Francesco bozza
Concezione, in S. Francesco nel 1591; - la Cappella con Confraternita del S.to Cordone di S. Francesco
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- Cappella di S. Silvestro a S. Maria
- SACRU HOC OPUS PRIVATO AERE EXTRU- CTU ANGELA BARBATI NICOLAO DEL VECCHIO STABILI CON (N)UBIO IUNCTA PHILIPPI ET ANAEME GOBBI FILIA NE
- ADHUC LUGET IN DEVOTI ANIMI SIGNU (M), VIRG. I DEIP. AE SS. ROSARII DICAT ET POSTEROR. MEM. AE
- Del Governo della Congregazione, e degli Officiali
- E prima vediamo del Padre Spirituale
- Del Depositario seu Cassiere
- Delli Maestro de Novizj
- Del Maestro di Cerimonia
Concezione, in S. Francesco nel 1591; - la Cappella con Confraternita del S.to Cordone di S. Francesco (1589); - la Cappella con Confraternita di S. Martino (1580 e 1589); - la Cappella di S. Maria de liberi a Maiella (1580); - la Cappella di S.to Giovanni (1571); - la Cappella di S. Angelo a S. Maria (1574); - la Cappella di S. Silvestro a S. Maria (1580). Quanto alle costumanze amministrative, in uso prima della controriforma orsiniana nelle Confraternite di Limosano, le notizie di maggior interesse vengono da una "Fides pub.ca pro Mag.ca Universitate Terre li=Musanorum, super administratione Locorum Piorum Laicorum, et Cappellarum eiusdem" 106 , del 31 Gennaio 1740, con cui "in publico testimonio (si sono) constituiti Mercurio Covatta di anni ottanta, il Mag.co Domenico Corvinelli d'anni settantasei, Ascanio Longo d'anni settanta, e Pietro Santone d'anni settanta, come han detto, e dal loro aspetto apparisce, della sud.ta Terra, li quali spontaneamente hanno asseriti avanti di noi, come prima di venire il fù Arcivescovo Orsini di Benevento, le due Cappelle di questa sud.ta Terra, per essere laicali, e fondate con la carità de Cittadini, cioè del Santis.mo Sagramento, e del Santis.mo Rosario, erano sempre amministrate da Laici del Paese, e si eligevano economi delle medesime, sempre persone laiche, ancorche non fossero stati Confratelli; tanto vero che detto Mag.co Domenico Corvinelli, secondo si va ricordando, fù eletto economo, verso l'anno mille seicento ottantotto, et essercitò la sua economia, e non era Confratello, e lo detto Ascanio Longo è stato varij anni economo, e non era Confratello, bensì ricevevano il giuramento di ben amministrare, dall'Arciprete della Chiesa di San Stefano,..., e sanno benissimo, che quando doveva eligersi l'Economo, si sceglieva una Persona più capace laica del Paese, e non potevano ricusare, per essere cosa del Publico, e da che venne detto Arcivescovo Orsini, le dette Cappelle passarono in mano 106 ASC, Protocolli notarili, Not. Amoroso F.Antonio di Limosano, atto del 31 Gennaio 1740. 74 de Preti, et ita juraverunt". Circa il modo di proporsi nella società, la Confraternita del SS.mo Sacramento "andava vestito di camice torchino" e con la mantellina di colore rosso, mentre quella del SS.mo Rosario "andava vestito di camice bianco" di tela, con la mantellina di colore azzurro 107 ed il "mozzetto" nero. L'intero XVII secolo (anche se, scatenata dalle forze più conservatrici, occorre farla partire sin dalla fase 'controriformatrice' del dopo Concilio di Trento) vede una intensa attività delle istituzioni religiose, che, per le confraternite limosanesi, si concretizza in termini tra di loro assai diversi. Per la Confraternita del SS.mo Nome di Dio la scelta di rimanere fedele all'originaria vocazione assistenzialistica fu, se non la principale, una delle probabili cause della sua scomparsa. Pur di rappresentare quella parte legata storicamente alla tradizione dell'Università, il suo atteggiamento di chiusura verso il compromesso con le esigenze della 'nuova' classe emergente, sia ecclesiastica che civile, valse appena la sopravvivenza (e solo quella) alla Confraternita del SS.mo Rosario. Invece, per la Confraternita del SS.mo Sagramento l'essere diventata il punto di riferimento della parte più ricca e più progressista della 'Terra' e la preferenza, probabilmente imposta dalla nuova famiglia Marchesale dei di Grazia ed evidentissima nella stessa costituzione dei Monti Frumentari 108 , da parte dell'autorità ecclesiastica proprio nel momento in cui la Rettoria di S. Stefano ingaggia lo scontro, dal quale uscirà vincitrice, con la Arcipretale di S. Maria, ne rappresentano le vere ragioni della preminenza e del suo successo sociale ed economico. Anche l'analisi, appena superficiale, della struttura patrimoniale delle due Confraternite limosanesi, che rimarranno superstiti, porta a tali conclusioni. E, da un lato, se è vero che al SS.mo Rosario facevano capo circa una diecina di immobili urbani (tra cui: alcune case, due stalle, una "grotta, posta nel luogo dove si dice lo Borgo", ed "una Cantina, che sta sotto la Casa della Chiesa Arcip.le della quale se ne serve l'Arciprete pro tempore"), è pur vero, dall'altro, che ad essa potevano essere riferiti solamente terreni per una estensione complessiva di appena 26 tomoli e 9 misure. E non regge, come meglio si vedrà in seguito, nemmeno il paragone sulle disponibilità liquide. Essa, difatti, amministrava 'solo' 351 ducati, che teneva impiegati, ad un tasso medio del 7,986% (ed oscillante tra il 6 ed il 10%), con 36 'debitori', i quali tutti al 25 di Agosto pagavano la quota di interesse. Il prestito (ben 24 erano garantiti da tutti i beni di proprietà e 12 con ipoteca parziale) era mediamente di 9,75 ducati. Oltre a 25,00 ducati da "legati pij", la "somma di tutti li frutti", che si introitavano, era: - Case a ti.o di 29 anni 4:25 - Per Vigne a 29 anni 1:60 - Per terraggi di Territ.ij tt:a 3 e 1/2 à carlini otto il tt.o 2:80 - Per Cenzi redimibili in commune 6:18 - Per Cenzi redimibili in Specie 7:90 - Per Agum.to di grano accredenzato tt.a 12 e mezzo à carlini otto il tt.o 10:00 A fronte di tali "frutti", pagava "pesi" per 18,15 ducati 109 . 107 ASC, Protocolli notarili, Not. Amoroso F.Antonio di Limosano, atto del 31 Maggio 1742. 108 Si veda, sia in ASC, Fondo Opere Pie, B. 2; e sia in APL, l'Estratto del Sinodo Diocesano decimo settimo di Orsino, celebrato in Benevento nell'anno 1702. Dall' "Editto 30 per gli Monti frumentari della Diocesi" del "29 di Ottobre 1701": "... dichiariamo eretti i seguenti Monti frumentarij, prescrivendo ad essi per fondo, e Capitale le somme infrascritte: ed insieme pubblichiamo i seguenti speciali decreti, per lo giusto, stabile, e fermo regolamento di essi Monti = XVI. Limosani tum: 600 N° d'Ordine: 40. Santissimo Corpo di Cristo Confraternita ... tum: 500 41: Santissimo Rosario Confraternita... tum: 100". Si ignorano le motivazioni di una simile differenza di trattamento. A meno che non la si imputi alla riconoscenza per i 700 ducati versati appena qualche anno prima dal SS.mo Sacramento. 109 I 'pesi' della Confraternita del SS.mo Rosario, che ammontavano a soli 18:15 ducati, erano i seguenti: 75 Per il "Monte frumentario" la Confraternita del SS.mo Rosario "possiede tt.a cento di grano, quale tiene dato impresto a diversi Cittadini e ne corrispondeno due misure per ogni tt.o quali importano l'anno tt.a 12:2:. Il sudetto Monte è stato canonicamente eretto dall'Emo e Rev.mo Sig.re Cardinal Arcivescovo Orsini à 29 Ottobre 1701 come si legge nel Sinodo XVII titolo 5. Cap. 2°". Le attività della Confraternita del SS.mo Sacramento, se confrontate con le voci dello stato patrimoniale del SS.mo Rosario, presentano tutte quantità e valori superiori. E' così per il patrimonio edilizio, che, costituito da 12 case, per complessivi 27 "membri" (o vani), e da "una Cantina, posta nel luogo detto lo Sporto di S. Nicola", già sembra, sia per qualità che per posizione, migliore. Di certo lo è per quello fondiario, che, esteso per ben 323 tomoli e 9 misure, è formato da 60 appezzamenti, di diversa grandezza e sparsi in maniera irregolare nell'agro, dei quali 4 sono orti, 26 sono territori (dove risultano molto presenti le "cerque", i "piedi d'olive" e gli "albori fruttiferi") e ben 30 sono a "vigna", che, estesa per 68 tomoli e 5 misure, rappresenta il 21% circa del totale. Lo è, infine e maggiormente, per la disponibilità di capitali liquidi. Ciò è già sin troppo evidente dal fatto che "... nell'anno 1695 a 9 settembre i Fratelli della Confraternita del SS.mo Corpo di Cristo della Città di Limosano... pagarono al Seminario ducati settecento, coll'obbligazione di mantenere gratis un Alunno, nativo della stessa Città, da nominarsi da essi, e loro successori in perpetuum, siccome costa dallo strumento rogato dal N:r Giuseppe di Pompeo Beneventano" 110 . Ed è evidente sia per la circostanza per cui "l'Organo fu acquistato dal Luogo Pio nell'anno 1709" 111 e sia per il fatto che "nella Cassa Sagra di Ben.to furono depositati doc: trecento dalla sud.a Capp.a, quali furono dati a Cenzo" con garanzia ipotecaria: ducati 67:70 al "Rev.do D.n Tiberio Bucciano della Terra di Tocco"; ducati 82:00 alla "Ven.le Capp.a del SS.mo Rosario della Terra di Apice"; e ducati 150:00 ai "Sig.r Filippo Ascolese e Sig.r Silvio Rendina" di Benevento. Teneva impiegati a mutuo (con prestiti che, oscillando tra 2:00 e sino a 100:00 ducati, erano mediamente di 18,294 ducati) altri 311:00 ducati con 17 partitari limosanesi ad un tasso medio del 7,296% (ed oscillante tra il 7 ed il 10%). Una tale estesa attività creditizia (e redditizia) venne di certo esercitata per lungo tempo, se è vero che aveva "la d.a Cappella del SS.mo Sagramento di questa sud.a Terra dato ad annuo cenzo al fù D. Aniello Barisono della Città di Montefuscoli ducati sissanta, e carlini quattro, colla corrisponsione delle sue annue terze, alla ragione del cinque per cento nell'anno mille settecento ventisei, come per istrumento rogato per mano di N:r Ignazio d'Auria di Benevento,..." 112 . Era proprietaria, ma affidati a diversi partitari, di: 57 "animali vaccini" condotti "a società"; 4 "Bovi all'ammessa"; 9 "giovenchi in com.e" ed "un Ienco a capo prezzo" e 169 "pecore". Teneva 34 "piedi d'olive" dislocati, "per uso di d.a Cappella", in diverse zone, "oltre altri piedi d'olive situati in Territorij di d.a Capp.a, quali uniti colli sopradetti inclusovi lo Ius ch'ella tiene d'essigg.e mezza Carafa da chiaschedun Forastiero che porta à vendere oglio in detta Terra", dai quali poteva ricavarne "un'anno per l'altro Carafe n° trentanove". Introitava 359:94 ducati dalla "somma de tutti li frutti", di cui se ne riporta la specifica: - Per Casa ad anno corr:te 31:70 - Per vig.e in dem.o a tit.o di 29 anni 16:07 - Per Territ.ij a 29 anni in den.o 0:30 - Per Territ.ij a 29 anni in g.no tt.a nove e tre quarti, a carl: otto 7:80 "- Al Sig.re Arcip.te per la celebraz.ne di messe duc. 10:45 - Per Olio alla Lampana del SS.mo " 6:00 - Per Cera in tutto l'anno " 0:70 - Per rata della procurat.ne della S. Visita in'ogni due anni " 1:00". 110 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 1, f. 1. 111 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 1, f. 1. 112 ASC, Protocolli notarili, Not. Marone Saverio di S. Angelo Limosano, atto del 4 Settembre 1765. 76 - Per Territ.ij a terrag.o in g.no tt.a quaranta sette e mezzo a d.a ragg.ne 38:00 - Per Cerque che si raccogliano 3:80 - Per Territ.o in dem.o tt.a due a d:o prezzo 1:60 - Per Orto ad anno corrente 0:50 - Per Orto à 29 anni 0:15 - Per Orto in dem.o 0:15 - Per oglio, si hà dall'olive Carafe trenta nove, ad un carl: la Carafa 3:90 - Per Cenzi redimibili 38:36 - Per Vacche alla parte 50:00 - Per Cascio rot.o cento venti 12:00 - Per Bovi all'ammessa grano tt.a dodici, a carl: otto 9:60 - Per Jenci in com.e g.no tt.a tredici e mezzo 10:80 - Per frutto di pecore n° 169 a carlini cinque l'una 84:50 - Per un Ienco a capo prezzo 1:50 - Per frutto di g.no accredenzato tt.a 62 e mezzo, à carl: otto il tt.o 50:00 Pagava di "pesi" 35:80 ducati 113 , che rappresentavano solo il 10% degli 'introiti'. Per il "Monte frumentario" la Confraternita del SS.mo Corpo di Cristo "tiene g.no tt.a cinq:cento, q.ali imprestate à Cittadini n'esigge due mis.e a tt.o, che imp.no tt. 62:20. Il sud.o Monte è stato Canonicam.te eretto dall'Emo, e R.mo Sig.r Card:l Arciv.o Orsini à 29 di Ottobre 1701, come si legge nel Sinodo XVII tit:o 5, cap:o 2". Tuttavia, quella dell'Orsini, più che una 'fondazione', deve considerarsi una vera e 'canonica' autorizzazione all'appropriazione da parte del Clero sia di una istituzione, il monte frumentario sorto "co' suoi proprj danari ritratti e dalla pie obbligazioni de Confratelli, e dalle rendite avanzate dal patrimonio, per soccorrere non solo i Confratelli poveri, ma anche i poveri di tutta la popolazione", certamente assai antica ed in precedenza gestita da laici, che del relativo patrimonio "consistente in rendite di beni proprj, e capitali a cenzo bollare". E' quanto emerge dalla 'annotazione' all'art. 6 del Cap. 1° dell'Introito del "Progetto di stato discusso" del 23 Febbraio 1834, che recita: "La Confraternita del SS.mo Sagramento dall'anno 1500 all'anno 1700, non ebbe altra rendita, che l'aumento del grano accredenzato, per sostenere i pesi del Luogo Pio. In prosieguo vi si aggiunse (come si è visto) quella dell'industria degli animali, e coll'economia di essi si formò tra Canoni, Capitali, ed Affitti la rendita di annui duc: 80:00. Dal 1700, al 1720, la rendita effettiva de' Capitali si aumentò, dietro la vendita del grano, che marciva inoperoso ne magazzini, essendo giunto all'eccedente somma di tomola 2000. Restò quindi fissato la quantità del Capitale del Montefrumentario, dalla f:m: del Cardinale Orsino, a tomoli 500" 114 . 113 I 'pesi' della Confraternita del SS.mo Corpo di Cristo, ammontanti a 65:80 ducati, erano: "- Al Sig.r Arcip.e in ogni terza Dom.a del mese duc. 1:80 - Al Sig:r Rett:re di S. Stefano per la medesima assist.a " 1:80 - A quattro Sacerdoti per la medesima assist.a e process.e " 4:80 - Al med.o Sig.r Rettore di S. Stefano per la celebraz.ne di 12 messe Cantate " 6:00 - Al sud.o per la celebraz.ne di messe lette n° 40 per li benefattori " 4:00 - Per Cera un'anno per l'altro lib.e 48 a g.ni 35 la libra " 16:50 - Per Olio alla Lampana un'anno per l'altro " 6:00 - Per Stipendio al benef.o sempl: " 6:00 - Per Stipendio al soprantend.e " 6:00 - Per incenzo " 0:30 - Per rata della proc.e al Sagrista " 1:20 - Per Cattedratico " 1:00 - Per la procurat.e della S. Visita in'ogn: due anni per rata " 4:00 - Per Cenzi passivi a S. Maria carl: 3; Alla Corte Baronale un carl:, in tutto " 0:40 - Due scrivani de Libretti " 6:80". 114 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 1, f. 1. 77 Nel frattempo, però, i capitali derivanti dalla vendita delle eccedenze, anziché essere investiti in loco, avevano per la gran parte preso la direzione del Beneventano. Le due Confraternite "ebbero in seguito le loro regole sanzionate con Real assenso, quella del SS.mo Sagramento nel 1757, e l'altra del SS.mo Rosario nell'anno 1777, e le loro amministrazioni furon sempre tenute da' loro Uffiziali eletti nel loro seno. Dal tempo dell'occupazione militare le Congregazioni furon spogliate dell'Amministrazione di tutti i loro beni, e confidate alla Commissione Amministrativa, come risulta dalle carte sistentino presso il Consiglio Generale degli Ospizj" 115 . Già da qualche anno, però, "la mancanza della rendita in grano, proveniente dall'industria degli Animali Bovini che furon venduti al declinare del p: p: secolo, ed al principio del corrente ha fatto nascere un vuoto nella rendita" 116 . Per ciò che riguarda la gestione amministrativa delle Confraternite, grandi erano le responsabilità dei "loro rispettivi cascieri e Priori" 117 , i quali rispondevano in proprio degli eventuali ammanchi. E' così che il 30 Novembre 1818 davanti al Notaio, dopo che "sono comparsi Giorgio Piciucco fu Basilio, Domenico d'Amico fu Nicola, Antonio Minicucci fu Pietro, Vincenzo d'Ambrosio fu Domenico, e Vincenzo e Tommaso d'Addario fu Saverio, Contadini, ed i Signori Luigi Sebastiano fu Cosmo, Sartore, e Francesco Lucito fu Egidio, Calzolajo,..., da una parte, e, dall'altra parte, il Signor Don Marcellino Corvinelli di Melchise, Medico, Sindaco esercente di quest'istesso Comune, esso Signor Sindaco Corvinelli ha dichiarato, che essendosi dalla Commissione incaricata per la discussione de' conti arretrati de' Luoghi Pii... proceduto alla visura di varj conti di essi suddetti comparenti per la gestione da loro tenuta in diversi, e replicati anni di queste Cappelle Laicali sotto il titolo del Santissimo Sagramento, e Santissimo Rosario, così i medesimi dopo la digressione de' prodotti reclami sono risultati debitori, cioè - Giorgio Piciucco per l'amministrazione della Cappella del Rosario nell'anno 1802, nella somma di ducati 79:89; - Domenico d'Amico per la gestione della Cappella del Santissimo Sagramento negli anni 1804, e 1805, nella somma di ducati 86:66; - Antonio Minicucci per la gestione della Cappella del Rosario nel 1805, nella somma di 115 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2, carte sparse. Da una 'comunicazione', del 1827, "al Signore Intendente; e Consiglio Generale degli Ospizi della Provincia di Molise" da parte di Pasquale Fracassi, Priore della Confraternita del SS.mo Sacramento, e del Notar Giuseppantonio Lucito, Priore della Confraternita del SS.mo Rosario. Quando (1777) venne concesso il ‘Real Assenso’ alle ‘regole’ della Confraternita del SS.mo Rosario, si appose, con ogni probabilità, l’iscrizione, ancora presente, pur se poco visibile, nella Chiesa di S. Maria (in alto a sinistra del secondo altare, sempre alla sinistra di chi entra), e di cui se ne riporta il testo: SACRU HOC OPUS PRIVATO AERE EXTRU- CTU ANGELA BARBATI NICOLAO DEL VECCHIO STABILI CON(N)UBIO IUNCTA PHILIPPI ET ANAEME GOBBI FILIA NE- POS BENEMERITIS. REV. AB. DOMINICI ANT. GOBBI PIETATE, AC DOCTRINA NULLI SECU(N)DI, QUE(M) ULTIMU(M) GENTIS SUAE NUPER VITA FU(N)CTU(M) ADHUC LUGET IN DEVOTI ANIMI SIGNU(M), VIRG. I DEIP. AE SS. ROSARII DICAT ET POSTEROR. MEM. AE MADAT A. R. S. MDCCLXXVII 116 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 1, f. 1. 117 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2, f. 4. Nelle Regole della Confraternita del SS.mo Sacramento, stampate a Napoli nel 1687 per disposizione del Card. Orsini, significativa è quella riguardante l'elezione del Priore, che recita: "Eligitur Prior cum praesidentia nostri Vicarii Foranei, vel Archipresbiteri. Qui Prior sic electus officium sub poena excomunicationis non exerceat, nisi a nobis fuerit confirmatus (Il Priore sia eletto sotto la presidenza del nostro Vicario Foraneo, o dell'Arciprete. Il quale Priore, così eletto, non eserciti, sotto pena di scomunica, l'incarico, se non sarà da noi confermato)". 78 ducati 11:47; - Vincenzo d'Ambrosio per l'amministrazione della cappella del SS.mo Sagramento nell'anno 1806, nella somma di ducati 10:30; - e finalmente li Signori Francesco Lucito, Luigi Sebastiano, ed il fu Saverio d'Addario padre delli suddetti comparenti Vincenzo, e Tommaso d'Addario, per l'amministrazione da essi loro tenuta di ambe dette Cappelle dall'anno 1810, a tutto Maggio 1814, nella somma di ducati 280:00" 118 . Caratterizzati dalla cultura della centralizzazione ad ogni costo, i nuovi sistemi di gestione introdotti nel decennio francese, quando i Monti frumentari di Limosano, in qualche modo anticipando la sorte che di lì a poco toccherà alle due Chiese, "furono riuniti in una amministrazione, e regolati dal Demanio", portarono tali organismi al degrado più assoluto nel giro di pochi anni. Tanto che il Priore Fracassi, era il 6 di Gennaio 1827, si vedeva costretto a segnalare che di quella del SS.mo Sagramento, che era stata "una confraternita antichissima per l'erezione, doviziosa per la rendita, che forniva di arredi sacri ed argenti la Chiesa,..., vedesi oggi il suo Oratorio reso quasi una spelonga; ed in altro tempo luogo di abbominazione; e il suo Altare sprovisto di sacri arredi; e ridotto nel deplorabile stato di mendicare come per elemosina..." 119 . E fu chiaro subito a tutti che, nonostante il progresso, le disfunzioni erano causate, come sempre accade, sia dalla scarsa 'capacità' degli amministratori che, ed ancor più, dalla centralizzazione della gestione. Ed i Priori delle due Confraternite limosanesi, sin dal 1827, si videro costretti a rivendicare che, "abbenchè (esse) avessero sempre riclamata l'Amministrazione, i loro voti non furon mai accolti; ma dopo il Real Decreto del 1° Febbraio 1816, non forma più dubbio, che l'Amministrazione istessa debba esserle restituita, giacchè nell'Art. 3° così è ordinato 'L'Amministrazione de' beni, che formano il patrimonio delle Congregazioni, e delle pie adunanze di qualunque natura, sarà restituita ai Confratelli delle medesime, secondo il possesso, in cui erano nel 1805'. In detta epoca il patrimonio delle Congregazioni era composto delle rendite di beni, ed annualità di capitali non solo, ma ancora de' monti frumentari, quindi tutti questi denno restituirsi alle Congregazioni stesse" 120 . E, siccome al passato non si può tornare mai, neppure allora ci si tornò. Nonostante la evidente riorganizzazione contabile, che, in via di attualizzazione al 1° Febbraio 1831, l'allora Sindaco Lucito così segnalava: "In prima detti Monti Frumentarij erano intieram.e cartolarj, oggi sono in parte tali, ed in parte realizzati. Giusta lo stato reso esecutorio a 13 luglio del caduto anno, il Montefrumentario del SS.mo Rosario è di tomoli 446:2:1, quello del SS.mo Sagramento è di tom. 1070:1:2. Tutto Cartolario. Il reale poi indistintamente esatto da' due descritti monti è di tomoli circa novecento, de' quali tomoli ottocentoventi (sono) già stati accredenzati a Cittadini per la semina, e tomoli ottanta circa sono rimasti per vendersi onde far 118 ASC, Protocolli notarili, Not. Lucito Giuseppantonio di Limosano, atto del 30 Novembre 1818. "In seguito indi delle domande da essi Contabili fatte a Sua Eccellenza il signor Intendente della provincia per una dilazione ai pagamenti di tali significatorie, ciascuno,..., ha ottenuto un respiro, purchè però vadi a sottoscrivere un'obbliganza sotto l'arresto personale. (...). Volendo ora i suddivisati contabili mandare in effetti l'obbliganza chiesta dal Signor Intendente con le citate ordinanze, sono perciò devenuti alla stipula del presente atto. In virtù di cui ciascuno de' sopradescritti Contabili in esecuzione di quanto gli viene dal prelodato Signor Intendente imposto va ad obbligarsi sotto l'arresto personale per la rispettiva sua significatoria,...". 119 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2, f. 4. 120 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2, f. 4. "S'è lecito indagare la ragione, che il Provvido Legislatore mosse a tanto disporre ve n'è una potentissima, ed è quella, che l'amministrazione passata in mani diverse da quelle, cui fu confidata dagli istitutori delle Congregazioni, non ha più l'oggetto, che questi si prefissero, cioè di servire all'esercizio di pietà, di cui furon mossi in istituir quelle. Ed in fatti la Commissione Amministrativa senza aver presente il bisogno delle Congregazioni, dispone delle dette rendite contro la mente di coloro, che le fondarono". 79 fronte agli esiti di amendue i sudetti Luoghi Pii,..." 121 . Perché ognuno possa farsene da sé una idea quanto più precisa possibile, viene, extra testo, riportato (e ad esso ci si rimanda) un quadro riassuntivo dei 'BILANCI' unificati (nella realtà, però, le amministrazioni erano tenute separate e quello del SS.mo Rosario rappresentava circa la quarta parte del totale) dei due Monti Frumentari 122 , che coprono un periodo sufficientemente ampio a partire dalla riorganizzazione del 1831 (v. nota 55) ed arriva sino al 1873, quando subentrerà la Congrega di Carità. Dopo quello, il primo, portato tra la fine del XVII secolo ed i primi anni del successivo dall'autorità clerico-ecclesiastica alle disponibilità liquide; dopo il secondo mosso, nel decennio francese, dal potere civile innovatore e foriero di nuova libertà alla proprietà fondiaria ed alla rendita; a dimostrarsi fatale a quel che rimaneva delle Confraternite di Limosano fu il terzo e decisivo attacco, sferrato questa volta, dopo la unificazione dell'Italia operata dai Savoia, dal vorace potere economico della borghesia anticlericale. E' appena del 3 Agosto 1862 la legge sull'amministrazione delle opere pie che istituisce ufficialmente la 'Congrega di Carità', che, per Limosano, significò la ri-unificazione, da una parte, di quanto restava delle Confraternite e, dall'altra, perché permetteva alla emergente borghesia di appropriarsene, un funesto rintocco di quella campana che ne iniziava a scandire i ritmi della definitiva scomparsa. "... Non è il caso di fare una storia minuta e dettagliata del Monte Frumentario di Limosano, delle disposizioni che lo hanno retto e dei suoi rapporti colla Congrega di Carità. (...). Dirò solo che esso sorse con sovrana sanzione del 20 luglio 1776 ed ebbe la sua completa disciplina nel regolamento del 18 aprile 1820,... Fra le disposizioni in esso contenute..., vi è quella in cui è stabilito che ciascun colono, deve nel tempo della raccolta dell'anno susseguente, restituire la quantità del grano ricevuto e l'aumento, ossia l'interesse annuale per l'accredenzamento del grano, che non doveva eccedere la sedicesima parte del capitale (mezzo stoppello a tomolo). Tale aumento, veniva distribuito ai poveri, a norma dello stato che la Commissione composta del Sindaco e degli amministratori del Monte doveva formare annualmente. Colla istituzione della Congrega di Carità, tali aumenti ogni anno venivano dagli amministratori del Monte Frumentario, assegnati a quelli della Congrega per essere erogati in elemosina. Senonché dal 1884 al 1897, tali aumenti non vennero versati e per questa mancanza, sorsero numerose controversie ed accuse ingiuste ed infondate vennero lanciate a carico di persone che dell'amministrazione del Monte Frumentario non si erano mai ingerite" 123 . E, perché i rintocchi della campana si erano già sentiti pesanti ed irreversibili nell'aria, a nulla valse la trasformazione del Monte frumentario in Cassa di prestanze agrarie. Nell'assemblea del 15 Febbraio 1906, con la "Approvazione dello Statuto per la Cassa di prestanze agrarie" all'unico punto dell'ordine del giorno, "nel solito locale delle sue adunanze si è riunita la Congregazione di Carità del sudetto Comune nelle persone dei Signori: 1. Pergola Nicolamaria, Presidente; 2. Giannantonio Michele; 3. Fracassi Angelo; 4. Giannantonio Antonio, Membri; coll'assistenza del Segretario Sig. Fracassi Erminio, dopo esauriente discussione l'assemblea ha formato il seguente Statuto,...: Art. 1°. E' istituita nel Comune di Limosano una cassa di prestanze agrarie, col capitale approssimativo di L. 8706.57, ricavato dal soppresso Monte Frumentario. Essa è amministrata dalla Congregazione di Carità... 121 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2, f. 4. 122 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 2. 123 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 1. Da una comunicazione, datata 24 Maggio 1926, indirizzata all' "Ill.mo Signor Prefetto di Campobasso" da parte dell'allora Presidente della Congrega di Carità di Limosano, Avv. (e, successivamente, Notaio) Gaetano Amoroso. 80 Art. 2°. La Cassa ha per iscopo di soccorrere mediante prestiti non maggiori di lire Cento e non minori di lire Dieci, gli agricoltori più poveri del Comune. (OMISSIS). Art. 30°. ..." 124 . La campana, con la solita maggiore obiettività degli uomini, si era accorta che era stato definitivamente tradito lo spirito delle antiche 'regole'. Di quelle regole, che, per non farne perire la memoria e per non vanificare l'operato dei padri, riportiamo nel testo, così come si era evoluto nel 1777, che codificava il modus vivendi della Confraternita del SS.mo Rosario. Ad maiorem SS.mi Rosarj Gloriam Regole da osservarsi da' Fratelli della Congregazione del SS.mo Rosario della Terra di Limosani principiate, e poste in ordine. --- Regole Comuni --- Procuri lo Sacristano nelli giorni di Congregazione essere sollecito, la mattina mandare a sonare tre volte, radunati i Fratelli, il Priore comincierà, o farà leggere la vita di qualche Santo che corre, o Miracoli di Maria SS.ma, o pure altro libro Spirituale, detto prima Actiones nostras. Dopo si reciterà il Rosario con proponersi i misteri da contemplarsi dal Priore, o da altro Fratello per ordine di detto, o pure l'Officio di Maria SS.ma. Appresso si farà dal Padre Spirituale l'Orazione mentale. Finito lo sermoncino, immediatamente la litania della Beata Vergine, ed uscirà la Messa. Finita la Messa si diranno le solite preci, e si terminerà la Congregazione. --- Del Governo della Congregazione, e degli Officiali --- Essendo indifficoltabile, che le membra si regolano dal ben stare del Capo, acciò la Congregazione abbia la sua durata, e li capi devono sapere il loro Officio, acciò adimplendolo, come si deve abbiano a regolare con quiete, ed averne la mercede dal Signore, e dalla Madre Santissima. --- E prima vediamo del Padre Spirituale --- Il Padre Spirituale sia Sacerdote di quella qualità, che si considera di un Sacerdote, e Padre Spirituale, dovrà a nomina del Priore eliggersi con maggioranza de' voti segreti de' Fratelli, e sarà ad nutum amovibile dalli stessi, il quale attenda con carità alle Confessioni de' Fratelli, e faccia qualche esortazione sopra gli evangelj, e Miracoli di Maria Santissima con insegnare ai fratelli il modo di potersi guadagnare le innumerevoli Indulgenze concedute da' Sommi Pontefici a questa, e simili Confraternite; farà l'orazione mentale, l'esortazione, i sentimenti della disciplina; procuri insinuare a' fratelli la carità e l'amore fraterno fra di loro senza punto di potersi ingerire nella temporalità della Congregazione, e che non possa nominarsi all'Elezione di detto Padre Spirituale l'Arciprete della Chiesa, dove si sta eretta la detta Congregazione, stante per il peso della cura delle anime, ch'esso tiene, ma altri Sacerdoti Confessori, ed Esemplari, ed al detto Padre Spirituale si stabilirà qualche congrua Elemosina, che parerà alli Superiori di detta Congregazione. --- Del Priore --- Il Priore da tutti li Fratelli si eligge con voti segreti separati. La sua elezione si farà nel giorno della prima Domenica di Ottobre, festa del SS.mo Rosario, quali radunati i Fratelli, il Priore, ed i due Assistenti nomineranno nove fratelli, tre per ciascheduno, i quali uno dopo l'altro si proponeranno ai Fratelli per darsi i voti, chi si troverà averne avuto più resterà Priore, quello che meno resterà Primo Assistente, e chi meno di questi Secondo Assistente, ed in caso di parità di voti si dirima dalla sorte, ben inteso però, che i voti devono concorrere a favore di ciascuno de' sudetti Officiali devono essere oltre la metà de' Congregati con permettersi l'invocazione dello Spirito Santo, col dirsi Veni Creator Spiritus. Ed essendo esclusi tutti i Nominati si farà dalli stessi nuova nomina, sintanto seguirà canonicamente l'Elezione. Si avverta, che i voti debbano riceversi dal Segretario assistito da due più antichi 124 ASC, Fondo Opere Pie, Limosano, B. 4. 81 Fratelli, ed in presenza de' medesimi numerarsi. Fatta l'elezione si metterà in mezzo il Priore, a man destra il Primo Assistente, ed a man Sinistra il Secondo assistente con il Sacco, seu Veste della Congregazione, vicino l'Altare, in cornu Evangelj, si canterà il Te Deum. Indi i Fratelli anderanno a dar loro il bacio di pace. Il Priore starà al miglior luogo, con tenere il Campanello per lo segno de' Fratelli. Venuta l'ora della Congregazione procuri di essere il primo a fare le funzioni dette di sopra in ogni Domenica. Eleggerà, col parere de' suoi Assistenti fra il termine di altri due Domeniche dopo la loro elezione gli altri Officiali Minori, come a dire Segretari, Maestro de' Novizi, Maestro di Cerimonie, Portinari, e Sagristani; e proporrà ai Fratelli due soggetti, che stimerà idonei, acciò colla maggioranza de' voti segreti de' Fratelli possano essere eletti Razionali per la visura de' Conti de' passati Ufficiali. E dell'entrate, e spese di detta Congregazione farà i biglietti il Priore al Depositario, seu Cassiere, e fatti daliche dal Primo Assistente, e dal Segretario, purchè siano spese ordinarie; ma essendo straordinarie maggiori di carlini venti debba proporli in Congregazione, ed eseguirsi quello, che con maggioranza de' voti segreti de' Fratelli si risolverà, e lo stesso pratticar debbasi per qualunque altra cosa di rilievo della Congregazione. Esso regolerà tutta la Compagnia, e correggerà, e darà la mortificazione ai negligenti, ed ai mancanti, e procurerà col suo esempio di essere di edificazione a tutti, e mancando esso alla detta regola, devono gli Assistenti unitamente avvertirlo, acciò si corrigga. --- Del Primo assistente --- L'Officio del Primo Assistente è di fare quanto fa il Priore in caso che il medesimo fosse assente, e di vigilare per l'avanzo della Congregazione. --- Del Seconda assistente --- L'Officio del Secondo Assistente, è di fare quanto fa il Priore in caso di assenza del medesimo, e del Primo Assistente. --- Delli Segretarj --- I Segretarj saranno due, li quali dovranno registrare le cose, che accadono singolari nella Congregazione, cioè uno noterà le mancanze de' Fratelli, e dare la nota in ogni Domenica al Priore, registrerà tutte le conclusioni, che si farà in Congregazione, ed i biglietti che si fanno al Tesoriere; e l'altro registrerà l'entrate, e pesi della Congregazione. --- Del Depositario seu Cassiere --- Il Depositario, seu Cassiere si elegerà da' Fratelli per voti segreti, ed il Priore ed i due Assistenti nomineranno tre fratelli Benestanti, e timorati di Dio, e di Maria SS.ma, i quali si proponeranno ai Fratelli congregati per darsi i Voti; Chi si troverà aver avuto più voti quello resterà Depositario, seu Cassiere; ben inteso però, che i Voti, che devono concorrervi in ciascuno de' sudetti nominati devono essere oltre la metà de' Congregati; e fatta l'elezione avrà la consegna dal Priore, e da' due Assistenti; e quello avrà pensiero di esiggere tutte le rendite, ch'essa Congregazione tiene, col peso della sodisfazione delle Messe piane in perpetuum lasciate da' Defonti; ed al detto Depositario, seu Cassiere se li dia la solita paga per l'esazione delle rendite, al tre per cento, ed il Monte Frumentario, all'uno e mezzo per cento, con farne l'introito, ed esito con la condizione di non spendere cos'alcuna senza il biglietto del Priore, e con la passata del Primo Assistente, e sottoscritto dal Segretario, e finito l'anno consegnerà agli Officiali Maggiori suoi successori, e darà conto alli Razionali eligendi dalla Congregazione con maggioranza de' voti segreti. Che delle Messe, che tiene detta Congregazione in tanti legati Pii in perpetuum si destineranno dal Priore, ed Officiali Maggiori Cappellani per la celebrazione delle Messe nelle ore congrue, che da essi per biglietto si assegnerà. --- Delli Maestro de' Novizj --- Il Maestro de' Novizj avrà cura, che li novelli da riceversi facciano una supplica agli Officiali Maggiori, li quali se conosceranno essere persone veramente disposte, faranno la provista. 82 Che si riceva con premettersi mesi sei di Noviziato, dentro li quali gli ammaestrerà bene nelle regole, e nella Dottrina Cristiana per la salute delle anime, e quelli che non frequenteranno la Congregazione, e li Sagramenti si darà a nota al Priore, acciò procuri l'emenda. Finiti i sei mesi di Noviziato, ed osservandosi puntuali, procurerà il Maestro de' Novizj l'attestato, tanto della frequenza de' Sagramenti, quanto della divozione; ed il Priore dovrà proponerli in piena Congregazione, e concorrendo la maggioranza de' voti segreti de' Fratelli resteranno ammessi, con vestirsi col sacco, seu veste della Congregazione, con dirsi il Salmo =Ecce quam bonum=. E finita detta funzione s'intonerà il Te Deum, ed il Novello Fratello con il Maestro di Cerimonie anderà uno per uno da' fratelli a dare il segno di pace, e cominciandosi dal Priore. E poi anderà a sedere al suo luogo, che dal Priore medesimo gli verrà assegnato. Ed a rispetto dell'ammissione de' Fratelli Ecclesiastici, non possono essi godere della voce attiva, e passiva nella Congregazione. --- De' Portinari --- Li Portinari siano i primi nella Congregazione, e metteranno in registro i banconi, con tenere le porte serrate, ed occorrendo, che venghi qualche forastiero, che chiamerà qualche Fratello per affari, lo debba dire al Priore. Ne faccia uscire alcuno prima di finirsi la Congregazione, senza licenza del Priore; e finita rassetteranno i banconi, e seco portino la Chiave. --- Del Maestro di Cerimonia --- Il Maestro di Cerimonia avrà il pensiero di far stare in ordine i Fratelli nelle Processioni, e precisamente nel tempo della Comunione, con fare, che prima si comunichino gli Officiali Maggiori, e dopo gli altri Fratelli da grado in grado, e poi i Novizj. --- Disposizioni Generali --- Tutti li fratelli devono essere frequenti, e non mancare alla Congregazione in tutte le Prime Domeniche del mese, precisamente nell'accompagnare la solita processione; e comunicarsi nella messa Cantata della Congregazione col sacco, seù veste della Congregazione; e mancando qualche fratello, sia peso del Priore d'informarsi della cagione di tale mancanza, e ritrovandosi volontaria, deve esortarlo a non tralasciare il bene intrapreso, che se con tutto ciò seguitasse a mancare per tre continue Domeniche prime del mese, debba con maggioranza de' voti segreti de' Fratelli, essere cassato dalla Confraternita. E volendo esser di nuovo ammesso faccia il Noviziato da capo; e se lo permetterà per tre mesi, e si riceverà di nuovo come sopra. In occasione di morte di alcun Fratello, o sorella, ogni fratello, o Sorella reciterà il Rosario di quindeci poste, o pure l'Officio de' Morti per Fratello, o Sorella Defunto; e niuno tralasci de' Fratelli associare processionalmente col sacco, seu veste il cadavere del defunto, recitando per istrada, con voce sommessa il Rosario, o pure il salmo Miserere mei Deus per l'anima del morto, e procuri con caritatevole emulatione di portare la bara, non avendo riguardo alla propria condizione, e Stato. Essendo conferito al fratello alcuno degli Officj della Congregazione, pel quale non ha legittimo impedimento, l'accetterà con la dovuta modestia, e senza replica alcuna, ne li rifiuterà a titolo d'infermità, o di altra vana scusa, ma si anima ad esercitarla colla maggior prontezza. Io Giacomo Donatelli Fratello mi sottoscrivo, come sopra = Io Raffaele Giancola Fratello mi sottoscrivo; come sopra = N.r Michele Silvestro Jamonaco fratello = Io D.r Fisico Giuseppe Antonio Fracasso fratello = E siegue la firma, e sottocrocesignato di altri settantaquattro fratelli Che li sopradetti siano Fratelli della V.bile Congregazione del SS.mo Rosario della Terra di Limosano, e che sia la maggior parte de' fratelli che la compongono, l'attesto io pubblico, e 83 Regio Notaro Francesco Covatta Fratello di detta Congregazione della Terra sudetta, richiesto ho segnato = Locus Signi =. Queste sono le regole su le quali si è supplicata V.M. pel Real Assenzo. Debbo però far Download 5.01 Kb. Do'stlaringiz bilan baham: |
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