa, dipinto in un quadro sopra tela con S. Giovanni, la Madonna ed altri santi, ne tiene parim.te due altri, in uno perciò e dipinta l'Imagine di S. Ant.o di Padoa e nell'altro di S. Fran:co di Paula ed altri due quadretti sono nella parte superiore tutti medesim.te posti sopra tela; eglino vengono divisi da una Icona tutta ben intagliata, e ripartita da quattro Colonne pure intagliate con consimili posta nella Sommità, ed in mezzo vi stà un'altro quadro depinto sopra tela indicante Christo Sig.re N.ro, nell'atto della schiodat.e della Croce colle Marie, e sopra i gradini d'essa Icona avanti, il quadro di S. Michele sta locata una statua di legno sotto il tit.o di S. Donato. Lo Stipite di d.o Alt.re è tutto di fabrica colli suoi spicoli alli lati; la sua menza e di pietra a tre pezzi col suo tassello in mezzo ben formato con due gradini di pietra per i Candelieri, e la Credenzola contigua al sud.o Altare. Si ascende al sud.o Altare per due gradini di pietra oltre il suppedaneo, e nel piano a pie' di essi gradini sono in forma di Cangelli le balaustrate tutti torniti. La sua festa si celebra due volte l'anno cioe a 28 di Maggio, e 29 7.mbre. Il mantiene il Beneficiato pro tempore. (...). L'Altare sud.o fu consag.to dall'Emo Arciv.o Orsini a 30 Magg.o 1703 come si legge dalle seguenti inscizz.ni scolpita in marmo posta poco lontano da esso Alt.re cioe Fr. Vincentius Maria Ord. Praed. Episcopus Tusculanus S.R.C. Card. Ursinus Archiepiscopus tria in hoc templo minora altaria solemni ritu sacravit: duo scilicet die XXX Maii MDCCIII: primum in honorem B.V.M. ab angelo Annunciatae ac S.S. Philippi Nerii, et Gaetani confessoris, et alterum in honorem B.V. de suffragio; tertium vero die immediate sequenti in honorem eiusdem S.S. Virginis Matris Dei Mariae, S. Micahelis Arcangeli S. Joannis Ap. et Evang., et S. Antonii Abb: ac omnibus his anniversarios fundentibus preces centum indulgentiae dies perpetuo concessit". 94 ASC, Opere pie Limosano, B.1, f. 1. 65 Una iscrizione su lapide, che tuttora esiste murata, pur se poco visibile, vicino alla nicchia con la statua di S. Filomena 95 nella terza delle quattro cappelle di destra della Chiesa, ricorda ancora i BENEFICIA SIMPLICIA ECCLE(SIAE) S. STEPHANI LIMUSANOR(UM) S. MICHAELIS ARCANGELI S. CHRISTANTIANI S. MARGARITAE S. SYLVESTRI S. NICOLAI S. LUCIAE Eccettuato quello di S. Michele, senza alcun dubbio recente, tutti gli altri "Benefizi senza cura e da tempo immemorabile annessi" alla Rettoria di S. Stefano erano tanto antichi che "non si sa se loro fussero mai state sotto il titolo di Chiese, ò Cappelle". Si incontrano tra le carte, tuttavia, degli elementi che inducono a ritenerli meno antichi, e di non poco, dei 'benefizi' annessi alla Arcipretale di S. Maria. Quanto alla presenza ed al loro significato, va detto che le disponibilità fondiarie di tali 'benefizi' (così come pure degli altri annessi a S. Maria) rappresentavano la parte residuale delle aggregazioni patrimoniali, più o meno estese e vaste, riferibili a quelle numerose evidenze cenobitico-monastiche (ed anche alle loro dipendenze e grancie), che, nel "tempo immemorabile" o, più correttamente, alto medievale, costituivano il nucleo delle emergenze insediamentali, di dimensioni minime, sparse sul territorio e che, da tempo scomparse, risultano ora, come e più di allora, di difficile collocazione. 95 Da una iscrizione, non più esistente ed il cui testo abbiamo trovato in mezzo ad alcune carte sparse dell'APL, sappiamo che l'altare di S. Filomena fu edificato nel 1852 dai due esponenti ecclesiastici della famiglia De Angelis, il Vescovo Mons. Domenico, appena da qualche anno (1849) consacrato a Benevento direttamente da Pio IX, ed il gesuita P. Michele. Il testo della lapide era: D.O.M. ARAM HANC D. PHILUMENAE V. ET M. SACRAM REV. DOMINICUS DE ANGELIS VIC. FORANEUS NOVO MARTIRIS SIGNO DECORAVIT ET IMPENSA SUA MARMOREUM FECIT DEIN AERE PROPRIO CO-LATO NEC SUI PARENTUM ET FRATRIS MICHAELIS SOC. JESU SODALIS MEMORIA POST FATUM EXCOLESCERET UNIVERSO ECCLESIAE LIMUSANENSIS ORDINI ANNIVERSARIA SACRA IN PERPETUUM LEGAVIT ANN. MDCCCLII 66 Chiesa di S. Stefano: antica mensola, attualmente sistemata vicino l’altare maggiore. La composizione patrimoniale delle singole istituzioni, che erano state (ma sfuggono il quando, il come ed il perché) ricondotte nell'ambito amministrativo della Chiesa di S. Stefano era così composta: 1) il "Benefizio annesso di S. Margarita". Era proprietario di ben sei 'territori' sparsi nell'agro (i tre più grandi erano: al "Peschio della Palomba", alla "Serra di Diriporro" ed alla "Fonta della Chiusa") ed estesi per complessivi tomoli 72 e 6 misure. Concessi indistintamente col sistema del 'terraggio' di un decimo o di un ottavo, "tutti li Territ.ij possono rendere di terraggio un'anno per l'altro tt. 9:20" di grano. 2) il "Benefizio annesso di Santo Nicolò". Possedeva solo "un territ.io, sito... nel luogo dove si dice la Colagna di capacità tt.a sei...; le coerenze del sudetto Territorio sono da Levante la via pu.ca da Ponente, li beni della sudetta Chiesa, da mezzo giorno, li beni dell'Unità, e da Tramont.a colli beni del Convento di S. Francesco; si dà a terraggio d'ogni otto tt:a uno, che un'anno per l'altro può rendere tt. 1:3 (quarti)". 3) il "Benefizio annesso di S. Lucia". Disponeva anch'esso solamente di "un Territ.io, sito... nel luogo dove si dice Fonte dell'Olmo, di capacità tt:a dieci, m.e sette e passi quattordici...; si dà a terraggio d'ogni otto uno, che un'anno per l'altro rende tt.a 2:3 (quarti)" ed, inoltre, "per ghianda rende di sopra 0:30" ducati. 67 4) il "Benefizio annesso di S. Cristinziano". Dei due "territori", che possedeva, il più vasto era "posto nel luogo dove si dice Colle della noce" e l'altro "nel luogo dove si dice la Colagna". Estesi per complessivi 24 tomoli e 4 misure, "li sudetti Territorij un'anno, per l'altro rendono di terraggio tt. 2:3 (quarti)" di grano. 5) il "Benefizio annesso di S. Maria Maddalena". Era proprietario di cinque pezzi di "territorio", sparsi nell'agro ed estesi per un totale di 30 tomoli ed 8 misure. "Tutti e quattro li sud.i Territ.ij possono rendere di terrag.o un'anno per l'altro tt: 6:3 (quarti)" di grano; mentre il quinto, quello di minor dimensione ("di capacità tt:o uno, e m:e otto e passi venti") e che, "posto... nel luogo dove si dice S: Felice", confinava con "li beni del Ven.le Convento di S. Franc.o... e, dalla parte di Tramontana, colla via vicinale, si tiene da Ant.o de Angelillis à 29 anni, e paga in ogn'anno ad Ag.to per can.e di g.ni vinti cinque". 6) il "Benefizio annesso senza cura sotto il tit.o di S: Michele Arc'Angelo Jus padronato della famiglia del Gobbo". Pur se, come lascia intendere il fatto di essere 'senza cura', il "benefizio" esisteva da tempo, la sua aggregazione patrimoniale risulta essere il frutto di due 'legati' relativamente recenti. Un primo lascito fu di Don Francesco Radicchio (quasi certamente originario della 'Terra' di Covatta, fu Notaio Apostolico e Parroco di S. Stefano dal 1656 al 1659), il quale "legò a benef.o della sud.a Capp.a di S. Michele Arcangelo, e S. Donato, dipinti in un quadro della stessa Capp.a, una Casa con peso di messe piane q.nte dal frutto esse ne capivano, come per Testam.to rog.to per m.o dell'Arcp.e D:n Donato Covatta nell'anno 1659". E, non essendo ancora stato pagato il "prezzo della sud.a Casa legata dal sud.o Test.re, quale è sita... nel luogo dove si dice la Piazza delle Fucine, e propriamente attaccata allo Spedale, le coerenze della quale sono da una parte lo Spedale sud.o dall'altri li beni di Pasc'Ant:o Ramola, la Piazza Pub.ca, e l'Inforzi", venduta "come per Strom.to rog.to di N: Giov. Corvinelli di FossaCeca sot.o li 17 Aprile 1673", gli eredi degli acquirenti, i fratelli del Gobbo, "pagano in ann: doc: otto, e g.ni vint'otto per un Cap.le di doc: novanta due". La seconda donazione era stata del "q:m Giov: Ant:o del Gobbo", il quale, "col peso di due Messe piane in d.o Altare in giorno d'ogni Lunedi di messe per l'anima sua, e della sua famiglia, ed anco una messa Cantata con primi e 2:ndi vesperi nel dì della dedicaz.ne di S. Michel'Arcang.o,..., assignò in Iusp.to della d.a sua Famiglia, come diffusam.te si legge nell'Instrom.to di fondaz.ne rog.to per m.o di N: Carlo Sallottolo, della Terra di Campobasso à 5: X.mbre 1682", ben sei pezzi di terreno (una "vigna con cortina", tre "territori seminatori", un "territorio, seu cerqueto" ed un "territorio parte seminatorio e parte frattoso"), estesi per complessivi 190 tomoli e 4 misure. "Tutti li sudetti Territ.j si coltivano dal med.mo Beneficiato (il Rev: Sig:re D:n Gius.e Ant.o del Gobbo, figlio del sud.o Test.re), e possono rendere un' anno per l'altro tt.a trentacinq: di g.no, le quali a ragg.ne di otto carl: il tt.o imp.no doc: 28:00 Il Cerqueto può rendere un'anno per l'altro carl: trenta due 3:20 La Vigna che parim.te si coltiva da esso Benef.to rende un'anno per l'altro 5:00". Il beneficio, oltre al "Cattedratico" nella misura di 5 carlini, pagava anche 33 grani ed un terzo per "spoglie e Galere". 7) la "Cappella dell'anime del Purgatorio". Essa, "fondata dal q:m D.n Dom:co del Gobbo, nell'anno 1693", che la dotò di un capitale di 50 ducati, in un ventennio circa, tramite 'legati' e lasciti, arrivò a tenere un patrimonio composto, oltre che da 'capitali' per complessivi ducati 82:60, impiegati al tasso medio del 7,978%, anche da due "case" (la più grande "sita nel luogo dove si dice S. Angelo, seù lo Piano"), utilizzate dal donatore Dom:co Bonadie (che le aveva donate "per esso, e per l'anima del q.m Ang.a sua figlia"), da "una vigna di trentali tre" (corrispondenti a circa un tomolo e 2 misure) e da "pecore di ogni capo n:o dieci, dato ad affitto a Franc:o di Pietro Gion:Cola, delli quali dedottone le spese gli e ne restano franchi 68 carl: dieci". 8) la "Cappella sotto il titolo di S. Giuseppe". Più che ad una Cappella vera e propria, si faceva riferimento all'altare maggiore della Chiesa o, più precisamente, al fatto che "in un'angolo dell'istessa Icona, dipinta sop.a a tela si venera l'effigie d'esso Santo in un quadretto alto pal. 1 e mezzo e largo pal. 1". "Ne meno della consegratione" si avevano notizie; e per il semplice motivo, forse, che mai essa era stata fatta, essendo recente l'intero suo patrimonio, che risultava composto da: 1) un capitale liquido, ascendente "alla somma di duc: cento novanta cinque", che "il q.m Pompeo Capillo assegnò in vita nel di p.o Mag.o 1698"; 2) un capitale liquido, ammontante a ducati 275:80, ricavato dalla vendita di tutta l'eredità, che "il med.o Pompeo Capillo nel suo ultimo Testamento stip.to... nel di p.o di Mag.o 1698" aveva legato "a benef.o della sud.a Capp.a"; 3) un capitale liquido, di 33:00 ducati, frutto della vendita "per ordine dell'Emo Arciv:o" delle "pecore n.o novanta dell'heredità del sud.o q.m Pompeo Capillo", date "à socida a Benedetto del Gobbo; 4) "li seguenti debitori in tt.a vinti sette di grano, che dovevano all'Eredità sudetta secondo l'Inventario vecchio del 1701, i quali secondo il prezzo di carlini dieci che voleva quel tempo, oggi n'hanno fatto poliza aut.a": - Fran.co Piscolla, e suoi fratelli per tt.a sei ducati 6:00 - Fran.co Larenza per tt.a 5 " 5:00 - Cristofano Grieco per tt.a 1 " 1:00 - Dom.co Russo per tt.o uno " 1:00 - Lonardo d'Amico per tt.a 1 e mezzo " 1:50 - Il rimanente delli tt.a venti sette gli deve Tomaso Marc'Ant.o " 13:00 27:50 - Più deve Carlo del Gobbo ducati 8:00 - Il med.mo per un tt.o e quarto di grano " 1:25 - Per quello potrebbe esigersi della vendita d'alcuni utensilj di Cucina, e Cantina ducati 3:20 I ducati 503:80 del capitale liquido erano 'impiegati' in 15 prestiti, che potevano andare da un minimo di 9:80 ad un massimo di 100:00 ducati, al tasso dell'8%. Del Santo esiste tuttora una statua lignea, di gran pregio artistico e firmata da "Nicola Download 5.01 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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